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Londra è la capitale del Male?

Se esiste una capitale mondiale del Male, potrebbe non essere Londra?

Tutti ricorderanno come, il 18 giugno 1982, venne trovato, sotto il Ponte dei Frati Neri sul Tamigi, il cadavere impiccato del banchiere Roberto Calvi, giunto a Londra dopo essere fuggito dall’Italia in seguito al crack del Banco Ambrosiano e all’emergere di tutto un losco sottobosco politico-affaristico-malavitoso; in tasca aveva dei mattoni e 15.000 dollari in contanti.

Questo non è stato che uno dei cento, mille fatti di cronaca particolarmente sinistri – che un tribunale inglese, in prima istanza, ebbe la sfrontatezza inaudita di liquidare come "suicidio" – che non sono soltanto riconducibili alla "normale" attività delinquenziale di una grande metropoli, ma che rimandano a trame oscure, a gruppi di potere inconfessabili, a inconcepibili complicità e a società segrete a sfondo occultistico e satanista.

E non si tratta nemmeno del fatto che Londra, essendo una grande capitale finanziaria, si trova al centro di innumerevoli giri di denaro più o meno sporco, proveniente da transazioni internazionali d’ogni genere, lecite e illecite, come un grosso ragno che se ne stia acquattato al centro della sua tela, in attesa che le vibrazioni di essa lo avvertano che una preda vi è rimasta intrappolata e non gli resta altro da fare che raggiungerla e divorarla a suo agio.

Vi sono altere capitali finanziarie nel mondo, in Occidente e in Asia, ma in nessuna di esse si intravede lo stesso legame fra la speculazione di borsa, il commercio intercontinentale di armi e droga e l’esistenza di una ragnatela sinistra, ben dissimulata dietro la rispettabile facciata affaristica e imprenditoriale, e tuttavia legata a doppio filo ai poteri forti mondiali, dal Gruppo Bilderberg alla Commissione Trilaterale; poteri che sarebbero disposti a qualunque azione per custodire i propri segreti e per proseguire indisturbati le proprie attività.

Paranoie, fantasmi evocati da una immaginazione troppo fervida?

Ma Londra non è una capitale qualsiasi; è la capitale della Gran Bretagna; e la Gran Bretagna non è uno Stato qualsiasi: è la potenza che, per circa tre secoli, ha dominato letteralmente il mondo, rastrellando immense ricchezze nei cinque continenti (e anche nel sesto, se è per questo) e in tutti i mari e gli oceani del globo; e che, per tenere in piedi un tale sistema di dominio mondiale, mascherato dietro solenni proclamazioni di liberalismo e, più recentemente, di democrazia, non ha esitato davanti ad alcun crimine, ad alcuna operazione illegale e immorale, ivi compresi genocidi, colpi di stato, rivoluzioni e controrivoluzioni.

Gli abitanti di interi continenti, come gli aborigeni australiani, sono stati pressoché sterminati; antichi e gloriosi Stati, come la Cina, sono stati aggrediti per aprire le loro frontiere al commercio dell’oppio, che ne devastava la popolazione; contro i Pellerossa del Nord America sono state usate le prima armi batteriologiche della storia (coperte infettata dal vaiolo), in Sud Africa sono stati sperimentati i primi campi di concentramento ai danni delle popolazioni civili, in quel caso delle donne e dei bambini boeri.

L’elenco sarebbe lungo, interminabile, ma non è questa la sede per farlo; basti ricordare che, parallelamente alla rapina sistematica degli altri popoli (i pirati inglesi del Cinquecento erano niente in confronto ai pirati somali di oggi, altro che "Stati canaglia"), la Gran Bretagna ha convogliato ed attirato a Londra, attraverso la foce del Tamigi, incalcolabili somme di denaro sotto forma di titoli e azioni di banca, di diamanti e gioielli dal valore astronomico, segreti politici e industriali rispetto ai quali la vita delle persone era, ed è, valutata pari a zero.

Ma proviamo a fare qualche riflessione su fatti che sono ben noti a chiunque conosca un minimo la storia del Regno Unito.

L’Inghilterra è il Paese con la massima concentrazione di logge massoniche, le più antiche e le più potenti che esistano al mondo.

Come scrive Cathi Unshworth nella introduzione alla antologia di racconti «Londra noir» (Edizioni Alet, Trebaseleghe PD, 2008, pp. 10-13):

«I racconti di Londra trasudano dai muri, affiorano dalle fondamenta posate dai romani duemila anni fa, dalle fognature, dai fiumi interrati, dalle gallerie della metropolitana e dalle strade asfaltate. Serpeggiano tra i vicoli antichissimi cui solo in un secondo momento fu sovrapposto un disegno urbano a reticolo. Sussurrano i loro segreti nei mercati dove risuonano da sempre tutti gli idiomi del mondo; dove ogni cosa è oggetto di trattativa, da frutta e verdura alla vita dei bambini. Giungono di notte trasportati dalle correnti del Vecchio Padre Tamigi, dai templi del commercio dello Square Mile, dalle sale del Parlamento, dalle cattedrali erette dai re normanni e dai tunnel scavati dagli ingegneri vittoriani. Se la ascolti con sufficiente attenzione, è la città stessa che tu suggerisce una tua concezione personale del luogo: un modo tutto tuo di orientarti tra le mappe compilate nel corso dei secoli; la tua personale topografia della metropoli. La tua anima si fonde con i muri e le strade, i tunnel e le guglie, i mercati sulle strade e quelli azionari. Ma si tratta davvero di una concezione personale o di una suggestione inoculata, di una storia scritta molto tempo fa? […]

Qui sono stati commessi crimini di ogni genere, quasi tutti rimasti impuniti. La metropoli confonde la mente… […]

Londra incentiva gli imprenditori. Londra prospera sulla violenza che essa stessa stimola. Londra costruì il suo parlamento mille anni fa, su un pantano conosciuto come Thorney Island. È sorvegliata dai cattivi, amministrata dai dannati, scolpita dai mercanti massoni. […]

Londra è una sirena, che i attrae verso gli scogli della rovina, allettandoti e provocandoti e mostrandoti una fugace visione della sua carne, mentre tu barcolli ubriaco sulla soglia. […]

La longevità di Londra risiede nel fatto che le sue fondamenta stanno alla radice di ogni male. La presenza di un fiume, come già i romani sapevano, fa sì che le ricchezze del mondo possano essere portate direttamente tra le voraci fauci della città. Londra ha controllato il mondo per molta parte della sua esistenza. Londra è il Grande Mago. […]

Londra è ombra e nebbia. Londra è infestata dai fantasmi. Londra è il "noir" per eccellenza.»

Fonte dell'immagine in evidenza: Photo by Mike Chai from Pexels

Francesco Lamendola
Francesco Lamendola
Nato a Udine nel 1956, laureato in Materie Letterarie e in Filosofia all'Università di Padova, ha insegnato dapprima nella scuola elementare e poi, per più di trent'anni, nelle scuole medie superiori. Ha pubblicato una decina di libri, fra i quali L'unità dell'essere e Galba, Otone, Vitellio. La crisi romana del 68-69 d.C, e ha collaborato con numerose riviste cartacee e informatiche. In rete sono disponibili più di 6.000 suoi articoli, soprattutto di filosofia. Attualmente collabora con scritti e con video al sito Unione Apostolica Fides et Ratio, in continuità ideale e materiale con il magistero di mons. Antonio Livi.
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