Dèi o alieni? Lo strano caso di Salvador Freixedo
1 Maggio 2020E dietro la facciata, il nulla
3 Maggio 2020Secondo lo scrittore Salvador Freixedo, un gesuita spagnolo che dopo trenta anni di sacerdozio ha gettato la tonaca alle ortiche e si è dedicato a tempo pieno allo studio dei fenomeni parapsicologici e ufologici, tutte le religioni sono un’impostura inventata dalle creature aliene per tenere l’umanità in uno stato di confusione, ignoranza e conflittualità permanente, e poterla così sfruttare più agevolmente per i loro scopi. Tali creature non vengono necessariamente da altri mondi, ma dal nostro stesso mondo, solo che non solo percepibili in condizioni normali perché i loro corpi sono costituiti di materia sottile e si muovono su differenti campi vibrazionali. Lui preferisce chiamarli esseri ultradimensionali, cioè viventi su altre dimensioni. Non appartengono a un’unica specie, ve ne sono diverse, anche in conflitto tra loro, ma sono tutti accomunati da una fondamentale ostilità nei confronti degli uomini. Tale ostilità non dipende da un pregiudiziale atteggiamento d’inimicizia nei nostri confronti, ma è una conseguenza del fatto che hanno bisogno delle nostre energie psichiche, specie di quelle negative, generate da paura, angoscia, disperazione, perché sono energie a bassa frequenza per loro paragonabili a un nutrimento e, in certi casi, a una specie di droga, ossia a un "cibo" di cui sono ghiotti per ragioni voluttuarie. In ogni caso, sia che abbiano un assillante bisogno di succhiare le nostre energie più basse, sia che lo facciano per semplice piacere, hanno per noi la stessa considerazione che noi abbiamo nei confronti degli animali da allevamento: ci utilizzano, ci sfruttano, a volte ci rapiscono, e per poter fare tutto ciò si servono dell’inganno e della dissimulazione. A volte contattano degli umani e si presentano come creature extraterresti pacifiche, evolute e nobilmente preoccupate per il nostro futuro; vogliono metterci in guardia contro i nostri errori evolutivi, in particolare l’inquinamento e lo sfruttamento selvaggio delle risorse della Terra, e in tal modo riescono ad accreditarsi come nostri "amici", cosa che in realtà non sono affatto. I rapimenti di persone e specialmente di bambini, le mutilazioni di bestiame, e altri fenomeni inquietanti che non trovano spiegazioni logiche e plausibili, provengono spesso da loro e dalle loro attività dirette a procurarsi le fonti energetiche delle quali hanno bisogno.
In certi casi si manifestano agli uomini sotto le apparenze di "angeli" oppure direttamente come gli "dèi", affermando di essere tali e rivolgendo loro rimproveri, esortazioni e richieste; nell’ambito del cristianesimo, le apparizioni dei mistici e specialmente quelle mariane, secondo Freixedo, hanno questa origine. Anche in tali casi lo scopo è quello di prelevare energia psichica dagli uomini e di predisporli a una docile sottomissione, assicurando i veggenti che presto l’umanità dovrà affrontare delle prove durissime, ma loro, i veggenti, saranno preservato grazie alla speciale protezione del cielo. È una teoria sorprendente, specie considerando che è stata formulata da un uomo di Chiesa, o quanto meno da un ex uomo di Chiesa. Altri, come Erich vin Däniken e Raymond Drake, hanno sostenuto teorie analoghe circa la nascita delle religioni; nessuno però, a quanto ci risulta, si è spinto così lontano come Freixedo, il quale giudica in maniera estremamente negativa tutte le religioni perché, oltre ad essere il frutto di un inganno e di una manipolazione mentale collettiva, celano anche degli scopi perversi, in quanto sono state istituite per tenere sottomessa l’umanità mediante i lacci del dolore, della rinuncia, della sofferenza, presentando il perseguimento del piacere come una cosa sbagliata e l’amore per la vita terrena come un allontanamento dalla retta via (e qui le sue idee si avvicinano parecchio a quelle di Nietzsche). Perciò il minimo che si possa dire del clero, e degli stessi mistici, è che si prestano, in buona o in cattiva fede, a servire un progetto fraudolento che viene gelosamente tenuto nascosto ai fedeli.
Ecco cosa dice in proposito l’ex gesuita (da: S. Freixedo, UFO: una minaccia per l’umanità?; titolo originale: Los ovnis, una amenaza para la humanidad?; Madrid, 1992; ed. italiana Milano, Hobby & Work, 1993, pp. 120-122):
Oggi l’uomo possiede una tecnologia al servizio della guerra ed è in grado di uccidere più gente in un solo secondo di quanta ne morì nel corso di tutte le guerre dello scorso secolo. L’elettronica, la chimica e l’ingegneria più avanzate, prima di porsi al servizio della geme comune per migliorare le loro vite e facilitarne il lavoro, sono al servizio di uomini che in ogni paese occupano le alte posizioni militari e che sono grandi sostenitori degli interventi armati.
Le istituzioni militari di ogni paese — spesso costituite d individui con mentalità paranoide — pianificano coscienziosamente le mattanze umane, necessarie naturalmente per motivi "patriottici". Tutti coloro che progettano e dirigono le guerre (e qualora non fossero sufficienti i militari, "Dio" manda loro una grande quantità di politici) credono di essere persone degnissime, che agiscono solo per motivi di stato. (…) Ma ciò che rende una guerra "onesta" è il concetto di patria, sul quale la mente umana è stata coscienziosamente strumentalizzata e condizionata fin dalla nascita, fino al punti di perdere ogni nozione logica e considerare tutti coloro che non sono compatrioti più come nemici potenziali che come esseri umani esattamente uguali a noi. Non si dimentichi che la patria, insieme alla razza e alla lingua, è una delle grandi strategie inventate dagli "dèi" per tener divisi gli esseri umani, per far sì che essi non si capiscano, e quindi non uniscano le loro forze per progredire tecnicamente e socialmente.
Queste strategie, oltre alla religione, sono state e continuano ad essere motivo di contrasto tra gli umani e costituiscono ciò che, in definitiva, li induce ad affrontarsi l’un l’altro sui campi di battaglia. Se è vero che gli "dèi" cercano il dolore, eccitazione e il terrore, come mezzo perché la mente dell’uomo produca le onde che a loro interessano, e a tale fine risultano senza dubbio funzionali le situazioni nelle quali vite umane vengano troncate violentemente, soprattutto se con spargimento di sangue, allora la guerra costituisce in tal senso uno strumento davvero "perfetto", ancorché orribile. Il lettore immagini una qualunque delle grandi battaglie della storia: un campo ricoperto di cadaveri e di feriti che si dissanguano lentamente. In questo caso, poi, "immaginare" non significa inventare con l’immaginazione, ma semplicemente ricordare un fatto o centinaia di fatti realmente accaduti. Quale straordinario banchetto per queste sanguisughe cosmiche e per questi Dracula dello spazio! E come sono stati bravi a indebolire e soggiogare la mente di tanti personaggi storici illustri fino a convincerli che la difesa della democrazia, l’onore, la dignità, la patria, la religione o i valori morali esigessero e giustificassero tante morti e tanti orrori!
Parliamo ancora della religione, perché la religione è stata e continua ad essere causa di guerre. Con l’aggravante che le guerre religiose hanno in sé una particolare ferocia. Si tratta nientemeno che di sterminare i nemici di Dio! E siccome per difendere l’onore di Dio tutto è lecito (almeno così pensano i fanatici), le atrocità commesse in nome della religione non hanno l’uguale nella storia.
Come sintesi (…) possiamo affermare che gli "extraterrestri" della Terra, gli "dèi", cercano soprattutto di eccitarci, e per quanto sia loro possibile, di riunirci per poter attingere più facilmente l’energia sotto forma di onde emesse dalle menti in stato di eccitazione. Abbiamo già spiegato che questa eccitazione va intesa in senso ampio: la mente deve cioè trovarsi in uno stato di tensione o di attesa e per ottenere questo con maggior efficacia, gli "dèi" cercano di concentrare molti esseri umani in uno stesso luogo.
Per conseguire tutto questo, hanno ideato alcune strategie a breve e lungo termine. Quelle a breve termine si identificano nelle religioni e negli sporti organizzati e di massa, che ottengono "naturalmente" questi stati d’ansia e di eccitazione insieme all’agglomerazione. Quelli a lungo termine potrebbero essere le divisioni prodotte dalle diverse razze, lingue e nazioni, che alla fin fine producono uno degli effetti più utili e ambiti da questi "dèi": le guerre che offrono loro, su un "piatto d’argento", dolore, sangue e morte.
Abbiamo già discusso di queste cose in un precedente lavoro; ora vogliamo soffermare la nostra attenzione su un aspetto a nostro avviso interessante delle teorie di Freixedo, anche se ci permetteremo di staccarlo dalla sua visione generale e d’interpretarlo a modo nostro. Dunque, per lui gli "dèi" sono in realtà degli impostori ultra-dimensionali, che sfruttano l’ingenuità e l’ignoranza degli uomini e si avvalgono della loro superiorità fisica, del fatto ad esempio di poter apparire o sparire a piacere dal loro campo percettivo, per mentire e propinar loro delle storie inventate, al solo scopo di nascondere i propri scopi. Freixedo (che è morto l’anno scorso, nel 2019, a novantasei anni, essendo nato nel 1923), come altri studiosi di tale materia, ad esempio il più recente David Icke (inglese, classe 1952), ritiene altamente probabile che alcuni governi siano già entrati in contatto con questi esseri e abbiano raggiunto con essi un accordo perverso, tenuto ovviamente segreto, permettendo loro di costruire o utilizzare delle basi sotterranee, come quella di Dulce, nel New Mexico, ove sono lasciati liberi di fare esperimenti a danno di esseri umani appositamente rapiti, ad esempio per la creazione di esseri ibridi, in cambio di tecnologia militare avanzata. Ma gli alieni non sono stati ai patti, rapiscono molti più esseri umani di quanto pattuito e ciò ha dato luogo a dei conflitti, nei quali la loro superiorità si impone sempre.
L’aspetto originale della teoria di Freixedo non è l’equivalenza fra le creature ultra-dimensionali e le divinità adorate dagli esseri umani ma quello, che sembra essergli sfuggito, della equivalenza fra tali creature e i demoni, presenti in quasi tutte le religioni, compreso il cristianesimo. Per lui quelle creature sono tutte "cattive", perché bisognose o desiderose di prelevare le nostre energie psichiche e perciò bugiarde e ingannatrici nei nostri confronti. Nella cosmogonia cristiana, a esser nemici dell’umanità sono i diavoli, angeli ribelli precipitati nell’inferno dalla giustizia di Dio; con la notevole differenza che gli alieni di Freixedo sono di natura materiale e hanno una vita mortale, anche se molto più lunga della nostra, mentre la dottrina cristiana afferma che sono puri spiriti e i loro poteri vengono dal non avere le limitazioni dello spazio e del tempo. Quando egli descrive le sollecitazioni degli alieni affinché gli uomini arrivino a odiarsi e a scatenare le guerre, e poi ce li mostra intenti a prelevare l’energia psichica di un campo di battaglia, ancora ingombro di morenti e inzuppato di sangue, di fatto ricalca l’idea cristiana che all’origine del male c’è l’invidia del diavolo e il suo odio contro la creazione di Dio, e che gli spiriti maligni godono immensamente quando riescono a provocare odio, dolore e disperazione. La differenza è che per Freixedo tale godimento è di natura materiale, per il cristianesimo no, appunto perché la natura dei diavoli non è corporea. Fa impressione che egli ponga sullo stesso piano dèi, gli angeli e i diavoli, accomunati da una finalità crudele, opportunista e predatoria nei confronti degli umani. Colpisce anche che veda in tutte le religioni il simbolo del sangue come un riflesso del condizionamento mentale operato dagli alieni. Se tale spiegazione può applicarsi ai sacrifici umani, ad esempio quelli dei sacerdoti aztechi che strappavano il cuore alle vittime ancor vive per offrirlo alla divinità solare affinché non si spegnesse, applicato al Sacrificio di Cristo sulla croce questo schema diventa incongruo, oltre che blasfemo. Gesù, infatti, ha versato il suo sangue per salvezza degli uomini, non ha preteso il loro. Ed è singolare che un sacerdote, che per 30 anni ha celebrato la santa Messa, ripetendo le parole di Gesù nel Vangelo (Mt 26, 27-28): Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati, non colga la differenza. Così pure, quando afferma che credere nella bontà disinteressata degli alieni equivale a riesumare il dogma cattolico dell’Angelo custode, mostra una prevenzione anticristiana che tradisce una debolezza del pensiero: per lui se una cosa somiglia alla dottrina cattolica, allora è certamente un inganno. In fondo Freixedo è un nietzschiano, anzi un leopardiano, che accusa gli "dèi" di volere l’infelicità dell’uomo per ragioni tutte loro, che si guardano bene dal rivelarci. Se il Dio cristiano fosse veramente un padre, perché dovrebbe esigere dai propri figli dolore e sofferenza?, si chiede a un certo punto (in: Contattati dagli Ufo!, Hobby & Work, 1993, p. 79). Ma qui c’è un grosso fraintendimento: Dio non esige dai suoi figli dolore e sofferenza; piuttosto li ammonisce che saranno incompresi e perseguitati a causa sua, però li rassicura con le stupende parole: Vi lascio la pace, vi do la mia pace; e precisa: ve la do, non come la dà il mondo (Gv 14,27). L’errore di Freixedo è figlio dello stesso smarrimento intellettuale che nei gesuiti ha prodotto le eresie di Teilhard de Chardin e Karl Rahner, e al presente di Bergoglio e ha una matrice comune: la cultura della contestazione nata dall’idea beat di un mondo senza stati, né religioni, né identità (vedi la canzone Imagine di John Lennon). Le religioni infatti non sono tutte uguali, anzi a rigore se la verità è una, la sola religione degna di tale nome è una anch’essa. Quanto agli stati e le identità, stiamo misurando in questi giorni, sotto i colpi della globalizzazione inumana, la loro utilità e necessità per la nostra sopravvivenza; altro che fattori negativi dei quali sbarazzarci…
Fonte dell'immagine in evidenza: Immagine di pubblico dominio (Gustave Dorè)