
«Uomini empi che usano la bontà di Dio per giustificare la loro vita immorale»
28 Ottobre 2016
«I falsi profeti… promettono libertà, ma essi stessi sono schiavi della corruzione»
29 Ottobre 2016Il 1° novembre (ma, in effetti, dalla sera del 31 ottobre) cade la ricorrenza solenne di Tutti i Santi, sia quelli i cui nomi sono scritti sul calendario liturgico, sia quelli sconosciuti; seguita, il 2 novembre, dalla non meno solenne commemorazione dei defunti.
Ora, da diversi anni ormai, i poteri occulti gnostico-massonici che guidano i destini del mondo hanno imposto, la notte dal 31 ottobre al 1° novembre, la festa di Halloween (prima, da noi, del tutto sconosciuta), che, indipendentemente dal suo significato originario nell’antica religione celtica, è diventata, a tutti gli effetti e in maniera del tutto esplicita, la festa dell’occultismo, delle tenebre, dei fantasmi, dei vampiri e del Diavolo; mentre sulla commemorazione dei defunti sta cadendo l’ombra di una nuova modalità del culto ad essi riservato: non più le esequie cristiane di sempre, mediante la tumulazione, ma la cremazione, con facoltà di tenersi in casa le ceneri del caro estinto, come gli antichi greci e i romani, oppure di disperderle al vento, in puro stile naturalista e panteista; e la Chiesta cattolica si sta adattando anche a queste due novità. Per Halloween, nessun problema: è solo una innocente festa per bambini, con le zucche e i vestiti neri, e l’immancabile ritornello dolcetto/scherzetto; per la cremazione, del pari, nessun problema: se uno vuol farsi cremare, perché no?, in fondo è più igienico, più ecologico, più trendy.
In effetti, ce lo dicono da tempo, in tutte le maniere, i nostri "pastori" del terzo millennio: i cattolici non devono essere "rigidi", per adoperare l’espressione di papa Francesco; perché chi è rigido nasconde spesso una doppia vita, una doppia morale. No: i cattolici devono essere aperti, tolleranti, sorridenti e sempre disposti all’umorismo e alle battute. Insomma, devono essere — come diceva il buon vecchio Arthur Rimbaud — assolutamente moderni. Che c’è di male se i bambini vanno per la case a chiedere un regaluccio; e se, non ricevendolo, insozzano i muri, o peggio? E che c’è di male se, per fare qualche cosa di diverso, per calarsi ben bene nella loro parte, si vestono in maniera lugubre, indossano maschere orribili, agitano emblemi della morte e dell’inferno? Eh, via: stanno solo scherzando; stanno solo giocando! Stanno facendo un gioco del Diavolo? Ma non esageriamo! Stanno profanando la solenne, devota ricorrenza di Ognissanti? Eh, pazienza: su qualcosa bisogna pur cedere, per non perdere il contatto con la società; qualche concessione bisogna farla, si deve rinunciare a qualcosa, per restare in sintonia con la gente. Non ci si può opporre al progresso, non si può fermare l’avanzata della modernità. Il cristiano non può e non deve rifugiarsi nella sua torre d’avorio: se il mondo è così, bisogna affrontarlo, ma dall’interno, perché, restandone fuori, si è automaticamente esclusi, e si perde ogni presa sulla società.
Con simili balorde ragioni i cattolici progressisti e modernisti sono soliti giustificare ogni sorta di cedimento, di auto-umiliazione, di auto-oltraggio e resa; se pure non stanno tentando di coprire qualche cosa di peggio: un piano preordinato per "cedere" la Chiesa nelle mani dei suoi nemici, così come Giuda Iscariota si era messo d’accordo con il Sinedrio per consegnargli Gesù Cristo, in cambio di trenta denari. Se fosse così, saremmo davvero in una situazione drammatica; però, se non altro, si spiegherebbero molte, troppe cose che, altrimenti, rimangono pressoché incomprensibili. Prima fra tutte: l’inspiegabile silenzio della sacra gerarchia davanti a tutta una serie di aberrazioni, di sfrontatezze blasfeme, di azioni palesemente apostatiche o eretiche, da parte di un numero crescente di religiosi, di sacerdoti, di vescovi e cardinali. E ci sarebbe quasi da disperare, se a sostenerci non vi fosse la solenne promessa di Gesù in persona: e le porte dell’inferno non prevarranno su di essa, cioè sulla santa Chiesa. Resta comunque aperta l’altra ipotesi: che i membri eretici e apostatici del clero, e moltissimi cattolici laici, non si rendano conto, letteralmente, di quel che sta accadendo e di ciò che stanno facendo. Semplicemente, non si rendono conto che stanno scherzando col Diavolo. Poco probabile, però possibile: non c’è un limite alla stupidità umana.
A tutti questi signori che, in buona fede (omnia munda mundis: ma sarà vero?), non hanno compreso che cosa stia accadendo, e quale sia la posta in gioco, vorremmo ricordare solo alcuni fatti. L’attrice ebrea-americana Sarah Silverman, durante lo spettacolo teatrale (poi portato sul grande schermo) intitolato Jesus is Magic, nel 2005, disse, fra l’altro, rivolta al pubblico: Spero che siano stati proprio gli Ebrei a uccidere Cristo. Lo rifarei, cazzo, lo rifarei proprio in questo istante!… L’anno prima, il giornalista ebreo-americano Al Goldstein, editore della rivista pornografica Screw, aveva dichiarato: L’unico motivo per cui noi Ebrei siamo nella pornografia è perché pensiamo che Cristo faccia schifo. Il cristianesimo fa schifo. Noi non crediamo nell’autoritarismo. La pornografia, dunque, è diventata un mezzo per corrompere la cultura cristiana. Da parte sua, l’attrice Angelina Jolie, per non essere da meno, ha dichiarato, ancor più recentemente, di aver partecipato ad una cerimonia d’iniziazione satanica, con tanto di sacrificio cruento (di animale, a suo dire: si sarebbe trattato di un serpente). Delle performances sataniste della cantante rock Madonna, all’anagrafe Louise Veronica Ciccone, è quasi inutile parlare, tanto sono pubbliche e ostentate. Di un’altra dubbia "artista" dello spettacolo, Lady Gaga, si dice non solo che sia una attiva satanista, ma che abbia anche fatto un bagno nel sangue.
Potremmo andare avanti a lungo, molto a lungo, non solo con divi, dive e divette dello spettacolo, della musica, del cinema, ma anche con tutta una serie di abitudini entrate nell’uso quotidiano delle persone cosiddette normali, ad esempio con l’incisione, in ogni parte del corpo, di tatuaggi dai simboli occultistici e infernali, che sono come altrettante invocazioni al Demonio. Potremmo parlare, ad esempio, della quantità industriale di cartoni animati, spesso d’importazione giapponese, che sta dilagando sui nostri piccoli schermi, per la delizia dei più piccoli. Che dire di Yokai, un cartone (e un videogioco) che si ispira esplicitamente agli spiriti infernali della tradizione nipponica, tanto è vero che il nome è composto da Yo, che significa "maleficio", "fattucchieria", e kai, che significa "manifestazione inquietante"? Il protagonista, seguitissimo dai nostri giovani telespettatori, è un bambino la cui casa è infestata dagli spiriti, e che fa di tutto per evitare che gli adulti gli rovinino la "festa", mandandoli via: insomma, un bambino che vuole continuare ad essere posseduto. Qualche anno fa, come tutti ricorderanno, andavano fortissimi i Pokemon (anche nella versione pupazzetti), dalla parola mista inglese: pocket-monsters, ossia "mostri tascabili". Non parliamo poi dei fumetti, questi anche e soprattutto di concezione europea e americana, che, con la scusa del brivido e del mistero, fanno entrare nelle case immagini raccapriccianti e crudeli di mostri, di cadaveri, di zombie, di vampiri, di corpi decapitati e insanguinati, smembrati, squartati, torturati in ogni modo, nonché di demoni, di lupi mannari, divoratori di cadaveri e via raccapricciando : tali sono Dylan Dog, Martin Mystère e parecchi altri. Il cinema, naturalmente, fa la sua parte: dai tempi del "mitico" Dario Argento, molta acqua è passata sotto i ponti, ma il gusto di scherzare col sadismo, con la necrofilia, e di stuzzicare i peggiori istinti dell’animo umano, non è certo diminuito da parte dei registi del grande schermo.
Se poi qualcuno, e anche qualche cattolico, vuole continuare a pensare che Halloween sia una festa innocua e spiritosa, e che non sia giusto privare i bambini di un così innocente divertimento, facciano pure. Ciascuno adora il suo dio (o il suo diavolo): contenti loro, contenti tutti. Che poi qualcuno non venga a lamentarsi delle conseguenze: non si scherza col fuoco, tanto meno col Diavolo. Si studi la biografia di alcuni dei più noti seguaci del satanismo, o presunti tali, e si vedrà che le conseguenze ci sono, eccome: valga per tutti il caso del gruppo rock Led Zeppelin, perseguitato da una serie di sventure che si possono ritenere casuali solo se si pensa che sia possibile gabbare il Nemico che, da sempre, si è rivelato assai più astuto di tutti quanti hanno creduto di stringere un patto con lui, in cambio del successo e del denaro, senza pagarne poi un pesantissimo scotto.
Non per nulla san Paolo metteva in guardia le comunità cristiane contro la subdola azione del Maligno, con queste eloquenti espressioni (Lettera agli Efesini, 6, 10-20):
Infine, prendete forza dal Signore, dalla sua grande potenza. Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere contro le insidie del Diavolo. Infatti noi non dobbiamo lottare contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro spiriti maligni del mondo invisibile, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi, e anche per me, perché quando apro la bocca mi sia data una parola franca, per far conoscere il mistero del vangelo, del quale sono ambasciatore in catene, e io possa annunziarlo con franchezza, come è mio dovere.
Pregare incessantemente Dio e i santi, dunque, e non già invocare gli spettri, i vampiri e le streghe alla vigilia di Ognissanti: questo suggerisce al cristiano anche il semplice buon senso. Le mode rivolte ai bambini, siano esse sotto forma di cartoni animati televisivi, o di "festicciole" in costume da strega, da mostro, da serial killer, sono altrettanti cavalli di Troia per far entrare il Male nelle anime più indifese e nelle case mal custodite, magari quelle di bravi cristiani, che vanno a messa la domenica e che, per stare al passo coi tempi, ostentano incredulità e scetticismo verso tutto ciò che riguarda il Diavolo e l’inferno, fossero pure le visioni dei tre pastorelli di Fatima o quelle di santa Maria Faustina Kowalska. Il Nemico, infatti, è estremamente astuto, non si mostra facilmente, preferisce agire stando nell’ombra; ma se gli uomini sono così pazzi e stolti da invocarlo, da celebrarlo, oppure da aver smesso di credere alla sua esistenza e alla sua nefasta azione su di loro, vuoi con le sedute spiritiche, vuoi con le tavolette oujia e altri giochi simili, vuoi, addirittura, con espliciti richiami o con l’adozione di simboli infernali, perfino sotto forma di tatuaggi corporei, come stupirsi se egli, chiamato, viene, e diventa il dominatore e il terribile signore della vita dei suoi sciocchi servitori? Chi può dire quante azioni malvagie, quante famiglie distrutte, quante amicizie finite nel tradimento, quante faide tra parenti, quanti omicidi, quanti suicidi, quante guerre, sono state il risultato della sua opera occulta?
Anche da questo punto di vista, la responsabilità dei cattolici progressisti e neomodernisti è particolarmente grave. Con la scusa che, nei secoli passati, la cristianità è stata ossessionata, a loro dire, dal Demonio, essi hanno ritenuto cosa giusta e saggia gettarsi nell’estremo opposto: cioè non vedere mai, in nulla, la presenza del Diavolo; negarne, addirittura, l’esistenza; e, un passo segue l’altro, una follia chiama l’altra, sono giunti a pensare, parlare ed agire come se il male stesso non esistesse, come se il peccato non esistesse, come se Dio Padre sia un distributore automatico di perdono e misericordia, sempre e comunque, anche a coloro che non si pentono, che non si convertono, che continuano imperterriti a offendere la sua giustizia, a respingere con arroganza il suo sacrificio d’amore. Da ciò risulta chiaro, o almeno dovrebbe risultare chiaro, a quanti abbiano conservato almeno un po’ di lucidità e di onestà intellettuale, che il modernismo non è una delle tante eresie che la Chiesa ha dovuto fronteggiare nel corso della sua storia, ma è la somma di tutte le eresie (come affermava san Pio X nella enciclica con cui li scomunicava, Pascendi Dominici gregis), perché, con il pretesto di "conciliare" il cristianesimo con la civiltà moderna, di fatto abolisce la trascendenza, il senso del sacro e del mistero, la maestà del divino, la distanza fra il mondo naturale e il mondo soprannaturale, e riduce a zero la minaccia rappresentata dal Diavolo, di cui pure il Vangelo parla continuamente, così come ne parlano gli altri testi del Nuovo Testamento (oltre a parecchi di quello antico).
Il modernismo è, sotto mentite spoglie, non già una forma più aggiornata e "presentabile" (dal punto di vista del mondo moderno) di cristianesimo, ma è, alla lettera, la religione del Diavolo: perché il Diavolo indossa i suoi abiti migliori quando vuol far colpo sulla gente; e si capisce quanto lo desideri, se ciò gli permette di manipolare, confondere e sovvertire la fedeltà dei cattolici al Vangelo, cioè la ragion d’essere della Chiesa. La posta è grossa e, sia per lui che per noi, decisiva…
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