Capire cos’è la verità è capire il senso della vita
14 Giugno 2020Ma in che razza di mondo viviamo?
16 Giugno 2020Nella sua lettera aperta del 7 giugno 2020 al presidente statunitense Donald Trump, monsignor Carlo Maria Viganò ha usato un’immagine neotestamentaria per descrivere la situazione mondiale odierna, come una lotta tra i figli della luce e i figli delle tenebre. Tale concetto è pienamente conforme alla dottrina cattolica e al Magistero perenne, anche se col Vaticano II — ed è stata, questa, una delle sue colpe più gravi — la neochiesa lo ha completamente accantonato per cullare i cattolici nella falsa sicurezza di un dialogo possibile e anzi doveroso con tutti, sempre e comunque, e non solo a livello di uomini, ma anche di religioni (col conseguente venir meno del concetto di unicità della Verità) e di un’improvvisa scomparsa, ovviamente illusoria, dei nemici storici della vera Chiesa, interni ed esterni. È indubbio, però, che in questi ultimi anni, e particolarmente in questi ultimi mesi, i due eserciti si sono delineati con sempre maggior chiarezza e che la battaglia in corso fra di essi va assumendo i contorni di una lotta decisiva, e perciò finale, tra le forze del bene e quelle del male. Come ha evidenziato monsignor Viganò, non bisogna intendere che tra le forze del bene siano tutti dei santi: sono esseri umani, con tutte le umane debolezze; però hanno fatto una chiara scelta di campo, hanno scelto di stare con Cristo e perciò con la luce, mentre altri, troppi altri, hanno scelto di non scegliere, di stare a guardare per vedere come finirà, e quindi, di fatto, hanno scelto anch’essi, ma accodandosi alle forze del male, alle forze delle tenebre. E questo vale non solo per la realtà profana, ma anche per la Chiesa stessa, che in questo momento è stata presa in ostaggio dal falso clero apostatico, ormai da anni incamminato sulla strada dell’eresia e ben deciso a trascinare con sé nell’errore e nella dannazione le anime che ad esso si sono affidate, proprio come una lobby di medici scellerati la quale abbia stabilito di provocare la morte del maggior numero dei pazienti ignari, per delle sue ragioni tenebrose che finalmente, quando verrà la luce — perché la vittoria finale della luce è inevitabile, di questo un cristiano non dubita nemmeno per un attimo – saranno svelate, a sua perpetua infamia.
Ebbene, così come si può descrivere la situazione attuale, sul piano morale, come una battaglia senza quartiere tra le forze della luce e quella delle tenebre, così la si può descrivere anche, sul piano energetico, come una battaglia fra predatori e prede. Ogni creatura vivente, anzi ogni cosa esistente sul piano materiale — si pensi al magnetismo terrestre, ma anche alla spinta misteriosa che innalza l’acqua necessaria a un albero di cento metri d’altezza, dalle radici fino ai rami più alti, trasformandola in linfa — possiede delle energie sottili, per lo più invisibili all’occhio (ma non a tutti gli occhi; non all’occhio dei Santi, per esempio) che l’avvolgono, e formano come un campo elettrico intorno ad essa, la cosiddetta aura. Questa non permane sempre identica a se stessa, si accresce e si espande, oppure si ritira e si contrare, a seconda delle circostanze; e soprattutto diviene più luminosa e splendente, oppure si fa più opaca e sfilacciata, sempre a seconda degli stati d’animo, delle condizioni di salute, del tono vitale dell’individuo. Del resto, la salute fisica non può essere disgiunta dallo stato psichico, spirituale e morale: ogni organismo è un tutto unico di corpo e spirito, con buona pace di Cartesio e di quattro secoli d’insensata separazione fra res cogitans e res extensa, col bel risultato che la medicina moderna ha completamente perso di vista l’obiettivo, la salute dell’uomo, per inseguire i sintomi delle malattie, scambiandoli per le cause del male. La salute, quella fisica e quella mentale, hanno una sola radice: l’equilibrio complessivo dell’individuo, fatto di corpo e spirito. Conservare la salute significa permanere nello stato di equilibrio, il quale, di per sé, è connaturato alla creatura umana; la malattia è la perdita dell’equilibrio e non è connaturata ad essa, è qualcosa d’innaturale, eccezion fatta per il naturale invecchiamento delle cellule e il conseguente difettoso funzionamento degli organi. Non c’è ragione per cui un individuo non dovrebbe restare in buona salute fin verso la fine della sua esistenza terrena, a meno che egli stesso non disperda il proprio equilibrio e vada a procurarsi le malattie, sia pure con comportamenti inconsapevoli e non sempre deliberatamente autolesionisti. Il mangiare troppo e male, con grande uso di grassi e cibi soffritti, il fumare, il bere superalcolici, il fare poco o nessun moto, e soprattutto l’assumere sostanze stupefacenti, sono tutti comportamenti che conducono alla perdita dell’equilibrio. Anche lavorare troppo, o troppo poco; anche lo scambiare il giorno con la notte e la notte per il giorno; anche avere dei comportamento sessuali sfrenati e promiscui; anche esporsi all’umidità con un abbigliamento inadatto, magari al solo scopo di esibire il proprio corpo seminudo, sono comportamenti che conducono alla perdita dell’equilibrio. Si obietterà che esistono malattie, come quelle virali, che non dipendono in alcun modo dall’individuo; e così pure quelle dovute a eventi traumatici. Rispondiamo che le cosiddette malattie virali, ammesso e non concesso che derivino effettivamente da agenti patogeni esterni, in teoria dovrebbero aver già sterminato da tempo l’intera umanità, visto che ogni organismo vivente convive con milioni e milioni di virus, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto; li respira a milioni nell’aria, li assume a milioni quando si nutre e quando beve, e ne viene a contatto ogni volta che tocca un oggetto qualsiasi, la maniglia di una porta o un ripiano sul quale sedersi per lavorare. Eppure questi milioni di virus coesistono pacificamente con l’organismo e solo in casi statisticamente rarissimi provocano malattie più o memo gravi: il che si spiega solo ammettendo che ciò avvenga dopo che l’organismo ha perso il proprio equilibrio psicofisico, aprendo la porta all’aggressore, e non già come effetto di una simile aggressione. Quanto agli eventi traumatici che producono danni all’organismo, è tutto da dimostrare che piovano dall’alto come meteoriti e non siano, invece, almeno in buona parte dei casi, l’effetto, sia pure indiretto e remoto, di comportamenti imprudenti e superficiali assunti dall’individuo. Il caso più evidente di quel che stiano dicendo è la guida spericolata dell’automobile, la quale, statisticamente parlando, prima o poi conduce a trovarsi coinvolti in incidenti più o meno gravi, con tutte le conseguenze che ne derivano per la salute e per la stessa incolumità dell’individuo. Tuttavia anche nei casi che parrebbero più lontani dal confermare l’esistenza di quel legane, ad esempio una grave malattia che colpisce una suora di clausura, il cui stile di vita è sempre stato sano sia sul piano fisico, sia su quello mentale, potrebbe avere la sua origine in una precisa offerta di sé per compensare il male del mondo o per contribuire alla salvezza delle anime: vi sono delle sante religiose che offrono se stesse quale oblazione in riscatto dei peccatori e dei sofferenti, e che perciò vengono colpite da malattie che sono come un parafulmine per altre persone. Sappiamo che alcune anime sante, di uomini e donne, hanno fatto una scelta di questo tipo, che è stata accettata da Dio: sempre con buona pace dei teologi modernisti e progressisti ai quali una simile idea di oblazione ripugna addirittura, perché, imbevuti di idee moderne e liberali, trovano insopportabile che il male esista nel mondo e che esso richieda le sue vittime, volontarie o involontarie che siano. Eppure, chi non conosce la storia di padre Massimiliano Kolbe, il quale ad Auschwitz offrì la sua vita per la salvezza di un compagno già condannato a morte, che era padre di famiglia? Ebbene, ciò che ha fatto padre Kolbe sul piano fisico, viene fatto ogni giorno, silenziosamente, da un numero imprecisato di anime sante, dietro le mura di un convento o in una camera di ospedale; e Dio solo sa quanto male sia stato riparato, o evitato, proprio a noi, a noi che ora ne stiamo parlando, grazie a quelle offerte umili ed eroiche.
Ma l’equilibrio, dicevamo, è fatto da una componente fisica e da una componente psichica, e le due cose sono inseparabili; non per nulla i romani dicevano mens sana in corpore sano. Pertanto, anche stare ore ed ore davanti alla televisione, o allo schermo del computer, guardando programmi idioti, volgari, violenti, o facendo giochi elettronici basati sull’idiozia, la volgarità e la violenza, gli uni e gli altri inframmezzati da innumerevoli spot pubblicitari, "regolari" e abusivi, l’uno più idiota, volgare e violento dell’altro, non è senza effetti sul mantenimento dell’equilibrio. E del pari lo è ascoltare abitualmente musica rock "dura", ad altissimo volume, o andare al cinema per subire un bombardamento di novanta, cento minuti d’immagini idiote, volgari e violente, dalle quali traspare una visione della vita cinica, amorale, abietta, che stuzzica gli istinti più bassi ed esalta le pulsioni primordiali. Sono stati fatti degli esperimenti, ad esempio con delle donne incinte, e si è visto che il nascituro reagisce con gioia e serenità all’ascolto della musica di Bach, o di Vivaldi, o di Mozart (ma soprattutto di Bach), mentre ha reazioni di turbamento e paura con la musica rock. Altri esperimenti sono stati fatti con degli animali, e il risultato è stato esattamente lo stesso, a riprova del fatto che dipende almeno in parte da noi, dal nostro stile di vita, stare immersi nell’angoscia e nella depressione, oppure alimentare la sorgente delle nostre energie positive. Le quali, per il cristiano, sono un dono del Signore e quindi vengono dall’alto, però non vengono date a colui che non le chiede, o che le rifiuta addirittura
Qualcuno penserà che ci siamo allontanati dal nostro assunto, e invece questa breve digressione era necessaria per tornarvi in maniera più efficace e con una prospettiva più ampia. La comunità umana, nel suo insieme, dalla cellula più piccola, che è la famiglia, alla più grande, formata dai popoli e dalle nazioni, emette vibrazioni energetiche positive e negative, a seconda dello stato psico-fisico delle persone che la compongono, e della loro reciproca interazione. In una società sana, le vibrazioni positive superano di molto quelle negative, e per così dire le compensano e ne annullano l’effetto. È inevitabile che anche nella società meglio organizzata e più felice vi siano delle energie negative: la malattia, ad esempio, produce comunque sofferenza, anche se non è detto che la sofferenza debba diventare per forza energia negativa. I Santi che offrono a Dio e al prossimo la loro sofferenza sono un buon esempio di come si possa trasformare una energia potenzialmente negativa in positiva; e il massimo esempio è, o dovrebbe essere, ben noto a tutti i cristiani: il Sacrificio di Gesù Cristo durante la sua Passione e la sua morte sulla Croce. Ora, i malvagi vivono, si nutrono letteralmente, di energia negativa: godono della sofferenza altrui e la assumono come se fosse, per loro, un nutrimento. In questo momento storico, i malvagi sono divenuti così potenti da aver sferrato l’assalto finale per la conquista del potere mondiale, organizzati in una sorta di cartello massonico e demoniaco, formato dai massimi esponenti della finanza mondiale. Padroni pressoché assoluti della stampa, delle televisioni, della politica, della magistratura, di gran parte del mondo scientifico, accademico e della cultura, stanno operando in modo da pervertire il senso morale naturale delle persone e condurle ad assumere stili di vita sempre più dissoluti, disordinati e auto-distruttivi. Il loro obiettivo è seminare e diffondere il più possibile il male, al duplice scopo di asservire l’umanità e di nutrirsi delle energie negative che si sprigionano dal turbamento, dall’angoscia, dalla sofferenza moltiplicate a dismisura. E il bello, anzi il tragico, è che la maggior parte delle persone si rinchiude da se stessa in questa prigione, fatta di accecamento e sofferenza, con delle scelte volontarie, e sia pure fortemente condizionate da tutto l’insieme dei mass-media e delle politiche adottate a livello nazionale e internazionale. E allora, per esempio, ecco gli utili idioti inginocchiarsi in religioso silenzio per rendere omaggio alla memoria di un pericoloso delinquente ucciso alla polizia in un altro continente, come fosse stato un santo o un nobile filantropo, che abbia lasciato dietro a sé un vuoto incolmabile; ma non versare neppure una lacrima per la soppressione di milioni di bambini nel seno materno, eseguita perfettamente a termini di legge; e si potrebbero fare innumerevoli esempi di tali stridenti contraddizioni, le quali rivelano il grado di obnubilamento delle intelligenze e di pervertimento del senso morale cui è giunta l’umanità ai nostri giorni. Tutto questo non è frutto del caso, e neppure del normale comportamento degli individui, ma di un piano bene orchestrato, che va avanti da decenni, addirittura da secoli, il cui scopo è spingere l’umanità verso il male, così da ridurla a una massa di schiavi degradati, obbedienti e saturi di auto-disprezzo, e nello stesso tempo predare da essa la maggiore quantità possibile di energie negative, delle quali i Padroni del Mondo sono bramosi, inibendo lo sviluppo e la manifestazione di quelle positive, che avrebbero un effetto salutare e potrebbero riassorbirne gli effetti perversi. Non bisogna mai scordare, infatti, che il Bene è intrinsecamente più forte del Male; che le energie positive sono per loro stessa natura più potenti di quelle negative; che le persone malvagie possono trionfare sul breve periodo, ma alla fine perdono se stesse e tutto ciò che hanno costruito, perché il male tende a distruggere ogni cosa e, quando non trova più nulla da distruggere, si rivolge contro colui che lo ha originato; mentre il bene possiede la capacità di spezzare la catena del male e pertanto di dire l’ultima parola ogni volta che le due forze vengono a confronto. Non è certo un caso che tutto il Vangelo di Gesù Cristo si possa riassumere in una formula semplicissima: Ama il Signore con tutto il tuo cuore, la tua anima e la tua mente; e ama il tuo prossimo come te stesso (cfr. Mt 22,37-39; Mc 12,30-31). Gesù Cristo è la Luce del mondo che disperde le tenebre e vanifica le opere del Male.
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