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Scoprire le fonti del male e prosciugarle una ad una

Il nostro problema più urgente, dopo aver compreso che il mondo odierno è permeato dal male, che ogni aspetto della nostra vita sociale è stato pensato e organizzato per il male, e che la Grande Pandemia è il pretesto affinché i malvagi Padroni Universali possano instaurare quella forma suprema, e quindi satanica, di male, che è il Nuovo Ordine Mondiale, è capire cosa fare, come difenderci, come reagire. È molto brutto capire quel che sta accadendo e avere la sensazione di non poter fare nulla: è come vedere l’aereo precipitare verso terra e trovarsi nell’impossibilità di usare i comandi. La fatica più grande, tuttavia, è capire: la stragrande maggioranza della gente non ha compreso affatto quel che sta accadendo ed è totalmente irretita dalla menzognera versione ufficiale. Una volta che si è compiuto lo sforzo di capire, il che presuppone non solo capacità intellettuali, ma anche morali, perché richiede una lunga abitudine alla ricerca del bene e perciò del vero (verum et bonum convertuntur), comincia ad esser chiaro quali sono le azioni che si possono intraprendere per spezzare il brutto incantesimo.

Una cosa è certa: il male non preverrà per sempre. Vi è un’intima debolezza in esso, perché il male non è una forza positiva, ma puramente negativa: in altre parole, ha sempre bisogno di distruggere qualcosa, e quando non trova più alimento, finisce per distruggere se stesso, come un cane idrofobo che si morde coi suoi stessi denti. Diremo di più: il male allo stato puro è talmente repulsivo, talmente spaventoso, talmente innaturale, che solo poche anime perdute sono capaci di cercarlo, di invocarlo, di adorarlo; disgraziatamente, sono le anime degli uomini più ricchi e potenti del mondo. Le persone normali, anche se capaci di commettere il male (e tutti ne sono capaci: è una conseguenza del Peccato originale) raramente se ne compiacciono e se ne vantano, mentre il più delle volte cercano di dimenticare la cattiva azione commessa, oppure elaborano giustificazioni speciose per mettere a posto in qualche modo la propria coscienza. Pertanto, se il male si presenta in tutta la sua evidenza, ottiene l’effetto di far inorridire e ritrarre le anime, e ciò gli impedisce di portare a compimento il suo disegno, che è quello di trascinarle lontano da Dio, per perderle definitivamente. Ecco allora che il diavolo, nella sua astuzia infernale, conosce l’arte di mescolare il vero e il falso, il giusto e l’ingiusto, il bello e il brutto, il bene e il male. Una menzogna, per ottenere tutto l’effetto desiderato, deve essere sapientemente condita con qualche apparenza di verità; una ingiustizia, con qualche sembianza di giustizia; una deformità, con qualche elemento di bellezza; e una malvagità col pretesto di un fine legittimo.

Ora, noi sappiamo che anche l’Anticristo non verrà a contraddire apertamente l’insegnamento di Gesù Cristo, né a denigrare la Sua Persona, ma punterà a scalzare il Vangelo dalle proprie basi, presentandosi come un discepolo di Gesù e perfino insinuando di essere più buono e santo di Gesù (ma senza dirlo apertamente), e intanto spargerà il pestifero veleno di tante mezze verità, tante apparenti verità, tante piccole verità mescolate con grosse dosi di menzogna, fino al punto di adulterare interamente la dottrina cattolica e dar vita a una chiesa che si dice cattolica, mentre è, di fatto, la Sinagoga di Satana di cui parlano le Scritture, precisamente in questi due luoghi:

«Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana.» (Apocalisse, 2, 9).

«Ecco, ti do alcuni della sinagoga di Satana, i quali dicono di essere Giudei e non lo sono, ma mentono; ecco, io li farò venire a prostrarsi ai tuoi piedi per riconoscere che io ti ho amato.» (Apocalisse, 3, 9).

Commentando l’apparizione dell’Anticristo, Sant’Agostino, nel De Civitate Dei, osserva a questo proposito (La Città di Dio, libro XX, cap. 19, a cura di C. Borgogno, Roma, Edizioni Paoline, 1951, vol. 2, pp. 516-517):

Alcuni, dunque, interpretano in un modo, altri in un altro le parole oscure dell’Apostolo [2 Tess, 2, 1-12]; è certo, però, che egli ha detto che Cristo non verrà a giudicare i vivi e i morti se prima non sarà venuto il suo avversario, l’Anticristo, a sedurre i morti nell’anima; sebbene appartenga già all’occulto giudizio di Dio, che saranno sedotti da costui. «Cotesto empio — come è stato detto — verrà per opera di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, e con tutte le seduzioni che ha l’iniquità per quelli che si perdono». Allora, infatti, sarà sciolto Satana e per mezzo suo l’Anticristo opererà cose mirabili, ma con falsità. Non sappiamo, però, se quei «segni e prodigi» siano stati chiamati bugiardi perché l’Anticristo ingannerà i sensi dei mortali per mezzo dei fantasmi, in modo che sembri fare quello che non fa; oppure perché, essendo quelli veri prodigi, trascineranno in inganno coloro che, ignari, della potenza del diavolo, crederanno che essi non si possono compiere, se non per intervento divino. Non si trattava certo di fantasmi quando cadde il fuoco dal ciel, che distrusse in un istante la numerosa famiglia del santo Giobbe con tutti i suoi greggi, e quando un turbine irruento ne abbatté la casa ed uccise i figli; si trattava, invece, dell’opera di Satana al quale Dio aveva dato questo potere. Allora, dunque, apparirà chiaramente la ragione per cui sono stato chiamato segni e prodigi della menzogna. Ma per qualunque di queste ragioni sia stato detto, saranno sedotti da quei segni e prodigi quelli che lo meriteranno, quelli cioè che «non hanno avuto l’amore della verità che li avrebbe salvati». E l’Apostolo non dubitò di soggiungere: «E perciò Dio manderà loro sì potenti inganni che essi credano alla menzogna». Iddio manderà: Iddio cioè permetterà, per il suo giusto giudizio, che il diavolo compia queste cose, sebbene questi le compia per il suo iniquo e maligno consiglio. «Affinché siano giudicati tutti coloro che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti dell’iniquità». I giudicati, pertanto, saranno sedotti e i sedotti saranno giudicati. Ma i giudicati saranno sedotti da quei giudizi di Dio, occultamente giusti e giustamente occulti, coi quali Egli non tralasciò mai di giudicare la creatura ragionevole fin dal primo peccato; i sedotti, poi, saranno giudicati nel’ultimo e manifesto giudizio di Gesù Cristo, giusto giudice, ma ingiustamente giudicato.

Mistero abissale, mistero insondabile! Si perdono quelli che si lasciano sedurre dal male; ma quelli h si lasciano sedurre, si sono già persi, perché non hanno amato la verità, mentre il diavolo è il padre di tutte le menzogne. La scelta morale fra il bene e il male è, dunque, una scelta che in qualche modo precede le singole scelte concrete della propria vita, compresa quella di farsi sedurre dal male stesso; è una scelta che implica la struttura morale essenziale della persona, la quale ama la verità oppure ama qualcos’altro più della verità. Chi ama la verità può anche fare il male, perché tutti i figli di Adamo possono farlo, ma non persevera in esso, anzi ne prova vergogna, rimorso e orrore. Chi non ama la verità, perché ama se stesso più della verità, e mostra di amare la verità fino a tanto che si concilia con l’amor di sé, del proprio piacere, del proprio potere, della propria ricchezza, è predisposto a commettere il male e a perseverarvi, senza provare rimorso o vergogna, perché solo dove abita lo spirito di verità, sono possibili sentimenti come il rimorso, il pentimento e il disgusto per il male fatto.

Ora, dal punto di vista cristiano, la verità è Gesù Cristo (Gv 14, 5-7):

^5^Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?».  ^6^Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. ^7^Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».

Gesù è la verità, mentre il diavolo è il padre della menzogna; e chi pratica la menzogna e nega la verità; chi si rifiuta di vedere e di accogliere la verità, diviene automaticamente figlio del diavolo, perché i nostri pensieri e le nostre opere fanno di noi ciò che siamo (Gv 8,43-44):

43 Perché non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alle mie parole, 44 voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna.

Ecco allora la risposta alla domanda angosciosa sul cosa fare una volta che si è compreso quel che sta accadendo nel mondo, oggi. In fondo, non sta accadendo niente di diverso da quel che è sempre accaduto: il diavolo è all’opera, come sempre; solo che ora la sua azione si è fatta frenetica, perché, come dice il libro dell’Apocalisse, egli sa di avere poco tempo a disposizione. E se il diavolo è all’opera, allora lo è anche la sua attività principale: la menzogna; ma una menzogna astutamente mescolata con qualche apparenza di verità, così da sedurre più facilmente le anime. Le anime che si lasciano sedurre, però, ed è confortante questa riflessione di sant’Agostino, non sono anime buone che hanno avuto semplicemente la sfortuna di credere a ciò che sembrava vero, ma non lo era: se così fosse non avrebbero colpa, e Dio sarebbe iniquo nel giudicarle. No: la malizia delle anime che non amano la verità precede la loro caduta, nel senso che la prepara e crea le condizioni affinché si verifichi: proprio come l’ubriacone abituale, il quale abitualmente si metta al volante della sua macchina in strato di ebbrezza, prepara le condizioni perché accada una disgrazia a causa della sua guida irresponsabile. E quando ciò avviene non si può assolutamente parlare di sfortuna, ma si deve parlare di colpa: perché vi è pur sempre un momento in cui anche il peggior bevitore è abbastanza lucido da capire che non dovrebbe mettersi al volante in tali condizioni; e se invece lo fa, significa che mette in conto la possibilità d’investire qualcuno.

Allora, se la menzogna è lo strumento principale del male, quel che si può fare per reagire al male è proprio questo: amare la verità più di qualsiasi altra cosa, ed essere sempre pronti a testimoniarla, a qualsiasi costo, senza mai cedere o lasciarsi intimidire. In questo momento storico il male si serve della Grande Menzogna sulla pandemia e dell’ancor più orribile menzogna sui vaccini, oltretutto innalzati al livello di nuovo strumento di salvezza, al posto di Gesù Cristo, con le chiese trasformate in ambulatori per inocularli e minimizzando il fatto che tali intrugli sono fabbricati utilizzando anche linee cellulari di feti abortiti. Pertanto bisogna dire forte e chiaro che questa non è una pandemia; che l’emergenza sanitaria è ingiustificata; che il vaccino non è un vaccino; che tutti i provvedimenti restrittivi delle libertà sono fraudolenti; che il vero scopo di quei signori è attuare un dominio totale sulla popolazione e obbligarla a farsi inoculare l’intruglio diabolico, mediante il quale potrà essere controllata in tutto e per tutto, come profetizza il libro dell’Apocalisse (13,16-18):

16 La Bestia salita dalla terra] Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; 17 e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. 18 Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d’uomo. E tal cifra è seicentosessantasei.

Una volta compreso ciò, che il male vive di menzogna e che l’arma per sconfiggerlo è la verità, noi possiamo e dobbiamo andare a cercare tutte le sorgenti del male, cioè tutte le menzogne messe in circolazione con l’aiuto del diavolo, e prosciugarle, una per una, dalla prima al’ultima. Tacere anche una sola volta davanti alla menzogna significa permettere che esse a torni a riempire il bacino collettore del male, che si alimenta appunto di menzogne. Ma il compito sarà reso più facile dal fatto che tutta la Grande Menzogna è come un castello di carte, fragile e destinato a crollare quando un solo mattone venga rimosso. Le menzogne infatti si sostengono a vicenda; se una sola cade, cade anche il resto. Perciò basta che un medico, un giornalista, un politico, un cittadino comune inizino a dire la verità con intransigenza, e la menzogna resterà nuda e susciterà l’orrore generale. Tutti fuggiranno da essa quando ne avranno visto il volto ripugnante. Del resto, non saremo soli in questa battaglia: Gesù, la Verità, sarà al nostro fianco e le forze infernali verranno completamente sconfitte.

Fonte dell'immagine in evidenza: Immagine di pubblico dominio (Gustave Dorè)

Francesco Lamendola
Francesco Lamendola
Nato a Udine nel 1956, laureato in Materie Letterarie e in Filosofia all'Università di Padova, ha insegnato dapprima nella scuola elementare e poi, per più di trent'anni, nelle scuole medie superiori. Ha pubblicato una decina di libri, fra i quali L'unità dell'essere e Galba, Otone, Vitellio. La crisi romana del 68-69 d.C, e ha collaborato con numerose riviste cartacee e informatiche. In rete sono disponibili più di 6.000 suoi articoli, soprattutto di filosofia. Attualmente collabora con scritti e con video al sito Unione Apostolica Fides et Ratio, in continuità ideale e materiale con il magistero di mons. Antonio Livi. Fondatore e Filosofo di riferimento del Comitato Liberi in Veritate.
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