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Non lasciamoci ipnotizzare dal Serpente

C’è un serio pericolo dal quale occorre guardarsi in questo particolare momento storico: quello di rimanere ipnotizzati dal Serpente, di restare imprigionati nella bolla di ansia e tristezza che la Grande Menzogna, preludio al Grande Reset del Nuovo Ordine Mondiale, ha creato attorno a noi, e che noi, senza rendercene conto, stiamo a nostra volta alimentando. E ciò vale, paradossalmente, proprio per quelli che hanno capito i veri termini del problema: non per quelli che pendono dalle labbra di Draghi e di Speranza, o di Burioni o di Bassetti; ma per quelli che si sono resi conto, nel corso di questi diciotto mesi, che un crimine odioso, un gigantesco inganno e un tradimento inaudito, sono stati consumati ai danni del popolo italiano, il pericolo esiste: ossia che la loro consapevolezza, che è fatta sì di ragionamento, ma anche di sensibilità, li porti ad accentuare lo stato depressivo sul cui orlo le circostanze oggettive stanno sospingendo un po’ tutti, intelligenti e meno intelligenti, sensibili e meno sensibili. E di fatto, in questi diciotto mesi vi è stato un aumento esponenziale sia delle problematiche di tipo psichico, sia di molte patologie di tipo fisico, ma scatenate a loro volta da una condizione alterata della mente: perché la realtà in cui ci stanno costringendo a vivere da tutto questo tempo, fatta di terrori indistinti, di chiusure, di coprifuoco, di distanziamenti e mascherine, fin dentro il bar preferito, fin dentro la chiesa dove andavamo sempre a pregare, e addirittura fin dentro i muri di casa nostra (dovete andare con la mascherina anche a letto!, ha tuonato il presidente della Campania; e guai se, nel Natale e nel Capodanno scorso, si invitavano a pranzo i nonni e i parenti: sarebbe stata una prova lampante di crudeltà nei loro confronti e d’insensibilità ed incoscienza civica) è tale da mettere in seria difficoltà anche chi possiede il più saldo equilibrio psicologico e la più abituale padronanza di sé, delle proprie emozioni e dei propri stati mentali.

Abbiamo osservato molti conoscenti e parlato con persone che si occupano della salute degli altri — psicoterapeuti e bravissimi naturopati ed erboristi, di quelli, per intenderci, che hanno fatto regredire dei tumori dati ormai per incurabili dalla medicina ufficiale — e abbiamo osservato anche noi stessi, le nostre reazioni psicologiche e somatiche, e siamo giunti a questa conclusione: esiste il pericolo concreto che molti di noi sviluppino delle sindromi di ogni genere quale effetto della devastante pressione esercitata sul nostro conscio e sul nostri subconscio dal terrorismo mediatico e dal totalitarismo politico di cui siamo fatti oggetto. Pertanto è di fondamentale importanza capire queste dinamiche e rivolgere le nostre energie interiori non contro noi stessi, ma a favore di noi stessi; in modo da non alimentar ulteriormente la spirale negativa nella quale ci troviamo imprigionati, ma al contrario, per distruggerne le sbarre e riconquistare aria, luce e libertà. I nostri nemici sanno queste cose, lavorano per mezzo di esse da moltissimo tempo e si servono della loro infernale malizia affinché noi stessi completiamo la loro opera, accrescendo le nostre sofferenze coi pensieri negativi generati dalla solitudine e dal senso d’impotenza. Del resto, questa è sempre stata la loro tecnica: fare in modo che gli schiavi fabbrichino da sé le proprie catene. Lo fanno con il debito, in veste di grandi banchieri; ora lo fanno in veste di custodi dell’ecologia e del clima, addossando alle persone comuni la responsabilità e i sensi di colpa per i disastri, peraltro enormemente ingigantiti, causati dall’inquinamento selvaggio delle multinazionali. Insomma la regola è: chi viene giustiziato, deve pagare alle autorità il costo dei proiettili del plotone d’esecuzione. Non sia mai che vada sprecata qualcosa. Tutto il sistema del dominio e del controllo di una minuscola minoranza sulla popolazione mondiale si regge su questo assioma: tutto, ma proprio tutto, anche i prodotti di rifiuto e di risulta, deve essere reimpiegato per rafforzare e consolidare al massimo il sistema stesso; le vittime devono pagare di tasca propria i meccanismi infernali che le tengono inchiodate e condannate al proprio ruolo. E ciò che per una buona ragione: se la pietre scartata non viene riutilizzata dai costruttori, potrebbe diventare la pietra d’angolo di un nuovo edificio (Mt 21,42).

In un precedente articolo abbiamo accennato che paura, ansia e preoccupazione generano le forme-pensiero dette egregore, che finisco per vivere di vita propria e riempiono l’ambiente intorno a noi di presene minacciose o maligne (cfr. Stiamo andando verso la follia collettiva?, pubblicato sul sito dell’Accademia Nuova Italia il 05/10/21). Abbiamo anche detto che non è necessario essere seguaci di qualche scuola o dottrina occultistica ed esoterica per avere tale convinzione, perché essa è in accordo con il buon senso e non contrasta per nulla con l’insegnamento cattolico. Forse anzi aveva in mene proprio questo tipo di fenomeni Shakespeare allorché, a proposito di fantasmi, fa dire ad Amleto la famosa frase: Vi sono più cose in cielo in terra di quante ne possa sognare tutta la vostra filosofia. Sono le lamie degli antichi greci e romani e, forse, gli incubi e i succubi di una lunga tradizione che dall’antichità va fino a tutto il Medioevo. Chi di noi non si è accorto che, in ceti ambienti, proviamo sentimenti di tristezza e angoscia, come se fossero saturi di energie negative e di presenze ostili? Ebbene, è di estrema importanza che noi facciamo attenzione a non alimentare questi mostri psichici creati dalla nostra paura e dal nostro sconforto: dobbiamo assolutamente reagire alla tentazione di farci sopraffare dalla tristezza e dallo scoraggiamento e trasformiamo le energie tendenzialmente negative, che produciamo senza volerlo, in energie positive, capaci di bonificare l’ambiente psichico nel quale siamo immersi e di restituirci serenità, forza e coraggio per affrontare le prove che ancora ci attendono. Non è un’impresa impossibile, che trascende le nostre umane risorse: certamente richiede costanza e lucidità, ma è alla nostra portata, specie se ci affidiamo alla forza della preghiera e ci abbandoniamo con piena fiducia nelle mani del Signore Onnipotente.

Dunque, la situazione è questa. Il Serpente ci sta fissando negli occhi, sta cercando d’ipnotizzarci: vorrebbe che non pensassimo ad altro che a lui; che la nostra mente continui a emettere energia a bassa frequenza, fatta di paura e depressione, sia perché in questo modo noi ci svuotiamo sempre di più e diventiamo sempre più deboli e impotenti, sia perché lui si nutre di tale energia negativa, per lui è qualcosa di necessario e di squisito, è il cibo del quale ha bisogno per sostenere la sua odiosa e putrida esistenza, fatta di parassitismo permanente ai danni degli organismi sani, esercitato tanto sul piano fisico e materiale, quanto su quello spirituale e morale. Né si creda che stiamo parlando in senso puramente metaforico. Certamente i Padroni Universali si servono anche di simboli, perché si ispirano ad una filosofia occulta ben precisa, che deriva dalla Cabala e dal Talmud (quello vero, non quello edulcorato e scientemente falsificato dalla cultura dominante, la quale ha tutto l’interesse a tenerlo nascosto, affinché la gente non sappia di cosa si tratta realmente) oltre che da vari filoni neo-massonici, come il martinismo, la teosofia, l’antroposofia e da svariate rielaborazioni, più meno ortodosse, del pensiero di Evola e Guénon, oltre che di Lévinass e Martin Buber — e senza mai scordare l’immancabile Heidegger e il papà di tutti i neomodernisti, Teilhard de Chardin, precursore dello stesso Karl Rahner. Così, ad esempio, non è certo per caso che proprio in questi giorni, in cui la dittatura del green pass sta raggiungendo l’acme e il governo Draghi si accinge a inasprire il regime di polizia pseudo sanitaria, moltiplicando per calcolo inumano le inutili sofferenze morali e materiali inflitte al popolo italiano, che qualcuno abbia avuto la bella pensata di portare a Roma La porta dell’Inferno di Rodin. Così come non è stato per caso che l’orribile divinità assetata di sangue umano degli antichi fenici, Moloch, venisse insediata proprio sul luogo che vide spargere il sangue dei cristiani nel corso delle prime persecuzioni, sempre Roma. Né, infine, per caso che il blasfemo e inquietante "presepio" allestito nello scorso Natale in Piazza San Pietro, col consenso del signor Bergoglio, invece di raffigurare Gesù, Giuseppe e Maria nelle fogge tradizionali, o quantomeno in forme riconoscibili, fosse popolato di enigmatici e sinistri personaggi simili a diavoli e ad alieni dall’aspetto a dir poco minaccioso, suscitando sgomento e tristezza nei credenti che in quella cara tradizione cercavano conforto alle pene che il nostro popolo tutto, e specialmente i cattolici, sta subendo ormai da tanto tempo. Tristezza, sgomento, angoscia, paura: sono le energie negative che sprigionano basse frequenze energetiche, quelle che accrescono il senso di spossatezza della gente e che, viceversa, moltiplicano le forze dei malvagi, assuefatti a nutrirsene avidamente.

Del resto, cosa c’è di più esplicito dello sguardo freddo, da rettile, d’individui come Draghi e Bergoglio? Non si sottovalutino queste osservazioni: se lo sguardo è la finestra dell’anima, che cosa vedete, onestamente, nello sguardo di quei personaggi? Cosa vedete, o intravedete, nello sguardo di George Soros, di Bill Gates, di Mark Zuckerberg, dei Rotschild e dei Rockefeller? E nello sguardo di Hillary Clinton, o di Joe Biden, o di Kamala Harris, o di Emmanuel Macron, che cosa vedete? Li avete osservato bene quando parlano, quando si presentano al pubblico, davanti al microfono, o quando si scambiano cenni d’intesa fra loro? E nello sguardo di Klaus Schwab, ideatore e padrone del Forum Economico Internazionale di Davos, il massimo ideatore del Nuovo Ordine Mondiale? Infine negli occhi di Anthony Fauci, il massimo responsabile della cappa di terrore sanitario che grava oggi sul mondo, nonché il probabile responsabile diretto dei criminali e illegali esperimenti di Wuhan che hanno prodotto la "fuga" del virus del Covid-19 dai laboratori cinesi: che tipo di luce vi scorgete? Che cosa leggete nella sua espressione, nelle pieghe della sua bocca, mentre snocciola le sue tristi, ossessionanti litanie? Sì, lo sappiamo cosa replicano a queste e simili osservazioni i soliti scettici a pagamento: la Porta dell’Inferno di Rodin? Un’opera d’arte come un’altra. Il Moloch esposto nel Colosseo? Una innocente ricostruzione dei costumi e del sistema di vita degli antichi cartaginesi. Il Presepe del 2020 in Piazza San Pietro? Arte moderna, simboli di apertura e d’inclusione, accenni alla dimensione cosmica del Natale, adeguati ai tempi che stiamo vivendo: tempi di progressi scientifici straordinari, di viaggi spaziali, di scoperte di nuovi mondi galattici, abitabili e forse abitati: insomma un modo di dare un taglio netto all’antropocentrismo in cui anche la Chiesa cattolica è scivolata per tanto tempo. Tutte coincidenze, solamente delle pure coincidenze: nulla di più e nulla di meno. Sugli occhi di Draghi e sullo sguardo di Bergoglio, poi, sappiamo bene cosa dicono gli scettici a pagamento: non venite a parlarci di simili argomenti lombrosiani, ci mancherebbe che dovessimo fare il processo alle facce e agli sguardi, non siamo mica nel buio Medioevo, queste cose non hanno alcun valore scientifico e la sola cosa che conta è la Scienzah, altro che storie. Perciò smettetela voi complottisti, voi no vax, voi terrapiattisti: che cosa non tirereste in ballo pur di tenere in piedi le vostre sciocche, bizzarre, inverosimili teorie! Ma non lo vedete che siete ridicoli? Perfino gli occhi di Draghi! E il suo nome no, allora? Nomen omen: perché non lo dite che Draghi è un rettiliano, un mutante, un alieno che può cambiar pelle ed aspetto, e che non è affatto umano, ma viene da chissà quale oscura dimensione cosmica, secondo le teorie di uno dei vostri pazzi e ridicoli maestri, David Icke?

Cari amici, in questo ipotetico dialogo fra complottisti e scettici abbiamo volutamente calcato le tinte, proprio per prevenire le critiche che i secondi sogliono rivolgere ai primi, mostrandone il carattere prevenuto e totalmente ideologico. Non c’è cosa che voi possiate dire, sulla base della più rigorosa ragionevolezza, che gli scettici a pagamento non possano e non debbano (sono pagati per questo!) smontare, ridicolizzare e ritorcervi contro. Se, ad esempio, osservate che la frase di Draghi, chi non si vaccina muore o fa morire, è un’intollerabile menzogna e una cialtroneria bella e buona, perché è scientificamente dimostrato che i vaccinati si contagiano quanto e più dei non vaccinati (senza per questo necessariamente morirne: al contrario, a morire è una percentuale minuscola, tutte persone che soffrono già di altre patologie), loro vi diranno che non potete parlare così, che Draghi non ha mentito affatto, che le sue affinazioni sono degne d’essere ascoltate con religiosa serietà: perché Draghi è un personaggio autorevole, in tutto il modo lo ascoltano con la massima deferenza, e anche in Italia non c’è forza politica dell’arco costituzionale (come si diceva una volta; ma oggi si dovrebbe dire: anticostituzionale) che non lo stimi e non gli riconosca una specchiata onestà ed una mente eccelsa. Oppure se provate a dire che nessun medico o virologo o zanzarologo, frequentatori assidui di salotti televisivi, dovrebbe permettersi di parlare dei "nuovi contagiati" come di "malati", perché sono due concetti totalmente diversi, e il 97% dei contagiati non sviluppa affatto i sintomi della malattia, quindi non è neppure contagioso per gli altri, vi subisseranno di contumelie e vi daranno dei fanatici comlpottisti e terrapiattisti. Non c’è niente da fare: loro, forti del sostegno dei mass-media, portano il discorso sul piano dell’emotività; voi provate a fare dei ragionamenti, e la razionalità non serve con chi è dominato dalla menzogna e dalla paura. Perciò, in alto i cuori: via la tristezza, perché la essa è la loro* arma. E via la paura: perché voi siete nel vero e nel giusto, loro no.

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Francesco Lamendola
Francesco Lamendola
Nato a Udine nel 1956, laureato in Materie Letterarie e in Filosofia all'Università di Padova, ha insegnato dapprima nella scuola elementare e poi, per più di trent'anni, nelle scuole medie superiori. Ha pubblicato una decina di libri, fra i quali L'unità dell'essere e Galba, Otone, Vitellio. La crisi romana del 68-69 d.C, e ha collaborato con numerose riviste cartacee e informatiche. In rete sono disponibili più di 6.000 suoi articoli, soprattutto di filosofia. Attualmente collabora con scritti e con video al sito Unione Apostolica Fides et Ratio, in continuità ideale e materiale con il magistero di mons. Antonio Livi. Fondatore e Filosofo di riferimento del Comitato Liberi in Veritate.
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