Sottomessi dal totalitarismo della bontà
26 Aprile 2020C’è un disegno; e chi non sa vederlo è già schiavo
28 Aprile 2020Il discorso che Giuseppi Conte ha imposto agli italiani la sera del 26 aprile, a reti unificate, per la bellezza di quasi un’ora, ha mostrato tutta la pochezza dell’uomo e di chi lo dirige, ma anche la sua estrema pericolosità per la democrazia e la Costituzione, di cui seguita a fare carta straccia. In teoria, avrebbe dovuto essere l’annuncio, con una settimane d’anticipo, della Fase 2, da tempo fissata alla data del 4 maggio, ossia della fase della ripartenza dopo quella dell’emergenza. Di fatto, si è subito capito che non c’era alcuna Fase 2, ma tutt’al più la Fase 1 virgola 2 o 3, come ha felicemente sintetizzato, a caldo, Alessandro Sallusti. Nessuna ripartenza, infatti; nessun progetto a breve, medio o lungo termine; nessun impegno per il futuro, se non vaghe promesse, come al solito; nessun dato certo, nessuna programmazione seria, nessuna indicazione precisa. In compenso, un diluvio di intimazioni, prescrizioni, divieti e minacce, il tutto sciorinato con una faccia tosta che non si sa se attribuire a una totale inconsapevolezza politica o a una suprema forma di arroganza del potere. Quel signore e i suoi burattinai non hanno capito che il Paese è allo stremo e che bisogna aspettarsi sollevazioni e agitazioni di lavoratori disperati; o forse lo sanno benissimo – perché dopotutto saranno raccomandati e sfrontati quanto si vuole, ma non proprio stupidi – e non gliene importa nulla. Viene perfino il sospetto che sia ciò che desiderano e che non aspettino altro per passare alla vera Fase 2, che non sarà quella della ripartenza, ma della repressione manu militari. E questo non è un eccesso di pessimismo, ma, purtroppo, nient’altro che sano realismo: quello cui si giunge dopo aver messo in fila i fatti, nudi e crudi, per poi tirare le somme.
E i fatti sono questi.
Primo, il Signor Nessuno, giunto al suo secondo mandato senza aver mai preso un voto da un solo cittadino – un mandato, si badi bene, che è in contrapposizione col primo e, quel che più conta, in totale distonia con le indicazioni di voto del Paese – ha deciso quel che nessun altro statista al mondo, Cina e Iran compresi, si è mai sognato di fare: bloccare in maniera quasi totale la vita economica e sociale della nazione sulla base di una presunta pandemia che l’OMS ha, sì, dichiarato, peraltro dopo averla negata, ma che nessun altro governo al mondo ha ritenuto tale, al punto che nessun governo ha preso sul serio le folli indicazioni di quella poco credibile istituzione, che, si ricordi, è finanziata da privati e quindi collusa irreparabilmente con i loro interessi. Gli interessi di Big Pharma, cioè di Bill Gates: guarda caso, il sollecito produttore di vaccini, nonché il preveggente regista di esercitazioni da pandemia, mesi e mesi prima che il "caso" del Covi-19, già presente da alcuni anni in varie zone del pianeta, scoppiasse. E il fatto che l’OMS abbia rivolto particolari elogi al governo italiano per le misure adottate di fronte alla pretesa pandemia è già di per se stesso indicativo del significato ironico che è implicito in essi.
Secondo, mentre l’economia veniva bloccata e le persone consegnate agli arresti domiciliari, nessun provvedimento concreto è stato preso per sostenere le imprese e le famiglie, come se bastasse dire a una parrucchiera che non deve aprire il negozio per tre mesi e quella dovrà solo pazientare tre mesi, seduta sul divano a leggere, vivendo non si sa di cosa, per poi rialzare le saracinesche e riprendere il suo lavoro, come se niente fosse, con tutte le bollette, l’affitto e le tasse da pagare, anche per quei tre mesi di forzata inattività. E mentre i commercianti e gli imprenditori tedeschi costretti a fermarsi hanno ricevuto immediatamente alcune migliaia di euro erogati dal governo a fondo perduto, da noi sono arrivati solo, e con molti stenti e ritardi, seicento euro in tutto a persona, che per una famiglia di quattro persone bastano sì e no per la spesa di un paio di settimane, prima che il frigorifero si svuoti nuovamente.
Terzo, le forze dell’ordine hanno ricevuto istruzioni di procedere con la massima severità contro i cittadini indisciplinati, rei di uscir di casa senza un valido motivo, senza la mascherina e in più di uno per volta, anche se marito e moglie (i quali, evidentemente, a stretto contato ci stanno tutto il giorno, quindi non si capisce perché non potrebbero uscire insieme, specialmente in automobile). E mentre i clandestini sono liberi, come prima e più (se possibile) di prima, di sbarcare, di spacciare, di delinquere in ogni maniera possibile, nonché di girare a gruppi e d’infischiarsene di guanti e mascherine, i cittadini che hanno sempre pagato le tasse e rispettato la legge sono trattati alla pari di delinquenti o di lebbrosi, e vengono umiliati, multati e denunciati perfino se accompagnano la propria bambina in ospedale per sottoporsi a un trapianto, con la motivazione che uno solo dei genitori era autorizzato a farlo.
Quarto, tutti i principali mezzi d’informazione, a cominciare dalla Radiotelevisione di Stato, si sono lanciati, fin dal primo istante, in una campagna di terrorismo psicologico permanente, che non si placa nemmeno per un’ora e che non risparmia neppure gli spazi pubblicitari. Ai cittadini reclusi, mortificati e angosciati per la mancanza di denaro, viene detto e ripetuto fino all’ossessione che devono restare a casa; che devono rispettare tutte le norme; che se le trasgrediscono saranno puniti e che, in ogni caso, si rendono colpevoli di mettere a repentaglio la salute di tutti, e perciò indicati come pubblici untori. Ai telespettatori e ai lettori dei giornali, peraltro, non vengono mai dati i numeri reali delle vittime, cioè i numeri dell’ISTAT, ma solo numeri vaghi, sproloqui di giornalisti e servizi taroccati, con tanto di colonne di camion in marcia nella notte, cariche di bare. E si tace sul fatto che in Italia sono state date disposizioni per far passare come morti da Covid-19 tutte le morti nelle quali sia presente anche il Covid-19, falsificando deliberatamente la realtà. Perché la realtà è che i decessi dei primi quattro mesi dell’anno in corso sono assolutamente nella media degli anni precedenti. Intanto, però, sin dai primi di marzo, l’Italia si è auto-presentata davanti al consesso internazionale come il Paese più infetto al mondo, al punto che navi e aerei carichi di turisti italiani sono stati scacciati come appestati da ogni luogo del globo terracqueo, fossero le Maldive o l’isola Mautitius; mentre i turisti stranieri hanno disdetto le prenotazioni e hanno evitato di recarsi in Italia fin da prima che il Paese venisse posto in quarantena.
Quinto, il governo non ha mai avuto una sua politica, una sua linea e una sua prospettiva: si è rimesso agli esperti, ai virologi, ai biologi, ai medici, e infine ha costituito una sedicente task-force di tecnici, demandando ad essa, in pratica, tutte le decisioni da prendere, e mettendosi al suo rimorchio in tutto e per tutto, tranne qualche dettaglio di nessuna importanza. Questo governo, pertanto, ha unito il massimo della prepotenza nei confronti dei cittadini con il massimo dell’insipienza nei confronti dei sedicenti tecnici ed esperti. I quali, però, a loro volta, sin dal primo giorno non hanno fatto altro che litigare e perfino querelarsi fra di loro, tanto poco hanno capito di tutta la faccenda, e senza vergognarsi di dire oggi l’esatto contrario di quel che avevano affermato con forza sino a ieri.
Sesto, il governo ha fatto carta straccia del Concordato con la Chiesa, ha deciso la sospensione delle funzioni religiose, perfino nella Domenica di Pasqua, nonché della partecipazione ai funerali degli stessi parenti stretti; ha autorizzato le forze dell’ordine a penetrare nelle chiese durante le sacre funzioni e ad interromperle, come se il sacerdote stesse tenendo una conferenza o una meditazione e non celebrando il Sacrificio eucaristico. E tutto questo con il consenso totale della sedicente chiesa cattolica, non però quale risultato di una trattativa, ma come effetto di una presa di posizione unilaterale da parte del governo, cui il clero si è perentamente adeguato: fino al punto di scaricare i pochi sacerdoti che hanno voluto celebrare la Messa nonostante i divieti, peraltro un presenza di pochissimi fedeli e tutti ben distanziati fra loro e muniti di mascherine. E ciò mentre per il 25 aprile decine e centinaia di persone hanno potuto assembrarsi nelle città italiane per festeggiare la cosiddetta liberazione, hanno potuto cantare a squarciagola Bella ciao senza che nessun carabiniere, vigile o poliziotto venisse a controllare se indossavano o no la mascherina e se erano o no ad almeno un metro di distanza gli uni dagli altri. E mentre il giornale della C.E.I., ciliegina sulla torta, unico fra tutti quotidiani, assieme al Manifesto, dedicava l’intera prima pagina alla nobile causa dell’antifascismo (peraltro in assenza di fascismo), titolando a caratteri cubitali: RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE. Evidentemente non più contro Mussolini, defunto da settantacinque anni, o contro Berlusconi, cacciato dal governo da una congiura dell’UE nove anni fa, ma contro Salvini e la Melloni, cioè i rappresentanti attuali, secondo il clero catto-comunista, del fascismo già sconfitto a suo tempo dai gloriosi partigiani nel 1945. Quelli che stupravano e ammazzavano sotto gli occhi dei genitori le bambine come Giuseppina Ghersi, e che torturavano per giornate intere e poi trucidavano bambini come Rolando Rivi, seminarista talmente innamorato di Dio da voler indossare abitualmente la talare e il cappello da sacerdote.
Settimo, il governo ha detto tutto e il contrario di tutto: è passato dall’invito ad abbracciare i cinesi e ad andare tranquillamente al bar a bere l’aperitivo, all’accusa a Salvini di sciacallaggio per la richiesta di porre in quarantena le persone provenienti dalla Cina, e dall’assicurazione che tutto era stato predisposto per affrontare qualsiasi emergenza sanitaria, e perciò che i cittadini potevamo stare tranquilli e sereni, a un isterismo e ad un allarmismo semplicemente folli, quali non si son visti in alcun altro Paese al mondo.
Ottavo, il governo ha preso tutte queste decisioni senza minimamente consultare il parlamento, con lo strumento del decreto legge ma senza pensare affatto a convertirlo in legge nei tempi e nei modi stabiliti dalla Costituzione; in altre parole, ha esorbitato dai suoi limiti e dalle sue funzioni e si è posto, di fatto, come un regime di polizia, vale a dire che ha effettuato un dolce e silenzioso colpo di Stato. Il tutto con l’assordante silenzio, anzi con la completa assenza dell’inquilino del Colle.
Nono, il governo si è presentato in sede europea per trattare questioni di somma importanza, che investono il futuro del nostro Paese, senza alcun mandato parlamentare e calcolando meno di zero il parere delle opposizioni. E ciò pur sapendo benissimo, anzi forse proprio perché consapevole di essere un governo moralmente abusivo, in quanto assolutamente contrario a quello che gli italiani, se fossero stati chiamati a votare dopo la caduta del Conte 1, avrebbero scelto, o sceglierebbero nei prossimi mesi. Vale a dire, in perfetto spregio del popolo sovrano ed ella sua volontà.
Decimo, il governo già parla di possibile ritorni del Covid-19 e già lascia capire, per bocca del suo premier, che con l’emergenza bisognerà convivere, vale a dire che dovremo scordarci per sempre un ritorno completo e stabile alla normalità. E questo mentre fior di scienziati, come il premio Nobel Luc Montagner, dicono chiaro e tondo che il virus perderà la sua forza nel giro di poco tempo, e che assumerà nuove forme; mentre altri, come Stefano Montanari, ricordano che questo virus non dà immunità e quindi la volontà di far vaccinare la popolazione, anche obbligatoriamente, come già preannunciato per la regione Lazio da Zingaretti (quel campione di sincerità che dice di esser guarito dal Covid-19 in due giorni, e di aver fatto una bella cura antivirale in altri due giorni) è semplicemente pazzesco, a meno che sia qualcosa di peggio.
Questo, per la sostanza. Per quanto riguarda la forma, il discorso televisivo di Giuseppi, con tanto di domande addomesticate da parte dei pochi giornalisti autorizzati a farle, è stato un mix di burbanza, auto-incensamento, scaricabarile, vaghezza e minacciosità. Burbanza, perché si è rivolto agli italiani come se non fossero più cittadini, e neppure sudditi del Re Sole, ma gli abitanti sconfitti di un Paese nemico occupato: voi dovete fare così, non vi è consentito fare colà, abbiamo deciso che… Auto-incensamento perché si è preso tutto il merito degl’inesistenti risultati straordinari che, a sentir lui, il mondo intero c’invidia. Scaricabarile, perché, giunto a sfiorare l’argomento scottante di quel che non ha funzionato, si è affrettato a gettare ogni responsabilità su qualcun altro, in particolare sulle regioni, a suo dire non abbastanza sollecite nel collaborare col governo: una polemica, questa, che ai cittadini non interessava affatto, così come non interessa loro di sentirlo polemizzare con le opposizioni, usando indebitamente gli spazi della Rai per fare lotta politica. Vaghezza, perché non è stato mai preciso nelle nuove disposizioni, ha fatto un discorso da avvocato e non da statista, si è ripetuto molte volte e non ha chiarito le idee ad alcuno. Minacciosità, perché la sola cosa chiara che ha detto, e l’ha sottolineata in continuazione, è che dobbiamo stare tutti attenti, che la morsa non si allenta, che chi sgarra verrà punito e se se qualcuno userà male i nuovi spazi di libertà (quali?), il rubinetto sarà chiuso e ha aggiunto in perfetto stile da grida contro i bravi di manzoniana memoria: che nessuno pensi di poter fare assembramenti, ecc. Minacce, appunto. Come e peggio di quel che abbiamo visto e subito finora: compresi droni, elicotteri, motovedette e pattuglie di poliziotti a dar la caccia a runner solitari o signore che prendono il sole al mare, tutte sole sulla spiaggia. Sappiamo che Giuseppi è disperato: si è mostrato così inadeguato che i suoi burattinai vogliono sostituirlo già da alcuni mesi. E tuttavia, che diamine: ci piacerebbe che mostrasse almeno un po’ di dignità…
Fonte dell'immagine in evidenza: Alan Camerer - Pubblico dominio