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Il Vaticano II è stato la rivincita del neomodernismo

Acutamente descrive quel clima di esaltazione e quel torbido retroscena di complotto monsignor Francesco Spadafora nella sua pregevole biografia di don Francesco Maria Piutti, Araldo della fede cattolica (Velletri, Sì sì, no no, 1993, pp. 142; 143-144; 144-146):

La "Humani Generis" ribadiva la dottrina cattolica, ben definita dal Concilio Vaticano I, e quindi da san Pio X, riaffermando la validità del tomismo, l’immutabilità del dogma, l’importanza primaria del Magistero pontificio, norma prossima della verità, l’inerranza assoluta della Sacra Scrittura, il valore storico dei primi capitoli della Genesi…

Il card. Gerlier, arcivescovo di Lione, cercò di sminuire la portata dell’enciclica, assicurando che il Papa voleva solo preservare da pericolose deviazioni. Un commento analogo venne fatto da Mons. Montini, che, digiuno affatto di preparazione teologica era entusiasta della corrente "teologica" francese e del de Lubac in particolare.

Pio XII si impose e i Generali dei rispettivi ordini Gesuiti e Domenicani, allontanarono dall’insegnamento i PP. Chenu, Congar, de Lubac e Danielou. Il S. Officio intervenne contro il P. Teilhard de Chardin (che ebbe sempre nel P. de Lubac il suo avvocato difensore).

Gli indocili ne modernisti, ridotti al silenzio, restarono in attesa della occasione opportuna per rilanciare ed imporre la loro rivoluzione. Nella stessa Roma la ribellione al Magistero accortamente covava tra i Gesuiti del Pontificio Istituto Biblico. E l’occasione, anzi l’incentivo, arrivò molto presto dalla morte di Pio XII, con l’assunzione al Pontificato del Cardinale Angelo Giuseppe Roncalli, che prese il nome di Giovanni XXIII.

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Francesco Lamendola
Francesco Lamendola
Nato a Udine nel 1956, laureato in Materie Letterarie e in Filosofia all'Università di Padova, ha insegnato dapprima nella scuola elementare e poi, per più di trent'anni, nelle scuole medie superiori. Ha pubblicato una decina di libri, fra i quali L'unità dell'essere e Galba, Otone, Vitellio. La crisi romana del 68-69 d.C, e ha collaborato con numerose riviste cartacee e informatiche. In rete sono disponibili più di 6.000 suoi articoli, soprattutto di filosofia. Attualmente collabora con scritti e con video al sito Unione Apostolica Fides et Ratio, in continuità ideale e materiale con il magistero di mons. Antonio Livi. Fondatore e Filosofo di riferimento del Comitato Liberi in Veritate.
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