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La Terra è un’astronave che viaggia nello spazio il cui equilibrio va protetto ad ogni costo

Scrivono Antonio Londrillo e Claudia Petrucci nel corso di geografia «Il mondo che cambia» (Bulgarini Editore, Firenze, 2009, pp. 160-61):

«UNA STORIA ESEMPLARE.

L’Isola di Pasqua (Rapa Nui, "grande isola/roccia") è un’isola vulcanica di 162 kmq. posta nel Pacifico meridionale; oggi appartiene al Cile. Venne colonizzata, sembra verso il IX-X secolo, da popolazioni polinesiane, che in poche centinaia d’anni ne distrussero completamente la rigogliosa copertura vegetale. Secondo alcuni studiosi, come il biologo e geografo Jared Diamond, gli alberi furono abbattuti per permettere la produzione e il trasporto dei Moai, immense statue di pietra. Il sistema di trasporto dei Moai richiedeva quantità spropositate di scivoli e rulli di legno e aveva costi esorbitanti, ma le statue costituivano un simbolo politico e religioso di cui i signori locali ritenevano evidentemente di non poter fare a meno. La riduzione della risorsa forestale provocò la crisi della produzione alimentare, l’inasprimento dei rapporti sociali interni e una serie di guerre, che decimarono gli abitanti.

Quando, nel XVII secolo, arrivarono gli Europei, ne rimanevano pochi e miserabili, su un territorio desolato, ai piedi delle grandi costruzioni in rovina. L’Isola di Pasqua è stata studiata come modello di comportamento sociale distruttivo da ecologi e antropologi.

IL MODELLO DELL’ASTRONAVE.

Per evitare la "sindrome dell’Isola di Pasqua", molti scienziati pensano che la cultura del XXI secolo dovrebbe fondarsi sulla metafora della Terra come Astronave: un ambiente limitato e protetto che viaggia nello spazio e il cui equilibrio non va alterato perché "non ci sono scialuppe". La Terra, come una gigantesca nave spaziale, protegge l’umanità intera nel suo viaggio attraverso il cosmo, "Ma – dice Umberto Guidoni, ingegnere e astronauta – mentre noi astronauti abbiamo un forte rispetto e una gran cura della nostra navetta, non si può dire altrettanto degli abitanti del nostro pianeta, i quali spesso dimenticano che, per quanto grande, questa è l’una astronave che abbiamo a disposizione".»

Fonte dell'immagine in evidenza: Foto di micheile henderson su Unsplash

Francesco Lamendola
Francesco Lamendola
Nato a Udine nel 1956, laureato in Materie Letterarie e in Filosofia all'Università di Padova, ha insegnato dapprima nella scuola elementare e poi, per più di trent'anni, nelle scuole medie superiori. Ha pubblicato una decina di libri, fra i quali L'unità dell'essere e Galba, Otone, Vitellio. La crisi romana del 68-69 d.C, e ha collaborato con numerose riviste cartacee e informatiche. In rete sono disponibili più di 6.000 suoi articoli, soprattutto di filosofia. Attualmente collabora con scritti e con video al sito Unione Apostolica Fides et Ratio, in continuità ideale e materiale con il magistero di mons. Antonio Livi.
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