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Il vecchio mondo muore: ora deve nascere il nuovo

Incredibile a dirsi, c’è ancora molta gente, anzi la maggioranza degli italiani, che non ha minimamente capito cosa è accaduto negli ultimi due anni e cosa significano i decreti che il governo Draghi sta varando a raffica, demolendo pezzo per pezzo la democrazia, con la complicità dei massimi organi istituzionali, il cui compito sarebbe difendere strenuamente la Costituzione contro ogni attentato e ogni forzatura. Non hanno capito che c’è stata una rottura di portata epocale nell’assetto democratico non solo italiano, ma europeo e mondiale; non hanno capito che Draghi è stato piazzato lì dove si trova dal grande potere finanziario internazionale, aggirando bellamente qualunque procedimento democratico e vanificando qualsiasi libera espressione del popolo sovrano: non per fare gl’interessi del popolo italiano, ma delle grandi banche e delle multinazionali farmaceutiche. Né che Draghi, Macron, Biden e tutti gli altri sono al servizio di una gigantesca e criminale farsa pandemica, che sfrutta il terrore creato ad arte dai mass-media per imporre un totalitarismo alla cinese, il cui scopo è spogliare la gente di ogni diritto, compreso quello al lavoro e alla proprietà privata, e lasciar cadere dall’alto qualche concessione, a condizione però che la gente si sottometta interamente, che si faccia inoculare il siero genico destinato a decimare la popolazione, e che si lasci controllare mediante una carta verde il cui scopo non ha niente a che vedere con la difesa della salute, meno che mai col contrasto alla diffusine del virus, ma che è diretta esclusivamente a imporre uno spietato controllo e una discriminazione fra i cittadini, relegando i non vaccinati nel ruolo che avevano gli ebrei al tempo delle leggi razziali, ossia come cittadini di serie B, soggetti a ogni sopruso e ad ogni umiliazione. Il tutto non solo nell’indifferenza, ma nell’ostilità, alimentata ad arte, dei vaccinati contro di loro, facendo credere che se l’emergenza persiste, se il pericolo del contagio persiste, la causa di ciò risiede nel fatto che dei cattivi cittadini, egoisti e incoscienti, non vogliono fare ciò che sarebbe loro dovere se avessero almeno un po’ di senso civico e di rispetto per i loro simili.

E chi non ha capito nessuna di queste cose non ha capito nulla, vive in su un altro pianeta e fa bene ad ascoltare la tivù dei Vespa, delle Gruber e dei Fazio, o a leggere La Repubblica e Il Corriere della Sera, perché da quelle fonti apprende ciò che è giusto sapere, ossia che va tutto bene, che siamo nelle mani del premier migliore possibile, che il Parlamento funziona a meraviglia, che la democrazia è più salda che mai e che nessuno sta attentando ai diritti dei cittadini, se non nella fantasia di qualche squilibrato complottista e qualche medico irresponsabile, che merita di essere cacciato dal proprio ordine professionale perché invece di ripetere le parole d’ordine del governo, si permette di suggerire che forse una pandemia non si cura col vaccino, ma con le medecine di sperimentata efficacia; e che forse i cosiddetti protocolli sanitari imposti dal governo, vigile attesa e tachipirina, altro non sono che un diabolico sistema per far aggravare gli ammalati, per riempire gi ospedali e avere i numeri necessari a far credere che un pericolo mortale incombe sulla testa di tutti, una sorta di peste nera del ventesimo secolo, e che sulla base di tale pericolo è giusto e doveroso che la gente accetti una radicale limitazione o una sospensione delle liberà fondamentali, perfino quella di uscir di casa per far una passeggiata o di sedersi al bar per bere un bicchiere di vino. Per non parlare dei bambini che devono prendere mille precauzioni per recarsi a scuola, anche se le cifre dicono che nessun bambino è in pericolo per il Covid, che nessuno si è ammalato gravemente e nessuno è morto; mentre è certo che distanziamento, mascherina, banchi a rotelle, lezioni a distanza e vaccino anche per i minori di 12 anni, stanno creando gravissimi danni sia di apprendimento, sia di relazione interpersonale; e che dobbiamo prepararci a vedere una generazione di giovani traumatizzati, psicologicamente e fisicamente fragili, ipocondriaci, timorosi di tutto e spaventati oltre misura da qualsiasi parola di allarme venga lanciata dai giornali o dalla televisione, indipendentemente dal suo contenuto di verità.

E c’è un’altra cosa che molti italiani non hanno capito, ma quelli desti e consapevoli sì: che il vecchio mondo, il mondo di cartapesta della finta democrazia, il mondo dei Draghi, dei Conte e dei Monti, il mondo dei giornalisti asserviti e bugiardi, dei magistrati pavidi e latitanti, delle forze dell’ordine piegate a fini contrari a quelli che stabilisce per loro la Costituzione, cioè a perseguitare i cittadini e a reprimerli nei loro diritti, anziché proteggerli contro ogni sopruso, ha i giorni contati. Il mondo in cui la mummia Berlusconi lotta per ottenere la presidenza della Repubblica, e uomini senza alcuna capacità professionale e senza alcuna dignità morale ricoprono i ministeri chiave, è un mondo che sta per finire per sempre, sprofondando nel disonore e nella vergogna. È un mondo di falsità, di prepotenza, d’ignoranza, che ha il tempo contato; non sappiamo quanto ci vorrà ma cadrà, cadrà nella polvere, insieme al castello di menzogne criminali che costoro hanno messo in piedi per far passare come normali i loro procedimento liberticidi e per assassinare il popolo italiano, colpendolo a morte nelle attività produttive, nel libero esercizio della proprietà privata, nella libera circolazione del denaro e nel libero esercizio del diritto al lavoro e della facoltà di scioperare, manifestare e protestare. Tutte cose che fino a qualche tempo una certa sinistra diceva di voler difendere a spada tratta, ma che ora improvvisamente sono divenute beni opzionali, diritti condizionati, insomma gentili concessioni di un governo onnipotente, a sua volta insediato al di sopra del Parlamento e nella più totale mancanza di dialettica fra maggioranza e opposizione: sicché ai cittadini onesti e consapevoli non è rimasto in apparenza nessuno cui rivolgersi, nessuno a cui chiedere giustizia, nessuno che prenda le loro difese e tuteli i loro interessi. A cominciare da quello di non dover subire l’ignobile ricatto di farsi inoculare un siero genico dagli effetti collaterali imprevedibili spacciato per vaccino, in cambio del diritto di lavorare, di muoversi liberamente, di frequentare locali pubblici e associazioni sportive, o di poter visitare i propri cari ricoverati in ospedale o degenti nelle case di riposo. Tutto questo è espressione di un mondo marcio, fradicio, menzognero, che già da anni, da decenni, si reggeva grazie a una facciata apparentemente rispettabile, ma che all’interno era corroso dai vermi e in via di putrefazione: e non era necessaria la vista di un Linceo per rendersi conto che non crollava solo perché tenuto in piedi dalla sua stessa disonestà e dai meccanismi mafiosi e menzogneri che avevano creato una rete di connivenze e di complicità fra le categorie e le persone che da tale situazione traevano e traggono lauti vantaggi e cospicui guadagni. Perché quando verrà il tempo di fare i conti di questa finta pandemia e di questa finta emergenza sanitaria, si scoprirà che mentre la stragrande maggioranza del popolo italiano si è indebitata e impoverita, una piccolissima percentuale di furbi, di squali, di gente amorale e senza scrupoli si è immensamente arricchita, beninteso facendo gl’interessi della multinazionali del farmaco e assecondando la tragica finzione di un’emergenza che non c’è, che non ha motivo di essere, ma che bisogna portare avanti ad ogni costo e prolungare all’infinito per impedire per sempre al popolo italiano di rialzare la testa e conoscere la verità. Perciò quei degni signori hanno già preparato la prossima emergenza, quella climatica e ambientale; e poi un’altra, quella dell’invasione aliena; per non parlare di quella sempre pronta per l’uso, l’emergenza finanziaria dovuta alla crescita del debito pubblico. Il loro obiettivo infatti è quello di tenere la gente perennemente sottomessa, perennemente angosciata e depressa, sempre più indebitata, impoverita e impaurita, in modo da poterla trattare come una mandria di bestiame e non più come il popolo sovrano che ha una sua dignità, e rispetto al quale i politici e i parlamentari altro non sono che dei delegati e degli stipendiati chiamati a lavorare per il pubblico bene. Non c’è niente, assolutamente niente di questo vecchio modo che si possa salvare: è tutto marcio, tutto corrotto, tutto da gettare nelle fiamme purificatrici. Nulla merita di essere conservato: dalla scuola alla sanità, dai partiti alla stampa, dalla magistratura ai cosiddetti intellettuali, si tratta di uomini e categorie che hanno mostrato di non avere la spina dorsale, nel migliore dei casi, oppure un minimo di onestà e professionalità, nel peggiore, per svolgere il ruolo che dovrebbero svolgere. E dunque è necessario che sorga un mondo nuovo, scaturito dal baso, ciò che effettivamente sta già accadendo; dalle scuole parentali alle scuole di medicina alternativa, dalle associazioni di consumatori ai sindacati spontanei che si organizzano da sé. Bisogna rendersi conto che da questo Stato, da queste istituzioni, da questa scuola, da questa sanità, da questa magistratura, da questa classe politica, non c’è nulla di buono da aspettarsi, nulla che meriti neppure un minimo di fiducia; nulla che si possa in qualche modo riutilizzare, correggere, riconvertire ad un migliore uso. O vogliamo lasciare i nostri bambini nelle grinfie di una scuola che, oltre a non insegnare più nulla di nulla, vorrebbe anche sottoporre ad un lavaggio del cervello, spogliandoli delle certezze fondamentali e del loro stesso senso di identità e di appartenenza? E vogliamo fidarci ancora di una sanità che ha mostrato di essere totalmente obbediente a un sistema immorale, disumano, e che ha lasciato morire migliaia di persone per non aver avuto il fegato di curarle secondo scienza e coscienza; che ha rifiutato di eseguire le autopsie, e che ha spedito i cadaveri al crematorio, in modo che ai parenti non è stato possibile né dare l’ultimo saluto ai propri cari, né celebrare uno straccio di funerale? Di una sanità che perfino quando la gente è ricoverata per un intervento chirurgico, o per una cura antitumorale, cerca di convincere i pazienti a farsi inoculare il siero genico giocando sul senso di colpa di chi viene descritto come un "disertore vaccinale" (definizione di Stefano Feltri), come un pericolo pubblico e un untore di manzoniana memoria? E vogliamo continuare a votare per questi partiti vergognosi, che si rimangiano il proprio programma non appena andati al potere; che si fanno beffe della volontà popolare; che manipolano indegnamente i risultati elettorali e formano dei governi alla testa dei quali si ritrova sistematicamente il partito che ha perso tutte le elezioni degli ultimi anni, eppure, chi sa come, riesce poi sempre a rientrare dal buco della serratura e a piazzare i suoi uomini nei posti chiave, decidendo il destino di sessanta milioni d’italiani, senza averne alcun titolo morale? Oppure c’è qualcosa da salvare di questa cultura decadente, che da decenni pesca nel torbido del consumismo, dei bassi istinti, della retorica, buonista, dell’immigrazione selvaggia e interessata (perché anche qui, quando si faranno i conti, si vedrà chi e quanto ha guadagnato dall’industria dei poveri clandestini)? Questa cultura miserabile, squallida, banale, vuota, insulsa, che parla per bocca di un Galimberti, dicendo al pubblico esterrefatto che la libertà non esiste; e di qualche rottame marxista imperterrito nel difendere posizioni antistoriche, le stesse che hanno causato il declino dell’Italia, l’indebolimento del carattere morale degli italiani, l’antagonismo sociale permanente, insomma le piaghe che oggi si manifestano sotto forma di divisione fra vaccinati e non vaccinati, di odio dei primi verso i secondi, di furiosa intolleranza. Degno frutto di quei cattivi maestri che hanno predicato per decenni l’odio di classe e hanno svolto un ruolo non secondario nell’alimentare il clima avvelenato degli anni di piombo, il terrorismo sanguinario, il delirio delle Brigate Rosse e della rivoluzione predicata da tanti, troppi Toni Negri.

E infine: cosa c’è da salvare di questo clero bergogliano che è animato da un odio furibondo contro il cattolicesimo; che predica apertamente l’eresia e si riempie la bocca di bestemmie vere e proprie; che è il cavalo di Troia del Nuovo Ordine Mondiale e si è perfino ridotto a predicare il "dovere cristiano" della vaccinazione; che proibisce la Messa tridentina e vieta l’ingresso in chiesa ai non vaccinati; di questo clero indegno, formato da una manica di cardinali invertiti e mondani, avidi e intriganti, massoni e satanisti, dediti a speculazioni immobiliari e avvezzi a tenere sermoni a favore del dialogo coi diversi, con tutti quanti, anche coi nemici della Chiesa, tranne che coi veri cattolici, verso i quali nutre un odio implacabile e procede a colpi di querela, di scomunica, di calunnia senza fine? Che osa volete salvare dei vescovi e dei sacerdoti che mettono a disposizione le loro chiese per allestire spettacoli ispirati all’ideologia gender, per profanare e dissacrare la Tradizione, per sostituire i tavoli da pranzo ai banchi da preghiera, e che con la scusa di sfamare i poveri vogliono staccare le anime dal Signore Gesù Cristo e dall’idea della vita eterna, per condurle a preoccuparsi unicamente delle cose materiali? Nulla c’è da salvare. Eppure, anche qui, un mondo nuovo sta nascendo. Ci sono tanti bravi sacerdoti, più di quanti non si pensi, seguaci della Messa tridentina, ispirati dallo Spirito Santo e fedeli alla vera dottrina, che non aspettano altro che potersi fare avanti, per il bene dei fedeli e la salvezza eterna delle anime.

Sì, un mondo nuovo sta nascendo; e non ci sarà possibilità di compromesso con il vecchio. Chi ha servito i poteri oscuri tornerà da dove è venuto, nelle braccia di suo padre il diavolo; chi avrà perseverato nella persecuzione, perdendo il posto di lavoro, subendo oltraggi e ingiustizie, riceverà il premio dei figli della luce. Mai come oggi la battaglia è fra il Bene e il Male: a ciascuno la scelta da che parte schierarsi. L’esito è indubbio: vincerà il Bene perché Gesù Cristo è il Re dell’Universo.

Fonte dell'immagine in evidenza: Foto di Christian Lue su Unsplash

Francesco Lamendola
Francesco Lamendola
Nato a Udine nel 1956, laureato in Materie Letterarie e in Filosofia all'Università di Padova, ha insegnato dapprima nella scuola elementare e poi, per più di trent'anni, nelle scuole medie superiori. Ha pubblicato una decina di libri, fra i quali L'unità dell'essere e Galba, Otone, Vitellio. La crisi romana del 68-69 d.C, e ha collaborato con numerose riviste cartacee e informatiche. In rete sono disponibili più di 6.000 suoi articoli, soprattutto di filosofia. Attualmente collabora con scritti e con video al sito Unione Apostolica Fides et Ratio, in continuità ideale e materiale con il magistero di mons. Antonio Livi. Fondatore e Filosofo di riferimento del Comitato Liberi in Veritate.
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