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26 Luglio 2013
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26 Luglio 2013Così sintetizzano il punto di vista bio-energetico circa il fattore "bellezza" Francesco Padrini e Maria Teresa Lucheroni (in: «Bellezza e benessere», Milano, DVE Italia, 2000, pp. 12-13):
«L’ipotesi bioenergetica è che il piacere sia un segno di sano funzionamento dell’organismo. Se è così, allora anche la bellezza è una manifestazione di salute. La bellezza, nel suo significato più essenziale, rappresenta ‘armonia degli elementi in un ambiente o in una cosa. Essa viene distrutta dalla presenza di una manifesta sproporzione o disordine. Ma un quadro statico non è bello. L’armonia e l’ordine devono nascere da uno stato di eccitazione interiore che irradia dall’oggetto e ne unifica i varie elementi. Il piacere del bello si basa sulla possibilità di eccitare i nostri ritmi corporei e di stimolare il flusso di sensazioni nei nostri corpi. Se abbiamo una reazione piacevole rispetto a un bell’oggetto, è perché percepiamo l’eccitazione che irradia da esso. Allora noi entriamo in uno stato di eccitazione,. Se manca questa reazione, non proviamo alcun piacere. Si potrebbe dire che non riceviamo alcuna sensazione di bellezza dall’oggetto.
L’eccitazione e il flusso di sensazioni associati al piacere si manifestano fisicamente con la grazia. La grazia e la bellezza del movimento sono il complemento della forma in un organismo sano. Al pari della bellezza sono una manifestazione del piacere. In uno stato di piacere ci si muove con grazia.
Il dolore ha l’effetto di provocare disturbi della mobilità.
Tutti gli animali si muovono con grazia: questa si perde quando non si è liberi di seguire i propri istinti e le proprie sensazioni. La pe5rsona dotata di grazia è aperta, calda e generosa. È aperta perché nessuna tensione impedisce il flusso di sensazioni. Non ha sviluppato nessuna difesa nevrotica o schizoide contro la vita. È calda perché la sua energia non è stata assorbita da conflitti emotivi. Ha più energia e, quindi, ogni movimento del suo corpo è fonte di piacere per sé e per gli altri.
In ogni essere umano la perdita della grazia fisica è dovuta alle tensioni muscolari croniche che bloccano i movimenti ritmici involontari del corpo.
Ogni insieme di tensioni rappresenta un conflitto emotivo che è stato risolto tramite l’inibizione di determinati impulsi.
Questa non è però una vera soluzione, perché gli impulsi repressi trovano un’altra via d’uscita e giungono in superficie in forme distorte.
La tensione muscolare, l’inibizione e il comportamento distorto sono segnali che mostrano che il conflitto è ancora in atto a livello inconscio. La persona che soffre di tali conflitti non è né graziosa né gradevole. Non è mentalmente sana e, calcolando il sovraffaticamento fisico causato dalle tensioni muscolari, non può neanche essere considerata fisicamente sana.
L’obiezione sollevata contro questo concetto mostra che anche persone apparentemente graziose possono essere emotivamente disturbate. Si fa riferimento, per esempio, ai danzatori e agli atleti, i cui movimenti sono considerati pieni di grazia. Ma la grazia di queste persone è una reazione dovuta all’apprendimento, per niente simile a quella dell’animale selvatico. Chi agisce in base a una tecnica appresa dimostra una certa grazia soltanto quando è impegnato in una determinata attività di cui ha piena padronanza. Anche in quel caso, l’azione non è priva di sforzo e appare spontanea soltanto a distanza. Fuori del loro ambiente, queste persone possono anche avere un comportamento impacciato.
La vera prova della grazia è costituita dai normali movimenti della vita di tutti i giorni: passeggiare, parlare, cucinare o giocare un bambino.
La bellezza del corpo e la grazia dei movimenti sono le manifestazioni esteriori e oggettive della salute. Il piacere è l’esperienza interiore e soggettiva della salute.
Tutti hanno un innato senso della bellezza e della grazia. I bambini piccoli sono particolarmente sensibili in questo senso. Fin troppe persone sono come la folla della storia dei nuovi abiti dell’imperatore: tutti negavano i propri sensi e applaudivano l’imperatore con i suoi abiti trasparenti, finché un bambino non fece notare che era nudo. Molti accettano i dettami della moda anche questi contraddicono la verità soggettiva dei loro sensi.»
L’individuo schiavo della moda ha abbandonato il gusto personale in favore del conformismo: ci si focalizza fuori dal proprio Sé per insicurezza, facendosi condizionare dal giudizio e dall’accettazione degli altri per poter trovare la propria sicurezza, anziché centrarsi su di sé e avere fiducia nel proprio sentire. Quando perdiamo il contatto con il nostro Sé non ci fidiamo del nostro sentire, siamo "perduti".
Questa situazione si è fatta così critica che il corpo contratto, magro e scarno è stato preso a modello della bellezza femminile. Come dice Alexander Lowen, padre storico dell’analisi bioenergetica: "La bellezza e la grazia sono la meta verso cui si dirigono molti dei nostri sforzi coscienti. Vogliamo essere più belli e più graziosi, perché sentiamo che queste qualità conducono alla gioia".
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