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Il Male esiste, e non è un incidente di percorso

C’è una cosa che i progressisti e i buonisti di oggi e di sempre non vogliono assolutamente capire, accettare e meditare: il male esiste. E non è, come pensano loro, un male sociale, dovuto alle ingiuste o sfavorevoli condizioni della vita associata; non è un male legato a, o causato da, strutture che andrebbero riformate, e che quindi può essere eliminato, con la razionalità e la buona volontà, dal giro di orizzonte delle nostre vite. Il male esiste anzitutto dentro l’uomo, fa parte delle sue possibilità, e non è un incidente della storia, ma ne è l’essenza, tutte le volte che gli uomini lo sottovalutano, lo ignorano e si allontano da Dio, credendo di poter realizzare da soli, con le loro sole forze, la società perfetta, o almeno il migliore dei mondi possibili. E non parliamo solo del male morale che scaturisce dalla debolezza della carne: delle menzogne, degli inganni, dei tradimenti grandi e piccoli che nascono dalle passioni disordinate dell’io e dalla debolezza della volontà di fronte alle tentazioni dell’esistenza; né solo del male che nasce dalle omissioni, dalle rese, dalle fughe della coscienza morale di fronte al proprio dovere e al rispetto degli impegni assunti. No: parliamo proprio della specie più profonda e radicata di male, quello che viene praticato con voluttà perversa e che sortisce da una deliberata inversione dell’etica e da una sorta di vocazione all’abisso, da una chiamata infernale che trova rispondenza a causa di una misteriosa attrazione degli uomini verso il basso, che i teologi di un tempo chiamavano, con reverente timore, mysterium iniquitatis, riconoscendo l’impossibilità di fornire una spiegazione soddisfacente ed esaustiva della sua genesi e delle sue radici più profonde. Addirittura la civiltà moderna è stata costruita nella volontà deliberata di escludere il Cielo e di fare dell’uomo il signore e padrone del mondo: e non può sfuggire la coincidenza che, fra tutte le civiltà che si sono succedute nel corso dei secoli e dei millenni, essa è anche la sola che sembra avere imboccato con testarda decisione la via della sovversione di tutti i valori, del capovolgimento di ogni tradizione, e che pare avviata a grandi passi verso l’auto-dissoluzione.

Il satanismo è la forma più estrema ed esplicita di questa vocazione al male assoluto, di questa scelta sconcertante per ciò che è più lontano da Dio e dal bene. Ed è significativo che a praticarlo, almeno a livello "serio", vale a dire con il supporto di una ideologia ben strutturata e di una serie di rituali e di pratiche non già improvvisati, ma pensati e attuati secondo schemi precisi, frutto di studi e approfondimenti tutt’altro che dilettanteschi, siano persone di cultura superiore e di condizione sociale medio-alta, per non parlare dei divi dello spettacolo, del cinema e della musica rock, per i quali rappresenta la corsia di sorpasso che li conduce a "sfondare" nelle rispettive carriere; anzi che l’élite dei superoligarchi finanziari che controlla i tre quarti dell’economia mondiale, e che è in grado di esercitare una pressione fortissima sull’umanità intera, senza eccezioni, di fatto ha scelto di abbracciare questa torbida e inquietante "religione". Gli orrori dell’isola del miliardario pedofilo Jeffrey Epstein e la misteriosa scomparsa di tanti bambini dalle città americane (ma in realtà di tutto il mondo) sono due aspetti collegati a tale culto spaventoso, che solo ogni tanto e quasi per accidente, come nel caso del Pizza Gate, prontamente insabbiato dalla magistratura "amica" e oscurato dai mass-media compiacenti, tutti controllati dell’élite finanziaria, è possibile intravedere dal coperchio temporaneamente sollevato della pentola infernale, che subito viene rimesso al suo posto affinché sguardi indiscreti non possano indagarlo più oltre, e le pubbliche autorità non riescano a illuminarlo e ad indagarlo come meriterebbe. Ed è altrettanto significativo che gli studiosi impegnati a lumeggiare quest’angolo orrido della società contemporanea siano così rari e così universalmente screditati, se non apertamente derisi. Già parlare in maniera critica della massoneria internazionale equivale a tirarsi addosso l’ostilità e l’ostracismo di tutto l’insieme della cultura ufficiale, case editrici, baroni universitari, direttori dei giornali, conduttori dei salotti televisivi, ecc. Suggerire poi un collegamento fra i livelli più alti della massoneria internazionale e il satanismo praticato dai superoligarchi della finanza significa provocare una reazione molto forte da parte dell’establishment culturale, che va dall’oscuramento e della strategia del silenzio, che condanna all’oblio le ricerche scomode, a sistematiche campagne di denigrazione per togliere ogni credibilità a chi si avventura su tale scivolosissimo terreno. E non indugiamo su ciò che significa mostrare le logiche e storiche connessioni che esistono fra il satanismo dei superoligarchi e una cultura pseudo religiosa molto antica, che si tramanda da innumerevoli generazioni all’interno di una cerchia ristretta, che fin dalle origini si è alimentata, e si alimenta tuttora, di un odio viscerale, implacabile, assoluto nei confronti di Gesù Cristo, del suo Vangelo e dei suoi seguaci. Quelli veri, naturalmente, i quali, pur con i loro umani limiti e difetti e le loro umane debolezze e lacune, prendono seriamente l’insegnamento del Salvatore e il significato cosmico ed escatologico della Redenzione da Lui portata agli uomini di buona volontà (e non a tutti gli uomini, come afferma empiamente la falsa enciclica del falso papa denominata Fratelli tutti, ispirata dal principio alla fine agli ideali perversi e ingannevolmente filantropici della massoneria).

A questo proposito ci piace citare una pagina di uno studioso alquanto controverso e sui generis, David Icke, il quale, messo al bando dalla cultura perbene, e non privo, in verità, di stranezze e atteggiamenti non condivisibili, offre tuttavia una miniera di materiali che, per quanti li sappiano utilizzare con qualche avvertenza, possono rivelarsi estremamente preziosi, nel silenzio assordante e nella forzata "distrazione" della cultura e dell’informazione mainstream rispetto a tali argomenti. Scrive dunque il giornalista britannico nel sui libro Il segreto più nascosto. Il libro che può cambiare il mondo (titolo originale: The Biggest Secret: The Book That Will Change the World, Ryde, Bridge of Love Publications, 1999; traduzione dall’inglese di Ilaria Piccioli, Macro Edizioni, 2001, pp. 362-363):

Il satanismo si basa sulla manipolazione dell’energia e della coscienza. Questi rituali decisamente morbosi creano un campo energetico, una frequenza vibratoria, che collega la coscienza dei partecipanti ai rettiliani e ad altre coscienze del livello inferiore della quarta dimensione. Questo è il campo dimensionale, noto a molti come campo astrale inferiore, sintonizzato sulla frequenza di emozioni a bassa vibrazione come la paura, il senso di colpa, l’odio e così via. Quando un rituale si focalizza su queste emozioni, come fanno i riti satanici, viene instaurata una potente connessione con il livello inferiore della quarta dimensione, quello dei rettiliani. Questi sono alcuni dei "demoni" che questi rituali hanno sempre avuto il compito di evocare, sin dalle origini di questa triste storia, risalenti a migliaia di annidi anni fa. Ciò avviene attraverso la possessione, quando i rettiliani si impadroniscono del corpo fisico dell’iniziato. I principali satanisti sono rettiliani purosangue calati in forma umana. Questi rituali solitamene avvengono in corrispondenza di alcuni punti del vortice e così il terrore, l’orrore e l’odio da essi evocati, affiorano dalla griglia di energia globale e influenzano il campo magnetico terrestre. Forme di pensiero di un tale livello di malvagità frenano la frequenza vibratoria e condizionano il pensiero e l’emozione umana. Andate in un luogo dove vengono celebrati rituali satanici e avvertirete la malvagità e la paura nell’atmosfera. Ciò che chiamiamo "atmosfera" è il campo vibrazionale e l’influenza che su di esso ha il pensiero umano. Così parliamo di un’atmosfera felice, lieve o gioiosa, o, al contrario, buia e tristemente presaga. Più il campo terrestre è vicino, dal punto di vista vibrazionale, al livello inferiore della quarta dimensione, più potere i rettili ani detengono su questo mondo e sui suoi abitanti. Il satanismo non è solo una malattia e una perversione, anche se è anche questo; dal punto di vista della Confraternita, esso esiste perché consente, tra le altre cose, il controllo del campo magnetico terrestre, il culto e il legame con i padroni rettiliani, il consumo della forza vitale delle vittime sacrificali e il rifornimento di energia per i rettiliani che sembrano nutrirsi di emozioni umane, specialmente di paura. Questi sacrifici sono, letteralmente, sacrifici agli "dèi", i rettiliani, e avvengono da migliaia di anni. I sacrifici collettivi che compivano gli Aztechi dell’America centrale, insieme a molti altri popoli, servivano a rifornire di cibo i rettiliani purosangue ed ibridi che si nutrivano di quei corpi e di quel sangue, e di energia i rettiliani che non avevano assunto forma fisica e che risiedevano nel livello inferiore della quarta dimensione.

Se vi siete scandalizzati della frequenza con cui Icke parla dei rettiliani e ne dà per certa l’esistenza, mentre voi non ne siete affatto persuasi, provate a sostituire la parola "rettiliani" con l’espressione Padroni Universali, o superoligarchi, e vi accorgerete che il discorso fila lo stesso, anzi purtroppo fila benissimo. E la sostanza è questa: terrore e dolore delle vittime dei sacrifici hanno il preciso scopo di creare energia negativa, della quale loro sono voraci o hanno una vera"necessità".

E ora, una nota personale. Una nostra cara amica, uno spirito libero che nella vita ha fatto cento mestieri, ha viaggiato ovunque e si è dedicata con impegno alla propria evoluzione spirituale, ci ha raccontato che la sua esperienza più inquietante è stata quella di istitutrice nella villa di un miliardario, in una grande città europea, dove si prendeva cura della nipotina del proprietario, il quale era quasi sempre fuori sede, e si occupava inoltre un po’ di tutta la casa. Questa, situata a poche centinaia di metri da una prestigiosissima istituzione mondiale, con le stanze tutte dipinte o foderate di color rosso sangue, era una costruzione sulla quale stagnava un’atmosfera cupa e opprimente. La cosa tuttavia più paurosa era la figura stessa del suo padrone, un vecchio che viveva di rendita grazie a un ricchissimo patrimonio, e passava la maggior parte dell’anno fra le altre sue proprietà sparse in giro per il mondo, sempre nei luoghi più ricercati e strategici. Non che costui fosse scortese o manifestasse una particolare ostilità nei confronti della nostra amica, per la quale, al contrario, sembrava provare un sentimento abbastanza vicino all’apprezzamento, se non alla stima: ma da tutta la sua persona, dal suo sguardo, dai suoi gesti, dal suo modo di essere, dalla sua abitazione, trasudava la malvagità allo stato puro. Non mostrava mai il benché minimo sentimento simile alla compassione, per quanto sarebbe più esatto dire che non mostrava alcun sentimento in assoluto: era come se fosse incapace di provarne, eccezion fatta per un egoismo totale, inverosimile, quasi disumano. E benché la nostra amica sia una persona molto sensibile e dotata di facoltà sensitive non indifferenti, che percepisce a pelle situazioni, luoghi e persone, è anche una persona assai razionale, con una notevole forza di volontà, capace di molto sangue freddo e tutt’altro che incline a lasciarsi andare a fantasticherie o suggestioni superficiali. Perciò quando ci ha detto di non aver mai conosciuto, in tutta la sua vita così varia e movimentata, sempre aperta a nuove e insolite esperienze (ha fatto persino il mozzo a bordo di una nave), una persona che incutesse altrettanta paura di quell’anziano e azzimato viveur, così apparentemente distaccato, né una casa che fosse attraversata da vibrazioni altrettanto negative, le crediamo in maniera incondizionata e siamo certi che non esagera affatto. Non che le sia capitato di sorprendere lui o altri intenti alle messe nere, né che abbia colto indizi tangibili di pratiche sataniste o di riti ancor peggiori: la malvagità era per così dire palpabile, sottintesa, e la notte era popolata da sogni e visioni spaventosi. Ad un certo punto fra l’uomo e la giovane donna si era stabilita una sorta di tacita e paradossale complicità, basata sul fatto che lei aveva capito e che lui aveva capito che lei aveva capito, ma naturalmente nessuno dei due ha mai detto alcunché di esplicito. Dopo il licenziamento di un’altra persona di servizio, che aveva ostacolato e infastidito la nostra amica, tanto da spingerla a porre il proprietario davanti all’alternativa di scegliere fra le due, si era creata una situazione di notevole fiducia da parte del proprietario: la ragazzina si era affezionata alla nuova istitutrice, e lui era giunto ad offrirle un ottimo trattamento economico, ancor migliore di quello iniziale, se avesse accettato di stare ancora al suo servizio. La nostra amica tuttavia, benché quel denaro le avrebbe fatto comodo, rifiutò decisamente l’offerta e poco dopo partì da quel luogo, decisa a non farvi mai più ritorno. Avrebbe portato con sé il ricordo di una città orribile, popolata da una quantità straripante di stranieri inassimilabili e segnata dalla presenza di gruppi esoterici dediti al consumo di droghe e a riti innominabili; e, su tutto, dall’immagine di un uomo misterioso e spaventoso, circondato da un’aura di negatività assoluta, il cui solo ricordo, a distanza di anni, le provocava turbamento e angoscia.

Che fare, vi chiederete, di fronte all’esistenza di realtà così orribili? La risposta è insita nel modo di essere di quei mostri, che si nutrono di energia negativa. Bisogna amare: l’amore e i pensieri di gioia e di perdono creano energia positiva che li induce a fuggire, come il diavolo dall’acqua santa…

Fonte dell'immagine in evidenza: Immagine di pubblico dominio (Gustave Dorè)

Francesco Lamendola
Francesco Lamendola
Nato a Udine nel 1956, laureato in Materie Letterarie e in Filosofia all'Università di Padova, ha insegnato dapprima nella scuola elementare e poi, per più di trent'anni, nelle scuole medie superiori. Ha pubblicato una decina di libri, fra i quali L'unità dell'essere e Galba, Otone, Vitellio. La crisi romana del 68-69 d.C, e ha collaborato con numerose riviste cartacee e informatiche. In rete sono disponibili più di 6.000 suoi articoli, soprattutto di filosofia. Attualmente collabora con scritti e con video al sito Unione Apostolica Fides et Ratio, in continuità ideale e materiale con il magistero di mons. Antonio Livi. Fondatore e Filosofo di riferimento del Comitato Liberi in Veritate.
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