Gesù prega per i suoi discepoli ma non per il mondo
19 Ottobre 2020È tempo di persecuzioni: scendiamo nelle catacombe
22 Ottobre 2020È un momento molto amaro, questo, per i cattolici. E quando diciamo "cattolici", precisiamolo subito per non dare adito a un equivoco che è durato già troppo a lungo, intendiamo i seguaci della vera Chiesa cattolica, non di Bergoglio e nemmeno delle pestifere novità introdotte a partire dal Concilio Vaticano II in poi. Attenzione: non è che a partire dal Concilio la Chiesa abbia deviato dal suo retto cammino, quello di custodire fedelmente e tramandare la Rivelazione divina, senza nulla aggiungere né togliere, come si farebbe con una qualsiasi dottrina di origine puramente umana. La Chiesa è la Chiesa, voluta e fondata da Gesù stesso, tenuta a battesimo dal suo sangue e nella quale Egli è sempre presente mediante il Sacrificio eucaristico. È accaduto, invece, che una setta di pastori sciagurati e infedeli, avendo aderito nascostamente alle logge massoniche e a lobby ancor più esecrabili, fondate sul vizio e sulla perversione sessuale, quando non addirittura sul satanismo, si sono prefissati lo scopo di conquistarne il vertice, per poi diffondere più agevolmente i loro perfidi inganni a tutti i livelli, da quello liturgico a quello sacerdotale e pastorale, fino a quello dottrinale. Costoro si sono impadroniti, dapprima con una infiltrazione lenta e graduale, assai abile e ben dissimulata, di molte posizioni-chiave, nei seminari, nelle sedi episcopali, nella facoltà teologiche e soprattutto nella Curia romana. Indi, resi sempre più audaci e sfrontati dalla mancata reazione della parte sana del clero e del popolo di Dio, hanno sferrato l’offensiva finale, che è tuttora in corso e che ha visto nell’intronizzazione della Pachamama in San Pietro, e nella emissione di una moneta a lei dedicata da parte della zecca vaticana, i momenti più clamorosi e la fase risolutiva di non ritorno, davanti alla quale è divenuto assolutamente indispensabile prendere una posizione. Diversi nostri amici, di fronte a simili cose, tormentati e profondamente disgustati nel profondo della loro retta coscienza cristiana, hanno perso la fede e si sono allontanati, con grande sofferenza, da ciò in cui avevano creduto per tutta la vita. Altri, ne siamo convinti, sono morti di dolore: non ne abbiamo le prove scientifiche, ma conosciamo personalmente dei santi sacerdoti che si sono spenti quasi all’improvviso, dopo aver tenuto per sé i propri dubbi laceranti e la loro tribolazione spirituale, per non turbare o amareggiare ulteriormente l’anima dei fedeli. Altri ancora hanno lasciato la Chiesa cattolica per aderire a quella ortodossa, vedendo in questa, e non senza ragioni, un valido baluardo contro la marea di fango del vizio contro natura e dell’eresia che si sta abbattendo con furia satanica sulla Sposa di Cristo. Noi comprendiamo le ragioni che li muovono, condividiamo il loro sdegno e la loro voglia di pulizia, e perciò non riusciamo a disapprovare del tutto le loro intenzioni, che sappiamo essere buone, talvolta ottime: nondimeno, siamo persuasi che non si tratta della cosa giusta da fare. E ciò vale anche per i piccoli gruppi che si sono formati da una serie di frammentazioni della Fraternità Sacerdotale San Pio X, nata dal coraggio isolato di monsignor Lefebvre, il quale già negli anni del Concilio aveva compreso tutto e previsto quel che sarebbe fatalmente accaduto in seguito. La nostra opinione, che adesso proveremo a motivare, è che nessun vero cattolico dovrebbe uscire dalla Chiesa cattolica, né ora né mai, confortati dalla solenne promessa di Gesù Cristo: Questa è la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno su di essa.
Moti pensano: «Ma come si può rimanere in una chiesa eretica, apostatica, dominata dalla logge massoniche e dalle lobby gay, infiltrata perfino dal satanismo, dominata da logiche di potere e di denaro, dove chi cerca di far pulizia viene annientato e chi tenta di restare fedele a Gesù Cristo viene emarginato, punito, ridicolizzato, distrutto con false accuse, infangato da falsi dossier, e in alcuni casi minacciato nella vita stessa, come si fa nei regolamenti di mafia?». Ora proveremo a rispondere, limitandoci, per adesso, a parlare dei laici; ma è certo che i buoni sacerdoti e i buoni religiosi e le buone religiose ci sono ancora, anche se uno sguardo superficiale può non vederli, perché, per ovvie ragioni, stanno un po’ in ombra, e se anche decidono di esporsi, il loro gesto scivola nel silenzio grazie al controllo totale dei mezzi d’informazione "cattolici" esercitato dalla massoneria ecclesiastica. In ogni caso, non sta a noi dire a un consacrato come si deve comportare davanti a Dio e davanti ai fedeli: deve saperlo da sé
D’altra parte, un sacerdote o un religioso sono anche molto più esposti: i laici possono essere perseguitati a livello civile, ma loro possono essere perseguitati sul piano ecclesiastico, ciò che è particolarmente doloroso; senza contare che può lasciarli privi di risorse materiali per la sopravvivenza. Perciò rimandiamo, eventualmente, ad altra occasione di occuparci dei consacrati: per adesso ci rivolgiamo al popolo dei fedeli laici e proviamo a spiegar loro perché non è cosa opportuna, né giusta, né buona, lasciare la Chiesa cattolica; e lo faremo nella forma più semplice e chiara possibile, tale che ci possa capire anche un bambino, perché non è questo il momento di adoperare sofisticati tecnicismi, che ridurrebbero fatalmente lo spazio della discussione a poche persone, in genere i soliti professori, mentre noi desideriamo rivolgerci a tutti. E lo faremo sulla base della dottrina, così come è sempre stata insegnata fino al Vaticano II: dunque senza fare ricorso a specifici argomenti di diritto canonico, di cui peraltro non siamo esperti, ma appellandoci soltanto a ciò che ogni credente già sa, o dovrebbe sapere, fin dagli anni del catechismo. Purché abbia avuto la fortuna di apprendere il catechismo da qualche buon sacerdote o da qualche laico non ancora infettato dallo spirito di eresia, d’insofferenza rabbiosa e di vero e proprio odio anticattolico dilagato a partire dagli anni del Concilio, sia pure non dichiarato apertamente, ma che ora sta venendo a galla ed è sotto gli occhi di chiunque lo voglia vedere.
1. La Chiesa non è un’associazione qualsiasi, né si basa su fattori puramente umani. È stata fondata da Cristo, che è morto per lei e l’ha benedetta col suo sangue, in un Sacrificio che si rinnova perennemente, ogni volta che un sacerdote celebra la santa Messa. Si entra nella Chiesa mediante il Battesimo, che rigenera l’anima in Cristo ed è, fra le altre cose, una solenne promessa, o meglio una serie di solenni promesse fatte a Dio dal battezzando, e non se ne esce più perché, contrariamente a quanto asserisce la Dignitatis humanae, non vi è libertà di scelta fra la Verità e l’errore, ma chi ha ricevuto la Verità ha l’obbligo morale di rimanere in essa. Uscire dalla Chiesa equivale a ribellarsi al Battesimo, ripudiare i doni spirituali ricevuti da Dio per mezzo di essa, e perciò, indirettamente, ripudiare Gesù, il suo Sacrificio, la sua Redenzione.
2. Pertanto non si può entrare o uscire dalla Chiesa come si entra o si esce da un bar. I credenti sanno di essere stati riscattati al prezzo del sangue di Cristo: il minimo che ci si aspetta da loro è che siano coscienti del privilegio che rappresenta esserne parte. Ma la Chiesa non è solo quella visibile: oltre ad essa c’è la Chiesa trionfante, formata dai Santi che sono in Paradiso e dagli Spiri angelici, e quella purgante, formata dalle anime sante che si trovano temporaneamente in Purgatorio. Tutti insieme questi livelli formano una sola entità, il Corpo Mistico di Cristo. Rompere la relazione d’amore che lega ogni anima ad esso equivale ad aprire una nuova piaga nel Corpo di Cristo e rinnovare la sua Passione, l’angoscia per il tradimento di Giuda e il rinnegamento di Pietro.
3. La Chiesa appartiene a Cristo ed è formata dai credenti. Se dei traditori si sono insinuati in essa fino ad occuparne le posizioni chiave, ciò non significa che la Chiesa sia divenuta loro: significa piuttosto che una falsa chiesa si è sovrapposta fraudolentemente a quella vera, ingannando i fedeli e facendo loro credere che non sia cambiato nulla nella sostanza della loro fede. Invece la falsa chiesa è sorta al preciso scopo di giungere a un accomodamento con il mondo, a una graduale abolizione del concetto stesso di peccato e ad una omologazione del credente al cittadino di questo mondo, per il quale non vi è nulla di realmente sacro, ma tutto è terreno, materiale, immanente. Pertanto sarebbe sbagliato, vile e poco misericordioso uscire dalla Chiesa, regalandola ai mercenari e ai traditori, affinché ne facciano tutto ciò che vogliono, sino allo scempio finale.
4. La Chiesa è la Chiesa cattolica e hanno motivo di starci i cattolici; chi non è cattolico o è anticattolico, e sia pure di un anticattolicesimo segreto e ben dissimulato, non ha ragione di starvi, se non a scopo di frode e d’inganno. Ora se i veri cattolici lasciano la Chiesa, chi non è cattolico avrà ragione d’identificarla con la brutta razza dei seguaci della nuova religione nata dal Concilio Vaticano II e basata sul falso dialogo e sul falso ecumenismo, sulla falsa misericordia e sulla falsa giustizia, una pseudo religione abbassata al livello delle credenze puramente umane e preoccupata solo di cosa materiali, senza nulla che parli allo spirito, né un messaggio di salvezza soprannaturale. Il che sarebbe come abdicare alla preziosa eredità ricevuta e disperdere al vento le fatiche di tanti cristiani, l’esempio dei Santi e il sangue dei Martiri, versato a imitazione di Cristo.
5. Alla Chiesa appartengono anche dei beni materiali, accumulati nel corso del tempo e frutto delle donazioni, dei lasciti e delle offerte di generazioni di fedeli. Quei beni sono destinati alla vita della Chiesa e alle sue opere di carità, perché tale era ed è l’intenzione dei donatori: non a supportare scelte pastorali che incoraggiano il vizio e l’errore, che promuovono iniziative dei nemici della morale cristiana, ad esempio accaniti fautori dell’aborto, o favoriscono l’immigrazione selvaggia di masse crescenti d’islamici niente affatto disposti ad integrarsi, né a rispettare il cristianesimo. E dunque uscire dalla Chiesa equivale a lasciare nelle mani degli eretici tutti quei beni, affinché ne facciano un uso distorto, e comunque lontanissimo da ciò che avevano in mente i donatori.
6. Se paragoniamo la Chiesa alla casa dei nostri genitori e dei nostri nonni, gli abusivi che se ne sono impadroniti, massoni, affaristi e pervertiti, nascondendo dietro belle parole e melliflui sorrisi i loro interessi economici, ad esempio nel business dell’accoglienza, sono in tutto paragonabili a degli inquilini abusivi, che vi sono entrati senza averne alcun diritto e che la occupano contro ogni giustizia. Se ciò si verificasse per la casa dei vostri genitori, voi rimarreste a guardare senza far nulla, oppure lottereste per ottenere giustizia e far espellere gli abusivi che la occupano, pretendendo anche, per colmo di arroganza, di farvi pagare le bollette e le spese condominiali? Certamente lottereste, per quanti miti e pacifici possiate essere di temperamento. Ebbene, il credente non dovrà lottare almeno con pari decisone per espellere gli abusivi dalla casa di Cristo?
7. Nella Chiesa, come abbiamo detto, ci sono ancora delle anime sante: dei veri sacerdoti, dei religiosi e delle religiose puri e senza malizia, anzi infervorati dall’amore di Cristo, e una quantità di laici che vivono secondo il modello del Vangelo, anche se si notano poco perché sono silenziosi, mentre fanno assai più baccano i preti di strada, i vescovi progressisti, i frati che ballano e le suore che cantano e si esibiscono negli spettacoli televisivi. Uscire dalla Chiesa significa lasciare soli tutti i buoni, alla mercé dei lupi travestiti da pastori. Sarebbe come disertare e piantare in asso i propri compagni nel momento della massima difficoltà, cercando, per conto proprio, una via d’uscita più comoda e meno pericolosa.
8. Alcuni però dicono: «Non si può restare nella Chiesa, perché essa è ormai talmente eretica che i suoi Sacramenti non hanno valore e, peggio ancora, partecipare alla Messa e comunicarsi in una cum papa Francesco equivale a commettere sacrilegio». Noi non la pensiamo affatto così. Gesù è misericordioso e ha promesso la sua Presenza là dove ci sono due o tre che si riuniscono nel suo Nome. L’indegnità del sacerdote, o dello stesso papa, non inficiano la validità dei Sacramenti, né annullano la Presenza Reale di Cristo nel Sacrificio eucaristico. Il fedele, magari una persona semplice o un bambino — quelli che Gesù maggiormente amava — non è tenuto a conoscere i sordidi retroscena della falsa chiesa: egli va con fede alla Messa, e ci va con la convinzione d’incontrare Cristo. Come si può pensare che Cristo resti insensibile al suo sincero e ardente desiderio? E se anche il fedele si rende conto che quel ministro è infedele, l’importante è che la sua intenzione sia pura. È assurdo pensare che i Sacramenti perdano valore per l’indegnità dei ministri.
9. «Ma se quei ministri sono stati ordinati irregolarmente, se quel papa è stato eletto irregolarmente, allora anche i loro atti sono invalidi». Sono invalidi davanti a Dio, giusto Giudice, così come sono invalide le nomine e i loro atti amministrativi; ma i Sacramenti restano validi per i fedeli, i quali ne hanno bisogno come del pane quotidiano, perché senza di essi l’anima è votata alla morte. Ci siamo scordati che restare senza la Confessione equivale a restare in peccato mortale? E che nella Confessione il vero ministro è Gesù Cristo, mentre il sacerdote è solo il tramite di cui si serve?
10. Del resto qualcosa si sta muovendo anche nel clero. Finalmente alcuni pastori hanno trovato il coraggio di alzare la testa in difesa della verità, di affermare che Bergoglio è un papa illegittimo e che il Concilio, origine dei presenti errori, deve esser messo fra parentesi. Non è facile per loro, giacché rischiano gravi sanzioni e la vita stessa. Monsignor Viganò vive in clandestinità da oltre due anni. Non perdiamoci però di coraggio. Gesù Cristo sa che la prova è dura, e sta già venendo in nostro soccorso. Lui stesso ha detto: Ecco, io sono voi ogni giorno, sino alla fine del mondo (Mt 28, 20). E se Gesù è con noi, di chi o di che cosa dovremmo aver paura e come potremmo mai dubitare?
Fonte dell'immagine in evidenza: sconosciuta, contattare gli amministratori per chiedere l'attribuzione