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Dio percuoterà te, muro imbiancato

Negli Atti degli Apostoli (23,1-4) si narra di quel che avvenne quando il comandante romano della guarnigione di Gerusalemme, Claudio Lisia, fece condurre san Paolo davanti alle autorità del Sinedrio per capire di cosa lo accusavano; e fu allora che il sommo sacerdote Anania ordinò ai suoi sgherri di schiaffeggiare l’Apostolo sulla bocca:

^1^Con lo sguardo fisso al sinedrio Paolo disse: «Fratelli, io ho agito fino ad oggi davanti a Dio in perfetta rettitudine di coscienza». ^2^Ma il sommo sacerdote Anania ordinò ai suoi assistenti di percuoterlo sulla bocca. ^3^Paolo allora gli disse: «Dio percuoterà te, muro imbiancato! Tu siedi a giudicarmi secondo la legge e contro la legge comandi di percuotermi?».

Nove o dieci anni dopo, nel 67, Anania perì di more violenta durante la guerra contro i Romani, trucidato da un gruppo di ebrei irriducibili: si compiva così la profezia di san Paolo contro un tipico rappresentante della casta sacerdotale giudaica, tanto venale quanto corrotto, intrigante e nemico implacabile delle prime comunità cristiane. L’espressione muro imbiancato è ripresa dal profeta Ezechiele (13, 10). Il brano completo è il seguente (id. 8-16):

^8^Pertanto dice il Signore Dio: Poiché voi avete detto il falso e avuto visioni bugiarde, eccomi dunque contro di voi, oracolo del Signore Dio. ^9^La mia mano sarà sopra i profeti dalle false visioni e dai vaticini bugiardi; non faranno parte dell’assemblea del mio popolo, non saranno scritti nel libro della casa d’Israele e non entreranno nella terra d’Israele, e saprete che io sono il Signore Dio. ^10^Ingannano infatti il mio popolo dicendo: «Pace!», e la pace non c’è; mentre il popolo costruisce un muro, ecco, essi lo intonacano di fango. ^11^Di’ a quelli che lo intonacano di fango: Cadrà! Scenderà una pioggia torrenziale, cadrà una grandine come pietre, si scatenerà un uragano ^12^ed ecco, il muro viene abbattuto. Allora non vi si chiederà forse: «Dov’è l’intonaco che avete adoperato?». ^13^Perciò dice il Signore Dio: Con ira scatenerò un uragano, per la mia collera cadrà una pioggia torrenziale, nel mio furore per la distruzione cadrà grandine come pietre; ^14^demolirò il muro che avete intonacato di fango, lo atterrerò e le sue fondamenta rimarranno scoperte; esso crollerà e voi perirete insieme con esso, e saprete che io sono il Signore.
^15^Quando avrò sfogato l’ira contro il muro e contro coloro che lo intonacarono di fango, io vi dirò: Il muro non c’è più e neppure chi l’ha intonacato, ^16^i profeti d’Israele che profetavano su Gerusalemme e vedevano per essa una visione di pace, mentre non vi era pace. Oracolo del Signore Dio.

Dunque la profezia di Ezechiele (che, piaccia o non piaccia, è un profezia di sventura, con buona pace di quanto diceva in apertura del Concilio Vaticano II Giovanni XXIII contro i profeti di sventura (primo e dichiarato tradimento del vero spirito cattolico e quindi della vera pastorale) si scaglia contro i falsi profeti che annunziano la pace quando la pace non c’è; che ingannano il popolo facendogli credere di essere a posto con Dio, di sentirsi tranquillo, di poter costruire un muro e intonacarlo di fango, quando la coppa dell’ira divina è ormai colma e presto un terribile uragano spazzerà via ogni cosa, farà crollare il muro e i torrenti d’acqua trascineranno via l’intonaco insieme alle pietre e ai mattoni adoperati per costruirlo. Questo accade ogni volta che gli uomini credono di poter fare i conti senza il Creatore, senza alcun timor di Dio: ma è tanto più vero quando a capo della Chiesa, la Gerusalemme terrena che aspira alla sua meta finale nell’eternità, si pongono dei falsi profeti che diffondono tra il popolo vaticini bugiardi, e invece di ammonire le anime contro i peccati e i tradimenti verso Dio, lo lusingano con belle frasi e ipocrite rassicurazioni.

All’immagine del muro costruito con imprudenza ed incoscienza e intonacato con la grossolana sicumera di chi si crede bastante a se stesso e non si cura del reale volere di Dio, il quale si rivolge alla nostra interiorità e non alle opere più o meno spettacolari che siamo in grado realizzare grazie alla tecnica, si aggiunge quella di san Paolo, della percossa che il falso profeta e l’uomo empio dirigono su quanti sono veramente timorati del Signore, e che si ritorcerà contro loro stessi, poiché Dio con la potenza del suo braccio abbatte i superbi ed innalza gli umili, come esclama Maria Santissima nella stupenda preghiera di lode del Magnificat (Lc 1, 51-53). Nel rivolgersi ad Anania come a un muro imbiancato da parte di san Paolo c’è anche un rifermento all’ipocrisia del sommo sacerdote, poiché questi, ordinando la persecuzione dei seguaci di Cristo, tradisce la Legge che Cristo è venuto a realizzare e ad oltrepassare, e al tempo stesso smaschera la malizia di una classe sacerdotale che pretende di gestire la Legge come un fatto di sua proprietà, piegandola a finalità e conseguenze che non hanno nulla a che vedere con lo spirito mediante il quale Dio aveva dato la Legge agli uomini per mezzo di Mosè. E questo è un tasto che tante volte Gesù Cristo ha battuto, accusando apertamente i capi della religione ebraica di usare la Legge come uno strumento formalistico per consolidare il proprio tornaconto, piegandola a servire degli scopi e degli interessi che non riflettono minimamente il santo volere del Signore, ma servono solo la vanità, la superbia e l’avidità di quanti si sono mesi sulla porta e non entrano nel Regno di Dio, ma al tempo stesso impediscono di entrare a quelli che lo vorrebbero (cfr. Lc 11.52). C’è quindi un richiamo implicito all’espressione adoperata da Gesù in Mt 23,27 e che si colloca all’interno di una durissima requisitoria pronunciata dal divino Maestro contro gli scribi e i farisei, che quasi certamente fu all’origine della loro decisione di arrestarlo, processarlo e ucciderlo (Mt 25-36):

25 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto mentre all’interno sono pieni di rapina e d’intemperanza. 26 Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi netto!

27 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. 28 Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità.
29 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti, 30 e dite: Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare il sangue dei profeti; 31 e così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti. 32 Ebbene, colmate la misura dei vostri padri!*

33 Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna della Geenna? 34 Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città; 35 perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e l’altare. 36 In verità vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione.

Ebbene: questo è il ritratto della Chiesa odierna. Questo è il ritratto dei vescovi che si riempiono la bocca di paroloni come accoglienza, inclusione, solidarietà, e poi si piegano agli iniqui decreti di un governo irresponsabile e anticristiano, emanazione diretta delle grandi banche e della massoneria internazionale, deciso a imporre a tutta la popolazione l’inoculazione di un diabolico siero genico fabbricato con linee cellulari di feti abortiti, vero e proprio marchio della Bestia infernale, il cui scopo non c’entra proprio nulla con la salute e la sicurezza sanitaria delle persone, ma piuttosto con l’imposizione di una nuova orrenda religione del Vaccino, nella quale la salvezza eterna dell’anima di fronte a Dio Onnipotente viene barattata e sostituita con una presunta salvezza terrena, medica e poliziesca, che si ottiene consegnando tutta la propria persona, il proprio organismo fisico, la propria mente, o propri affetti, il proprio senso morale, a un Potere disumano e luciferino, il cui obiettivo dichiarato è quello di far sparire il cristianesimo della faccia della terra e trasformare le creature predilette da Dio in un gregge tremebondo e perennemente ricattabile, da tenere legato alla catena e da spaventare all’infinito con una serie di catastrofi globali incombenti, dalle pandemie al mutamento climatico, in realtà tutte costruite a tavolino e mostruosamente ingigantite da un sistema dell’informazione senza coscienza e senza etica professionale, che ormai serve apertamente forze del male e nasconde sistematicamente la verità alla gente, manipolando i dati reali e coltivando di proposito l’isterismo e il terrore cieco. Una chiesa che ha sprangato le porte delle case di Dio per mesi e mesi, che ha proibito la celebrazione della santa Messa di Pasqua e di Resurrezione, e che adesso vuole escludere dalla celebrazioni i sacerdoti che non hanno ricevuto il siero diabolico, e i fedeli che non sono forniti della carta comprovante l’avvento marchio della Bestia (Ap. 13, 16-18):

[La Bestia salita dalla terra] ^16^ Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; 17 e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. 18 Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d’uomo. E tal cifra è seicentosessantasei.

Ma soprattutto questo è il tuo ritratto, Bergoglio, che parli sempre di pace e fraternità (massonica), che ti prostri davanti agli uomini e mai dinanzi a Dio, che ti vanti di aderire al Club dei Capitalisti inclusivi, cioè agli infami miliardari satanisti del Nuovo Ordine Mondiale, responsabili d’infinte scelleratezze contro l’intero genere umano, mentre ti atteggi a umile, a povero, a misericordioso ed accogliente. Tu che hai mille bestemmie sulla lingua, da quella che le Persone della Santissima Trinità, simbolo di armonia perfetta, sono sempre impegnate a litigare fra di loro, a quella che la Via Crucis, necessaria preparazione della Redezione, è la storia del fallimento di Dio. Tu che odi tutto ciò che è bello, buono e santo nella dottrina e nella liturgia cattolica, e non cessi di perseguitare quanti la amano, dai Francescani dell’Immacolata ai fedeli che frequentano la Messa tradizionale; e che hai spinto la tua atroce sfrontatezza fino a mettere nero su bianco un documento nel quale sostieni che Dio stesso, nella sua sapienza, vuole l’esistenza delle diverse religioni, evidentemente tutte efficaci per condurre alla Verità. Laddove anche l’ultimo bambino che si prepara alla Prima Comunione sa, per averlo letto o almeno udito, che Gesù ha affidato ai suoi discepoli questo compito (Mc 16,15-16): Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. 16 Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato; e ancora (Mt 28,19-20): 19 Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, 20 insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.

Guai a te, pastore bugiardo, uomo malvagio che non hai timor di Dio, pieno di frode e di malizia: tu che spingi la tua iniquità fino a dare scandalo ai bambini e a insegnare a un chierichetto che non sta bene pregare il Signore Iddio con le manine giunte; e che alla madre di un figlio sofferente osi dire queste atroci parole: Forse ci rivedremo all’inferno. Guai a te, che ricevi l’applauso del mondo e sei tenuto in gran conto dai potenti della terra, a loro volta i peggiori fra quanti si sono visti nel corso della storia recente: Barack Obama, Hillary Clinton, Joe Biden, Nancy Pelosi: gente dalle mani lorde di sangue, che scatena guerre ingiuste per pura avidità finanziaria e che rende legale l’aborto fino al nono mese di gravidanza. Ti sei giudicato da solo: la pazienza di Dio è terminata. Non ti bastava distruggere la Chiesa visibile e disperdere le anime: dovevi anche profanare la santità delle chiese e introdurre idoli immondi del santuario d’Iddio, là dove il sangue dei primi martiri è stato versato per rendere testimonianza al Signore. Tu, teoricamente vicario di Cristo sula terra, hai fatto tutto questo: non hai arretrato d’un centimetro, da otto anni non fai altro che semiare scandali e creare volutamente dolore e confusione, sospingendo moltissime anime nel deserto della disperazione e nella terra desolata dello scetticismo. Tu ha fatto perdere la fede a quanti vacillavano, hai tolto la Speranza di Cristo a quanti domandavano solo che facessi ciò che deve fare un papa: confermare i cristiani nella fede. Guai a te, Bergoglio! Tu hai colpito al cuore la fede di milioni di cattolici, ma Iddio, giusto giudice, percuoterà te, muro imbiancato! Il tuo tempo è quasi scaduto: ricordati che sei solamente un uomo, e molto presto sarai al cospetto del Re dell’Universo.

Fonte dell'immagine in evidenza: Foto di Chad Greiter su Unsplash

Francesco Lamendola
Francesco Lamendola
Nato a Udine nel 1956, laureato in Materie Letterarie e in Filosofia all'Università di Padova, ha insegnato dapprima nella scuola elementare e poi, per più di trent'anni, nelle scuole medie superiori. Ha pubblicato una decina di libri, fra i quali L'unità dell'essere e Galba, Otone, Vitellio. La crisi romana del 68-69 d.C, e ha collaborato con numerose riviste cartacee e informatiche. In rete sono disponibili più di 6.000 suoi articoli, soprattutto di filosofia. Attualmente collabora con scritti e con video al sito Unione Apostolica Fides et Ratio, in continuità ideale e materiale con il magistero di mons. Antonio Livi. Fondatore e Filosofo di riferimento del Comitato Liberi in Veritate.
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