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Verrà il giorno del Signore, come un ladro

I tempi che stiamo vivendo non sono normali, neppure nell’accezione più ampia ed elastica del concetto di "normale". Hanno l’odore sulfureo dell’inferno: e il cristiano, se possiede un briciolo di fede e di consapevolezza, se ne deve essere accorto da un pezzo. Se così non è, allora nemmeno i cachinni del demonio lo potrebbero riscuotere: per lui non resta che attendere le trombe del Giudizio Finale, quelle che ridesteranno anche i morti; e chi non capisce che questi sono gli ultimi tempi, di fatto è già come se fosse morto. Il mondo è pieno di morti viventi che s’interessano di mille cose frivole o comunque secondarie, che si affannano di qua e di là per sbrigare innumerevoli faccende, e intanto non vedono che sono giunti i giorni dei quali parla l’ultimo libro della Bibbia, il libro dell’Apocalisse. Non vedono che il diavolo è scatenato, che sta battendo e vagliando gli esseri umani come si fa col grano; e che molti, moltissimi, non superano la prova, perché non hanno neppure capito quel che sta accadendo, e il diavolo e le sue opere non le vedono proprio. Cosa può esservi infatti di più letale che trovarsi al centro di una guerra spaventosa e non sapere nemmeno che la guerra è scoppiata e il nemico sta attaccando con tutte le sue forze, senza risparmiar nessuno sul suo cammino? Ebbene: quella che stiamo vivendo è una guerra; una guerra più terribile di tutte le guerre precedenti, perché quelle avevano di mira i beni e le persone, questa ha di mira il possesso della nostra anima immortale. I cristiani che non l’hanno compreso sono più inescusabili di tutti, perché loro dovevano sapere che la guerra sarebbe arrivata: lo dicono le Sacre Scritture, lo dovrebbe dire il sensus fidei di fronte agli eventi che stanno accadendo e che mettono in pericolo sia le basi stesse della Chiesa, sia la sopravvivenza dell’umanità quale fino ad ora l’abbiamo conosciuta, per sostituirla con una trans-umanità dai tratti demoniaci. E la guerra non è arrivata all’improvviso: era già in atto, ma in maniera occulta e sotterranea, da moltissimo tempo. Negli ultimi decenni però non era più tanto occulta: ci voleva una bella dose di cecità per non vederla, e per non vedere il nemico. Ecco, questa è stata la colpa dei cristiani: non aver visto ciò che era già in atto, ciò che stava già colpendo al cuore la verità e, la bontà e la bellezza.

– Una pessima filosofia e una pessima cultura, spacciate per vero pensiero, vera arte, vera scienza, mentre in realtà non erano che le tortuose pazzie di menti malate o le astute strategie per fuorviare il senso etico ed estetico della gente;

– una "sanità" ormai specializzata soprattutto in due cose: ospedalizzare la malattia e possibilmente cronicizzarla, e favorire la decrescita demografica mediante la pratica sistematica dell’aborto, oltretutto finalizzato in buona misura alla commercializzazione degli organi espiantati dai feti, e dunque doppiamente abominevole;

– una pubblica istruzione che per anni ed anni ha diffuso errori, falsità, menzogne di tutti i tipi, e che ha fatto smarrire ai giovani lo stesso principio di realtà, fino a instillare in essi il dubbio sulla propria identità di genere;

– una moda, una pubblicità, una musica leggera, un cinema, una televisione che hanno sparso ovunque ogni sorta di vizi e degenerazioni, e intanto hanno demolito il buon gusto, il buon senso, l’evidenza del reale, per sostituirla con un mondo parallelo ove tutto è sfigurato e capovolto;

– un’economia che non premia il lavoro e il risparmio, ma li punisce, e invece premia la speculazione più sfacciata e il parassitismo più rivoltante;

– una politica che seleziona i peggiori, i più cinici, i più arrivisti, i più malvagi, e mette il governo delle azioni nelle mani di mercenari pronti a eseguire gli ordini dell’oligarchia finanziaria, pur di avere in cambio denaro e privilegi;

– e infine una chiesa che non è più la fedele sposa di Cristo, ma una repellente prostituta che si è venduta ai poteri tenebrosi di questo mondo ed è caduta interamente nelle mani del suo peggior nemico, la massoneria, che l’ha infiltrata dall’interno e ha corrotto il clero, e attraverso il clero ha corrotto l’anima dei fedeli.

Tali erano i segni manifesti che anche i ciechi avrebbero dovuto vedere, e i cristiani prima e meglio degli altri, perché la loro religione insegna che la storia umana, collettiva e individuale, è una guerra incessante del bene contro il male e che il male non va mai in vacanza, non sospende mai le sue insidie e i suoi attacchi, ma sta sempre in agguato per sorprendere le anime ignare e per conquistarle e trascinarle in potere del demonio. È una verità di fede, oltre che un’evidenza dei sensi e della ragione: dice la Prima lettera di Pietro (5,8-9).

Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede, sapendo che i vostro fratelli sparsi per il mondo subiscono le stesse sofferenze di voi.

Ma il segno inconfondibile che quelli che stiamo vivendo sono gli ultimi tempi, è rappresentato dal proliferare di falsi maestri e falsi insegnamenti, non solo al di fuori del cristianesimo — questa è anzi cosa relativamente normale, perché quando le menti e le anime rifiutano il vero Dio, non possono che smarrirsi in una selva di false verità e false rivelazioni — ma anche al suo interno, e, cosa più dolorosa di tutte, all’interno della Chiesa cattolica, e perfino al suo vertice. Se non avessimo visto tutto questo; se non avessimo visto una gerarchia ecclesiastica che dà quotidianamente scandalo ai fedeli, sia con la condotta privata, sia con il pubblico insegnamento — il che veramente demoniaco -; se non fossimo testimoni ormai quotidiani di questa sistematica falsificazione del Vero, del Bene, del Giusto e del Bello, che deforma orribilmente il Vangelo di Gesù Cristo e lo sostituisce con un falso vangelo tutto umano e massonico, grondante malvagità e falsità, il cui scopo è cambiare il male in bene ed il bene in male, così da confondere le intelligenze e da perdere le anime: allora saremmo in parte almeno scusati per la nostra inerzia e la nostra pusillanimità. Invece tutte queste cose le abbiamo viste e le vediamo, continuamente, in un crescendo che ha qualcosa di realmente infernale: eppure molti di noi non si sono scossi, non si sono destati, e ancora oggi seguitano imperterriti a cullarsi nell’idea che tutto va bene, che questa è la chiesa autenticamente cristiana (come se la chiesa di oggi potesse essere altra cosa rispetto alla vera e sola Chiesa di sempre) e che questo, cioè il cardinale argentino eletto dalla mafia di San Gallo e sostenuto dal diabolico potere finanziario mondialista, è il migliore dei papi che abbia mai avuto, il più mite, il più misericordioso, il più santo. Leggiamo nella Seconda lettera di Pietro (3,3-18):

^3^Questo anzitutto dovete sapere, che verranno negli ultimi giorni schernitori beffardi, i quali si comporteranno secondo le proprie passioni ^4^e diranno: «Dov’è la promessa della sua venuta? Dal giorno in cui i nostri padri chiusero gli occhi tutto rimane come al principio della creazione». ^5^Ma costoro dimenticano volontariamente che i cieli esistevano gia da lungo tempo e che la terra, uscita dall’acqua e in mezzo all’acqua, ricevette la sua forma grazie alla parola di Dio; ^6^e che per queste stesse cause il mondo di allora, sommerso dall’acqua, perì. ^7^Ora, i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della rovina degli empi.

^8^Una cosa però non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo. ^9^Il Signore non ritarda nell’adempiere la sua promessa, come certuni credono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi. ^10^Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli con fragore passeranno, gli elementi consumati dal calore si dissolveranno e la terra con quanto c’è in essa sarà distrutta.

^11^Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi così, quali non dovete essere voi, nella santità della condotta e nella pietà, ^12^attendendo e affrettando la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli si dissolveranno e gli elementi incendiati si fonderanno! ^13^E poi, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia.

^14^Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, cercate d’essere senza macchia e irreprensibili davanti a Dio, in pace. ^15^La magnanimità del Signore nostro giudicatela come salvezza, come anche il nostro carissimo fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; ^16^così egli fa in tutte le lettere, in cui tratta di queste cose. In esse ci sono alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina.

^17^Voi dunque, carissimi, essendo stati preavvisati, state in guardia per non venir meno nella vostra fermezza, travolti anche voi dall’errore degli empi; ^18^ma crescete nella grazia e nella conoscenza del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo. A lui la gloria, ora e nel giorno dell’eternità. Amen!

Sì: se vogliamo individuare un segnale inconfondibile che questi sono gli ultimi tempi, non possiamo ignorare il proliferare di falsi maestri, di falsi teologi, di falsi pastori, di falsi sacerdoti, i quali incessantemente distorcono e capovolgono la Paola di Dio, la strumentalizzano oscenamente per adattarla a una mentalità che è quella del mondo e non ha nulla che fare on il volere divino. Forse che Dio vuole il peccato, vuole l’immoralità, vuole la confusione, vuole la sostituzione del vero con il falso? Sarebbe dunque Dio a volere che vi siano le diverse religioni, che si renda omaggio al Corano e al Talmud, che si incoraggino gli ebrei a persistere nella loro religione, assicurandoli che Iddio è contento così, e dunque, implicitamente, asserendo che il suo Figlio Unigenito si è incarnato per nulla, è morto per nulla, ed è anche risorto per nulla, giacché essi non hanno alcun bisogno di convertirsi? E gli islamici fanno benissimo a restare nella loro religione, tanto più che fare proselitismo cristiano è una sciocchezza? Ed è ancora Iddio che desidera vedere religiosi, laici e perfino dei vescovi portare a spalla nella basilica di San Pietro, intronizzare e adorare il brutto idolo pagano e sanguinario della Pachamama? È questo il volere di Dio, è questo l’insegnamento di Gesù Cristo? Oppure vedere le chiese adornate, si fa per dire, con enormi striscioni arcobaleno, e dei preti annunciare dall’altare la bellezza dell’amore fra due perone dello stesso sesso, lamentando il fatto di non poterle unire nel sacro vicolo del matrimonio cristiano, come già avviene secondo le leggi dello stato? O ascoltare le dichiarazioni di quel signore che si fa chiamare papa, secondo il quale non c’è miglior presidente per una nazione di uno che, dichiarandosi cattolico praticante (!), porta avanti un’agenda politica in cui figura al primo posto la possibilità per le donne di abortire fino al nono mese di gravidanza? È il Signore Iddio che vuole queste cose, ed è proprio questo il Vangelo santo di Gesù Cristo? I falsi maestri e i falsi insegnamenti ormai si sprecano, e i seminari "cattolici", purtroppo, sono divenuti da tempo semenzai di eresie e di mostruose deformazioni della vera dottrina e della vera morale cattolica. E questo è, appunto, il segno più certo che i tempi della fine si stanno avvicinando, mentre, a causa di una pastorale scellerata e buonista, noi non siamo affatto preparati all’estrema battaglia, quella che ha per posta la nostra anima.

Leggiamo ancora nel Vangelo di Luca (17, 26-36):

26 Come avvenne al tempo di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: 27 mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece perire tutti. 28 Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; 29 ma nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti. 30 Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si rivelerà. 31 In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza, se le sue cose sono in casa, non scenda a prenderle; così chi si troverà nel campo, non torni indietro. 32 Ricordatevi della moglie di Lot. 33 Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà. 34 Vi dico: in quella notte due si troveranno in un letto: l’uno verrà preso e l’altro lasciato; 35 due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà presa e l’altra lasciata». 36   Allora i discepoli gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, là si raduneranno anche gli avvoltoi».

Fonte dell'immagine in evidenza: Immagine di pubblico dominio (Gustave Dorè)

Francesco Lamendola
Francesco Lamendola
Nato a Udine nel 1956, laureato in Materie Letterarie e in Filosofia all'Università di Padova, ha insegnato dapprima nella scuola elementare e poi, per più di trent'anni, nelle scuole medie superiori. Ha pubblicato una decina di libri, fra i quali L'unità dell'essere e Galba, Otone, Vitellio. La crisi romana del 68-69 d.C, e ha collaborato con numerose riviste cartacee e informatiche. In rete sono disponibili più di 6.000 suoi articoli, soprattutto di filosofia. Attualmente collabora con scritti e con video al sito Unione Apostolica Fides et Ratio, in continuità ideale e materiale con il magistero di mons. Antonio Livi. Fondatore e Filosofo di riferimento del Comitato Liberi in Veritate.
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