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La lotta infernale contro la ragione, il bene e il bello

Le forze oscure che dominano l’umanità in questa fase storica, e che sembrano preponderanti a motivo del predominio assoluto che hanno acquisito nei gangli vitali della società mondiale, stanno scatenando una battaglia infernale la cui posta in gioco non è solo il dominio materiale sugli uomini e sulle ricchezze del pianeta, ma anche sulla dimensione interiore, che è fatta di retta ragione, bontà e bellezza, senza le quali la vita dei popoli e dei singoli individui sarebbe sospinta in una condizione sub-umana. In altre parole, le forze oscure mirano a scardinare l’intelligenza delle persone, a rendere il loro cervello simile a un motore che va fuori giri, inservibile, "imballato", e a distruggere perfino il più elementare buon senso; e contemporaneamente a far scomparire in loro il senso del bene e del bello, la naturale aspirazione dell’anima verso la bontà e la bellezza, che esiste, sia pure allo stato potenziale, anche nell’individuo più immerso nella dimensione bassamente materiale dell’esistenza.

La falsa pandemia da Covid-19, fatta scoppiare ad arte in coincidenza con l’approssimarsi delle elezioni americane, ben sapendo che il controllo del governo degli Stati Uniti è il massimo obiettivo per l’élite dei super oligarchi finanziari, ha potentemente contribuito alla realizzazione di tale programma, instillando una paura profonda e invincibile nel cuore di moltissime persone, e spegnendo in loro ogni capacità di ragionamento critico, di riflessione personale e di serena valutazione dei fatti, delle cifre, delle situazioni. L’uso permanente della mascherina, che non serve a nulla se non a intossicare le persone mediante l’inspirazione della propria anidride carbonica, spinto anche aldilà di quanto prescritto e ordinato dai decreti governativi, ad esempio nell’abitacolo della propria automobile, o pedalando in bicicletta, o passeggiando lungo sentieri campestri, attesta appunto tale distruzione dell’intelligenza, del senso critico e del puro e semplice buon senso, nonché della stessa dignità personale. In tali condizioni, indossare sempre la mascherina, perfino in casa propria, se vengono in visita amici o parenti, non manifesta la giusta prudenza di una persona riguardo alla propria e all’altrui salute, ma è un puro e semplice atto di sottomissione a un potere oscuro e incomprensibile, un gesto di resa volontaria all’arbitrio di forze minacciose e incontrollabili e, infine, una scelta di appartenenza tribale: precisamente, alla tribù degli schiavi volontari, di coloro che si fanno servi con zelo, con entusiasmo, con dedizione, e addirittura si rendono disponibili a farsi strumento di pressione, di controllo e di ricatto, nonché di delazione alle autorità, nei confronti dei propri familiari, dei propri amici, dei propri colleghi di lavoro e dei propri vicini di casa. Come nella Cambogia dei khmer Rossi del pazzo dittatore comunista Pol Pot: che è stato un figlio non della barbarie della giungla selvaggia, ma dell’ideologia progressista parigina, quella sostenuta allora nei salotti buoni della gauche, tanto vezzeggiati e raccomandati da scrittori, giornalisti, registi e professori universitari del Quartiere Latino.

Arrivate le cose a questo punto, con la Costituzione congelata, i diritti costituzionali calpestati, la legalità sospesa e rovesciata in una contro-legalità, la sanità in una contro-sanità, l’informazione in una contro-informazione (quella mainstream e non quella delle pochissime voci libere), sempre più arroganti e sistematiche, e ormai con tutta l’aria, dopo aver fatto capolino sull’onda di una situazione eccezionale, o presentata come tale, di volersi insediare in modo definitivo ed instaurare un nuovo stato di cose al posto dell’ordine sociale preesistente, è difficile, ci sembra, non vedere il disegno occulto, la strategia ben precisa e la perfida regia che tira i fili delle tante, troppe marionette governative, sanitarie, giornalistiche, giuridiche, mediante le quali si sta instaurando di fatto il Nuovo Ordine Mondiale, passando attraverso la fase del Great Reset, del Grande Azzeramento. E il fatto che, invece, moltissime persone non vedano, non capiscano, non comprendano quel che sta accadendo;

che trovino normale essere confinate in casa come fossero in prigione, e multate o arrestate se escono senza indossare la mascherina;

costrette a sottoporsi a tamponi e, domani, a vaccinazioni di dubbia natura e più che dubbia efficacia, per non parlare della loro innocuità;

che, nel frattempo, vengano approvate leggi liberticide, le quali mettono delle minoranze arroganti in grado di colpevolizzare, zittire e perseguitare a piacer loro la grandissima maggioranza della popolazione;

che vengano consentiti e incoraggiati gli arrivi di migliaia e migliaia di clandestini di incerta provenienza e ancor più incerte attitudini, alcuni dei quali si sono rivelati dei pericolosi e sanguinari terroristi, e molti dei quali portatori di quel virus per difenderli dal quale i cittadini regolarmene censiti, contribuenti del fisco e rispettosi della legge, sono stati sottoposti al coprifuoco e ad altre innumerevoli limitazioni e controlli di tipo militare;

che nonostante fior di scienziati serissimi abbiano affermato con argomenti inppugnabili, parecchi mesi fa, che il tanto temuto virus era già naturalmente decaduto, se ne parli ancora come di una presenza estremamente pericolosa, e anzi si dichiari il verificarsi di una "seconda ondata" che, però, i numeri smentiscono clamorosamente;

che politici e amministratori locali possano mentire alla popolazione con sfrontata sicumera, alla luce del sole, affermando che gli ospedali sono pieni e le sale di terapie intensiva in difficoltà, mentre è sotto gli occhi di tutti che gli ospedali non sono affatto pieni e le sale di terapia intensiva sono pressoché vuote;

che si agiti lo spauracchio di un pericolo mortale e che il ministro della sanità paragoni il Covid alla peste e al colera, nonché alla Seconda guerra mondiale, mentre la mortalità da Civid-19 è dell’ordine dello zero virgola qualcosa, per far passare impunemente decreti lesivi della libertà e distruttivi dell’economia, sapendo benissimo che il ceto medio dei piccoli imprenditori, artigiani e commercianti non si potrà risollevare da un simile colpo, e perciò mirando palesemente a realizzare proprio tale obiettivo;

in breve, il fatto che le azioni di chi ci governa, come del resto in altri Paesi del mondo, rivelino chiaramente che essi prendono ordini dall’élite finanziaria – cosa di cui c’erano ampi indizi da tempo, perché non si curavano nemmeno di salvare e apparenze, come quando il primo ministro Gentiloni ricevette ufficialmente George Soros come un ospite ufficiale e di gran riguardo — e che agiscano apertamente in senso contrario agli interessi della nazione, vale a dire da perfetti traditori, senza che ciò susciti un naturale moto di protesta e di rifiuto nella popolazione, tutto questo indica che il cervello della maggior parte della gente se n’è già andato in fumo, che ogni parvenza di senso critico è scomparsa e che costoro sono ormai pronti ad ascoltare tutto, a credere a tutto, ad obbedire a tutto. E inoltre che, se domani venisse loro ordinato, o anche solo consigliato, per meglio proteggersi dal virus, di mettersi lo scolapasta in testa e impugnare lo scopino del cesso, e uscire di casa conciati a quel modo, essi lo farebbero prontamente, con il massimo zelo e la più convinta scrupolosità, e si affretterebbero a denunciare tutti quelli che non eseguissero tale consegna con altrettanta prontezza e meticolosità.

Questa situazione non ci è piovuta addosso all’improvviso, ma è stata preparata con un lavoro certosino, metodico, capillare, condotto pazientemente e diabolicamente per anni, decenni e secoli. L’élite finanziaria mondiale non è nata ieri, ma esiste da secoli e le sue famiglie più importanti occupano posizioni eminenti dietro le quinte della politica, dell’economia e della magistratura, oltre a controllare tutte le grandi agenzie di notizie, la stampa e le televisioni, e da anni si tengono in stretto contato fra loro, si incontrano a livello mondiale — tramite i convegni del Gruppo Bilderberg, ad esempio — e pianificano le loro strategie comuni; anche se alcuni personaggi — come Soros, Bill Gates, Mark Zuckerberg, Jeff Bezos – vi si sono aggiunti assai più di recente, sfruttando la ricchezza accumulata col brevetto di alcune invenzioni tecnologiche e il monopolio di taluni settori industriali d’interesse strategico, specie nel campo delle comunicazioni. Disponendo di un tale controllo sugli strumenti che determinano il nostro immaginario — Hollywood, in particolare, è cosa loro: ed è Hollywood che crea e plasma i gusti, le tendenze, le mode, la stessa psicologia delle masse — hanno un potere quasi illimitato sulla gente, senza che questa neppure se ne accorga, esattamente come accade a chi si trova in stato d’ipnosi. Se si chiede ad una persona ipnotizzata di prepararsi ad uscire di casa prendendo con sé l’ombrello, e poi la si risveglia, questa, trovandosi fra le mani l’ombrello, alla domanda sul perché l’abbia preso con sé, risponderà che l’ha fatto per prudenza, dal momento che potrebbe piovere, anche se fosse una splendida giornata di sole: in nessun caso mostrerà di accorgersi della stranezza del suo comportamento, ma tenterà di giustificarlo con argomenti più o meno razionali. Lo stesso accade alle masse ipnotizzate dal terrore del Covid-19: se si chiedeva alle persone, dopo la fine del lockdown primaverile, perché uscissero di casa indossando la mascherina, anche se il suo uso non era più prescritto dalle autorità e anche se autorevoli medici hanno detto e spiegato in cento modi che la mascherina non serve a nulla, non protegge dal virus e semmai crea problemi di salute a chi la indossa, perché la obbliga a respirare la propria aria viziata, queste rispondevano che portandola si sentivano più sicure: come nel caso dell’ipnotizzato con l’ombrello, in effetti non sapevano dare alcuna risposta razionale, ma ripetevano ciò che gli ipnotizzatori — i mass-media, in questo caso – avevano detto e ripetuto loro per centinaia di volte, tutti i giorni, ad ogni ora del dì e della notte.

Ebbene, la tecnica dell’ipnosi collettiva è stata applicata dai servi obbedienti dell’élite in tutti gli ambiti della vita privata e sociale, fino a rendere la mente del pubblico malleabile come la cera, e creando stili di comportamento che prima non esistevano. Così la gente si è abituata a fare tutto ciò che veniva e viene suggerito loro dai persuasori occulti: a mangiare dei cibi orribili, che fanno malissimo alla salute, offerti nei supermercati riforniti dalle multinazionali dell’agroalimentare; ad ascoltare musica brutta, delirante, ossessionante, fortemente ritmica e sincopata, a volume altissimo, esponendosi a onde acustiche di bassa frequenza che suggestionano la psiche facendo leva sugli istinti primitivi, sovente in abbinata col consumo di droghe e superalcolici; a indossare abiti volgari, antiestetici, sgraziati, addirittura lacerati e strappati, oltretutto pagandoli fior di quattrini, col risultato di far apparire delle inesperte studentesse di liceo simili a delle consumate professioniste del marciapiede, o delle signore e dei signori avanti con l’età come delle avvizzite lolite o dei pretenziosi zerbinotti; ad accettare come cosa normale che le strade e le piazze cittadine siano sfregiate e quasi stuprate da monumenti mostruosi, da opere "d’arte" incomprensibili, da palazzi, chiese, ponti e altri manufatti che paiono usciti dalla fantasia d’un pazzo furioso, e addirittura a lodarli e applaudirli come si trattasse di opere che impreziosiscono il paesaggio urbano. Potremmo fare molti altri esempi, ad esempio attingendo alla poesia e ai premi letterari; ma quel che qui ci preme evidenziare non è tanto l’aspetto irrazionale che, col moltiplicarsi degli stimoli, preme sulla psiche collettiva, quanto sul condizionamento di fondo che si opera su di essa nel senso più generale, ossia indipendentemente dal singolo ambito — stilistico, artistico, musicale – nel quale si esercita tale pressione. In altre parole: quando una persona, o meglio un massa umana indistinta, si abitua a trovare utile, bello e normale vestire costosi abiti nuovi tutti stracciati; fare la coda per delle ore davanti ai negozi, onde assicurarsi l’ultimo modello di telefonino cellulare, al quale restare poi attaccati ventiquattro ore al giorno, portandoselo perfino a letto, e regalandolo anche ai propri figli e nipoti di dieci, otto, sei anni di età; o quando ci si entusiasma per un film brutto, insulso, grondante violenza e pornografia, solo perché così fan tutti e perché la critica dei giornali mainstream lo ha lodato oltremisura: quando si arriva a un tale punto, ciò significa che la personalità cosciente è scomparsa, il cervello si è spento e l’ipnosi regna sovrana e incontrastata. Lo stesso discorso va fatto per il senso del bene e del male, ossia per l’etica, e questo è il lato più oscuro e inquietante del condizionamento pianificato e attuato dall’élite globalista. La nostra società è arrivata a considerare l’aborto volontario non solo come una pratica del tutto accettabile, ma un diritto garantito a tutti, e quindi a mettere a disposizione la sanità pubblica per attuarlo su scala industriale. Risultato: milioni di nascituri sono stati quotidianamente soppressi nel corso di questi decenni, ma pare che nessuno, o quasi nessuno, ci trovi niente di strano. Ciò significa che l’ottundimento del senso morale è giunto a uno stadio assai avanzato. Il passo successivo sarà l’accettazione e la legalizzazione dell’eutanasia, anche per i bambini e per le persone che non hanno espresso la propria volontà, ma su semplice richiesta del parente più prossimo. Finché un giorno a decidere sarà l’insindacabile potere sanitario…

Fonte dell'immagine in evidenza: Wikipedia - Pubblico dominio

Francesco Lamendola
Francesco Lamendola
Nato a Udine nel 1956, laureato in Materie Letterarie e in Filosofia all'Università di Padova, ha insegnato dapprima nella scuola elementare e poi, per più di trent'anni, nelle scuole medie superiori. Ha pubblicato una decina di libri, fra i quali L'unità dell'essere e Galba, Otone, Vitellio. La crisi romana del 68-69 d.C, e ha collaborato con numerose riviste cartacee e informatiche. In rete sono disponibili più di 6.000 suoi articoli, soprattutto di filosofia. Attualmente collabora con scritti e con video al sito Unione Apostolica Fides et Ratio, in continuità ideale e materiale con il magistero di mons. Antonio Livi. Fondatore e Filosofo di riferimento del Comitato Liberi in Veritate.
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