
L’opera narrativa di Cezar Petrescu (1892 – 1961)
4 Gennaio 1980
Faccia a faccia col diverso: paganesimo e cristianesimo nel IV secolo
7 Settembre 2005Mi sembra che la novella suggerisca due direzioni di approfondimento:
presenza e statuto della magia nella vita individuale e sociale della Firenze del
rapporto tra VALORI UMANI E CRISTIANI nel Boccaccio del Decamerone
A proposito del primo mi pare di capire che Boccaccio dimostri non solo curiosità per i fenomeni magici, ma anzi tranquilla accettazione della loro presenza e della loro efficacia, e che solo metta in dubbio la loro liceità, insieme alla dirittura morale dei loro evocatori o produttori.
A proposito del secondo, trovo molto appropriata la citazione finale. Infatti, anche se a una prima considerazione parrebbe sostanzialmente incongrua, (il mago rinuncia a un bene non per seguire Gesù, ma per conformarsi a un principio di onestà che si è dato da sé), illumina felicemente, secondo me, il retroterra ideologico in cui si radica la visione del mondo di Boccaccio.
Anche questa novella svolge il tema caro al Boccaccio della promozione dei valori umani: qui essi sono quelli del piacere e del
successo, da raggiungere con strumenti dialettici o diplomatici (vedi le arti messe in campo da Anselmo per conquistare il cuore di Dianora) oppure con strumenti scientifici e tecnici (vedi le magie del negromante, considerate tecniche di asservimento di forze naturali). Ma Boccaccio era troppo permeato dell’ideologia cristiana e troppo consapevole della sua forza istituzionale per non sentire il bisogno di parare possibili obiezioni. Qui lo fa in modo indiretto, facendo capire attraverso i fatti che l’accettazione dei valori umani può andare d’accordo con la scelta di fondo del Cristianesimo purché (ma forse anche perché) tra tali valori siano compresi il senso dell’onore, la generosità, l’autocontrollo, in una parola le virtù tipicamente correlate alla [nobiltà del cuore . Di più, Boccaccio in questa novella arriverebbe a dire (e questo darebbe ragione alla citazione del Vangelo sopraccitata) che i valori umani sono essi stessi fondamento dei valori cristiani, obbedendo per loro natura ai principi enunciati poi da Gesù, e che la loro presenza è necessaria e sufficiente a garantire la presenza di quelli, e quindi [la salvezza complessiva dell’uomo. Certo si potrebbe obiettare che la salvezza promessa da Gesù non riguarda questo mondo, ma Boccaccio potrebbe rispondere che il successo in questo mondo non è negato dal Vangelo, e che addirittura è promesso a chi segue gli insegnamenti di Gesù ("il centuplo in questo mondo assieme alla vita eterna"): avrebbe insomma argomenti con cui difendere la sua concezione del Cristianesimo.
Se questa interpretazione fosse vera, avremmo qui un evidente esempio di riduzione di [Cristianesimo a [religione civile o a umanesimo. Singolare sbocco di un cammino iniziato secoli prima con la cristianizzazione di valori aristocratici (il valore guerresco, l’amore sentimento), proseguito con l’appropriazione di questi valori da parte della borghesia attraverso il cavallo di Troia della gentilezza del cuore, approdato alla umanizzazione del Cristianesimo tutto da parte della stessa borghesia, bisognosa di assicurarsi le spalle contro un possibile rigetto dei suoi valori e dei suoi metodi da parte della ideologia dominante (anche in questo caso attraverso un cavallo di Troia, le intenzioni come fattore unico di moralità, e la promozione dell’umanità come fondamentale banco di prova di essa).
Fonte dell'immagine in evidenza: Photo by Wallace Chuck from Pexels