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Esistono esseri digitali creati col download mentale?

Dante Alighieri — che godette in vita, fra le altre cose, della fama di stregone e negromante, come risulta dall’oscura vicenda del chierico milanese Bartolomeo Cagnolati alla corte di Matteo Visconti nell’autunno del 1319 — pensava che un’anima particolarmente malvagia possa andare direttamente all’inferno ancor prima della morte fisica dell’individuo, ed essere "sostituita" da un demonio all’interno del suo corpo, senza che gli altri se ne avvedano, come appare da ciò che scrive nella seconda parte del XXXIII canto dell’Inferno. La cosa ci aveva sempre incuriosito e a suo tempo abbiamo dedicato un lavoro specifico alla vicenda evocata dal sommo poeta (cfr. il nostro articolo: Quando muore l’anima di un uomo e un demonio s’insedia nel suo corpo: il caso di frate Alberigo, pubblicato sul sito di Arianna Editrice il 29/10/08 e ripubblicato sul sito dell’Accademia Nuova Italia il 04/02/18). Ci eravamo chiesti, inoltre, più in generale, se sia possibile che l’anima di una persona si impadronisca del corpo di un’altra, scacciando la sua, o scambiando il rispettivo domicilio corporeo poco prima della propria morte. Un’ipotesi che può sembrare alquanto improbabile, oltre che teologicamente sconvolgente, quanto lo è la possessione demoniaca, e forse ancora di più, visto che in quest’ultimo caso è il corpo del posseduto che viene occupato, ma la sua anima, benché imprigionata e "imbavagliata", conserva la sua unicità e la sua intangibilità; e che tuttavia emerge nettamente dal racconto di un pastore anglicano e famoso esorcista, Donald Omand, narrato nella sua biografia, scritta da Marc Alexander e intitolata La mia vita col diavolo (cfr. il nostro articolo: È possibile eseguire, per mezzo della magia nera, una sostituzione di anime?, pubblicato sul sito di Arianna Editrice il 27/09/08 e su quello dell’Accademia Nuova Italia il 15/01/18). Passano pochi anni, ed ecco che la realtà, o quantomeno la possibilità reale di fare certe cose, scavalca le ipotesi e le fantasie di poeti e romanzieri, il tutto grazie a una tecnologia informatica sempre più sofisticata e alla tracotanza di un potere occulto, quella della élite finanziaria globale, sempre più scatenato e deciso a utilizzare gli esseri umani, oltre che come bestiame da lavoro e materiale da sfruttare in ogni modo, anche come cavie da esperimento per mettere a punto strategie di dominio e di controllo sempre più avanzate ed efficaci.

Fare download significa scaricare un file o un programma informatico da un software a un altro, da in sistema operativo a un altro. Ora, quantomeno a partite dall’uscita del film The Matrix, scritto e diretto dai fratelli Andy e Larry Wachowski, nel 1999, anche il grande pubblico si è familiarizzato con l’idea, o meglio con la possibilità, che il mondo che ci appare reale, cose e persone, altro non sia che un cyberspazio, una realtà simulata all’interno di un enorme sistema informatico, del quale noi stessi siamo in realtà parte, anche se normalmente non ce ne rendiamo conto e non lo sospettiamo neppur vagamente. Sorge perciò inevitabile la domanda, specie in presenza di tutta una serie di sottili, ma precisi e inquietanti indizi, se per caso non sia possibile creare anche degli individui digitali; se ciò non potrebbe già esser stato fatto; e perciò se non vi siano, per caso, molti di tali individui in circolazione, esteriormente indistinguibili da tutti gli altri, forse non solo a decine o centinaia, ma a migliaia e addirittura a milioni.

Nel film Matrix, c’è una scena nella quale Morpheus spiega a Thomas A. Anderson, ovvero Neo, in che modo funzioni l’illusione digitale nella quale gli uomini sono immersi; e mentre lo sta facendo, in mezzo alla folla anonima di non-persone, proiezioni informatiche di un gigantesco software, passa una bellissima ragazza bionda, con un vistoso abito rosso, e Neo si distrae a guardarla; ma Morpehus gli ha appena spiegato che il "mondo" in cui vivono è una neuro simulazione interattiva il cui unico scopo è quello di tenere sotto controllo gli esseri umani ed evitare che si sveglino e acquistino consapevolezza:

"Matrix" è un sistema, Neo, e quel sistema è nostro nemico. Ma quando ci sei dentro, ti guardi intono e cosa vedi? Uomini d’affari, insegnanti, avvocati, falegnami: le proiezioni mentali della gente che vogliamo salvare. Ma finché non le avremo salvate, queste persone faranno parte di quel sistema, e questo le rende nostre nemiche. Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo. Mi stai ascoltando, Neo, o guardi la ragazza col vestito rosso?

Può essere che anche in ciò il film Matrix abbia anticipato, o forse semplicemente descritto, un aspetto della nostra realtà quotidiana? Potrebbe darsi che anche a noi capiti di guardare per strada una bella ragazza col vesto rosso, o bianco, o celeste, ignorando che non si tratta di una creatura vera e propria, ma di una proiezione mentale trasformata in ologramma tridimensionale? Senza sapere, quindi, che non è una persona in carne e ossa, come lo siamo noi, anche se assomiglia a tutte le altre persone e nulla, esteriormente, tradisce la sua vera natura? E se esseri del genere, inserti mentali scaricati dal supercomputer, se ne vanno in giro per le strade, incrociano i nostri passi e possono entrare nelle nostre vite, a che scopo lo fanno, o meglio, a quale scopo sono stati creati e programmati? Qual è la missione che devono svolgere? E noi, quali possibilità abbiamo, se ne abbiamo, di riconoscerli, e che cosa dobbiamo aspettarci da loro? Citiamo a questo proposito una pagina del giornalista David Icke, autore di parecchi libri e personaggio molto noto e molto discusso a livello internazionale, premettendo che non tutte le sue considerazioni sono condivisibili e che il suo punto di vista è lontanissimo dal nostro; ma che gli va riconosciuto il merito d’essere stato fra i primi a rompere il muro delle rassicuranti verità ufficiali fabbricate dal potere e a offrire una chiave interpretativa dell’attualità e dell’intera storia contemporanea molto diversa da come ce la racconta la cultura mainstream, segnalando il pericolo rappresentato per tutta l’umanità dalle trame occulte della élite massonica e finanziaria (da: D. Icke, Il risveglio del leone. Umanità, mai più in ginocchio!, 2010; titolo originale: Human Race Get Off your Knees. The Lion Sleps No More, 2010; traduzione di Luisa Natalia Monti, Macro Edizioni, 20011, pp. 414-415):

C’è un altro punto importante che riguarda il corpo/mente-computer. La sua conoscenza "- il suo "hard disk" — può essere scaricata ("download") dentro un altro corpo e persino dentro una macchina o una struttura digitale, come la "ragazza con il vestito rosso" nel film "Matrix". Il suo aspetto, umano in tutto e per tutto, nella vicenda è una creazione digitale inserita nel programma informatico. Attualmente, in tutto il mondo ci sono decine di milioni di questi individui digitali, ma probabilmente anche di più. Essi funzionano seguendo il proprio programma come "insert" interattivi nell’ambito della realtà virtuale, e quelli più sofisticati hanno menti scaricate da altre persone che li fanno sembrare molto intelligenti. Parecchi "intellettuali" sono insert digitali con menti scaricate da altre persone. So che tutto questo può sembrare folle, ma persino pubblicamente si sta andando in questa direzione. Ciò che chiamiamo mente è un campo di energia che contiene informazioni, ed è possibile fare una copia di questo campo e impiantarla dentro qualcun altro, persino una creazione digitale o un robot. Gli ibridi rettiliani più importanti, quando "muoiono" trasmettono ad altri la loro mente, in modo che il fondamento della loro conoscenza non vada perduto e continui in un altro corpo. Esistono rituali specifici durante il processo di morte per scaricare la mente dentro qualcun altro. Come dico da ormai molti anni, queste stirpi non sono altro che versioni della "ragazza dal vestito rosso" — software digitali che fungono da canali per consentire ai Rettiliani di manipolare questa realtà. I satanisti dicono di ricevere l’anima o l’energia di un altro satanista prossimo alla morte o di una vittima sacrificale, e il principio è lo stesso. Ho letto moltissimi articoli sulla effettiva possibilità di fare il "download" mentale per creare quelli che alcuni definiscono "intermediari digitali" o "figli della mente". In Brasile, la "Voce" aveva parlato delle stirpi e degli stessi Rettiliani "rinnegati" come di programmi informatici. Ma essi sono computer biologici e operano secondo modalità che li fanno sembrare "vivi" per davvero.

Le prove sono così lampanti quando si ha una mente libera, quando ci si affranca dal suo predominio o quando si osservano le cose senza pregiudizio (accogliendo la Coscienza). Il corpo che "noi" pensiamo di essere, in realtà è un sistema informatico biologico vivente, pensante ed emozionale, che utilizziamo come veicolo per fare esperienza di questa realtà. Quando perdiamo il contatto con i nostri livelli superiori di consapevolezza, ciò che io chiamo Coscienza, diveniamo gli ignari prigionieri e le pedine dei programmi (software) del corpo che noi e le altre persone identifichiamo con la nostra "personalità" e il nostro "carattere". Non c’è da meravigliarsi se l’umanità è così confusa e smarrita. A sua volta, il corpo-computer si connette al "gioco" di realtà virtuale nella sua totalità…

Lo abbiamo già detto altre volte e lo ripetiamo: si lascino da parte gli aspetti più discutibili e fantasiosi della lettura che David Icke fa della storia più recente e dei fenomeni sociali, o meglio di ciò che sta dietro di essi: vogliamo dire i Rettiliani, i mutanti, la "voce" che parla alla sua coscienza, la sua concezione del corpo come di un sistema biologico informatico vivente, pensante ed emozionale, e dell’uomo come inserzione d’una mente/computer su una struttura biologica. Peraltro anche molti di questi concetti potrebbero essere tradotti, con qualche adattamento, in un linguaggio assai più familiare alla nostra cultura media e alla nostra spiritualità occidentale plasmata dal cristianesimo; di più: sono traducibili senz’altro in termini cristiani (anche Se Icke considera tutte le religioni indistintamente come i tanti volti di una sola truffa universale; ma questa è una sua legittima e non originalissima opinione), in particolare l’idea che il corpo sia solo un "veicolo" per fare l’esperienza di quella cosa che chiamiamo vita e che ci è data per giungere, con il lavoro e la ricerca personali, al cuore della verità, che per i credenti è Dio. Ad ogni modo, sfrondato, se si vuole, di una serie di elementi che Icke dà per certi, ma che invece non sono dimostrati e, in molti casi, neppure dimostrabili, il quadro da lui delineato sembra assumere, ogni giorno che passa, una nuova verosimiglianza, mano a mano che la realtà storica e sociale nella quale ci muoviamo tende ad assumere connotati sempre più incredibili, o che tali sarebbero apparsi a noi stessi, se giudicati con i nostri occhi e la nostra mente di appena dieci o quindici anni fa: tanto vorticosi sono i cambiamenti epocali che stiamo vivendo. Perciò, se quindici anni fa ci fosse stata posta la domanda: è possibile che se ne vadano in giro per il mondo delle "persone" che in realtà sono solo degli inserti virtuali interattivi?, la stragrande maggioranza di noi avrebbe risposto che no, simili cose succedono solo nei romanzi o nei film di fantascienza, non nel mondo reale. Oggi, però, davanti a quella domanda, non saremmo più altrettanto certi della nostra risposta: perché abbiamo visto cose, e ne stiamo tuttora vedendo, che tendono a incrinare quasi tutte le nostre certezze, compresa questa: che si possano riconoscere facilmente, di primo acchito, dei falsi esseri umani in mezzo a quelli veri; che se ne possa percepire la natura artificiale, o virtuale, comunque illusoria, senza bisogno di particolari operazioni di accertamento e senza un Morpeus che ci faccia da consulente speciale, o senza un cacciatore di taglie come Rick Deckard – Harrison Ford nel film Blade Runner – che, per mestiere, dia loro la caccia. Blade Runner di Ridley Scott è del 1982, e allora i finti esseri umani erano dei replicanti sintetici: eravamo ancora nella fase artigianale; Matrix è di diciassette anni dopo e l’artigianato è diventato industria altamente sofisticata, ora le creature umane contraffatte sono delle proiezioni del computer e non ci sono meccanismo robotizzati al loro interno, perché è la loro stessa esistenza ad essere virtuale: il che non impedisce loro di interagire con le persone autentiche, senza che queste ne percepiscano la reale natura. Secondo Icke non si tratta solo di una possibilità tecnologica, ma di un dato di fatto; e si spinge ad affermare che tali esseri virtuali sono decine di milioni. Non solo: egli sostiene che se tali esseri hanno solo l’apparenza di persone, agiscono però in base a una "mente", cioè a un programma informatico, che è perfettamente reale e che viene scaricato in essi dall’intelligenza di un vero essere umano. Infine suggerisce una connessione con la magia nera e il satanismo, perché in tali ambiti si tramanda la credenza, e la relativa pratica, del passaggio della volontà cosciente da un essere umano in punto di morte a uno che fa da "ricevente". Dobbiamo iniziare ad aver paura? Umanamente, sì: un mondo del genere è la tremenda opera del Diavolo, e da molti indizi è già realtà. Ma da cristiani, no: Io sono con voi sino alla fine del mondo

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Francesco Lamendola
Francesco Lamendola
Nato a Udine nel 1956, laureato in Materie Letterarie e in Filosofia all'Università di Padova, ha insegnato dapprima nella scuola elementare e poi, per più di trent'anni, nelle scuole medie superiori. Ha pubblicato una decina di libri, fra i quali L'unità dell'essere e Galba, Otone, Vitellio. La crisi romana del 68-69 d.C, e ha collaborato con numerose riviste cartacee e informatiche. In rete sono disponibili più di 6.000 suoi articoli, soprattutto di filosofia. Attualmente collabora con scritti e con video al sito Unione Apostolica Fides et Ratio, in continuità ideale e materiale con il magistero di mons. Antonio Livi. Fondatore e Filosofo di riferimento del Comitato Liberi in Veritate.
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