Una riflessione cristiana sulla crisi dell’ora presente
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9 Maggio 2020Si chiama paradigma l’insieme delle credenze, delle certezze e dei valori che formano la lettura del reale da parte di una società. Vi sono paradigmi parziali e totali. Parziale ad esempio è il paradigma copernicano, che si afferma nel corso de XVIII secolo e rivoluziona la visione cosmologica dell’Occidente. Esso si limita a un singolo ambito disciplinare, l’astronomia; anche se ogni cambio di paradigma parziale getta le basi per un successivo cambio totale. Poi, nel XIX secolo, è venuto il paradigma evoluzionista: anch’esso, in origine, riguardava solo una scienza, la biologia, ma quasi subito ha investito ben più ampi settori e alla fine si è rivelato il più importante nel portare al trionfo il paradigma totale della modernità, fondato sulla concezione materialistica del reale. Il paradigma totale moderno incomincia a mostrarsi nel XIV secolo, in ambito filosofico, con la tarda scolastica e specialmente con Guglielmo di Ockham. Procede con Lutero in ambito religioso, poi con Galilei in ambito scientifico; riceve un impulso decisivo dall’illuminismo, dalla Rivoluzione francese, dalla Rivoluzione industriale, dal liberalismo, dal socialismo, dal comunismo, dall’internazionalismo, dal sionismo, dal consumismo di matrice americana, dallo scientismo, dall’ecologismo, dal pacifismo, dal femminismo, dall’omosessualismo e dall’eterno antifascismo (il fascismo è stato solo una parentesi strangolata quasi nella culla, ma è servito a fornire l’alibi a settant’anni di totalitarismo del Pensiero Unico democraticista) e dall’eterno antirazzismo (stesso discorso del fascismo: un comodo alibi per veicolare progetti non espressi di meticciamento, distruzione delle società occidentali e relativa sostituzione di popoli).
Fra due paradigmi non può esservi coesistenza, uno dei due è destinato a scomparire. La regola è che il nuovo sostituisce il vecchio, e tale regola è divenuta ancor più stringente con la modernità, fondata sul mito del progresso. Se il Progresso è il motore e il fine della storia, allora va da sé che il nuovo è sempre, per definizione, migliore dell’antico. Lo vediamo, anche plasticamente, nel volto delle nostre città, rese sempre più brutte e inumane dall’applicazione rigorosa del paradigma del funzionalismo, dell’efficientismo e del gigantismo modernista. Una città come New York, guardata con gli occhi del vecchio paradigma, non è semplicemente brutta e invivibile, ma è la raffigurazione dell’inferno: un luogo orribile, adatto alle anime dannate, dove le sole cose che contano sono quelle di ordine materiale che riguardano l’avere, l’accumulare, l’apparire, l’ostentare, il produrre, il consumare, il guadagnare, lo spendere, in un giro senza fine, sempre più vorticoso e sempre più fine a se stesso, dove l’uomo è una variabile secondaria e l’essenza sono il potere, la tecnica, la finanza. Il vecchio paradigma è semplicemente il paradigma cristiano, che ha assicurato all’Europa mille anni di stabilità, di fiducia nella ragione e di speranza nell’altra vita. Ha cominciato ad incrinarsi verso la fine del Medioevo e si è progressivamente ristretto, cedendo terreno nel campo della filosofia, delle scienze, dell’economia, della vita pratica, ma tuttavia lottando instancabilmente, fino quasi ai nostri giorni, ormai confinato quasi interamente alla sfera della religione, ma conservando, sino quasi alla fine, la sua dottrina, la sua liturgia, la sua morale. Diciamo fin quasi perché, a partire dal Concilio Vaticano II e dalla resa al mondo spacciata per riforma e rinnovamento della Chiesa, di fatto il paradigma cristiano si è estinto, e più precisamente si è suicidato, conservandosi solo in piccoli nuclei e in alcune coscienze, ma lasciato cadere, come un vestito vecchio e ormai inutile, perfino imbarazzante, dal suo stesso clero. Bisogna poi osservare che la lunga lotta fra il paradigma cristiano e il paradigma moderno si è combattuta dapprima nelle città, espugnate, ad una ad una, dalla cultura e dal sistema di vita moderni; poi si è spostata nelle campagne, e lì si è protratta ancora per alcuni secoli, a seconda dei diversi Paesi. Nelle campagne russe il paradigma cristiano era ancor vivo e forte al principio del XX secolo, quando è stato spazzato via dal bolscevismo (per risorgere dalle sue rovine, però, dopo la accaduta del comunismo). Nelle campagne francesi, la lotta durava ancora in pieno XX secolo, e così in quelle italiane, perfino dopo la Seconda guerra mondiale, nei due eserciti di Peppone e don Camillo. La fine è venuta dal consumismo come stile di vita, a partire dal boom degli anni ’50 e dalla cosiddetta riforma conciliare, che ha letteralmente stravolto le forme del sacro e ha colpito al cuore, con la Dignitatis humanae, la chiave di volta del paradigma cristiano: l’idea che la Verità, essendo una, non ammette scelte diverse da essa e che pertanto l’esercizio della vera libertà implica l’adesione al Vangelo di Gesù Cristo e non ad una qualsiasi altra fede, culto o setta.
Il fatto che il paradigma cristiano abbia lottato così a lungo prima di soccombere fa capire quanto fosse radicato nelle coscienze e nella società, e quanto fosse idoneo a sostenere gli uomini e i popoli nei dolorosi travagli della vita e della storia. Per abbatterlo c’è stato bisogno del tradimento: quella cultura laicista che non era riuscito a vincerlo sul piano della lotta aperta, ad armi pari, ha avuto la meglio infiltrandosi nel clero e operando nascostamente dall’interno della Chiesa, dissimulando sino all’ultimo i suoi veri obiettivi. Bisogna cambiare Roma con Roma, diceva astutamente il modernista Ernesto Buonaiuti. Tale opera di infiltrazione e di subdola falsificazione ha un nome: massoneria. La massoneria è stata l’anima della modernità ed è stata lo strumento della sua vittoria finale sul paradigma cristiano. La modernità nasce da un progetto massonico: la fratellanza umana da perseguire sulla base dello svuotamento di tutte le religioni, e in particolare sulla distruzione metodica e implacabile del cristianesimo, con tutti i suoi valori e la sua morale, per sostituirli con altri valori e un’altra morale, interamente incentrati sull’uomo. Il divorzio, l’aborto, l’eutanasia, le unioni omosessuali, la droga, la fecondazione eterologa, l’utero in affitto, e, in prospettiva, anche la pedofilia e altre aberrazioni sessuali, sono tutte sull’agenda del nuovo ordine massonico, il cui scopo è il trionfo dell’umano radicale, la rivincita della Torre di Babele e, in ultima analisi, di Lucifero, visto come il Portatore di Luce (e che infatti come tale è adorato dai massoni di più alto grado), contro il vecchio Dio, equiparato a un dio meschino, geloso e vendicativo, che non vuole la felicità degli uomini, ma la loro sottomissione e il loro sfruttamento. Inutile dire che il vero obiettivo di quei signori è l’asservimento dell’uomo, dietro il paravento e le parole d’ordine della sua pretesa liberazione: un asservimento quale non si è mai visto in passato, neppure nelle forme gigantesche che aveva assunto la schiavitù ai tempi dell’Impero Romano. Sarà, infatti, uno schiavismo biologico, psicologico e psichiatrico: e il suo scopo sarà il controllo totale dell’uomo, non solo nei suo atti esterni, ma nei suoi pensieri e nei suoi stessi sentimenti, da ottenere mediante la trasformazione dell’uomo in una nuova creatura semi-naturale e semi-artificiale, una specie di prodotto tecnologico innestato su una base organica. Il fine ultimo di tutto ciò è il dominio per il dominio: il domino di una minuscola élite di ultramiliardari ai danni di tutta la restante umanità. E qualcosa lo stiamo già vedendo. Possibile che la presenza di uomini dalla ricchezza incalcolabile, come Gorge Soros e Bill Gates, in tutte le istituzioni di beneficienza e di solidarietà internazionali, nonché il loro massiccio interessamento nel settore medico, farmaceutico e specialmente nella preparazione di vaccini, non faccia apparire evidente il disegno diabolico che questa élite massonica persegue da tempi immemorabili, e che ormai sta già quasi per realizzare? Oppure c’è qualcuno disposto a credere che l’UNESCO, l’OMS, Save the Children, Telethon e tante altre istituzioni e organizzazioni di volontariato, apparentemente così filantropiche, ricevano fiumi di denaro dai pescecani della grande finanza, senza alcun secondo fine, così, per pura e disinteressata generosità? Tanto varrebbe credere che dei terroristi inesperti, del tutto incapaci di pilotare un aero di grandi dimensioni, possano dirottarne addirittura due e dirigerli con precisione millimetrica (in un cielo sgombro di qualsiasi difesa) contro le Twin Towers, facendole crollare come se avessero avuto le fondamenta di stoppa? O che il proprietario dell’attico di una di esse, il miliardario ebreo Larry Silverstein, il mattino dell’11 settembre abbia annullato una colazione di lavoro che doveva tenere lassù, perché si era ricordato di dover fare una visita dermatologica? Eppure queste cose sono state dette e, anzi, costituiscono la verità ufficiale sull’11 settembre; al punto che, se fate una rapida ricerca su internet, vi troverete dieci articoli che si scagliano contro le "bufale" del complottismo per uno che fornisca una traccia di lavoro alternativa. Le "bufale" sono, appunto, che Silverstein fosse a conoscenza di quel che stava per accadere e che davvero la sua premurosa moglie gli abbia detto: Ma caro, non ricordi che devi andare dal dermatologo, oggi? Ora, se c’è un bel po’ di gente pronta e disposta a credere a "verità" del genere, non deve stupire neanche che ce ne sia parecchia disposta a credere che Bill Gates abbia a cuore la nostra salute e che voglia venderci i suoi vaccini per pura bontà d’animo, o che George Soros finanzi le on.g. che trafficano la carne umana sul Mediterraneo, o quelle che si occupano dell’infanzia abbandonata nelle città europee come Bucarest, perché gli stanno veramente a cuore quei migranti e quei bambini. O forse glie ne importa, dei bambini, a codesti miliardari, ma per ragioni un po’ diverse da quelle ufficialmente dichiarate. Infatti i membri della super-élite sono dediti alla pedofilia e al satanismo, l’una in funzione dell’altro. Sull’aero di Jeffrey Epstein, il re del turismo pedofilo, che aveva comprato addirittura un’isola tropicale perché i suoi clienti potessero spassarsela con bambini e bambine, togliendosi tutti i capricci sessuali, oltre al principe Andrea d’Inghilterra c’era anche il noto filantropo Bill Gates. Una coincidenza? Ci si faccia caso, si vada a controllare. E si scoprirà che dove ci sono i membri di questa super-massoneria, lì ci sono anche le tracce della pedofilia e il puzzo del satanismo, con tanto di sacrifici umani. Sacrifici di bambini, tanto per capirci. Film come Rosemary’s Baby di Roman Polanski non sono di pura fantasia: alzano il lembo di una tenebrosa realtà, lasciando intravedere qualcosa che tutti conoscono, fra la gente che conta, a partire dal Bilderberg e dalla Commissione Trilaterale fino al vertice della piramide degli Illuminati. Ed è per questo che costoro finanziano l’UNESCO: per introdurre l’educazione gender negli asili e nelle scuole e creare così le premesse perché la gente, un po’ alla volta, con la tecnica della finestra di Overton, finisce per non percepire più come aberrante alcuna deviazione sessuale, fino alla pedofilia più esplicita. Non lo aveva teorizzato apertamente il maître à penser dei libertini italiani, Mario Mieli, che i "rivoluzionari" hanno il diritto di fare sesso coi bambini, perché loro soltanto sanno come si fa, e possono renderlo un atto altamente educativo?
Tornando alla questione del paradigma. In queste settimane della primavera 2020 abbiamo assistito alle ultime convulsioni del paradigma cristiano. La chiusura delle chiese, la sospensione della santa Messa, l’abolizione del Sacrificio eucaristico, con la pronta e volonterosa collaborazione del clero stesso, è stata il colpo di grazio che la massoneria, giunta al potere in tutti gli stati dell’Occidente (tranne gli Stati Unti ove, dopo l’elezione di Trump, la partita è ancora aperta), ha sferrato al cristianesimo. E il colpo è riuscito perfettamente: la fede cristiana, che stava già agonizzando, si è spenta del tutto. Se così non fosse, avremmo assistito a una reazione, a una levata di scudi; il papa, per primo, si sarebbe erto contro il capo del governo e gli avrebbe detto, come fece il vescovo di Milano, sant’Ambrogio, con l’imperatore Teodosio: Non ti è lecito fare questo! Invece, silenzio di tomba; e i pochissimi sacerdoti che hanno osato celebrare la Messa, un po’ di nascosto, alla presenza di cinque o sei fedeli, sono stati denunciati dalle autorità e prontamente scaricati dai loro vescovi codardi e traditori. Fine del paradigma cristiano: l’ultimo atto è passato agli archivi della storia. Gli studiosi avranno materia su cui discutere per anni, e domandarsi perché le cose siano andate in questo modo; ma il fatto incontrovertibilmente resta quello. E ora? Adesso il cristianesimo si è rifugiato nella profondità delle coscienze; vive ancora in alcune anime che non si sono rassegnate, che non si sono arrese; anime di consacrati, ma ancor più di laici. Sono dei piccoli semi, che oggi passano pressoché inosservati. Si direbbe che la scena sia tutta per la cultura del Pensiero Unico, laicista, materialista, antropocentrico e massonico. Ma è un trionfo apparente. Non ha basi. Fino ad oggi ha vissuto di rendita, prendendo come bersaglio perpetuo il cristianesimo; tutta la cultura moderna non è che un grido di rivolta contro il cristianesimo. Ma ora che il cristianesimo è ritornato nelle catacombe, bisogna che la cultura moderna faccia vedere cosa sa fare per conto suo: e sta già apparendo che non sa far nulla, perché non è nulla. È la cultura del nulla, la cultura del caos, del nichilismo e della disperazione. Sa solo distruggerle, non sa costruire; quindi, come un incendio furioso che brucia la vegetazione, ben presto si spegnerà per mancanza di alimento. Se non c’è più il cristianesimo da presentare come il Nemico Numero Uno, cosa resta da fare alla cultura moderna? Come farà a mascherare la sua vera intenzione, instaurare la dittatura del Nuovo Ordine Mondiale, che di umanistico avrà solo il nome, mentre sarà la più ferocemente anti-umana che si possa immaginare, perché dovrà garantire il dominio assoluto a una ristrettissima élite? Non potrà far nulla, neanche offrire uno straccio di speranza in questa vita. Solo allora, pentiti, torneremo a Dio.
Fonte dell'immagine in evidenza: Foto di Christian Lue su Unsplash