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28 Agosto 2021È incredibile che molti, troppi, non l’abbiamo ancora capito, o non lo vogliano capire: ciò a cui stiamo assistendo e che stiamo subendo, dietro il velo pietoso di un’emergenza sanitaria che in realtà non esiste, è il più grave attacco diabolico contro l’anima e il corpo delle persone che si sia mai verificato nel corso della storia umana. Mai si era vista una cosa del genere e mai si sarebbe creduto che un così grande numero di persone sarebbe caduto nell’inganno, e che un numero quasi altrettanto grande collaborasse docilmente con le forze del male. La sola spiegazione possibile è che moltissime persone hanno ormai perso la propria anima, per cui non c’è più nulla che il diavolo possa rubare loro e già non possieda: semplicemente, vuole che collaborino con lui per la perdizione fisica e spirituale di tutti gli altri. E infatti si sono lasciate prendere all’amo, ciascuna con l’esca delle proprie passioni disordinate: egoismo, vanità, cupidigia.
Ricapitoliamo.
Alla fine dell’inverno e al principio della primavera dello scorso anno le autorità sanitarie nazionali e internazionali dichiarano che è in corso una terribile pandemia e che chi si ammala è praticamente spacciato. I mass-media bombardano il pubblico con immagini scioccanti di bare e di ospedali intasati; i giornali e i telegiornali ripetono che la situazione è al collasso e non c’è più spazio nelle camere mortuarie per accogliere così tanto cadaveri; che la situazione di gravissimo e immediato pericolo esige misure eccezionali. I governi, sfruttando il terrore della popolazione, impongono il pugno di ferro: annullano le costituzioni, abrogando secoli di civiltà del diritto; decretano che qualunque spostamento fuori casa, qualunque assembramento di persone, qualunque contatto fisico fra di esse, anche due amici che sostano sotto casa a far due chiacchiere, è un reato molto grave, punibile a termini di legge, per intanto con pesanti sanzioni finanziarie. I partiti approvano, le opposizioni tacciono, gl’intellettuali più battaglieri ammutoliscono o, peggio, si schierano prontamente a favore di questa Narrazione Unica. Medici e scienziati descrivono gli effetti micidiali del virus, avvolgendolo in una nube indefinita che lo rende ancor più spaventoso all’immaginazione della gente. Curiosamente, però, mentre nei primi giorni si parla ancora di cure, e possibilmente di cure domiciliari; mentre qualcuno ammette che le cure ci sono, anzi esistono da sempre, e costano pochissimo, come l’idrossiclorochina, nel giro di pochi giorni la musica cambia. Né i giornali, né i sedicenti esperti che compaiono alla televisione o rilasciano interviste parlano più di questo, anzi, alcuni farmaci tradizionali ed efficaci vengono messi inspiegabilmente fuori legge, e sono necessari ricorsi e battaglie legali per sbloccare, ma solo in parte, tale assurdo divieto. Intanto i numeri dei decessi da Covid vengono gonfiati a dismisura, falsificando i certificati di morte e ascrivendo a tale casistica anche gli annegati o le vittime d’incidenti stradali, magari facendo loro il tampone post-mortem: un tampone del tutto inattendibile, che dà fino a un 80% di falsi positivi. Improvvisamente nessuno si ammala più di tumore, di diabete, di normale influenza con qualche complicazione polmonare: sono tutti vittime del Covid. I giornali di regime escono con titoli come questo: Ricoverato d’urgenza un positivo asintomatico: (e più tardi, un non vaccinato); solo che non viene detto perché è stato ricoverato, magari per una peritonite acuta. Oppure: Cento nuovi decessi; ma non si dice in quale arco di tempo, né dove, né se siano veramente cento casi mortali di Covid. Insomma un giornalismo da latrina, gridato e peraltro molto fiero di sé, visto il tono aggressivo e intollerante con cui l’ultimo scribacchino s’improvvisa grande scienziato e parla di tali cose in tono oracolare, dipingendo gl’increduli come una mala razza di terroristi o di complottisti, e invocando contro di essi le più drastiche misure governative. Il clero cattolico ci mette la sua parte, con un sedicente papa che fa eco a tutte le misure arbitrarie e illegittime limitanti le libertà personali, e decidendo, di sua spontanea volontà, di sprangare le chiese e lasciare i fedeli senza la santa Messa. Anche il giorno di Pasqua.
Poi, lentamente ma inarrestabilmente, e mentre il terrore mediatico seguita a imperversare, giorno dopo giorno, ora dopo ora, sbattendo in prima pagina agghiaccianti bollettini di guerra che non hanno alcun fondamento nella realtà (perché la mortalità è nell’ordine di quella delle normali influenze stagionali, e comunque provoca decessi che sono dello zero virgola zero e qualcosa, sul totale della popolazione), si comincia a parlare di vaccini. Strano a dirsi, a fabbricare i vaccini sono le stesse multinazionali farmaceutiche che già avevano annunciato un’imminente pandemia di questo tipo — avevano persino finanziato delle simulazioni di essa, negli anni precedenti il 2020; le stesse che già stanno facendo affari d’oro per la medicalizzazione subitanea della società, e hanno tutto l’interesse al boicottaggio delle cure domiciliari. Ancor più strano, ai medici non viene lasciata alcuna libertà di curare i pazienti secondo scienza e coscienza: vengono imposti dei protocolli sanitari, stabiliti da dubbi comitato tecnico-scientifici, formati da persone in flagrante conflitto d’interesse: protocolli che violano il giuramento d’Ippocrate e impongono la vigile attesa e la tachipirina, che equivalgono a creare le peggiori condizioni possibili per la cura del Covid. L’inutile attesa infatti consente al virus di svilupparsi con tutta la sua forza nell’organismo, e la tachipirina ha un effetto inibitore sulla produzione degli anticorpi. Subito dopo, il ricovero immediato in terapia intensiva e l’intubazione dei malati che presentano difficoltà respiratorie, dando il colpo di grazia a migliaia e migliaia di pazienti. E dopo il decesso, niente autopsia, sempre seguendo i protocolli che contraddico frontalmente la scienza medica, spedendo le salme, nude e chiuse in sacchi di plastica, senza uno straccio di cerimonia funebre, direttamente al forno crematorio, senza nulla dire ai parenti, in perfetto stile nazista. Decessi che riguardano quasi tutti persone di età molto avanzata e affetti da serie patologie pregresse. Questo ultimo dato però viene occultato o viene dato solo malvolentieri e in maniera obliqua: di fatto, si vuol far credere che tutti, compresi i bambini, corrono gravissimi pericoli, sebbene nessun bambino e quasi nessun giovane siano mai morti di Covid; e si impongono misure di distanziamento che non hanno alcun senso e si contraddicono continuamente. Ora i clienti di un locale pubblico possono sedere, ma non sostare al banco; poi l’esatto contrario, possono consumare qualcosa al banco ma non sedere ai tavoli. Ora si dice che possono recarsi in un albergo o un ristorante, ma solo fino alle 18,00 (l’ora perfetta della cena, come tutti sanno), poi che non possono; ora che possono uscire, ma solo fin o a 200 metri da casa, poi che non possono fare nemmeno questo. Ora si concede libertà di spostamento, ma solo fino alle dieci di sera, dopo di che subentra il coprifuoco (e nessuno protesta o si meraviglia per l’adozione di questo linguaggio che implica la militarizzazione della società), poi che ci si può spostare anche dopo quell’ora: in vista, però, di un passaporto vaccinale che darò finalmente piena libertà di andare e di fare qualsiasi cosa, più o meno come prima.
Ed ecco che finalmente arriva, l’attesissimo vaccino che in realtà non è e affatto un vaccino, ma un siero genico sperimentale: in alcuni paesi arriva scortato dalle motociclette della polizia e salutato dalla folla acclamante, come se Gesù Cristo fosse ritornato sulla terra a portare nuovamente la salvezza. Però nessuno dice che non si tratta di un vaccino; nessun medico o scienziato autorevole, con pochissime eccezioni, si leva in piedi a dirlo; e se pure lo fa, i giornali lo ignorano oppure lo ridicolizzano. Così come hanno ignorato o ridicolizzato l’eroico dottor De Donno, allorché aveva dimostrato, dati alla mano, che i suoi pazienti guarivano tutti, senza vigile attesa o tachipirina e soprattutto senza aspettare il miracolo della salvezza dall’intruglio infernale che viene spacciato per vaccino, ma non è tale. Anche la voce di un Premio Nobel come Luc Montagner viene ignorata o ridicolizzata: lui, che ha condotto gli esperimenti vaccinali sui macachi e che li ha visti morire tutti, dice che gli effetti collaterali del sedicente vaccino ci sono e sono anzi imponenti sia per numero che per gravità, ma le sue parole cadono nel vuoto. A tenere banco, continuamente, ossessivamente, sono i Burioni e i Bassetti, i quali non solo dicono il contrario, ma scherniscono con feroci sarcasmi i cosiddetti no vax, termine ultra spregiativo col quale si indicano tutti quelli che nutrono serie e fondate perplessità su questo farmaco spacciato per vaccino, ma che in effetti è tutt’altra cosa. I medici, nell’insieme, tacciono e si rendono disponibili a collaborare, peraltro ben pagati, alla campagna di vaccinazioni massa. Le reazioni avverse ci sono e fin da subito: negli Stati Uniti, precisamente in Alaska, un’infermiera che si è fatta riprendere dalla telecamere mentre, sorridente, porgeva il braccio alla siringa, sviene e muore in diretta, due o tre minuti dopo: ma tutto questo scompare dai mass-media e solo su qualche sito informatico ne resta traccia, per breve tempo. Perché frattanto i padroni delle grandi piattaforme si mettono a censurare senza pietà chiunque osi avanzare dubbi o perplessità, chiunque osi criticare le politiche governative e le strane convergenze d’interessi fra mondo della politica e mondo degli affari. Non solo non c’è alcuna opposizione in parlamento, ma le stesse forze che sono andate al governo promettendo una linea di condotta completamente diversa, anche sulla questione dei vaccini e della libertà di scelta, si rimangiano tutto e diventano i più zelanti cani da guardia del regime totalitario calato su di noi da un giorno all’altro, dietro il paravento della (falsa) emergenza.
Di fatto, si creano tensioni e spaccature nei condomini, sui luoghi di lavoro, nelle famiglie. Dopo che è stato insegnato ai nipotini che amare davvero i nonni vuol dire non andarli mai a trovare, ora si incitano i figli a denunciare i genitori che si oppongono al vaccino e si priva questi ultimi della patria potestà, affinché il loro bambino di dodici anni possa ricevere il siero della salvezza contro il volere di papà e mamma: l’ex ministro della Sanità Beatrice Lorenzini esulta (ce la ricordiamo, lei che a suo tempo voleva imporre l’obbligo d’una dozzina di vaccini in un sol colpo): Finalmente, dice, è passato il principio che i figli non sono proprietà dei genitori. Un principio che già da un pezzo è tramontato, con gl’interessi e gli arretrati: vedi le disinvolte e in parte criminali adozioni dei bambini di Bibbiano. Ci sono antiche amicizie che finiscono nel rancore e nelle reciproche accuse; ci sono genitori e figli che non si guardano più; ci sono vicini di casa che si prendono in odio e si denunciano ai carabinieri per il gravissimo reato di aver invitato quattro amici la sera per stare in compagnia. Intanto viene imposto il green pass, che di fatto obbliga intere categorie di lavoratori a farsi vaccinare, però con la somma ipocrisia di far loro firmare un foglio di assunzione della responsabilità personale su quel che potrebbe succedere: infatti l’imposizione non è diretta, non avviene con la forza fisica, bensì attraverso il ricatto più sfrontato: Tu non ti sottoponi al siero miracoloso e io ti licenzio. Non contano più la bravura, la dedizione, i meriti di servizio: una maestra, per esempio, o un professore rischiano il licenziamento se non si piegano al dio vaccino. Rischiano anche la scomunica, se è per questo, nel caso siano cattolici praticanti, visto che il gesuita Thonas J. Reese chiede a Bergoglio di dichiarare eretico chi è scettico sui vaccini. Inoltre non possono vedere i genitori anziani o malati, se sono in ospedale o in casa di riposo: non hanno il green pass, dunque non possono entrare.
Riassumendo. Si chieda a qualsiasi medico o scienziato serio: un siero genico sperimentale può essere definito vaccino? Si può fare un vaccino nel ben mezzo di quella che, secondo la loro convinzione, è una grave pandemia? Non è forse noto che i vaccini stimolano le varianti del virus, come diceva anche il dottor Sabin, il padre del vaccino anti-polio? Ed è ragionevole vaccinare tutti, anche i bambini che non corrono alcun rischio per il Covid, senza sapere quali saranno gli effetti collaterali, come candidamente ha annesso lo stesso generale Figliuolo? Che saggezza c’è nel combattere un virus con un vaccino, senza avere alcuna certezza che il rapporto costi/benefici sia equilibrato, cioè che il vaccino non causi più danni del virus? E cosa si deve pensare del fatto che la cura basata sul plasma iperimmune è stata ridicolizzata e proibita, quando la praticava il dottor di Donno, mentre ora viene introdotta nelle nuove terapie anti-Covid col piccolo dettaglio che ogni dose costerà una fortuna (altri soldi a cascata per Bill Gates), mentre col metodo De Donno non costava quasi nulla, perché il plasma proveniva dalle donazioni spontanee dei malati guariti? E che dire del fatto che nella vicina Svizzera non si chiede né s’impone ai cittadini nulla di simile al green pass, e lo stesso in Danimarca, in Spagna e in quasi tutti gli altri Stati? Come mai solo da noi (e in Francia) è uno strumento indispensabile per sconfiggere il Covid? E come mai ora si ammette, dopo aver detto il contrario, che un dose di vaccino non basta assolutamente, ci vuole la seconda (il richiamo), poi la terza (il richiamo del richiamo), a volte anche la quarta (il richiamo del richiamo del richiamo), e ciò non per un anno e poi basta, ma praticamente per tutto il resto della vita? Come giudicare il fatto che questo non era stato detto, e che anzi si era presentato il vaccino come un piccolo sacrificio da fare un volta sola, e poi tornare liberi come prima? Una cosa è certa: chi non vede che questo è l’assalto finale del Diavolo contro le anime e la vita umana, non lo capirà mai più.
Fonte dell'immagine in evidenza: Alan Camerer - Pubblico dominio