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Faccia a faccia col diverso: paganesimo e cristianesimo nel IV secolo

Il IV secolo dopo Cristo rappresenta una fase decisiva della transizione fra il mondo antico e il mondo medievale e per la genesi dell’Europa moderna. In esso si assiste alla progressiva erosione della cultura pagana, che riceve tuttavia il colpo di grazia da una ben precisa legislazione repressiva pianificata dall’imperatore Teodosio. Non si può quindi sostenere che il paganesimo sia morto di morte naturale: è stato invece assassinato, o quantomeno la sua fine è stata drasticamente affettata, nel quadro di un generale sconvolgimento politico, sociale, economico, religioso e perfino etnico (le migrazioni dei popoli, meglio note in ambito latino come "invasioni barbariche").

Il paganesimo, d’altra parte, non è mai stato un mondo unitario: sotto questa arbitraria denominazione si raggruppano tendenze e aspirazioni fra loro diversissime, specie nel contesto della società mediterranea tardo-antica ove predominavano le religioni di salvezza a sfondo monoteistico (di Mithra, di Cibele, di Osiride, dello stesso Sole Invincibile). Un grande storico ha scritto che il mondo romano, se non fosse divenuto cristiano, sarebbe divenuto mitraista, e il mitraismo presenta più analogie con lo stesso cristianesimo che con i culti "classici" di Grecia e di Roma. Questa sola riflessione dà un’idea di quanto il paganesimo tardo-antico fosse mutato rispetto al paganesimo classico e quanto il terreno dello scontro pagano-cristiano ricordi più un conflitto interno a culture affini (come accadde poi con la Riforma protestante) che non fra culture radicalmente alternative.

Appare evidente, pertanto, l’analogia fra la situazione del IV secolo e quella odierna, ove si tende — da parte di alcuni — a presentare come uno "scontro di civiltà" il conflitto tra Islam e Occidente: dimenticando che né l’Islam è "Oriente", ma per mille ragioni, anch’esso, Occidente; né esiste un’unica categoria di "Occidente", ma piuttosto una realtà estremamente variegata, ove ad esempio lo spiritualismo dalle antiche radici cristiane (e, talvolta, persino pre-cristiane), ha poco o nulla da spartire con il rozzo materialismo, l’utilitarismo esasperato, lo scientismo e la super-tecnologia elevati al rango di nuovo credo religioso. Lo studio di quanto accadde nel IV secolo può divenire, allora, un’occasione per ripensare un certo tipo di cammino che l’Occidente ha imboccato chiamandolo pomposamente "evoluzione" o addirittura "progresso", mentre è stato piuttosto un allontanamento dalle proprie radici e un estraniamento dalla propria identità spirituale.

Le date fondamentali per la storia religiosa del IV secolo d.c.:

303: Editto di Nicomedia: persecuzione anticristiana di Diocleziano e Galerio.

305: Abdicazione di Diocleziano.

311: Morte di Galerio.

313: Morte di Massimino Daia, ultimo persecutore dei cristiani. Editto di Milano di Costantino e

Licinio che concede libertà di culto a tutti, cristiani compresi.

325: Concilio di Nicea: condanna dell’arianesimo e affermazione del Credo.

337: Morte di Costantino.

361: Giuliano tenta di restaurare il paganesimo.

363: Morte di Giuliano.

380: Editto di Tessalonica: il cristianesimo diventa religione di Stato; proibizione dei culti pubblici

pagani; rimozione dell’Altare della Vittoria dall’aula del Senato romano.

381: Concilio di Costantinopoli, che afferma la divinità dello Spirito Santo.

390: Scomunica dell’imperatore Teodosio per la strage di Tessalonica, da parte di sant’Ambrogio,il

vescovo di Milano; ritirata dopo una pubblica penitenza.

391-92: Con quattro successivi editti, Teodosio proibisce ai pagani di frequentare i templi, ne ordina

la distruzione e infine promulga la pena di morte per quanti sacrificano agli dèi. Abolizione del

collegio delle Vestali; spegnimento del sacro fuoco nel Tempio di Vesta a Roma; distruzione

del Serapaion di Alessandria con la sua biblioteca.

392: Morte di Valentiniano II; Arbogaste fa eleggere imperatore in Occidente Flavio Eugenio.

393: Politica moderatamente filo-pagana di Eugenio in Occidente. Teodosio, in Oriente, abolisce le

Olimpiadi.

394: Battaglia del Frigido: sconfitta dell’ultimo esercito pagano; morte di Eugenio e Arbogaste.

395: Morte di Teodosio e definitiva divisione dell’Impero Romano tra i suoi due figli: ad Arcadio la

pars Orientis, a Onorio la pars Occidentis.

404: Onorio decreta l’abolizione dei giochi gladiatori.

415: Linciaggio di Ipazia su istigazione del vescovo Cirillo di Alessandria.

529: Giustiniano ordina la chiusura della Scuola di Atene.

Fonte dell'immagine in evidenza: Foto di Jorgen Hendriksen su Unsplash

Francesco Lamendola
Francesco Lamendola
Nato a Udine nel 1956, laureato in Materie Letterarie e in Filosofia all'Università di Padova, ha insegnato dapprima nella scuola elementare e poi, per più di trent'anni, nelle scuole medie superiori. Ha pubblicato una decina di libri, fra i quali L'unità dell'essere e Galba, Otone, Vitellio. La crisi romana del 68-69 d.C, e ha collaborato con numerose riviste cartacee e informatiche. In rete sono disponibili più di 6.000 suoi articoli, soprattutto di filosofia. Attualmente collabora con scritti e con video al sito Unione Apostolica Fides et Ratio, in continuità ideale e materiale con il magistero di mons. Antonio Livi.
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