
C’è una stanza perduta nel palazzo della nostra anima, che invano cerchiamo di ritrovare
8 Luglio 2011
Gli uomini, per Nietzsche, prima che pavidi sono pigri e temono la sincerità incondizionata
12 Luglio 2011La geobiologia è considerata oggi, dagli scienziati di formazione accademica (geologi, biologi, meteorologi) come una pseudoscienza, della quale non è stata dimostrata la validità e i cui presupposti teorici, così come le conclusioni di ordine pratico e la stessa metodologia, non hanno superato la prova del rigoroso controllo sperimentale.
Essa sostiene che la Terra è avvolta da una quantità di griglie elettromagnetiche, variamente spesse ed orientate, delle quali è necessario tener conto per svolgere qualsiasi attività umana e anche soltanto per stabilire il luogo ove costruire edifici o arredare e stanze di una casa, poiché tale rete energetica influenza fortemente i meccanismi biologici di tutte le creature viventi: piante, animali e lo stesso uomo.
Fin dall’antichità abbiamo notizia di come la scelta di un terreno da edificare, da coltivare o anche, semplicemente, da adibire a pascolo, fosse soggetta ad una serie di operazioni preliminari, sia di carattere empirico sia di carattere divinatorio, intese a stabilirne le caratteristiche "invisibili" e le proprietà, con riferimento alla salute dell’uomo, degli animali da allevamento e delle piante coltivate.
Tuttavia, è solo verso la metà del XX secolo che la geobiologia tenta di costituirsi in scienza, soprattutto ad opera del medico tedesco Ernsty hartmann, il quale iopitiza che una griglia elettromagnetica avvolga il nostro pianeta e che nei punti di incrocio di essa, noti come "nodi di Hartmann", abbiano luogo delle perturbazioni che possono nuocere gravemente alla salute degli organismi viventi, generando, appunto, delle geopatie.
Dalla griglia si irradiano bande elettromagnetiche di una ventina di centimetri, kle quali si intersecano ogni due metri nella direzione da Nord a Sud e ogni due metri e mezzo in quella da Est a Ovest.
È importante, in particolare, non sistemare il proprio letto e non guiacee su di esso in corrispondeva di tali nodi, poiché l’esposizione prolungata alle perturbazioni elettromagnetiche dei "nodi" provocherebbe malesseri di vario genere, che vanno dal mal di testa, alla depressione, all’insorgenza di forma tumorali più o meno diffuse e maligne, che possono condurre alla morte se non si interviene in tempo, spostando la propria posizione.
Le bande magnetiche ed i nodi stessi non occupano, peraltro, delle posizioni fisse e immutabili: la loro collocazione risente di svariati fattori, che vanno dalla presenza e dall’eventuale modifica del corso di acque e falde sotterranee, sino alle precipitazioni e agli agenti geofisici e meteorologici, a cominciare dalle variazioni della pressione atmosferica.
La scienza uficiale rigetta in toto le teorie di Hartmann e di altri geobiologi, nonché la stessa ide di una scienza di tal genere; è un fatto, tuttavia, che, nel campo dell’insorgenza di patologie altrimenti inspiegabili, una serie di coincidenze a dir poco sospette sembrerebbero indicare che effettivamente possa esistere qualche misteriosa relazione fra corpo, salute e particolarità elettriche di determinati luoghi della superficie terrestre.
Ciascuno è libero di opinare come meglio crede, ovviamente fatta salva la premessa, sempre necessaria di fronte a qualsiasi problema scientifico, di sgombrare la mente da qualsiasi pregiudizio aprioristico e di esaminare i fatti nella maniera più spassionata possibile; le coincidenze, tuttavia, ci sono, anche se – ma qui ci spostiamo decisamente sul terreno filosofico – un certo grado di frequenza delle coincidenze mal si concilia con una loro interpretazione di tipo casuale.
Scrive Rémi Alexander nel saggio «Geobiologia» (titolo originale: «Votre lit est-il à la bonne place?», Paris, Editions K. A., 1983; traduzione italiana Gianfranco Carignano, Como, Red Edizioni, 1984, 1991, pp. 50-51):
«Nell’ottobre del 1962, una ragazza di tredici anni, colpita da un reticolo-sarcoma nella regione destra del pube, decedeva dopo tre anni di disperazione e sofferenza», al terzo piano di una casa di Moulins (Francia). Nella camera della bambina c’erano due letti ed essa dormiva in quello di sinistra.
Nel 1963, il dottor Picard, di Moulins, aveva avuto casualmente l’occasione di curare due persone che abitavano un appartamento al terzo piano dello stesso stabile: una di queste due persone, anziane, era stata colpita da cancro al’utero. Inoltre, al primo piano, un altro inquilino soffriva di cancro alla prostata.
Dopo il decesso della bambina di cui si è detto la famiglia traslocò e nell’appartamento subentrò una nuova famiglia, con due bambini di circa undici anni. Fu mantenuta la stanza dei bambini nello stesso locale, solo che invece dei due letti singoli ce n’era un solo più grande. I due bambini dormivano uno di fianco all’altro. Come in una tragedia di Corneille, una vicenda già accaduta si stava ripetendo: due anni dopo il bambino che dormiva a sinistra presentava una leggera difficoltà a muovere la gamba destra; radiografie ed esami mostrarono che questo bambino era stato colpito da un reticolo-sarcoma nella regione destra del pube, che lo portò alla morte. Era io caso responsabile delle morti così simili tra loro di questi due bambini?
Fortemente sorpreso il dottor Picard chiese ai suoi colleghi se eventualmente avessero avuto in cura delle persona abitanti in quell’immobile. Gli fu segnalato che al quinto piano, qualche anno prima, un signore era morto di un cancro alla prostata. Fu solo dopo un’accurata perizia condotta dalla signora Blanche Merz, direttrice dell’Istituto di ricerca di geobiolgia di Chardonne (Svizzera), che si individuò la causa di tanti guai: un nodo della "rete H" si riscontrava allo stesso punto di piano in piano, corrispondentemente a dove nei vari letti veniva a trovarsi la regione del bacino di chi vi giaceva. Inoltre la costruzione era situata su di un corso d’acqua sotterraneo i cui segni erano i muri imbevuti di umidità e la presenza di funghi nerastri fino al terzo piano.
In un altro caso, riscontrato dal dottor Hartmann a Eberbach sul Neckar, una donna di trent’anni, eccellente sportiva, esercitava senza problemi il suo mestiere di maestra elementare. Felicemente sposata, non accusava nessun disturbo, né fisico, né psichico. La coppia si trasferì in un immobile modernissimo, costruito in cemento armato, con numerose vetrate. Nel giro di tre mesi, questa donna cominciò a dimagrire e a soffrire di dolorosi crampi alla base della gola. Gli esami, presso uno specialista, non diedero alcuna indicazione. Alla lunga, senza che alcun segno clinico potesse essere rilevato, seguì una lunga depressione, poi una invalidità completa: sei mesi dopo il trasloco, questa giovane donna era irriconoscibile.
La perizia geobiologica rilevò la presenza di un nodo "H" proprio in corrispondenza al punto dove, nel letto, veniva a trovarsi la regione del collo e l’apparecchio a onde ultracorte rilevò una forte perturbazione in quella zona.
Un semplice spostamento del letto in una zona neutra di una camera vicina permise a questa donna di ritrovare da un giorno all’altro delle notti tranquille; il suo equilibrio generale migliorò rapidamente senza trattamenti particolari. Essa, nel giro di poche settimane, non ebbe più alcun disturbo alla gola e riprese la sua attività professionale.»
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