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È in gioco la nostra integrità mentale e spirituale

Per chi ancora non l’avesse capito, da quasi due anni la lotta è entrata nella fase decisiva: la lotta per distruggere la nostra integrità mentale e spirituale. Perché quella in corso non è solo una guerra scatenata dal potere finanziario per spogliarci del lavoro, del risparmio, della dignità e della salute (quella vera, non quella minacciata da falsi pericoli creati ad arte), ma anche e soprattutto una guerra che la cupola massonica e satanista mondiale sta conducendo senza quartiere per spogliarci delle nostre difese spirituali, oltre che della nostra intelligenza e del nostro senso morale. Quando essa sarà riuscita a persuaderci che è cosa buona e giusta lasciar morire i malati in totale solitudine, mettere i loro corpi in sacchi di plastica e spedirli al crematorio, senza autopsia e senza uno straccio di funerale decente, allora sarà riuscita nell’intento: ed è già a tre quarti dell’opera. E quando sarà riuscita a persuaderci che è giusto che i bambini dell’asilo e della scuola elementare e media indossino la mascherina per tutto il giorno; e che le mamme non possano accompagnare i loro figli all’asilo e alla scuola se non sono in possesso del green pass, cioè se non si sono sottoposte all’inoculazione del siero malefico spacciato per vaccino, anche se nessun bambino è morto di Covid e anzi nessuno si è mai ammalato seriamente di questo virus, potranno dire d’aver raggiunto l’obiettivo: e ci sono già vicini. E quando la gente troverà perfettamente normale che il governo proibisca a non vaccinati di sedersi dentro un bar o un ristorante o frequentino piscine e biblioteche, mentre le persone, vaccinate no, possono stiparsi tranquillamente sulla metropolitana o sull’autobus o sul treno pieni zeppi, e non si chiederà se tali provvedenti abbiano realmente a che fare con la difesa della salute o non invece con qualche altro scopo oscuro e inconfessabile, la frittata sarà fatta: l’intelligenza, la logica, il buon senso saranno andati del tutto a farsi benedire, saranno merce inutile da rottamare, e ostinarsi a ragionare con la propria testa e saper fare due più due sul filo del principio di identità e di non contraddizione sarà qualcosa di sovversivo, qualcosa di cui è meglio spogliarsi per non incorrere nella censura del Grande Fratello che tutto sa e tutto vede, e al quale nulla può sfuggire. Specie se la gente accetterà di farsi inserire nel corpo un microchip sottocutaneo (in Svezia sono già 10.000 le persone che lo hanno fatto) in modo da essere costantemente osservate, monitorate, controllate.

Infine, quando un cattolico arriverà a trovare che non ci sia nulla di strano, anzi che sia giusto, che le chiese vengano sprangate a Natale e Pasqua; che l’accesso ad esse venga consentito solo a chi è munito del green pass; che non possano celebrano la santa Messa se non i preti che si sono fatti vaccinare; e che il "santo padre" raccomandi a tutti i credenti (ma credenti in che cosa? in Gesù Cristo, nella Pachamama o nella Scienzah di Buroni e Bassetti?) di assumere il siero sperimentale fabbricato con linee cellulari di feti appositamente fatti abortire, arrivando a dire che ciò è segno di spirito cristiano, mentre non farlo è un atto di egoismo e di negazionismo suicida: ebbene, a quel punto anche le difese religiose saranno state distrutte, e le anime saranno rimaste del tutto nude, alla mercé di qualunque parola d’ordine e di qualunque prescrizione o raccomandazione, per quanto illogiche, immorali e sacrileghe. E allora sarà davvero la fine: perché l’anima indifesa e spogliata della grazia è subito preda del demonio, e il demonio non sta aspettando altro, da secoli e secoli, che un’occasione ghiotta come questa per far saltare il banco, vale a dire per impadronirsi di tutte le anime, o quasi tutte, e specialmente quelle di coloro che si dicono e si credono cattolici, ma non lo sono affatto, semmai sono modernisti, protestanti e massoni malamente e frettolosamente verniciati di pseudo cattolicesimo, infeudati alla Cabala e al Talmud dei fratelli maggiori e ai voleri delle grandi banche e delle multinazionali, quasi tutte di proprietà dei suddetti fratelli maggiori, il cui scopo è da sempre veder distrutta l’opera redentrice di Gesù Cristo e cacciata via la grazia dalle anime dei battezzati.

Questo è l’obiettivo che si pongono i Padroni Universali che agiscono per interposte persone, nulla di più e nulla di meno: spogliare gli esseri umani della loro anima, spogliare i credenti della loro fede, annientare le difese morali e spirituali che rendono possibile l’esistenza e la sopravvivenza di una società, quale che sia. Un’opera nefasta che parte da lontano e che infatti è stata incominciata almeno tre o quattro secoli fa, all’ombra delle logge e dei grembiulini; e che da sempre si avvale di personaggi che provengono da quell’ambiente, si chiamino essi Washington o Franklin, Disraeli o Gladstone, Cavour o Garibaldi, Bismarck o Churchill, Clinton oppure Obama, Monti o Draghi. Cambiano i nomi e (apparentemente) i partiti politici e le ideologie di riferimento, ma in realtà sono sempre gli stessi: quelli della squadra e del compasso, quelli che indossano il grembiulino e che prendono ordini dalle solite centrali, il B’nai B’rith, la Godman Sachs, i Rotschild, i Rockefeller, le varie P1, P2, P 3 e così via, ogni Paese ha le sue logge e il suo deep state, i suoi centri di potere innominabili e inconfessabili, i suo servizi segreti deviati o deviatissimi, quelli che creano gli attentati terroristici, le pandemie a comando e qualunque altra cosa possa servire per sostenere la loro maledetta strategia: seminare il panico e tenere i popoli ben stretti nella tenaglia di un terrore permanente e di un’emergenza infinita, in modo da poter governare con pieni poteri come in un totalitarismo perfetto, aggirando e beffando tutti i meccanismi democratici, a cominciare dalle Costituzioni sulle quali, sempre in teoria, capi di stato di governo e ministri prestano solennemente giuramento al momento di assumere le loro funzioni, sempre — a parole – nell’interesse nazionale e per il bene del popolo sovrano.

Ora, se le cose stanno così, caro lettore, che probabilmente condividi almeno a grandi linee la nostra analisi, altrimenti non staresti leggendo questo scritto, ti starai certamente chiedendo cosa si possa fare; cosa possa fare ciascuno di noi per fronteggiare una così terribile minaccia: l’attacco contro la nostra anima e contro tutto ciò che è spirituale, è ragionevole, è sano e positivo, così come secoli di civiltà cristiana ce l’hanno trasmesso e come alcuni grandi pensatori l’hanno analizzato, studiato, definito e illuminato con la luce della ragione (ma non coi " lumi" di funesta, illuministica memoria). Ebbene: la prima cosa che deve fare un buon comandante, durante una campagna militare, quando sa che il nemico è vicino e si prepara ad attaccare, è quella di stare in guardia; di dormire con un occhio solo; di far tenere a portata le armi e di star pronto a contrattaccare non appena le sentinelle daranno il primo segnale d’allarme. Fuori di metafora, le nostre armi sono essenzialmente le armi spirituali: perché il nostro nemico più pericoloso non è quello materiale, non è lo stato profondo né sono i servizi segreti deviati, e neppure le banche e i banchieri, ma è un Nemico da sempre in agguato, cioè da quando esiste l’uomo: invidioso di lui, lo odia e desidera fargli tutto il male possibile. E il male che quel Nemico può fare è un terribile male spirituale, la dannazione dell’anima creata a immagine di Dio. Forse ce n’eravamo scordati, ma i nostri genitori e i nostri nonni lo sapevano invece benissimo: la nostra vita è una milizia, è una lotta incessante del Bene contro il male, nella quale noi non possiamo assistere da testimoni esterni, ma siamo necessariamente coinvolti e di fatto arruolati nell’uno o nell’altro esercito (cfr. san Paolo, Lettera agli Efesini, 6, 10-18):

10 Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. 11 Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. 12 La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
13 Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. 14 State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, 15 e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. 16 Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; 17 prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. 18 Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi,

La vita degli uomini è sempre, in ogni società e in ogni momento storico, una battaglia del Bene contro il male; a maggior ragione lo è oggi, perché i poteri malvagi della globalizzazione hanno concentrato il massimo delle risorse e delle disponibilità per lanciare l’assalto mondiale, che nei loro piani dovrebbe essere quello risolutivo, onde vanificare l’opera della Redenzione di Cristo ed instaurare la Città del Diavolo in luogo dell’auspicata Città di Dio di agostiniana memoria. E perciò oggi è più che mai necessario cingersi i fianchi con la verità, indossare la corazza della giustizia, imbracciare lo scudo della fede e impugnare la spada dello Spirito Santo, perché senza tali difese non potremo mai sperare di vincere, ma verremo miseramente sconfitti. Lo ripetiamo: questa è una battaglia spirituale, e in una battaglia spirituale non vince chi ha la forza fisica, ma chi possiede la forza morale. Il Nemico si serve di mercenari e burattini che agiscono per il loro tornaconto, per la propria ricchezza, per la carriera, per il potere e le opportunità che ne derivano in una società materialista e laicista come è la nostra: ma, come tutti i mercenari, non hanno alcuna fede, alcun principio, alcun senso di lealtà; e se il vento dovesse cambiare, sparirebbero e farebbero di tutto per nascondere le loro colpe e riciclarsi in vista di un rientro e una nuova carriera, stavolta sotto bandiere e parole d’ordine opposte a quelle che hanno finora servito. In altre parole, sono uomini da nulla: miseri strumenti che non hanno alcuna forza in se stessi, ma la ricevono dal denaro che maneggiano e dalle potenti amicizie massoniche che li assistono. Come uomini, però, valgono zero: anche perché non sono nemmeno più veramente uomini, ma ex uomini che hanno venduto l’anima al Diavolo in cambio di vantaggi materiali, e che si sono spogliati di ogni coscienza e ogni umano sentimento. Come altro si potrebbero definire ad esempio dei ministri della sanità che impongono protocolli sanitari sbagliati e obbligano tutti i medici ad osservarli, perseguitando quelli che resistono; e che non recedono d’un millimetro neanche dopo che studi imparziali dei migliori ricercatori universitari hanno dimostrato che quei protocolli aggravano le condizioni dei pazienti e quindi sono responsabili della morte di molte persone che avrebbero potuto guarire; anzi spingono la loro perversità a mettere fuori legge i farmaci tradizionali, che danno buoni risultati nelle cure dei pazienti, e ricorrono al Consiglio di Stato per ottenerne la messa al bando definitiva delle terapie domiciliari, che tante guarigioni hanno già ottenuto? Come giudicare una perseveranza così diabolica nel male? E come si può chiamare quanti la praticano, se non ex uomini che hanno venduto l’anima al Diavolo in cambio di poltrone e altri miseri vantaggi di ordine puramente materiale?

In questa lotta, noi dobbiamo chiedere al Padre celeste soprattutto la forza e il coraggio di perseverare nel Bene, di non perderci d’animo, di non farci sopraffare dalla tristezza. Scoraggiamento e tristezza sono l’anticamera della sconfitta; sono le armi psicologiche di cui si serve il Nemico per disarmarci. Invece egli deve trovarci vigili e agguerriti, pronti a rispondere colpo su colpo ai suoi attacchi. Non lo potremo fare, se conteremo solo sulle nostre risorse umane; ma lo possiamo, se confidiamo nell’Onnipotente. Chi combatte per il Bene combatte anche per la Verità, la Giustizia e la Bellezza. Chi combatte per il male, combatte anche per la menzogna, l’ingiustizia e la bruttezza. Noi vinceremo perché siamo dalla verità, e Gesù ha solennemente promesso che chi è dalla verità, gode della sua altissima protezione e non resterà confuso. Egli stesso ci ha detto: Fatevi coraggio: io ho vinto il mondo! (Gv 16,33). Nel frattempo, in attesa cioè che si giunga alla scontro finale, dobbiamo tenere in alto i nostri cuori, coltivare la Speranza cristiana e non dubitare mai dell’aiuto e del consiglio dello Spirito. Quanto agli uomini malvagi che hanno deciso, contro la coscienze e contro ogni giustizia, di servire i piani tenebrosi del Nemico, dobbiamo fare come se non esistessero addirittura: non bisogna nemmeno guardarli perché il loro sguardo da rettili ci potrebbe ipnotizzare; bisogna vivere senza di loro, nel mondo ma non del mondo, operando una radicale separazione fra la nostra vita e la loro. Ciò è possibile se non pensiamo come loro, se non bramiamo ciò che bramano loro, né ci allettano le cose che li allettano: in altre parole, se confidiamo interamente in Dio e disprezziamo i beni e i piaceri del mondo. A tali condizioni certamente vinceremo; se non domani, fra un anno, fra due o fra dieci: non importa se non vedremo la vittoria, la vedranno i nostri figli. I quali ci benediranno per aver combattuto dalla parte giusta e per aver pensato a loro e al loro futuro, non al nostro egoistico e squallido tornaconto.

Fonte dell'immagine in evidenza: Foto di Chad Greiter su Unsplash

Francesco Lamendola
Francesco Lamendola
Nato a Udine nel 1956, laureato in Materie Letterarie e in Filosofia all'Università di Padova, ha insegnato dapprima nella scuola elementare e poi, per più di trent'anni, nelle scuole medie superiori. Ha pubblicato una decina di libri, fra i quali L'unità dell'essere e Galba, Otone, Vitellio. La crisi romana del 68-69 d.C, e ha collaborato con numerose riviste cartacee e informatiche. In rete sono disponibili più di 6.000 suoi articoli, soprattutto di filosofia. Attualmente collabora con scritti e con video al sito Unione Apostolica Fides et Ratio, in continuità ideale e materiale con il magistero di mons. Antonio Livi. Fondatore e Filosofo di riferimento del Comitato Liberi in Veritate.
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