
Il papa, almeno, è sincero: si dichiara modernista
28 Luglio 2017
Neochiesa modernista, il tradimento peggiore
28 Luglio 2017Può darsi che il nome di Renato Baron non dica niente a molti italiani; nella parte d’Italia dove noi viviamo, è, invece, assai noto, come destinatario di una serie di rivelazioni private della Madonna e come fondatore di un movimento religioso dedicato alla Regina dell’Amore. Non entreremo nei particolari; chi volesse approfondire la vicenda, troverà in rete una discreta quantità di materiale, anche video; ci limiteremo perciò a pochi rapidissimi cenni. Nato a Schio (Vicenza) il 7 dicembre 1932, e spentosi nella sua città, in seguito a una lunga e dolorosa malattia, il 2 settembre 2004, una vita tranquilla e una partecipazione all’amministrazione comunale della sua città, Baron fece un sogno inquietante il 20 marzo 1985, in cui gli pareva di essere soffocato dal diavolo, in una vecchia casa fatiscente, ma poi invocava la Madonna e questa gli appariva, liberandolo miracolosamente. Pochi giorni dopo, spinto da un altro sogno, si recò nella chiesetta di San Martino a recitare il Rosario, e lì ebbe la visione della Vergine, che gli preannunciò l’inizio di un cammino di fede. A partire dal 3 aprile seguente, Ella cominciò a trasmettergli una lunga serie di messaggi, che sarebbero terminati solo con la morte di Baron, che questi trascrisse fedelmente e che rese noti, a mezzo stampa e a mezzo radio, fondando poi il Movimento Regina dell’Amore, il quale ebbe e ha un seguito abbastanza consistente, con decine di gruppi di preghiera e opere di carità diffusi, oltre che in Italia e in Europa, anche negli altri continenti. Da parte sua, la Chiesa locale fu molto cauta, per non dire diffidente: il vescovo Arnoldo Onisto istituì una commissione d’inchiesta, che fu portata avanti dal suo successore Pietro Nonis, ma che si concluse con esito negativo, ossia negando la soprannaturalità degli eventi, nel 1998, e che portò alla proibizione formale di pellegrinaggi a Schio o altre forme di devozione pubblica. Tuttavia, vista l’imponenza e la sincerità degli aderenti al movimento, si giunse a un compromesso: venne designato un sacerdote quale assistente spirituale del gruppo. La "pace" venne fatta definitivamente con il ritorno del santissimo Sacramento nella chiesa di San Martino. Parallelamente, ebbe luogo una inchiesta dell’autorità giudiziaria, che vide il Baron e ben trentasei dei suoi collaboratori nell’Opera dell’Amore, accusati di truffa, appropriazione indebita e sfruttamento della credulità popolare, e rinviati a processo. Processo che, pur essendo stato sbandierato dalla stampa laicista con molta enfasi e compiacimento (vedi l’articolo Il business della Madonna sul numero dell’8 settembre 1989 del quotidiano La Repubblica, a firma di Giorgio Cecchetti), si risolse in un nulla di fatto e con il proscioglimento dalle accuse di tutte le persone coinvolte.
Ciascuno è, ovviamente, libero di dare il valore che crede alle rivelazioni private, specie se esse non hanno ricevuto, o non hanno ancora ricevuto, il riconoscimento e l’approvazione ufficiale della Chiesa; e questo discorso vale anche per le più famose di tutte, quelle di Medjugorje, le quali sarebbero tuttora in corso. Nel caso della Madonna di Schio, è innegabile che i messaggi mariani sono perfettamente in linea con l’ortodossia cattolica, poiché esortano alla conversione delle anime; e che Renato Baron, se non ebbe realmente la visone della Madonna, era comunque un uomo pio e in buona fede, e che doveva essere dotato di molta lungimiranza. Il 28 dicembre 1998, ad esempio, davanti a una numerosa folla raccolta per ascoltarlo (si può visionare l’evento su Youtube), egli riferì, fra le altre cose, che la Madonna gli aveva detto, in uno dei precedenti messaggi: Piange con me Gesù, per la grande indifferenza delle anime… La mia voce non basta a richiamare questa umanità arida… Oh, piangerà, sì, piangerà, questa generazione… E poi, riportando un messaggio del 1986 (si badi, più di vent’anni fa: quando la situazione era ben diversa dall’attuale): Figli miei, quante belle case avete, quanta ricchezza, quante belle automobili… cosa ne fate, figli miei; cosa ne fate, se uccidete i vostri figli? Io vi dico: fra non molto tempo, vedrete nella vostra patria, nella vostra Europa, entrare tanti extra comunitari… tanti… tanti… e ne vediamo ogni giorno entrare… e prenderanno il posto dei vostri figli che avete ucciso; poi la Madonna se ne va piangendo.
Certo, quest’ultimo messaggio non potrà piacere a monsignor Nunzio Galantino, e neanche al papa Francesco, così decisi nel sostenere il dovere dell’accoglienza dei migranti; né al presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Gualtiero Bassetti, il quale ha profetizzato, come se fosse la cosa più bella del mondo, il meticciato quale destino della società italiana. I messaggi di cui è stato latore Renato Baron, peraltro, sono tutti rigorosamente ortodossi dal punto di vista dottrinale e morale: oltre a scagliarsi, ripetutamente, contro la pratica dell’aborto volontario, presentata come la quintessenza della malattia morale dei popoli occidentali, anche di quelli teoricamente cristiani, la Madonna ha esortato gli uomini a ritornare a Dio, ad accostarsi alla santa Eucarestia, ad amare il prossimo, a pregare e fare digiuni, a consacrarsi al suo culto e invocare la sua protezione.
Ci piace riportare qui alcuni dei messaggi di Schio, senza un ordine cronologico, riferiti da Renato Baron, comprese le sue imprecisioni lessicali e sintattiche, su un tema che ci sembra di decisiva importanza: il tipo di relazione che il credente deve stabilire nei confronti del mondo, da un lato, e con la croce di Gesù Cristo, dall’altro (da: Maria chiama. Messaggi della Madonna Regina dell’Amore, 1985-2004; San Martino di Schio, Vicenza, edizione fuori commercio, pp. 4, 12).
Il 28 dicembre 1988 la Madonna dice: Figli miei, toglietevi subito da ogni compromesso con il mondo, vi chiedo di affidarvi totalmente a me affinché assieme riusciamo a restaurare la legge di Dio nel mondo.
Il 13 settembre 1989: Non bevete del veleno che il mondo vi offre, frutto del bene mancato! Guardate fiduciosi a me, assecondate il mio disegno di amore: grande e operante sarà attraverso le anime in grazia.
Il 25 gennaio 1989: Affidate a me le vostre anime, spogliatele sempre più delle vostre cose e conoscerete le ricchezze di Dio. Sarete sordi e ciechi al mondo e potrete udire sempre più chiara la mia voce che vi sollecita ad essere vice che porta equilibrio morale, purezza, dove la matrice delle passioni ha seminatoi smarrimenti e incertezze.
Il 7 dicembre 1988: Scoprite i tesori della Redenzione perché siamo ancora nel tempo della misericordia. Fate che Gesù si serva del piccolo vostro tutto.
Il 1° febbraio 1989: Ogni giorno migliori la vostra vita. Desidero che possediate Gesù nel cuore: sia Lui il vostro tutto. Siate sempre consapevolmente presenti: ogni momento sia santo per farvi santi.
Il 27 settembre 1989: Possederete Dio vivendo di Gesù Gloriatevi nella speranza, quindi, pur nel peso delle tribolazioni. Sappiate da queste arricchirvi di pazienza che produce speranza.
Il 24 marzo 1986: Fate vostri i patimenti di Gesù. Abbracciate la Croce. Innalzate la Croce solo attraverso la Croce la vostra salvezza. Gesù vi ama, aspetta da voi il vostro amore.
L’8 marzo 1989: Vivrete sempre uniti nel mio cuore se accoglierete il dono di rimanere abbracciati alla Croce.
Il 9 aprile 1986: Insegnate a tutti che on si torva Gesù nei piacimenti [sic] del mondo. Gesù vi attende e Lo potrete incontrare solo attraverso la Croce e la preghiera, nella povertà e nell’umiltà del vostro cuore. Lui vuole donarvi la sua pace e la sua grazia. Amatelo! Lui già vi ama tanto.
L’8 dicembre 1988: Andate! Figli miei, andate in ogni luogo, portate a tutti i miei figli e vostri fratelli il mio grande dono di amore. Fate che Gesù sia in ogni uomo.
Il 1° gennaio 1989: Vi farò missionari come Gesù vi vuole.
Il 17 gennaio 1987: Mentre camminate con Maria vi sembrerà di aver perduto tutte le cose del mondo. Io vi dico, figli miei, voi avete trovato tutto! Avete trovato Gesù!
Come si vede, il mondo va preso per quello che è: un grande seduttore, dal cui veleno bisogna guardarsi, per non cadere in tentazione; e la Croce non è il simbolo di un evento lontano, la Passione di Cristo, ma lo strumento necessario per la santificazione attuale di ciascun’anima. Vien fatto di domandarsi come mai questi movimenti mariani, spontanei, fervorosi, ottimamente intenzionati, ricevano così poca attenzione e comprensione, così poco sostegno e incoraggiamento, per usare degli eufemismi, da parte della Chiesa odierna. Forse che a qualcuno danno fastidio? E il Movimento Sacerdotale Mariano di don Stefano Gobbi (1930-2011), che abbraccia più di 350 cardinali, vescovi e arcivescovi, 150.000 sacerdoti del clero secolare e molti milioni di fedeli in tutto il mondo, il cui punto qualificante è la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, come mai riceve così poca attenzione, come mai se ne parla così poco? Come mai il papa ritiene di dover magnificare la figura di don Lorenzo Milani, ribelle ai suoi superiori e, a giudizio di alcuni, cattivo maestro della gioventù, ma non spende mai una parola per incoraggiare i devoti della Vergine Maria, anzi, colpisce con estrema durezza, e per ragioni che non sono mai state spiegate, i suoi fedelissimi, ossia i francescani e le francescane dell’Immacolata? Non si tratta di circostanze un po’ strane, se appena ci si sofferma a riflettervi, e non ci si lascia contagiare dall’ondata di entusiasmo emotivo e quasi isterico che esalta questo papa come una figura santa e infallibile? La vera santità non consiste forse nel piegare il ginocchio davanti a Gesù Cristo e a Maria Vergine, sua Madre? Ma papa Francesco, chi mai lo ha visto inginocchiarsi davanti al Santissimo; e chi lo ha sentito parlare della Vergine Maria, se non in termini banali e generici, omettendo diligentemente, perfino nella commemorazione del centenario delle apparizioni di Fatima, la cosa più importante di tutte: ossia l’accorato appello alla conversione, alla penitenza, alla preghiera e al digiuno, fatta dalla Vergine Maria per la salvezza delle anime che versano in pericolo mortale?
Ma forse il nocciolo della questione è proprio qui. Di quale conversione c’è mai bisogno, visto che Dio è talmente misericordioso, talmente pietoso, talmente buono, da accogliere tutti e perdonare tutti? Maria, poi, non piace troppo ai cattolici progressisti per almeno due buone ragioni: perché il suo culto è di ostacolo al "dialogo" con i fratelli luterani, che preme loro più di qualsiasi altra cosa; e perché, in quanti mediatrice della Grazia divina, si pone fra Dio e gli uomini, laddove essi, appunto come i protestanti, non vorrebbero riconoscere niente e nessuno fra sé e Dio, al quale si rivolgono direttamente, a tu per tu, senza complessi o soggezione alcuna (una volta si diceva: senza timor di Dio): ed ecco perché non gradiscono l’assistenza degli Angeli (dei quali non parlano mai, pur essendo articolo dio fede), dei Santi e della Vergine Immacolata. Questo su di un piano, diciamo così, "ideologico". Sul piano pratico, i messaggi mariani battono e ribattono sempre sullo stesso tema: la conversione, il cambiamento nel modo di vivere, l’aborrimento del peccato, la coscienza della natura peregrinante della vita umana e dell’eternità come destino finale di tutte le anime, nella pace eterna o nella dannazione eterna: tutte cose molto politicamente scorrette. Viene qui al pettine il nodo fondamentale: la relazione del cristiano con il mondo. A partire dal Concilio Vaticano II, pare che il cristiano, nel mondo, abbia scelto di trovarcisi benissimo: che non vi sia alcuna ragione di contrasto, anzi, neppure di disagio, e che egli sarebbe ingiusto ed ingrato se denigrasse la propria condizione terrena, quasi che essa, e non la vita eterna, rappresenti il suo ultimo destino. Si tratta di un inganno, naturalmente, abilmente confezionato per mezzo d’un sofisma: perché la capacità di apprezzare le cose belle e buone della realtà terrena, come insegna anche il Cantico delle creature di san Francesco, è cosa non solo lecita, ma auspicabile e perfino doverosa, se finalizzata al perseguimento della vita buona e al ringraziamento nei confronti dell’Autore di tanta bellezza. Ma il tipo di abbraccio che il mondo offre all’uomo, come è ovvio per chiunque abbia occhi per vedere e orecchi per udire, non è affatto di quel genere: è, al contrario, una forma di auto-divinizzazione della vita e di assolutizzazione del bene, inteso solamente nella sua dimensione fisica, e quindi degradato a mero piacere. Il che implica un atteggiamento esistenziale radicalmente anticristiano, di tipo panteista ed edonista neopagano: non c’è una vera differenza fra Dio e il mondo, essi sono una cosa sola, e quindi anche noi uomini siamo un po’ divini; e la vita è una cosa bellissima e va goduta sino in fondo, ma solo fino a che le sue condizioni si rivelano accettabili sul metro del mondo; poi, quando subentra la croce, essa va rifiutata e gettata via, come un vestito sporco e liso, che non è possibile lavare, né rammendare.
Ora, si dà il caso che la Madonna, nelle sue apparizioni e nei suoi messaggi, parli proprio di queste cose. Ella ricorda incessantemente che solo in Dio gli uomini possono trovare la loro autentica umanità, e vivere una vita degna; e che, lontano da Lui, sono destinati ad essere gettati nel fuoco, a bruciare, come i sarmenti staccati dalla vite, secondo la similitudine evangelica. E questa è una musica che non piace, agli orecchi dei cattolici progressisti e degli eretici modernisti che si spacciano, da più d’un secolo, per cattolici. Logico, quindi, che piacciano poco anche i suoi devoti…
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