Antonio Brancati (stampa)
28 Febbraio 2023Angelo Berzi, teologo liberale, ovvero la responsabilità degli insegnati “novatori”
23 Luglio 2023Grazie di tutto, don Gino; che il Signore Gesù Cristo ti accolga nella casa del Padre, da dove continuerai a pregare per noi, come hai sempre fatto quaggiù.
Grazie per la tua bella fede.
Grazie per la tua semplicità di cuore.
Grazie per la tua specchiata coerenza fra dottrina e vita.
Grazie per la tua mitezza e umiltà.
Hai avvicinato a Dio numerose anime e ti sei sempre preoccupato della loro salute spirituale, non di apparire popolare o di manica larga.
In questi tempi difficili, sei stato simile alla chioccia che raccoglie intorno a sé i pulcini smarriti; o, se vogliamo, sei stato un po’ come il buon pastore per le sue pecorelle. Ti sei preoccupato costantemente più di loro che di te stesso, senza risparmiare la tua salute, che già da tempo ti stava abbandonando.
Hai seguito l’esempio e il comandamento di Gesù: Da questo vi riconosceranno, se avrete amore gli uni per gli altri (Gv 13,35).
E tu, di amore, per il prossimo, ne hai avuto davvero tanto, sempre; anche per quelli che ti hanno fatto del male.
Grazie, don Gino, di non averci lasciati soli fino all’ultimo respiro che il Signore ti ha concesso: non scorderemo mai la tua ultima santa Messa, celebrata stando a letto, attaccato al flebo.
Quel ricordo ci darà forza e coraggio per tutto il resto del nostro cammino terreno: fino a quando, speriamo, ci ritroveremo con te nella gloria del Regno.
Fonte dell'immagine in evidenza: Photo by Mike Chai from Pexels