Vangelo e lotta armata: un connubio possibile?
6 Ottobre 2016
Perché proprio a Medjugorje?
7 Ottobre 2016
Vangelo e lotta armata: un connubio possibile?
6 Ottobre 2016
Perché proprio a Medjugorje?
7 Ottobre 2016
Mostra tutto

Ma di’ solamente una parola

La parola di Dio è parola di salvezza; la parola dell’uomo, se resta chiusa in se stessa, è parola di morte.

Dio stesso si è fatto Verbo, cioè Parola vivente, nel mistero dell’Incarnazione, per potersi rivolgere agli uomini abolendo la distanza ontologica fra Se stesso e loro, e facendosi uguale ad uno di essi, non dei più ricchi, né dei più importanti.

La parola di Dio è parola che trasforma, che fa scomparire le cose vecchie e inaugura le cose nuove: è parola di vita, di luce, di speranza, di amore. È, soprattutto, parola di Verità: né potrebbe essere diversamente, se si riflette alla natura di Dio. Egli è somma perfezione: dunque, anche perfetta e totale Verità. Il rifiuto, l’adulterazione, la mistificazione, il rovesciamento della parola divina, è l’essenza della Menzogna: in questo senso, si comprende come Gesù, a quei Giudei che non volevano credere alla verità delle sue parole, disse: Voi che avete per padre il Diavolo, e intendete fare le cose che desidera il padre vostro (Giovanni, 8, 44).

La menzogna più grave, quindi, che corrisponde alla bestemmia contro lo Spirito santo, è la falsificazione della parola di Dio: perché, dietro le apparenze di una accettazione della Verità divina, di fatto le anime vengono ingannate e trascinate lontano da essa, magari senza che se ne rendano conto. Chi fa una cosa del genere – i falsi pastori del gregge, i lupi travestiti da agnelli – tutti costoro si assumono una responsabilità gravissima: non entrano nella Verità, e impediscono di accedervi a coloro che lo vorrebbero. Come disse ancora Gesù: Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a coloro che volevano entrare l’avete impedito (Luca, 11, 52).

La parola di Dio è sostanziata dallo Spirito di Dio: per questo contiene la verità, tutta la verità, e non può esservi in essa neanche la più piccola imperfezione o ambiguità, come un diamante perfettamente translucido, che lascia passare attraverso la sostanza di cui è fatto tutta la luce del Sole, e risplende in ogni sua faccia e in ogni suo spigolo, senza trattenere o velare neppure la minima quantità di luce.

Così fanno le anime sante: rinunciano totalmente a se stesse, lasciano morire interamente l’uomo vecchio che era in loro, e si fanno attraversare dalla luce sfolgorante della Grazia di Dio, sicché non rimane neppure la più piccola scoria, la più debole imperfezione. Diventano anime di luce, già in questa vita, perché si sono fatte tutt’uno con Dio: mai, dalle loro labbra, potrebbero uscire parole non veritiere, parole amare, che spandono confusione e turbamento; parole cattive, che feriscono o deprimono. Neppure i santi e le sante più grandi hanno potuto arrivare a questo traguardo, al cento per cento; alcune, però, vi si sono in qualche misura avvicinate. Solo Gesù ha saputo vivere perfettamente la vita divina; solo Lui ha saputo essere perfettamente fedele e obbediente al Padre suo, divenendo puro e trasparente come un cristallo di celestiale bellezza. Lui, pertanto, resta il nostro modello, perfetto e inarrivabile, che attira a sé quanti ascoltano la sua parole e vogliono divenire partecipi della Verità.

Lo Spirito di Dio, dunque, è presente nella parola divina: a Dio basta una sola parola per attuare qualsiasi disegno, da quel primo Fiat che trasse ogni cosa dal buio del non-essere; così come all’uomo basta una sola parola per abbandonarsi a Dio, come fece quel centurione romano che disse a Gesù: Io non son degno che tu entri nella mia casa, ma di’ soltanto una parola, e il mio servo sarà guarito. E Gesù, ammirato, esclamò di non aver mai trovato una fede così viva in tutto il popolo d’Israele, cogliendo l’occasione per profetizzare che altri popoli avrebbero accolto la sua parola, ma non il popolo eletto, al quale era stata particolarmente riservata, secondo la promessa fatta da Dio ad Abramo.

Ed ecco il racconto del Vangelo di Matteo (8, 1-13):

Quando Gesù fu sceso dal monte, , molta folla lo seguiva. Ed ecco venire un lebbroso e prostrarsi a lui dicendo: "Signore, se vuoi, tu puoi sanarmi". E Gesù stese la mano e lo toccò, dicendo: "Lo voglio, sii sanato". E subito la sua lebbra scomparve. Poi Gesù gli disse: "Guardati dal dirlo a qualcuno, ma va’ a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè, e ciò serva come testimonianza per loro".

Entrato in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava: "Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente". Gesù gli rispose: "Io verrò e lo curerò". Ma il centurione riprese: "Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anch’io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno: Va’, ed egli va; e a un altro: Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fa’ questo, ed egli lo fa".

All’udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: "In verità vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande. Ora vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti". E Gesù disse al centurione: "Va’,e sia fatto secondo la tua fede". In quell’istante il servo guarì.

Ora, se la parola di Dio, fedelmente riportata, è carica di verità e portatrice di salvezza, perché contiene lo stesso Spirito divino,  la parola di Dio, infedelmente riportata, addomesticata, travisata, deformata, allo scopo di riconciliare ciò che non può e non deve essere riconciliato, cioè la vita secondo Dio e la vita secondo il mondo, allora in quella parola non c’è lo Spirito di Dio, che è veritiero, ma, semmai, vi è un altro spirito, che non appartiene a Dio, ma che è menzognero e omicida fin dal principio, per usare la testuale espressione di Gesù stesso: Egli era omicida fin dal principio e non stava saldo nella verità, perché in lui non c’è verità. Quando dice il falso, dice ciò che è suo, perché è  menzognero e padre della menzogna. A me, invece, non credete, perché dico la verità (Giovanni, 8, 44-45).

Da alcuni decenni si fa un gran parlare, nella Chiesa e nel mondo cattolico, di una non meglio identificata presenza dello "spirito". Si parla dello "spirito" del Concilio Vaticano II: e se ne parla non per intendere lo Spirito di Dio che, certamente, era presente in quella grande assemblea dei vescovi di tutto il mondo, ma per intendere le forzature, le arbitrarietà, le prevaricazioni dottrinali, pastorali, liturgiche, che da allora hanno preso piede nella Chiesa e che sono state portare  avanti, in un crescente clima di esaltazione e di attesa di sempre nuove meraviglie, di sempre più radicali cambiamenti, quasi che fosse nata, o stesse nascendo, una nuova Chiesa, in sostituzione della vecchia: apostasia suprema che non è mai stata formulata in termini così espliciti, per l’astuzia di quei tali, ma che, nondimeno, è sottintesa, evidente, quasi palpabile, tanto è trasparente ciò cui essi mirano e che non si curano nemmeno più di nascondere, certi come sono di esser giunti a un passo dal traguardo.

Allo stesso modo, dal 1986 si parla dello "spirito di Assisi", non già per intendere la presenza di Dio negli incontri fra gli esponenti delle religioni (cosa un po’ difficile, del resto: come potrebbe esservi lo Spirito divino, che è Spirito di Verità, anche nelle religioni degli dèi falsi e bugiardi, come le avrebbe chiamate il gran padre Dante?), e nemmeno per intendere l’autentico spirito di Assisi, quello per cui Giovanni Paolo II poneva a fondamento il Congresso eucaristico e cioè la Verità, intera e indivisibile, annunziata dal Vangelo di Gesù Cristo; bensì uno spirito nuovo ed inedito, più laico e pragmatico, più duttile e "moderno": quello mirante a una sorta di sincretismo vagamente deista, vagamente naturalista, sicuramente relativista e indifferentista, sicuramente non cattolico e non rispettoso della Verità rivelata mediante il Vangelo. Basti dire che, nell’incontro interreligioso di Rimini del 2016, è stata coperta con drappo la statua della Madonna, con la motivazione che "Maria non è ecumenica", e dunque per non "offendere" i rappresentanti delle altre fedi. Ma come può esservi la Spirito di Dio, in una riunione di preghiera che nasce sotto tali presupposti? Per un cattolico, Maria non è un elemento aggiuntivo, non è un orpello devozionale, ma è la Madre del Signore, Gesù Cristo, concepita senza peccato e custode della sua santa Chiesa. Inoltre, è la mediatrice regale fra Dio e la preghiera degli uomini; per dirla ancora con Dante, per bocca di san Bernardo di Chiaravalle (Paradiso, XXXIII, 13-15): Donna, se’ tanto grande e tanto vali, / che qual vuol grazia e a te non ricorre, / sua disïanza vuol volar sanz’ali. Se, dunque, per poter dialogare, o anche solo pregare, con uomini di diversa religione, un cattolico deve auto-censurare a questo modo la Verità di cui è credente e testimonio, come potrà esservi ancora la Verità, nelle parole che usciranno dalla sua bocca?

Ribadiamo il concetto già espresso: noi siamo veritieri, finché restiamo nella Verità, così come i tralci restano nella vite del Signore, e danno molto frutto. Ma se ci stacchiamo dalla Verità; se, dopo averla conosciuta, la rinneghiamo, o la adulteriamo, la edulcoriamo, la ammorbidiamo, per renderla gradita al palato del "mondo", allora la Verità se ne andrà da noi, non sarà più con noi, e i discorsi che faremo, le cose che diremo, i gesti che compiremo, non saranno più da Dio, ma dal padre della menzogna, e noi ci troveremo nella condizione di quei Giudei, ai quali si rivolgeva Gesù, apostrofandoli con questa terribile espressione: Voi che avete per padre il Diavolo! Parole durissime, senza dubbio: ma come immaginare un peccato più grave di questo: falsificare la parola di Dio?

Del resto, lo abbiamo già detto più volte, Gesù non era venuto nel mondo per "dialogare" con esso, ma per convertirlo. Davanti alla resistenza, diabolica, di chi preferisce la menzogna alla verità, Egli, rivolgendosi al Padre suo, pregò con queste accorate parole: Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno Perché io non ho parlato da m stesso, ma il Padre, chi mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette  me (Giovanni, 12, 44-50).

Riflettendo su queste parole si comprende quanto sia grave il peccato di coloro i quali pensando di poter cambiare, magari a fin di bene, come essi dicono, il Vangelo di Gesù, aggiornandolo, modificandolo, "perfezionandolo", nel senso di renderlo sempre più adatto ad un "dialogo" col mondo, che coincide con una resa, una abdicazione e uno stravolgimento del Vangelo stesso. Se Gesù, che era il Figlio di Dio e Dio egli stesso, non si riteneva degno di cambiare una sola delle parole che aveva ricevute dal Padre suo, nel momento di trasmetterle agli uomini, chi mai sarà così grande da potersi permettere quel che nemmeno Gesù ha osato fare, modificando la parola di Dio? Vi sono dei teologi modernisti e dei sacerdoti progressisti che dovrebbero tremare ad un simile pensiero, se fossero in buona fede. Ma tutto lascia pensare che non lo siano, o che non lo siano molti di costoro: non stanno entrando nella Verità divina, anzi, la adulterano, e stanno impedendo di entrare a molti che lo vorrebbero.

La città di Assisi, patria di san Francesco, è stata scelta a luogo d’incontro fra le diverse religioni. Benissimo: anche san Francesco desiderava un simile incontro. Ma sono sicuri, molti dei moderni sostenitori di questa ecumenicità, che san Francesco avrebbe condiviso certe loro impostazioni? In Egitto, dal sultano, san Francesco ci andò, ma non per dialogare, bensì per convertire i musulmani: se ne rendono conto, quei signori? San Francesco non era andato là per cercare l’applauso: era andato per cercare il martirio. Questa era la sua intenzione: testimoniare il Vangelo a prezzo della vita. Un altro esempio. Il Dalai Lama non è stato invitato all’incontro di Assisi del 2016, palesemente per non irritare le autorità cinesi, con le quali l’attuale pontefice cerca una intesa ad ogni costo. Anche a costo della verità; anche passando sopra a quel che ne pensano i veri cattolici cinesi, sottoposti ad infinite persecuzioni, a differenza di quelli "addomesticati", che aderiscono alla Chiesa di regime. Questa è realpolitik, certamente; ma non è rendere testimonianza alla Verità. Chi rende testimonianza alla Verità non conosce astuzie, né ritegni umani, ma lascia parlare lo Spirito…

Fonte dell'immagine in evidenza: sconosciuta, contattare gli amministratori per chiedere l'attribuzione

Francesco Lamendola
Francesco Lamendola
Nato a Udine nel 1956, laureato in Materie Letterarie e in Filosofia all'Università di Padova, ha insegnato dapprima nella scuola elementare e poi, per più di trent'anni, nelle scuole medie superiori. Ha pubblicato una decina di libri, fra i quali L'unità dell'essere e Galba, Otone, Vitellio. La crisi romana del 68-69 d.C, e ha collaborato con numerose riviste cartacee e informatiche. In rete sono disponibili più di 6.000 suoi articoli, soprattutto di filosofia. Attualmente collabora con scritti e con video al sito Unione Apostolica Fides et Ratio, in continuità ideale e materiale con il magistero di mons. Antonio Livi.
Hai notato degli errori in questo articolo?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.