
Un imbarazzante scheletro nell’armadio: la Chiesa cattolica e la guerra civile, 1943-45
30 Luglio 2017
Siamo cattivi? Grazie tante, lo sapevamo già
31 Luglio 2017Il cattolicesimo, meno ancora della monarchia, non teme la punta di un ugnale ben affilato; ma queste due basi dell’ordine sociale possono cadere sotto il peso della corruzione. Non stanchiamoci dunque mai di corrompere. Tertulliano diceva con ragione che il sangue dei martiri è il seme dei cristiani. Ora, è deciso nei nostri consigli che noi non vogliamo più cristiani; non facciamo dunque dei martiri, ma rendiamo popolare il vizio nelle moltitudini. Occorre che lo respirino con i cinque sensi, che lo bevano, che ne siano sature. Fate dei cuori viziosi e voi non avrete più cattolici […]. Ma perché sia profonda, tenace e generale, la corruzione delle idee deve cominciare dalla fanciullezza, nell’educazione. Schiacciate il nemico, qualunque esso sia, dicevamo le istruzioni, ma soprattutto schiacciatelo quando è ancora nell’uovo. Alla gioventù infatti, bisogna mirare: bisogna sedurre i giovani, attirarli, senza che se ne accorgano. Andate alla gioventù e, se è possibile, fin dall’infanzia.
Questo notevole testo, sicuramente autentico, fa parte del carteggio intercorso fra due massoni, Nubius, che era anche carbonaro, e Volpe, e reca la data del 3 aprile 1824: poco meno di due secoli fa. Viene citato nell’opera di monsignor Henri Delassus (1836-1921) Il problema dell’ora presente. Antagonismo tra due civiltà (Desclée & C., Roma, 1907, vol. 1, pp. 248-249; 259), dopo che il carteggio era finito nelle mani di papa Pio IX, il quale, vista la sua rilevanza e la sua drammaticità per la salute delle anime, ne autorizzò la divulgazione; cosa che, a quanto pare, è servita a poco o a nulla, visto che il campanello d’allarme è squillato invano e oggi, a duecento anni di distanza, possiamo assistere al puntuale realizzarsi del programma massonico mirante a distruggere il cristianesimo e la Chiesa cattolica attraverso la perversione generalizzata dei costumi.
Più di un secolo dopo, nel 1928, in Svizzera, nel corso di una riunione massonica di alto livello, venne ripreso e ulteriormente precisato il programma già esposto da Nubius nel 1824, oltretutto servendosi di espressioni quasi identiche, cosa che dimostra la continuità, la pazienza, la tenacia, la vastità di orizzonti della massoneria. In particolare, veniva individuato il fattore "moda" come il grimaldello attraverso il quale scardinare il senso comune della morale e introdurre, un poco alla volta, la lussuria e il disordine sessuale sistematico fra gli uomini e le donne, partendo appunto dalle donne, anzi, dalle ragazze giovani:
La religione non teme la punta del pugnale, ma può cadere sotto il peso ella corruzione. Non stanchiamoci, dunque, mai di corrompere, magari servendoci del pretesto dell’igiene, dello sport, della stagione, ecc… Per corrompere bisogna che i nostri figli realizzino l’idea del nudo. Per evitare ogni opposizione, bisognerà progredire metodicamente: prima mezze braccia nude, poi mezze gambe; poi le braccia e le gambe tutte scoperte; qunidi le parti superiori del torace, del dorso, ecc…
Questo secondo documento venne pubblicato nel 1928 dalla Révue Internationelle des Socetés Secrétes (Parigi, pp. 2.062-2.063) e ripubblicato nel 1944 dalla Rivista Diocesana di Milano, diretta dall’allora arcivescovo Ildefonso Schuster (1880-1954): nel pieno della Seconda guerra mondiale, anzi, nel pieno della guerra civile italiana del 1943-45. Evidentemente, l’arcivescovo non lo ritenne un tema astruso e lontano dalla drammatica realtà del momento presente, ma giudicò che fosse giusto e doveroso portare a conoscenza dei fedeli i piani massonici per la distruzione della Chiesa: con chiarezza e lungimiranza, pur sotto i crudeli bombardamenti alleati che colpivano in modo indiscriminato le popolazioni civili e anche Roma, la capitale del cattolicesimo (a proposito: quanto c’entravano, in quei bombardamenti terroristici, l’affiliazione massonica e l’odio anticattolico di Franklin Delano Roosevelt e di Winston Churchill?), egli vide e comprese che ci sono delle armi ancor più micidiali delle bombe, e che, a guerra finita, sarebbe incominciata, o meglio, sarebbe proseguita, la lotta decisiva tra le forze del Bene e quelle del Male, avendo quale campo di battaglia il corpo umano, e quale strumento dell’attacco, l’istinto della lussuria.
È evidente che, se queste erano le intenzioni e questa la strategia delle logge massoniche per perseguire il loro obiettivo, la distruzione della Chiesa e della religione cattolica, e per instaurare un Nuovo Ordine Mondiale su di una umanità abbrutita dal vizio e sprofondata nei piaceri più disordinati, quel piano è stato portato avanti con ammirevole costanza ed è giunto ad una fase ormai avanzatissima, al punto che sembra essersi realizzato secondo le più rosee speranze di coloro i quali l’avevano concepito, e che, se potessero assistere al suo esito trionfale, avrebbero certo ogni motivo per rallegrarsi e felicitarsi con se stessi.
La rivista massonica L’Humanisme, nel 1968 — un anno estremamente significativo, sotto questo punto di vista: l’anno della sedicente rivoluzione studentesca e dell’anti-pedagogia, all’insegna del "proibito proibire" — ribadiva il vecchio concetto, ma sempre attuale, per la destabilizzazione dell’ordine morale e sociale:
La prima conquista da fare è la conquista della donna, che deve essere liberata dalle catene della Chiesa e della legge. Per abbattere il Cattolicesimo, bisogna cominciare col sopprimere la dignità della donna; la dobbiamo corrompere assieme alla Chiesa. Diffondiamo la pratica del nudo: prima le braccia, poi le gambe, poi tutto il resto. Alla fine la gente andrà in giro nuda o quasi, senza più battere ciglio. E, tolto il pudore, si spegnerà il senso del sacro, s’indebolirà la morale e morirà per asfissia la fede.
La donna, dunque, la donna giovane, è stata individuata come l’anello debole della catena, spezzato il quale tutto il resto, a cominciare dalla famiglia, sarebbe stato rovesciato e devastato: e così infatti è accaduto. Ma la cosa forse più interessante di quest’ultimo testo è il passaggio in cui si dice: la dobbiamo corrompere assieme alla Chiesa. E anche questo è quel che sta accadendo sotto i nostri occhi; solo che in molti di noi la lucidità si è offuscata, sicché, pur vedendo, non vediamo, e pur udendo, non sentiamo, al punto che ci sfuggono i veri termini della situazione e viviamo immersi come in una bolla, come in un sogno, in una realtà fittizia, in cui scambiamo per realtà le nostre fantasie e viceversa; in altre parole, in cui siamo giunti al più basso gradino dell’ignoranza, della stupidità e della inconsapevolezza.
Questo processo di abbrutimento dell’intelletto e, nello stesso tempo, del senso etico e del senso del sacro, è il risultato di una operazione lungamente pianificata e condotta con molta perizia e con molta prudenza, un passetto alla volta, secondo la tecnica della "rana bollita", o, se si preferisce un riferimento più dotto, della "finestra di Overton". Siamo stati portati a trovare accettabile, normale, perfino bello e ammirevole, ciò che, un tempo, ci avrebbe (giustamente) scandalizzati e fatti inorridire; ma, una volta che la degradazione è divenuta generale, abbiamo perso i punti di riferimento per rendercene conto, e, sprofondati nel fango tutti quanti, abbiamo finito per persuaderci che non di fango si tratta, ma di una confortevolissima e nobilissima sistemazione, degna in tutto di una umanità così intelligente, raffinata ed evoluta quale è divenuta la nostra. Infatti, in un mondo di pazzi, nessuno si rende conto di esserlo, e, semmai, viene chiamato pazzo, e rinchiuso in manicomio, colui che, per caso, avesse conservato la sanità mentale; in un mondo di drogati, nessuno si vergogna di esserlo, anzi, nessuno pensa di esserlo, nel senso che la dipendenza dalla droga diventa una cosa assolutamente normale, come il respirare, il bere o il dormire; e in un mondo di criminali, nessuno si accorge di essere un criminale, ma ciascuno ritiene che mentire, rubare, stuprare e uccidere i propri simili siano cose del tutto lecite e buone in se stesse, in quanto scaturenti da istinti "naturali", che non si potrebbero negare o reprimere, senza negare o reprimere la stessa umanità dell’uomo. Ebbene, con la pornografia e la lussuria dilaganti è esattamente la stessa cosa: ciò che fa "scandalo", oggi, è colui (o colei) che ha dei sentimenti delicati e rispettosi verso l’altro sesso, che non esibisce il proprio corpo, che non cerca di usarlo come strumento perenne ed esasperato di seduzione indiscriminata; e scandalo supremo è colui (o colei) che sceglie la vita religiosa, che vuol farsi sacerdote o suora, per dedicarsi interamente all’amore di Dio e all’amore, non in senso sessuale, del prossimo.
Lo scrittore e giornalista francese Jean Cau (1925-1993), già segretario privato di Jean-Paul Sartre, convertitosi poi dall’estrema sinistra ai valori della patria e della tradizione, avverso al libertinismo giovanile e alla tecnocrazia, molto noto come autore del libro Il cavaliere, la morte e il diavolo, ardita e discutibile celebrazione di Ernesto "Che" Guevara, così sintetizzata la strategia massonica per la distruzione del senso morale: Quando l’uomo sarà divenuto un essere che striscia, che grugnisce e che salta sulla femmina, e voi continuerete soltanto ad accarezzare il suo sesso e a scatenare la bestia che è in lui, allora il porcile diventerà un macello. La carne che offrite nelle vostre riviste illustrate è buona tutt’al più ad essere venduta, schernita, torturata, uccisa e bruciata. Ebbene: anche a questo siamo arrivati molto vicino. Ma se tutti strisciano, grugniscono e saltano addosso alle femmine (o a i maschi, indifferentemente: abbiamo combattuto per la parità di genere, dopotutto!), nessuno si rende conto d’essersi degradato al livello d’un rettile o d’un suino; ciascuno, anzi, si sente una persona moderna e al passo coi tempi. E, nello strisciare e nel grugnire assordanti, le pochissime voci di umanità e di spiritualità non si odono neppure, pare quasi che non esistano. Tanto più che il massimo del rumore lo produce la cultura di massa: la quale è fatta, come i mezzi di comunicazione di massa, per abbrutire, degradare, imbestialire gli esseri umani, per ridurli da persone a carne che si può "vendere, schernire, torturare, uccidere e bruciare". Alla lettera. Da alcuni decenni, specialmente negli Stati Uniti d’America, vanno fortissimo gli snuff movies, dei film a circolazione clandestina, di contenuto sadico ed estremamente violento, i cui gli attori vengono torturati, violentati e infine uccisi, ma per davvero e non nella finzione scenica: o sfruttando la loro inconsapevolezza, o la loro assuefazione alle droghe; da ciò i costi altissimi di tali pellicole. E questo è solo uno degli esempi che mostrano quanto le parole di Jean Cau si siano rivelate esatte e precise fin dei particolari; come si vedeva già, del resto, nel grande precursore e maestro di tutti i distruttori della morale mediante la pornografia e la violenza: il "divino" marchese De Sade (cfr. il nostro articolo: Il naturalismo criminale di Sade è figlio dell’ideologia illuminista del progresso illimitato, pubblicato sul sito di Arianna Editrice in data 02/05/2011).
Non solo. Così come ci manca la possibilità, mediamente parlando, di realizzare fino a che punto ci siamo infangati, abbrutiti e imbestialiti, per la semplicissima ragione che ciò che fanno tutti, o quasi tutti, diventa, automaticamente, "normale", allo stesso modo abbiamo smarrito la capacità di vedere l’insieme della realtà sociale che stiamo vivendo: cogliamo solo i particolari, ma non vediamo, perché ci rifiutiamo di riconoscerlo, il contesto generale che ci ha condotti fino a questo punto. La discoteca, divenuta il normale luogo di ritrovo dei giovani del sabato sera, tra alcol, droga e sesso, simile a un tempio pagano della dissolutezza? Niente paura: è solo una istituzione della società moderna che offre un po’ di svago ai nostri figli. La minigonna, creata dalla stilista inglese Mary Quant (ma la "paternità" dell’ideazione è controversa) nella swinging London degli anni ’60? Un capo d’abbigliamento simpatico e moderno, che rende la donna più giovanile, spigliata e sportiva, e, nello stesso tempo, più seducente. E le droghe leggere? Niente paura, non creano assuefazione, e poi le prendono tutti. E i rapporti sessuali fra minorenni, fra i giovanissimi? Bene anche quelli: è giusto che i ragazzi scoprano da sé la realtà del sesso, senza tabù e senza troppi romanticismi. E i rapporti omosessuali? E via, niente di strano: li hanno anche gli animali, dunque sono un fatto perfettamente naturale. E avanti di questo passo. La visione d’insieme, che generalmente ci manca, fa sì che non vediamo la correlazione che esiste fra tutti questi mutamenti nel costume e nella percezione del comune senso del pudore, del lecito e del giusto, così come tutta una serie di operazioni culturali condotte, nel corso del XX secolo, all’insegna della "liberazione" dell’uomo da antiche paure e repressioni. Dalla psicanalisi al pansessualismo di Wilhelm Reich, dalla Scuola di Francoforte all’esistenzialismo sartriano, dal femminismo all’ideologia gender, dal "teatro della crudeltà" al decostruttivismo, infine al relativismo eretto a dogma e dittatura universale: un gradino dopo l’altro, siamo scesi sempre più in basso. Ed ecco quel che ci manca: capire che si tratta di un unico disegno; demistificare i cattivi maestri; liberarci dai nostri ingannevoli e diabolici "liberatori".
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