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La voce dei profeti ci aveva messi in guardia

Le profezie di Anna Katharina Emmerick (Coesfeld, non lontano dal confine con i Paesi Bassi, 8 settembre 1774-Dülmen, 9 febbraio 1824) sono state trascritte dal poeta Clemens Brentano, che rimase al suo capezzale dal 1816 alla morte di lei, e dal medico Franz Wesener, che per unici anni le fu accanto e che si era convertito dall’ateismo al cattolicesimo proprio per effetto di quella amicizia. La beata ebbe anche delle visioni della vita e della Passione di Gesù Cristo, nonché della Vergine Maria, della quale "vide" la casa di Efeso, ove si era trasferita con l’apostolo Giovanni, e che sarebbe stata poi ritrovata, così come lei l’aveva fedelmente descritta (vedi il nostro articolo: Quella casa fra gli alberi, sulla collina, donde s’intravede lo scintillio del mare, pubblicato sul sito dell’Accademia Nuova Italia il 29/03/18). Non cessava di profetizzare, dal suo letto di dolore, la mistica stigmatizzata, che per anni e anni visse senza assumere alcun genere di alimento, tranne il Pane della santa Comunione, e che era stata cacciata lei stessa dal chiostro, pur così debole e malata, dal dilagare delle armate napoleoniche, che ovunque recavano il loro anticlericalismo, confiscando e sopprimendo chiese e conventi; e che poi sarebbe stata sottoposta anche a odiose vessazioni, che quasi la condussero alla morte, da parte delle autorità prussiane, incredule della sua sincerità e smaniose di provare scientificamente che il suo "caso" era nient’altro che una volgare truffa ai danni della credulità popolare. Pure, quelli che la conobbero, che l’amarono e l’assistettero sino al termine dei suoi giorni — perché ella fu veramente una creatura dolcissima, piena di umiltà, mitezza, benevolenza ed eroismo silenzioso – un po’ come lo sarebbero state Marthe Robin, o la sua conterranea Teresa Neumann, tutte mistiche dotate di scarsa istruzione, ma di altissima spiritualità — sapevano che non era una simulatrice, che vedeva realmente le cose che descriveva, e che era effettivamente in uno stato di grazia divina (il suo corpo, riesumato dopo la morte perché si era diffusa la voce che l’avessero trafugato, risultò incorrotto, a distanza di parecchi mesi dalla sepoltura). La sua cultura estremamente modesta, le sue conoscenze storiche e geografiche decisamente rudimentali, non si accordano con le descrizioni che faceva della Palestina al tempo di Gesù, tutte ben circostanziate e in seguito confermate dalla moderna archeologia. E il sangue che sgorgava dalle sue piaghe, come nel caso di san Pio da Pietrelcina, era qualcosa di assolutamente reale, non d’immaginario.

Ed ecco ciò che ella "vide" nel 1820 nel corso delle visioni che aveva fuori dal corpo e fuori dal tempo e dallo spazio (tratte dal video Rivelazioni e profezie della beata Anna Katharina Emmerick, con il commento di don Pietro Cutoli, https://gloria.tv/post/yB2pPmiAyjFo3zpnjq3QDZgm2):

LA GRANDE DEVASTAZIONE. Vedo che la Chiesa viene minata in maniera così astuta che rimangono a mala pena un centinaio di sacerdoti che non siano stati ingannati. Tutti lavorano alla distruzione, persino il clero. Si avvicina una grande devastazione.

GLI ECCLESIASTICI SCOMUNICATI. Vidi una quantità di ecclesiastici colpiti da scomunica e non sembravano preoccuparsene… E ancora essi sono scomunicati quando prendono parte a certi affari, entrano in associazioni e aderiscono a opinioni su cui pesa l’anatema. Io vedo questi uomini circondati da una nebbia come se fosse un muro di separazione. Si capisce così quanto Dio tiene conto dei decreti, degli ordini e degli atti di difesa del capo della Chiesa e li mantiene in vigore anche quando gli uomini non si preoccupano di trasgredirli e se ne ridono.

IL RITIRO DEL PAPA. Non so come stanotte giunsi a Roma, mi trovai vicino alla chiesa di Santa Maria Maggiore e vidi colà molta gente povera e devota piena di paura e preoccupazione a causa del ritiro del Papa. Per questo motivo c’era inquietudine e la gente si era recata a supplicare la Madre di Dio, la quale mi disse che il pericolo sarebbe aumentato e perciò la gente dovrebbe pregare ferventemente in modo devoto… e pregare in special modo affinché la chiesa delle tenebre ricada di nuovo nell’abisso.

LA PROTESTANTIZZAZIONE DELLA CHIESA CATTOLICA. Poi vidi che tutto ciò che riguardava il protestantesimo stava prendendo gradualmente il sopravvento e la religione cattolica stava precipitando in una completa decadenza. La maggior parte dei sacerdoti erano attratti dalle dottrine seducenti ma false di giovani insegnanti, e tutti loro contribuivano all’opera di distruzione.

In quei giorni, la Fede cadrà molto in basso, e sarà preservata solo in alcuni posti, in poche case e in poche famiglie che Dio ha protetto dai disastri e dalle guerre.

Ho avuto un’altra visione della grande tribolazione. Mi sembrava che si pretendesse dal clero una concessione che non poteva essere accordata. Vidi molti sacerdoti anziani, specialmente uno, che piangevano amaramente. Anche alcuni più giovami stavano piangendo. Ma altri, e i tiepidi erano fra questi, facevano senza alcuna obiezione ciò che gli veniva chiesto. Era come se la gente si stesse dividendo in due fazioni.

LA CONTRAFFAZIONE DELLA CHIESA CATTOLICA. Vidi il seguito di questa contraffazione della Chiesa. La vidi accrescersi, e vidi eretici di tutte le condizioni venire a Roma. Vidi aumentare la tiepidezza del clero locale e vidi che si produsse un grande oscuramento.

È difficile non restare profondamente colpiti dal contenuto di queste visioni, che la beata Emmerick ha avuto, lo ripetiamo, esattamente due secoli fa, quando le persone comuni, e a maggior ragione una poverissima ragazza di estrazione contadina che aveva frequentato la scuola solo il minimo indispensabile e poi era sempre vissuta fra la casa e il convento, ben poco potevano sapere, o sospettare, delle trame occulte della massoneria contro la Chiesa cattolica. Ciò che i contemporanei potevano vedere era l’aperta persecuzione contro il clero, giunta fino alla deportazione di Pio VII in Francia, per ordine di Napoleone. Ma che il verme dell’eresia e dell’apostasia stesse già infiltrandosi tra le file del clero cattolico, e che un giorno sarebbe giunto a creare uno scisma e addirittura quella che lei chiama la chiesa delle tenebre, una diabolica contraffazione della vera chiesa, coi pastori che si allontanano dalla Verità e si lasciano sedurre dalle eresie protestanti, fino al punto che solo pochissimi sacerdoti avrebbero conservato la vera fede: tutto questo è sbalorditivo. Non esistono, a nostro avviso, spiegazioni naturali per un una tale conoscenza di fatti che sarebbero avvenuti in un lontano futuro, e che noi, ora, vediamo accadere sotto i nostri occhi, e dei quali non cessiamo di restare stupiti e amareggiati. Cosa pensare allora di una povera donna che "vedeva" tali cose con due secoli d’anticipo, in un oscuro angolo della Renania, dal quale non si era mai allontanata? Se esse appaiono quasi incedibili a noi, che le stiamo vivendo, che le possiamo, per così dire, toccar con mano, come faceva lei ad averne conoscenza? È chiaro che non poteva ipotizzarle: nessuno, allora, lo avrebbe potuto. Si noti anche la precisione di certi particolari: i sacerdoti che restano indifferenti alla scomunica (si pensi ai modernisti Buonaiuti, Murri, Tyrrell, Loisy, tutti scomunicati e non certo pentiti); l’indebolirsi e il venir meno della preghiera da parte dei fedeli, che rende più fragile la Chiesa e apre le porte al nemico; i giovani professori di teologia che seducono e traviano il clero con insegnamenti semi-protestanti (Rahner, Congar, Schillebeeckx, Küng); il ritiro del papa (Benedetto XVI?) e la presenza contemporanea di due pontefici; la prontezza del clero ad adattarsi al nuovo corso delle cose e la tiepidezza di molti sacerdoti di fronte alla perdita generale della fede, che toccherà il suo punto più basso nella storia due volte millenaria del cristianesimo…

C’è da restare veramente sbalorditi e la sola conclusione possibile, proprio sul piano della razionalità, è che Anna Katharina Emmerick quelle cose non le abbia affatto presentite o indovinate, ma che le abbia proprio viste, ovviamente con la vista interiore, allo stesso modo in cui vedeva anche la Passione di Gesù, o la Vergine Maria nella sua casa di Efeso, e come noi possiamo vedere e percepire le cose che cadono entro la sfera dei nostri sensi. Di queste profezie sul futuro della Chiesa e della cristianità, che gettano un raggio di vivida luce sulla nostra realtà presente, abbiamo già parlato altre volte (cfr. in particolare l’articolo Di che stupirsi? Era stata predetta ogni cosa, pubblicato sul sito dell’Accademia Nuova Italia il 03/02/20); nel caso della stigmatizzata tedesca si resta particolarmente impressionati dal carattere di estrema attualità, oltre che dalla precisione delle sue visioni soprannaturali.

Qualcuno potrebbe obiettare che le cosiddette rivelazioni private, in fin dei conti, non impegnano la fede né aggiungono uno iota alla Rivelazione, che è terminata con l’Ascensione di Gesù Cristo e con la Pentecoste; e che perciò sarebbe sbagliato sopravvalutarne l’importanza. Confessiamo di essere stati anche noi, un tempo, di questa opinione, e di aver pensato, con Dante Alighieri (Par., V, 73-78): Siate, Cristiani, a muovervi più gravi: / non siate come penna ad ogne vento, / e non crediate ch’ogne acqua vi lavi. / Avete il novo e ‘l vecchio Testamento, / e ‘l pastor de la Chiesa che vi guida; / questo vi basti a vostro salvamento. Poi, però, abbiamo modificato il nostro punto di vista. In primo luogo, non è esatto dire che la Rivelazione finisce con l’Ascensione di Gesù o con la Pentecoste: l’ultimo libro del Nuovo Testamento e dell’intera Bibbia, fino a prova contraria è quello dell’Apocalisse: dunque la Rivelazione non si chiude con la partenza di Gesù e con la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli, ma con la fine della storia e il giudizio universale. E poiché la fine della storia non è ancora arrivata, altrimenti noi non saremmo qui a ragionarci sopra, se ne deve dedurre che siamo ancora in tempi di Rivelazione: la Rivelazione continua, per opera dello Spirito Santo, e sarà terminata solo con il ritorno definitivo di Gesù Cristo sulla terra, per giudicare i vivi e i morti ed instaurare il suo Regno, che non avrà fine. Quanto alle rivelazioni private, quando esse vengono riconosciute ufficialmente dalla Chiesa – e tale è il caso di Anna Katharina Emmerick – il fatto che non costituiscano articoli di fede non significa che si possono considerare di scarsa importanza, perché i profeti non parlano a nome proprio, ma a nome di Dio; e il dono della profezia è uno dei doni dello Spirito Santo. Pertanto, ascoltare la voce dei profeti è come ascoltare la voce di Dio, o quella di Maria Santissima. A tutto ciò si aggiunga, nel caso specifico, quel che abbiamo ora detto della incredibile esattezza delle visioni della mistica e di come esse si adattino alla realtà di questi ultimi tempi fino a combaciare, in un modo tale che nessuno, al principio del XIX secolo, avrebbe potuto immaginare, e si vedrà come ogni elemento di valutazione converge per avvalorare il contenuto di verità di quelle visioni.

Ora, la portata delle rivelazioni della beata Emmerick, o meglio, delle rivelazioni che Dio stesso rivolge ai credenti per bocca della beata Emmerick, è semplicemente sconvolgente. Il Signore ha voluto metterci in guardia che verranno tempi tremendi: tempi nei quali la Chiesa verrà affiancata e quasi soverchiata da una anti-chiesa diabolica, una chiesa delle tenebre che sarà direttamente ispirata dal Principe di questo mondo; e che a cadere nel gigantesco inganno saranno prima i membri del clero – ahimè quasi tutti, tranne un solo centinaio! – poi anche i laici, trascinati nel medesimo errore dei loro pastori per la fiacchezza della loro fede e la scarsa abitudine alla preghiera, come dire alla vigilanza. Perfino il papa, il vicario di Cristo in terra e il pastore di tutti i cattolici, verrà a mancare quale punto di riferimento; regnerà pertanto una confusione generale, e nella confusione una setta scellerata, spacciandosi per il vero clero cattolico, tenterà di sovvertire completamente la vera dottrina e quindi la vera fede. Questo è precisamente ciò che sta accadendo. Si direbbe che il compito che si è assunto il signor Bergoglio, sin dal primo giorno della sua elezione, sia proprio quello di seminare la confusione, tanto con documenti ufficiai, come Amoris laetitia, che con parole pronunciate al di fuori del magistero, nonché con atti e omissioni altamente significativi. E a ciò si aggiunga, quale elemento di ulteriore turbamento, il rifiuto ostinato di fornire i chiarimenti richiesti, come ha fatto coi Dubia dei quattro cardinali. È impossibile sostenere che un papa, il quale si rifiuta di rispondere a una richiesta formale di quattro cardinali, commette semplicemente un errore, o una mancanza di tatto. Si tratta di ben altro, e cioè di un comportamento rivolto oggettivamente a far sì che la confusione dilaghi nella Chiesa, il che contrasta frontalmente con la funzione del vicario di Cristo, confermare le anime nella vera fede. Se un papa non ottempera a tale dovere essenziale, che si dovrà pensare di lui? Quanto alla tiepidezza dei fedeli, denunciata dalla Emmerick come una delle cause più serie della crisi generale, è bene rileggere ciò che dice il libro dell’Apocalisse circa la Chiesa di Laodicea (3,15-16): Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Né freddi, né caldi: questo sono diventati i cattolici, oggi…

Fonte dell'immagine in evidenza: RAI

Francesco Lamendola
Francesco Lamendola
Nato a Udine nel 1956, laureato in Materie Letterarie e in Filosofia all'Università di Padova, ha insegnato dapprima nella scuola elementare e poi, per più di trent'anni, nelle scuole medie superiori. Ha pubblicato una decina di libri, fra i quali L'unità dell'essere e Galba, Otone, Vitellio. La crisi romana del 68-69 d.C, e ha collaborato con numerose riviste cartacee e informatiche. In rete sono disponibili più di 6.000 suoi articoli, soprattutto di filosofia. Attualmente collabora con scritti e con video al sito Unione Apostolica Fides et Ratio, in continuità ideale e materiale con il magistero di mons. Antonio Livi. Fondatore e Filosofo di riferimento del Comitato Liberi in Veritate.
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