
Si deve amare il Bene perfetto perché solo in esso è il completo appagamento
1 Ottobre 2015
Galilei non cercava il progresso della scienza, ma la glorificazione di se stesso
1 Ottobre 2015L’asso della Luftwaffe, l’aviazione germanica, Hans Ulrich Rudel, protagonista col suo leggendario "Stuka" di oltre 2.500 missioni sul fronte orientale e autore della distruzione di più di 500 cari armati russi -, ossia l’equivalente di due divisioni corazzate – così descrive i primi giorni di guerra contro l’Unione Sovietica (da: H. U. Rudel, «Il pilota di ferro»; traduzione dal tedesco di Corrado Ricci, Milano, Longanesi & C., 1965, p. 22):
«Fin dai primi voli [dopo le quattro del mattino del 22 giugno 1941, inizio dell’Operazione Barbarossa] notiamo innumerevoli opere di fortificazione lungo la frontiera; spesso queste posizioni sono profonde centinaia di chilometri nell’interno della Russia; talvolta i lavori sono ancora in corso. Sorvoliamo aeroporti quasi approntati; su alcuni di essi i russi stanno terminando le piste di cemento; su altri già si vedono velivoli in attesa… non sappiamo bene di che cosa. Così, presso la strada di Witebsk, un vasto campo appare gremito di bombardieri "Martin"; ma tutti questi apparecchi sono fermi: i russi mancano di benzina o di personale. Vedendo sfilare sotto di noi a perdita d’occhio trinceramenti, strade militari ed aeroporti, non possiamo impedirci di pensare che è stata una gran fortuna l’aver preso l’iniziativa delle operazioni. È evidente come i russi abbiano organizzato le zone di frontiera quali basi per una offensiva contro l’Europa, cioè contro la Germania, che è oramai rimasta l’unica nazione forte da combattere in Europa occidentale; se il nostro Comando Supremo avesse lasciato loro il tempo di terminare quei preparativi, sarebbe stato senza dubbio molto difficile, e forse impossibile, fermare il famoso "rullo compressore".»
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