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Come la massoneria attua la manipolazione mentale

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), con sede a Ginevra, fondata nel 1946 ma entrata in vigore nel 1948, è una delle grandi istituzioni mondialiste fiancheggiatrici dell’ONU e dominate dalla massoneria internazionale, che si serve di esse come di altrettanti cavalli di Troia per diffondere pratiche e stili di vita edonisti, materialisti e anti-tradizionali, dietro lo schermo della tutela del bene pubblico, in questo caso il raggiungimento del massimo livello possibile di salute per tutti gli abitanti de pianeta. È a questa organizzazione dal nome altisonante, che suggerisce trattarsi della più seria e più attendibile fra le grandi istituzioni scientifiche del mondo, che si deve la proclamazione della pandemia da Coronavirus, nel marzo 2020, sebbene l’emergenza da Coronavirus non rientri effettivamente negli standard quantitativi previsti per fare un annuncio del genere. Ed è essa che ha pubblicamente lodato l’Italia, oltre all’Iran e alla Corea del Sud, per le massicce misure di contenimento adottate: il che significa che, in Europa, l’Italia è il solo Paese che abbia preso alla lettera le indicazioni dell’OMS e abbia deciso di applicare i suoi "suggerimenti" in tutta la loro ampiezza, semmai peccando per eccesso di zelo piuttosto che per difetto. Il che, sia detto fra parentesi, non stupisce più di tanto, visto che il governo italiano del permier Conte (come già quello del premier Monti, che impose ai cittadini il salasso chiamato salva Italia), non eletto da alcuno e anzi nato da uno dei più vergognosi papocchi di palazzo, mentre impone agli italiani la ricetta lacrime e sangue chiamata cura Italia, che manderà definitivamente a picco la nostra economia oltre che la nostra democrazia, vanta tra le sue nobili file un ministro dell’Economia, Gualtieri, il quale risulta nella lista dei quattordici personaggi graditi a George Soros nel Parlamento europeo, e un ministro della Salute, Speranza, il quale si vanta di aver adottato misure analoghe a quelle che si prendono in presenza di una pandemia di peste o di colera. Il tutto mentre lui e i suoi colleghi rilasciano torrenziali interviste a giornali amici, come La Repubblica o il Corriere della Sera, mentre sono più che mai avari di parole in un Parlamento della cui esistenza, in queste settimane drammatiche, nessuno si è accorto. Proprio come nessuno si è accorto dell’esistenza di un inquilino sul Colle più alto: anche se dell’uno e dell’altro ben si accorge il ministero del Tesoro, il quale a fine mese paga a quei signori stipendi ben superiori a quelli che il comune cittadino possa anche solamente sognare.

Ma è proprio vero che l’OMS merita questa fiducia incondizionata, e che le sue affermazioni rappresentano il non pus ultra della serietà scientifica? Gli altri governi europei, nessuno dei quali ha decretato gli arresti domiciliari per l’intera popolazione e nessuno dei quali ha ordinato la chiusura di quasi tutta l’economia nazionale, e specialmente del settore più strategico per essa (che nel nostro caso è il turismo) sarebbero dunque formati da bande d’incoscienti e criminali, disposti a mandare allo sbaraglio i loro popoli in nome di un cinico calcolo finanziario? O non è piuttosto l’OMS una delle branche di cui il super-governo massonico mondiale, l’ONU, si serve per sperimentare i vaccini brevettati da Big Pharma e per testare la reazione dei popoli alle misure di emergenza decretate per fronteggiare pericoli reali o immaginari? Oltre che, come si è detto, per veicolare stili di vita e filosofie nettamente in contrasto coi valori etici e religiosi delle varie nazioni e miranti all’instaurazione di una super-religione mondiale e di un’etica cosmopolita, o piuttosto apolide, che prevede la perfetta normalizzazione dell’aborto, dell’eutanasia, dell’omosessualità istituzionalizzata, con tanto di adozioni di bambini, della fecondazione eterologa, della manipolazione genetica e della clonazione? In questo senso, l’OMS lavora in sinergia con altre istituzioni di derivazione ONU, come l’UNESCO, che agiscono direttamente sull’educazione e sui programmi scolastici, orientandoli nel senso desiderato dalla massoneria internazionale, e cioè aprendoli alla diffusione della cosiddetta teoria gender, in modo da rendere obsoleti, nel giro di una o due generazione, non solo i concetti di padre e madre, ma anche quelli di maschile e femminile, per sostituirli con una teoria e una pratica della sessualità e della genitorialità "liquide" e continuamente reversibili.

Prendiamo il caso dell’omosessualità (un termine di per se stesso ingannevole e fuorviante, poiché in natura non esiste nulla che corrisponda a questo concetto, essendo la sessualità, per definizione, la relazione che s’instaura, a fine procreativo, fra un organismo maschile e uno femminile). Ha scritto il giornalista Bruno Vespa nel suo libro Questo amore. Il sentimento misterioso che muove il mondo (Rai/Mondadori, 2011, p. 121):

La lobby gay internazionale è molto forte e gli scienziati convengono nel riconoscere che se l’Organizzazione mondiale della sanità ha cancellato l’omosessualità dall’elenco delle patologie [nel 1990: sposando un"a tesi pubblicata nel 1973 dall’American Psychiatric Association", id., p. 119], non l’ha fatto perché le organizzazioni gay lo hanno chiesto, ma probabilmente ha anticipato i tempi della decisione. Per dimostrare quanto sia forte il pregiudizio verso chiunque sostenga che l’omosessualità si può "curare", basti citare la denuncia della Casa della legalità (oltre che gli esposti di alcune organizzazioni gay agli ordini dei medici e degli psicologi di Genova) contro monsignor Paolo Rigon, presidente del Tribunale ecclesiastico della Liguria, secondo il quale "l’omosessualità è un problema che si risolve se la psicoterapia viene affrontata nella prima adolescenza". La stessa Procura genovese ha chiesto l’archiviazione del reato nell’estate del 2011.

Questo esempio può dare un’idea della immensa potenza di persuasione che possiedono istituzioni come l’OMS, le quali si pongono, di fatto, al di sopra delle autorità governative e giuridiche dei singoli Paesi. Ricordiamo, infatti, che il 20 dicembre 1980 una sentenza della Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia, rifacendosi all’accordo del 25 marzo 1951 fra l’OMS e il governo egiziano, stabilisce che gli Stati hanno l’obbligo di cooperare in buona fede per favorire il perseguimento degli scopi e degli obiettivi dell’Organizzazione espressi nella sua costituzione. In altre parole, se la medicina e la psichiatria mondiali, sul terreno propriamente scientifico, consideravano l’omosessualità come una deviazione o una patologia, e l’opinione pubblica mondiale, sul terreno della vita pratica, seguiva a sua volta tale orientamento, a partire dal 1990 la prospettiva si è letteralmente rovesciata e l’omosessualità è divenuta un "orientamento" sessuale tanto normale e naturale quanto quello eterosessuale. Una volta insinuato questo cuneo nella cultura scientifica e nella percezione dell’opinione pubblica, il resto non poteva che arrivare, sia pure con un certo tempo e col sostegno di una istituzione "parallela", come l’UNESCO, e di una fortissima pressione mediatica: si pensi a film coma Philadelphia o a divi e dive dello spettacolo che facevano e fanno coming-out, fino a sbandierare la loro bisessualità o la loro omosessualità come qualcosa di bello e intrigante, qualcosa in più e non qualcosa di meno rispetto alla comune umanità. E il "resto" è stata la piena accettazione sociale dell’omosessualità e il riconoscimento giuridico delle unioni omosessuali, con tutte le relative implicazioni (adozioni, utero in affitto, fecondazione eterologa), in un primo tempo; l’abolizione del modello della famiglia tradizionale e della genitorialità maschile e femminile, e la repressione penale del dissenso, cioè della difesa di tali realtà, in un secondo tempo. Le anime belle pensano ancora che la "svolta" dell’OMS su questo tema, aprendo la strada ad altrettante svolte culturali e legislative nei singoli Paesi, sia stata un fattore altamente positivo, perché ha tolta dal ghetto una minoranza derisa e conculcata; non hanno compreso che il vero obiettivo dell’OMS, cioè dell’ONU, cioè della massoneria e della lobby finanziaria mondiale, era sferrare un attacco mortale alla famiglia naturale, distruggere le figure paterna e materna, aprire la strada alla destrutturazione sociale — perché una società privata delle sue basi naturali è destinata ad implodere — e creare il massimo della confusione, del disorientamento, del turbamento, perché solo così l’élite finanziaria può conservare il predominio su più di sette miliardi di abitanti del pianeta. La "liberazione" degli omosessuali, ribattezzati gay in omaggio al politicamente corretto (eppure, che differenza sul piano psicologico e della comunicazione, non è vero?, a riprova del fatto che chi controlla il linguaggio, controlla perciò stesso anche i pensieri della gente), era, ed è, solo lo specchietto per le allodole, destinato a coprire i veri scopi di tutta questa manovra. Eppure, si noti la straordinaria efficacia dimostrata dalla decisione dell’OMS: cosa tanto più notevole se si considera che il mondo scientifico non era affatto unanime, come non lo è neppure oggi (ma questo viene taciuto dai mass-media asserviti all’élite finanziaria), nella valutazione dell’omosessualità come tendenza innata, genetica, o come effetto di particolari condizioni ambientali; proprio come non lo è nemmeno ai nostri giorni riguardo ai virus, alla loro pericolosità, alle misure da adottare di fronte a un contagio e perfino sul fatto che in questa primavera del 2020, ci sia o no sia una vera pandemia di Coronavirus, con tutto ciò che ne consegue a livello di azione sanitaria.

Quanto alle direttive UNESCO in materia di educazione sessuale, a partire dall’asilo e su, su, nei vari gradi dell’istruzione scolastica, sono state esposte in un documento del 2018, di ben 139 pagine, firmato dalla sua direttrice generale, l’ebrea francese Audery Azoulay, già ministra della Cultura nel governo del presidente Hollande, che la piazzò in quella importante posizione. In esso si promuovono la contraccezione, l’aborto, la masturbazione e la teoria gender. Tutti gli orientamenti sessuali: l’omosessualità maschile, il lesbismo, la bisessualità, la sessualità fluida, la transessualità, sono riconosciti come aventi la stessa dignità della cosiddetta eterosessualità, cioè il normale istinto sessuale dell’uomo verso la donna e della donna verso l’uomo. A 12 anni i ragazzini devono essere informati che i rapporti omosessuali sono piacevoli e che non causano infezioni. Poi si afferma che l’educazione sessuale dei bambini può essere sottratta ai genitori e demandata allo Stato, se questi non si mostrano attenti e sensibili alla nuova mentalità, né rispettosi verso i nuovi "valori". In particolare, il documento della gentile signora afferma che i giovani hanno diritto a godere dei piaceri della carne; che è giusto che i giovani mettano in discussione i valori tradizionali insegnati da mamma e papà; che è doveroso aprirsi a ciò che è nuovo in campo sessuale, compresa la possibilità che non ci si senta bene nel proprio corpo e quindi si proceda con un vero e proprio cambio di sesso. E non basta: queste cose dovranno essere insegnate ai bambini, ma poi le autorità scolastiche dovranno verificare che le abbiano ben comprese e assimilate; e gli insegnanti dovranno frequentare dei corsi di aggiornamento specifici e sottoporsi a controlli e questionari, affinché sia possibile valutare se si sono resi zelanti esecutori delle direttive UNESCO, con tanto di valutazione finale e quindi con la possibilità di una retrocessione professionale per quanti si saranno mostrati poco solleciti o recalcitranti. Tale è lo scenario da incubo che si apre sul futuro scolastico dei bambini a partire da oggi, e tale è la forza ormai raggiunta da determinate lobby nel far valere, con qualsiasi mezzo, il raggiungimento dei loro obiettivi "educativi": in pratica, nel capovolgere la percezione del bene e del male, del giusto e dell’ingiusto, del bello e del brutto, nelle giovani generazioni e, in prospettiva, nell’intero corpo sociale.

Una società tuttavia non può seguitare a reggersi se perde la nozione del bene, del giusto e del bello: è inesorabilmente destinata all’autodistruzione. Sorge perciò il legittimo interrogativo se dietro i furori iconoclasti e ultraedonisti dei gruppi LGBT e delle loro immancabili battistrada, le signore femministe del politicamente corretto (quelle, per capirci, che hanno sollevato in questi giorni, signora Bodrini compresa, la drammatica questione di modificare i moduli per l’autocertificazione relativa agli spostamenti personali in tempo di quarantena, avendovi ravvisato i classici stereotipi sessisti), non ci sia qualcos’altro, o piuttosto qualcun altro. Ci sembra che tutti gli indizi conducano a questa deduzione: le politiche dell’ONU, dell’OMS, del’UNESCO così come l’azione martellante, ossessiva dei mass media e quella sempre più incomprensibile dei governi "democratici", altro non sono che gli strumenti dei quali si serve un potere che preferisce restare nascosto nell’ombra e che non ama la luce dei riflettori, tanto è vero che i mass-media non ne parlano mai, così come non parlano mai, o quasi, del Gruppo Bilderberg, della Commissione Trilaterale, del Bosco Boemo, della Società Teschi e Ossa; come rarissimamente fanno il nome dei Rotschild o dei Rockefeller, e assolutamente mai parlano dei loro legami col potere politico. Strano, vero? Le persone e i gruppi di potere più ricchi al mondo, quelli che dispongono dei tre quarti della ricchezza del pianeta, non desiderano alcuna pubblicità e apparentemente non si interessano di quel che fanno i governi, le istituzioni scolastiche, la ricerca medica e scientifica, se non nella forma di generose donazioni e con la creazione di fondazioni di tipo filantropico, come la Open Foundation di George Soros. Che meraviglia! E poi qualcuno ha il coraggio di dire che quella di babbo Natale è solo una bella favola?

Fonte dell'immagine in evidenza: Photo by Mike Chai from Pexels

Francesco Lamendola
Francesco Lamendola
Nato a Udine nel 1956, laureato in Materie Letterarie e in Filosofia all'Università di Padova, ha insegnato dapprima nella scuola elementare e poi, per più di trent'anni, nelle scuole medie superiori. Ha pubblicato una decina di libri, fra i quali L'unità dell'essere e Galba, Otone, Vitellio. La crisi romana del 68-69 d.C, e ha collaborato con numerose riviste cartacee e informatiche. In rete sono disponibili più di 6.000 suoi articoli, soprattutto di filosofia. Attualmente collabora con scritti e con video al sito Unione Apostolica Fides et Ratio, in continuità ideale e materiale con il magistero di mons. Antonio Livi. Fondatore e Filosofo di riferimento del Comitato Liberi in Veritate.
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