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I tormenti e le estasi di un’anima mistica sono una sfida alla mentalità razionalista

Così lo stesso San Pio descrive i suoi momenti di estasi divina e di vessazione diabolica, frequenti fin dalla sua giovinezza (in: Fernando da Riese Pio X, «Padre Pio da Pietrelcina. Crocifisso senza croce», San Giovanni Rotondo, Edizioni Padre Pio da Pietrelcina, 1984, pp. 79-81):

[Marzo 1912] Da giovedì sera fino al sabato, come anche il martedì è una tragedia dolorosa per me. Il cuore, le mani ed i piedi sembrai che siano trapassati da una spada; tanto è il dolore che ne sento.

[16 aprile 1912] Me ne stavo ancora a letto, quando fui vistato da quei "cosacci", che mi picchiavano in un modo così barbaramente, che ritengo come grazia ben grande l’aver potuto sopportare ciò, senza morirne.

Ma il buon Gesù, che permise a "barbablù" di trattarmi in tal modo,non mancò poi di consolarmi… A stento potei recarmi al divin prigioniero per celebrare. Finita la messa, mi trattenni con Gesù pel rendimento di grazie. Oh quanto fu soave il colloquio tenuto col paradiso in questa mattina! Fu tale che pur volendomi provare a voler dir tutto non lo potrei… Il cuore dfi Gesù ed il mio… si fusero. Non erano più due cuori che battevano, ma uno solo. Il mio cuore era scomparso, come una goccia d’acqua che si smarrisce in un mare. Gesù n’era il paradiso, il re. La gioia in me era sì intensa e sì profonda, che più non (mi) potei contenere; le lacrime più deliziose m’inondarono il volto… Quando il paradiso si riversa in un cuore, questo cuore afflitto, esiliato, debole e mortale, non lo può sopportare senza piangere."

[23 agosto 1912] Me ne stavo in chiesa a farmene il rendimento di grazie per la messa, quando tutto ad un tratto mi sentii ferire il cuore da un dardo di fuoco sì vivo ed ardente , che credetti morirne…. Mi sembrava che una forza invisibile m’immergesse tutto quanto nel fuoco… Dio mio, che fuoco! Quale dolcezza! Di questi trasporti d’amore ne ho sentiti molti, e per diverso tempo sono rimasto come fuori di questo mondo.

[18 gennaio 1913] Era già notte avanzata, incominciarono il loro assalto con rumore indiavolato… ;e tutt’altro che spaventarmi, mi preparai alla pugna con un beffardo sorriso sulle labbra verso costoro. Allora sì che mi si presentarono sotto le più abominevoli forme, e per farmi prevaricare mi trattarono inguanti gialli; ma, grazie al cielo, li strigliai per bene, trattandoli per quello che valgono. Ed allorché videro andare in fumo i loro sforzo, mi si avventarono addosso, mi gittarono a terra, e mi bussarono forte forte, buttando per aria guanciali, libri, sedie, emettendo in par tempo gridi disperati e pronunziando parole estremamente sporche. Fortuna che le stanze vicine ed anche sotto la stanza dove io mi trovavo sono disabitate.

[13 febbraio 1913] Oramai sono sonati ventidue giorni continui che Gesù permette a costoro di sfogare la loro ira su di me. Il mio corpo… è tutto ammaccato per le tante percosse che ha contato fino al presente per mano dei nostri nemici. Più di una volta sono giunti a togliermi perfino la camicia e percuotermi in tale stato.

[24 gennaio 1915] Sembrami come se tutte le ossa mi si scerbassero. Sentomi… da costui a volta a volta un coltello, con una punta bene affilata e quasi gettando fuoco, attraverso il cuore che lo approfonda fino nelle viscere, indi a viva forza lo ritrae per poi di lì a poco ripetere l’operazione… Il dolore intanto che producemi tal ferita , che da lui mi viene aperta, e la soavità che in pari tempo mi si fa sentire, sono così vivi che adombrarli mi torna impossibile. […]»

Fonte dell'immagine in evidenza: Foto di Chad Greiter su Unsplash

Francesco Lamendola
Francesco Lamendola
Nato a Udine nel 1956, laureato in Materie Letterarie e in Filosofia all'Università di Padova, ha insegnato dapprima nella scuola elementare e poi, per più di trent'anni, nelle scuole medie superiori. Ha pubblicato una decina di libri, fra i quali L'unità dell'essere e Galba, Otone, Vitellio. La crisi romana del 68-69 d.C, e ha collaborato con numerose riviste cartacee e informatiche. In rete sono disponibili più di 6.000 suoi articoli, soprattutto di filosofia. Attualmente collabora con scritti e con video al sito Unione Apostolica Fides et Ratio, in continuità ideale e materiale con il magistero di mons. Antonio Livi.
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