Strano risultato di un puzzle fatto a caso
28 Maggio 2020Si rinnova il tradimento dello Stato verso la nazione
30 Maggio 2020Facciamo un gioco. Se vi dicessero d’immaginare la cosa più assurda, più impensabile, e al tempo stesso la più scandalosa, voi che cosa direste? Se siete cattolici, per esempio, e se avete anche solo un briciolo di rispetto per la vostra religione e un minimo di sano timor di Dio, arrivereste a formulare questa fantasia: un prete che amministra il Sacramento del Battesimo sparando l’acqua benedetta sul neonato, tenuto a tre metri di distanza da sua mamma, per mezzo di una pistola giocattolo? E allora sappiate che una cosa del genere è accaduta veramente, che il prete autore di quel gesto si chiama don Stephen Klasek e presta la sua opera nelle parrocchie di San Paolo e San Marco nella diocesi di Nashville, nello Stato americano del Tennessee. E allora noi vi potremmo sfidare a pensare qualcosa di ancor più assurdo, ancor più impensabile e soprattutto più scandaloso, privo del più piccolo residuo di pudore. E allora voi, sforzandovi al massimo, e in verità arrossendo per aver formulato un’idea tanto orrida e blasfema, potreste spararla veramente grossa, tanto da oltrepassare la più sfrenata e diabolica immaginazione, e dire: m’immagino un prete in piviale e berretta, il quale, dall’altare, scaglia un rotolo di carta igienica verso i fedeli e poi, non contento, agitando nell’aria lo scopino del cesso, nel quale ha incastrato un altro rotolo di carta igienica, impartisce la sacrilega parodia d’una benedizione. Questa, però, direte trionfanti, di sicuro nessun vero sacerdote l’ha mai messa in pratica; al massimo può averla fatta, possibilmente in privato, per evitare querele, un pagliaccio di terz’ordine vestito da sacerdote, ma che tale di certo non è. Ebbene, complimenti per l’audacia della vostra fantasia (si fa per dire), però siamo costretti a disilludervi, perché sì, una scena del genere, anzi perfettamente rispondente al vostro racconto, in tutti i particolari, si è svolta per davvero dentro una chiesa cattolica, da parte di un vero sacerdote cattolico e alla presenza di veri fedeli (sempre si fa per dire); e la cosa più triste, più sconcertante, più vergognosa, è che non ha prodotto alcuna reazione, non ha mobilitato alcun vescovo, non ha fatto partire alcuna inchiesta sull’operato di quell’indegno sacerdote. Del resto, si sa: i vescovi servono a supportare Bergoglio quando introduce gli idoli pagani nella basilica di San Pietro, per adorare la Pachamama, per portarla sulle loro spalle e genuflettersi davanti ad essa; inoltre servono a scomunicare i preti che restano fedeli alla dottrina cattolica, come don Alessandro Minutella; o a privarli della loro parrocchia, se rifiutano di amministrare i Sacramenti in condizioni mortificanti con la scusa del Coronavirus, come accaduto a don Leonardo Ricotta; o a spiegare ai parrocchiani che il loro sacerdote è stato aiutato a ritrovare il proprio equilibrio, se è stato prelevato e sottoposto arbitrariamente a un T.S.O., come don Gianluca Loda. A questo servono i vescovi, oggi: mica a custodire il gregge nella Verità di Gesù Cristo; mica a portare le anime a Dio e a combattere tutto ciò che le potrebbe allontanare da Lui! Per gli onori della cronaca, sappiate che il prete che benedice i fedeli in chiesa agitando lo scopino del cesso è un tedesco, si chiama don Peter Leick ed è cappellano della Gioventù Cattolica nel distretto di Hostenbach, Land della Saar ma diocesi di Trier (Treviri), e la bellissima pensata di quella divertente scenetta era proprio diretta ai giovani di tale associazione. La scenetta prosegue con un chierichetto seduto nel confessionale, con gli occhiali da sole e una bottiglia di birra, che afferra al volo il rotolo di carta igienica lanciato dal sacerdote, rotolo che dopo svariati passaggi finisce nelle mani di alcune chierichette adulte le quali lo riportano all’altare in processione, con tanto di candele. Ci siamo soffermati su questo episodio che è solo uno dei moltissimi che ormai accadono ovunque, tutti i giorni, e che segnano il passaggio dalla "creatività" post-conciliare, quando la parola d’ordine del clero era andare verso il popolo (la famosa chiesa in uscita di cui parlano oggi i vescovi bergogliani), ai primi abusi liturgici, divenuti poi sempre più frequenti e sempre più sfacciati, e da questi alle profanazioni e alle blasfemie vere e proprie, perché ci mostra come la tecnica della rana bollita abbia guidato la mano sapiente che intendeva travisare il cattolicesimo agendo dall’interno della Chiesa stessa e non più tentando, come per il passato, di combatterla dall’esterno. Infatti, si provi a riflettere: se un laico, un anticlericale, o magari una delle attiviste del tristemente noto gruppo Femen, entrassero in una chiesa e agitassero lo scopino del cesso parodiando una benedizione, la cosa potrebbe suscitare un moto d’indignazione e di ripulsa quasi universali, anche da parte dei non credenti, per la volgarità inaudita del gesto e il disprezzo totale dei sentimenti altrui che palesa; ma se a compierlo è un prete, un vero prete, e se i parrocchiani lo accolgono ridendo di gusto, come se fosse la cosa più spiritosa del mondo, allora le cose cambiano: vuol dire che non c’è stata alcuna volgarità, alcun disprezzo dei sentimenti religiosi e quindi nessuno, né cattolico né laico, avrà motivo di lagnarsi o esprimere delle riserve. Come dire: contenti loro, contenti tutti… Ebbene, c’è stato qualcuno che aveva intravisto la deriva liturgica e pastorale, anzi la deriva complessiva, anche dottrinale, che avrebbe sconvolto la Chiesa cattolica una volta che le idee di Karl Rahner si fossero imposte e i frutti avvelenati del concilio avessero avuto il tempo di maturare. Fra i teologi, senza dubbio si deve ricordare padre Cornelio Fabro, friulano di Talmassons, stimmatino, grande studioso del pensiero di Kierkegaard, il quale aveva parlato addirittura, ma giustamente, di una pornoteologia che si accingeva a svilire le verità della fede e a sdoganare il vizio e il peccato; fra i pastori d’anime, il sacerdote Daniel-Ange, che non si stancò di dare l’allarme e di segnalare il pericolo costituito da un lento, graduale sovvertimento della Verità cattolica in una contro-verità satanica, orchestrato dall’alto e condotto con tenacia e pazienza, non solo dai nemici esterni della Chiesa, ma anche dal suo interno, da parte del clero stesso. Erano i frutti di una perversione dell’insegnamento impartito nei seminari, che infettavano i futuri sacerdoti e che senza dubbio queste rare anime lungimiranti avevano visto, o intuito, dietro la facciata di quel "rinnovamento ecclesiale" che i fautori del Concilio seguitavano a presentare in maniera totalmente acritica e trionfalistica, come se il Vaticano II avesse fatto riscoprire ai cattolici il vero significato della loro fede e la vera natura della Chiesa, fino ad allora, evidentemente, mal compresi o addirittura ignorati.
Scriveva quasi trent’anni fa uno di quei pochi sacerdoti che avevano visto lontano e compreso molte cose, ma che non sono stati ascoltati perché erano ben altre le voci gradite, amplificate e applaudite nella Chiesa cattolica: padre Daniel-Ange de Maupeou d’Ableiges, classe 1932, belga naturalizzato francese, fondatore della scuola di preghiera ed evangelizzazione Jeunesse Lumière e scrittore di spiritualità (da: Daniel-Ange, Sentinella! Il grido nella notte, lo senti?; titolo originale: Guetteur! Le cri de la nuit, l’entends-tu?, Librairie Arthème Fayard, 1993; traduzione dal francese di Filomena Balasca, Roma, Rinnovamento nello Spirito Santo, 1995, pp. 203-208):
Dato che in un certo senso, Vita e Amore sono strettamente legati a Dio, bisognava, perché l’offensiva fosse pienamente efficace, attaccare anche il Cristianesimo. Direttamente o indirettamente. Ecco dunque che stanno per essere letteralmente travisati i suoi segni, i suoi riti, il suo linguaggio — e attraverso questi — i suoi valori, nozioni e misteri. Ciò non solo dalla New Age e dalle sette, ma anche dai diversi ambienti dell’esotero-occultismo, della cultura violenza-morte, dal satanismo, e particolarmente dalla pornografia. Ma anche — in modo apparentemente più innocente — dalla pubblicità commerciale, come dal linguaggio sportivo o politico. Sono innumerevoli, nei differenti campi, i riferimenti o le citazioni dei testi biblici, evangelici, patristici! Fumetti, video, trasmissioni, manifesti, riviste, cartelloni pubblicitari brulicano di allusioni — nelle immagini o nel testo — ai sacramenti, alla liturgia, alla Parola di Dio. Gruppi rock, circoli esoterici, sette sataniche, pornotrafficanti, o semplicemente politici, se ne deliziano. All’inizio, ci si presta poca attenzione. Un’allusione ogni tanto si nota appena. Ma, appena viene "la pulce all’orecchio", si stabiliscono delle connessioni, si inizia ad analizzare, se ne rimane spaventati. Se ne percepisce un’azione sistematica, volontariamente orchestrata, scientificamente calcolata. Da una pare, grazie a una conoscenza molto dettagliata della fede cristiana, e dall’altra a un’abile arte nella manipolazione dell’inconscio.
Occorre precisare che si tratta esclusivamente del Cristianesimo e non del religioso in senso generale. Islamismo, Buddismo, Induismo, non sono soggetti a tale operazione parodistica. Solo il Cristianesimo, e in particolar modo, il Cattolicesimo è nel loro mirino. Se si trattasse solo di riferimenti e di citazioni, si potrebbe rimanere relativamente neutrali. Ma il fatto che non si può vendere niente o trasmettere niente senza dover andare a "scavare" nell’inconscio collettivo cristiano, è la manifestazione che caratterizza ancora la nostra civiltà. Una parola di Gesù farebbe vendere tanto quanto l’immagine di una ragazza nuda! Ma praticamente, questi incessanti riferimenti hanno uno scopo preciso:
DALLA DERISIONE ALLA CONFUSIONE.
Ridicolizzare i segni e i simboli, i sacramenti ei sentimenti cristiani, e, attraverso di essi, ridicolizzare e denigrare i credenti. In molti spot pubblicitari, vescovi, preti e cristiani in genere — vere e proprie caricature — sono oggetto di derisione, Ci si burla. Ci si diverte. Si sghignazza. Fino a poco fa, nel blocco comunista, teatro, letteratura, spettacoli di indottrinamento, si erano specializzati in questo genere di divertimento. Oggi è la volta dell’Occidente. E in modo peggiore. Si può paragonare — perché ciò fa parte di una stessa strategia — alla disinformazione sistematica della storia. tanto nei manuali scolastici quanto nelle innumerevoli trasmissioni a carattere storico. Le distorsioni della pura verità storica non sono solo caricature, ma mortificazioni della verità e oltraggi ai battezzati. Nell’ex Unione Sovietica, si è avuta l’onestà — grazie alla perestrojka — di rettificare le tesi e le opinioni marxiste nei manuali scolastici Quando lo si farà da noi? Le liturgie marxiste parodiavamo i riti cristiani. Qui, questi stessi riti sono plagiati attraverso il culto dei corpi nudi, come quello del "cornuto" (espressione del Curato d’Ars per designare il demonio). Si tratta di una vera e propria parodia. Ma c’è di peggio: colmo di cinismo, talvolta, sono gli stessi preti che arrivano a mettere in ridicolo i misteri più sacri.
DALLA CONFUSIONE ALL’INVERSIONE
Seminare la confusione più totale. A forza di mescolare senza sosta il Cristianesimo con l’esotero-occultismo, la pornografia, la cultura della violenza e della morte, si finisce effettivamente per confonderle. Non si sa più cosa, come e perché. Le menti senza una profonda cultura religiosa si lasciano facilmente prendere in trappola. Ma c’è di peggio: a forza di prostituire così le parole, si arriva a cambiarne il significato, vera e propria opera di trans-significazione. La parola resta identica: il concetto che esprime diventa un altro. Al di là delle parole, le stesse nozioni che esse portavano in sé vengono alterate. Si provoca nel vocabolario una crisi d’identità. Una vera opera d’alienazione. (…)
Attraverso abili collegamento psicologici, un’idea, un’immagine, un gesto, un simbolo cristiano viene associato a tutt’altra cosa. A lungo andare, non si potrà ascoltare la tale parola, assistere al tale rito, ricevere il tale sacramento, senza che automaticamente l’inconscio lo connetta a tutt’altro concetto, tutt’altra immagine. Inversione che peraltro penetra già il linguaggio usuale: inferno = super; divino = orrendo; satantico = fantastico. Si finisce in una vera e propria inversione dei termini, da lì a quella delle nozioni, a quella dei valori. Le parole dicono esattamente il contrario del loro significato originario. Banalizzazione di parole? Riduzione di senso? Slittamento di significato? Molto di più. Capovolgimento totale di definizione. Più che uno scostamento, che un derivativo: una vera deriva del significato, una deviazione. Sul genere della prostituzione. Dall’inversione alla perversione. Quando la confusione dei valori tende alla loro inversione, siamo nell’ordine della perversione pura (!) e semplice. Lo scopo inconfessato, o piuttosto confessato: distruggere ciò che c’è ancora di sacro nel mondo. Al di là delle parole e dei segni:i valori, le nozioni che più contano per gran parte delle persone. E questo a forza di sporcarli, di imbrattarli, di corromperli. A rischio della nostra fede. A rischio della nostra vita. Per questo, si arriverà al blasfemo, al sacrilegio (alcuni fumetti o video ne sono pieni). La derisione del sacro è divenuta un sintomo comune, o peggio: lampante. Per non ascoltarlo, bisognerebbe essere sordi. Ciechi, per non vederlo. Questa impostura è firmata. In bella scrittura: firmata da colui che non sa che scimmiottare, contraffare. Incapace com’è di creare, di inventare… (…)
UN CONTRO-CRISTIANESIMO INSIDIOSO, VIZIOSO, ODIOSO
Si può arrivare alla conclusione che si tratta di un contro-Cristianesimo virulento (tipo virus violento)? Ieri, un anticlericalismo odioso, oggi un contro-Cristianesimo insidioso. Cioè vizioso. (…)
Questa campagna così poco camuffata di denigrazione del Cristianesimo attraverso i mass-media non è che la punta emergente di un iceberg. Molto al di là, c’è tutto quello che (…) si potrebbe qualificare come una strategia sistematica di disintegrazione dei valori tanto umani quanto cristiani. Quando si collegano le differenti tattiche impiegate, come non percepirvi una gigantesca offensiva anticristiana? Che talvolta – qui e là – può esplodere in manifestazioni più violente?
Alla luce di quanto accade negli ultimi tempi, possiamo solo aggiungere che, probabilmente, non ci sarà bisogno che la strategia anticristiana esploda in forme violente, perché anzi i risultati più importanti essa li ha raggiunti utilizzando forme dolci e insinuanti, come nel caso di quel sacerdote tedesco (ma si può considerare sacerdote, un tipo così?) che impartisce benedizioni in chiesa con lo scopo del cesso e fa portare la carta igienica all’altare in processione da quei giovani che gli sono stati affidati perché li educhi nelle verità della fede cristiana. A parte questo, l’analisi di Daniel-Ange è perfetta: la manipolazione del linguaggio; la distorsione dei significati; la contraffazione del sacro; l’attacco fatto di sottile derisione portato non contro tutte le religioni, ma contro la religione cristiana e cattolica, fino alla creazione di un vero e proprio anti-cristianesimo che si serve ancora dei simboli e dei riti cristiani, ma invertendone e pervertendone il significato. In fondo, anche la messa nera dei satanisti non è forse una parodia della Messa cattolica, con l’utilizzo di tutti i suoi simboli, ma rovesciati, e di tutta la sua liturgia, ma stravolta e capovolta? La messa nera non è una cosa totalmente diversa dalla Messa cattolica, ma è la sua contraffazione sacrilega e demoniaca. Anche l’Anticristo, che verrà negli ultimi tempi, secondo il racconto dell’Apocalisse, che è Parola di Dio — e poco importa se lo si debba intendere come una persona precisa, o come un insieme di forze anticristiche – non verrà da fuori, non agirà dall’esterno, ma sarà, con ogni evidenza, un falsario della Rivelazione cristiana, il quale mescolerà abilmente verità e menzogna e sedurrà molti non contrapponendosi frontalmente al messaggio di Gesù Cristo, ma accentuandone esageratamente e deformandone alcuni aspetti, mentre ne lascerà cadere altri del tutto, come se non fossero mai stati annunciati. Da che cosa lo riconosceremo, in modo particolare? Dal fatto che una tale opera di aggiustamento della Rivelazione, togliendo e aggiungendo, insinuando e modificando, intorbidando e confondendo, avrà un orientamento complessivo riconoscibilissimo: innanzitutto sarà fatta per piacere alle masse e non per restare ancorati nella fedeltà a Dio; in secondo luogo, attirerà gli sguardi di tutti su colui che annuncia questa nuova forma di cristianesimo e non più sulla persona di Gesù Cristo. Entrambi i caratteri sono oggi evidenti. La chiesa del post-concilio, che non possiamo più scrivere con la maiuscola, perché non riconosciamo più in lei la fedele Sposa di Cristo, ogni giorno di più si caratterizza per la smania di piacere a tutti, anche a prezzo di svendere la Verità, di stravolgere la dottrina, di assolvere tutti, di cancellare la nozione stessa di peccato; e il falso papa Bergoglio, accentuando una tendenza che parte appunto dal Concilio e comincia con il cosiddetto "papa buono" (variante: lo slogan e venne un uomo chiamato Giovanni, che è anch’esso una parodia del sacro) viene quasi adorato come se fosse lui l’oggetto della fede, mentre egli stesso suggerisce, e alcuni falsi teologi alla Enzo Bianchi dicono apertamente, che Gesù Cristo non è la seconda Persona della Santissima Trinità; che non è un essere divino, ma un semplice uomo, nato, vissuto e morto come tutti gli altri uomini.
L’attacco al cattolicesimo, insomma, è un’autodemolizione controllata, manovrata dall’interno della (ex) Chiesa cattolica, e precisamente dalla massoneria ecclesiastica, la quale, a sua volta, agisce in accordo con altre forze tenebrose, soprattutto di natura finanziaria, che da moltissimo tempo hanno dichiarato guerra a Gesù Cristo e ai suoi seguaci: fin da quando il Vangelo è stato annunciato per la prima volta. Concludendo, e ritornando al disgustoso episodio di ordinaria blasfemia che l’indegno prete tedesco ha compiuto fra le mura della sua chiesa, nell’intento di piacere al mondo anche al prezzo di offendere Dio: è pensabile un fatto simile al di fuori del cattolicesimo? Ci si può immaginare un islamico, un ebreo, un indù, un buddista, anche non sacerdoti, ma semplici fedeli, compiere un’azione di quel genere? Oppure un ortodosso o un protestante? Crediamo di no: solo nel cattolicesimo accadono cose simili. Un pope ortodosso sarebbe stato cacciato dalla folla; un ebreo o un islamico sarebbero stati lapidati. Aveva visto giusto Daniel-Ange. E ora siamo arrivati al dunque.
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