Il ritorno della gnosi sotto le vesti dello scientismo
24 Febbraio 2020
Ritratto di Signora radical-chic
26 Febbraio 2020
Il ritorno della gnosi sotto le vesti dello scientismo
24 Febbraio 2020
Ritratto di Signora radical-chic
26 Febbraio 2020
Mostra tutto

Massoneria: guardare la storia con un’altra ottica

Tutti lo sanno, perché non è un mistero per alcuno; eppure ciascuno parla, scrive e ragiona come se il problema non esistesse neppure. Lo fanno i politologi e i giornalisti, i sociologi e gli storici di professione. Parliamo, naturalmente, della massoneria, e della immensa rete tentacolare che essa ha intessuto, nel corso degli anni, dei decenni e dei secoli, sul mondo intero. Parliamo del fatto che iscriversi a una loggia è la sola maniera per fare carriera, in Paesi come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna o la Francia — tre nazioni che sono state letteralmente create dalla massoneria, la prima in senso assoluto, le altre due dopo la distruzione dell’Antico Regime, rispettivamente nel 1689 e nel 1789 (mentre la Seconda Internazionale viene fondata nel 1889 e il muro di Belrino cade nel 1989: che strane coincidenze numeriche, vero? ); negli altri, come l’Italia, è una condizione estremamente utile, anche se non sempre indispensabile. Anche per questo, si capisce, possiamo considerarci un Paese arretrato…

Dunque, a proposito di stranezze, tutti sanno che per fare una qualsiasi carriera, non solo nella sfera pubblica, ma anche in quella degli affari, almeno al di là dell’Atlantico, della Manica e delle Alpi, bisogna appartenere a una loggia; però i giornalisti, gli economisti, gli storici, ecc. non sembrano mai tener conto di questo fatto, benché esso sia notorio e benché sia, evidentemente, d’importanza decisiva per capire certe nomine, certe scalate, certe cadute, certi misteri, certe fortune. Eppure, sarebbe giusto e doveroso tener conto di un tale fattore, perché solo tenendolo ben presente si possono capire, e spiegare, tutta una serie di fatti; mentre senza tenerne alcun conto, la storia diventa qualcosa di assurdo. Come si può parlare della nascita degli Stati Uniti, senza tener conto che tutti i presidenti americani erano massoni, e che la gli Stati Uniti sono praticamente una creazione della massoneria? Come si può ignorare che la massoneria ha stampato il suo simbolo prediletto, la piramide con l’occhio che tutto vede, sulla banconota americana, il dollaro? Come si può parlare della Rivoluzione francese, della politica interna ed estera della Francia nel XIX e nel XX secolo, senza tener conto che quasi tutti gli uomini di stato e di governo, gli amministratori pubblici, i finanzieri, i grandi industriali, gli esponenti dell’alta cultura, erano e sono massoni? Stesso discorso per la Gran Bretagna di ieri e di oggi. Da ultimo, a partire dalla morte di Pio XII, la massoneria si è insediata anche in Vaticano: come ignorare che Giovanni XXIII e Paolo VI erano massoni, e che Francesco è stato insediato direttamente dalla massoneria ecclesiastica, nello specifico dalla mafia di San Gallo? Eppure i documenti ci sono, per chi li vuol vedere. Ci sono gli indizi dell’affiliazione massonica di quei papi; perfino clamorosi, come nel caso del sepolcro di famiglia di Paolo VI e nel suo ritratto in bronzo sulle formelle della Porta Santa, nella basilica di San Pietro, con tanto di stella massonica a cinque punte sul dorso della mano. Massone era l’arcivescovo Bugnini, regista della cosiddetta riforma liturgica; massoni i principali esponenti della fazione progressista al Concilio Vaticano II; massone il cardinale Martini, eccetera. Massoni erano i banchieri che, durante il pontificato di Giovanni Paolo II, gravitavano attorno allo I.O.R., la banca vaticana; massoni erano Calvi, Sindona, Ortolani, Gelli. Come si può capire la storia degli Stati moderni, come si può capire la storia della Chiesa contemporanea, se si finge di non sapere queste cose, o si finge che l’affiliazione alla massoneria sia un fatto privato, senza conseguenze di carattere più ampio, oppure un fatto puramente ideale, che resta confinato nella sfera delle idee? Come si può ignorare che l’affiliazione alla massoneria comporta tutta una serie di conseguenze pratiche e concrete, e che sebbene la massoneria mondiale non sia un tutto unico, ma esistano diverse strutture con politiche anche assai diverse fra loro, ciononostante vi è sempre un fondo comune, una finalità inespressa con marcati caratteri ideologici: globalista, anticattolica, gnostica, antropocentrica, sinarchica, antidemocratica. E cosa si potrà mai capire della storia d’Italia, se si tace il fatto che gli uomini del Risorgimento erano tutti massoni, sia i monarchici che i repubblicani; che ricevevano appoggi e finanziamenti dalle altre massonerie d’Europa; che lo scontro durissimo con la Chiesa e coi cattolici fu dovuta appunto alla politica anticattolica voluta dai sovrani sabaudi e dai capi di governo, a partire dall’Unità? Cosa si può capire delle guerre d’indipendenza dell’America Latina, se si tace che Simon Bolivar, come del resti Garibaldi, era un massone convinto e aveva l’appoggio delle logge inglesi e francesi? E cosa si può capire della storia d’Europa e del mondo, se si ignora che la massoneria giocò un ruolo di prim’ordine sia negli eventi del 1914-18, sia in quelli del 1939-45, passando per il comunismo, il fascismo e il nazismo, nei quali seppe infiltrarsi o intrattenere, mediante la finanza, cospicui rapporti d’affari, ma anche, e soprattutto, per le grandi democrazie occidentali, di qua e di là dall’Atlantico, i cui governi erano e sono da essa più o meno totalmente controllati?

Citiamo, a titolo d’esempio, una pagina del libro La profezia delle civiltà perdute di Richard Q. Noone, nella quale, fatta la tara alla cornice pseudo scientifica del quadro d’insieme, sono però riportati fatti autentici e documentati, sebbene l’autore ne dia poi una valutazione di segno ben diverso dalla nostra (titolo originale: 5/5//2000 Ice: the Ultima Disaster, 1982; traduzione dall’inglese di Stefano Di Marino, Milano, Sperling & Kupfer, 1999, pp. 9-11):

Quale effetto psicologico [ma perché solo psicologico?, nota nostra] i sedici presidenti massoni degli Stati Uniti abbiano esercitato sul mondo è un campo di ricerca ancora inesplorato.

È facilmente intuibile che gli Stati Uniti d’America siano stati fondato dai membri di questo antico ordine, quando si prende in considerazione la figura di George Washington, primo presidente americano, Venerabile Maestro della Loggia massonica della Virginia (oggi nota come la Loggia Alexandria Washington numero 22) e gli altri quindici presidenti che furono tutti membri della Massoneria:

Thomas Jefferson, James Madison, James Monroe, Andrew Jackson, James Knox Polk, James Buchanan, Andrew Johnson, James A. Garfield, William McKinley, Theodore Roosevelt, William Howard Taft, Warren Gamaliel Harding, Franklin Delano Roosevelt, Harry S. Truman, Geralld R. Ford.

La prima assemblea del Congresso continentale fu presieduta da Peyton Randolph, Gran Maestro della Virginia. La guerra di indipendenza fu chiaramente un’impresa guidata dalla massoneria. Il Boston Tea Party, il primo atto della rivolta contro gli inglesi, fu organizzato dalla Loggia di St. Andrews, e ciascuno degli uomini che gettò il tè nel porto era un membro della loggia. Paul Revere, che compì l”ormai leggendaria cavalcata per dare la notizia per diffondere la notizia della ribellione e avvertire i coloni della reazione inglese, era un nuovo adepto della stessa loggia. Più di cinquanta dei cinquantasei uomini che rischiarono la vita formando la Dichiarazione di Indipendenza erano membri di quest’antica confraternita. Quattro dei cinque membri della Constitutional Convention erano maestri massoni. Richard Henry Lee, che propose la risoluzione dell’indipendenza delle colonie inglesi di fronte al Congresso, era un massone. Gli altri rappresentanti, Thomas Jefferson, Benjamin Franklin, John Adams, Roger Sherman e Robert S. Livingston erano ugualmente massoni. La bandiera americana fu opera della vedova di John Ross, un massone, e fu posta nella mani di Washington, che fu eletto Gran Maestro della Virginia, ma non accettò la carica perché le sue responsabilità di comandante in capo del’esercito americano assorbivano tutta la sua attenzione ed energia. Washington prestò giuramento come presidente degli Stati Uniti sulla Sacra Bibbia offertagli dalla Loggia massonica di St. John di New York.

Fu Washington che indossando le insegne della massoneria, pose la prima pietra della Casa Bianca. E fu ancora Washington che collocò "un qualcosa" sotto la pietra angolare della Casa Bianca nella speranza che, se mai l’edificio fosse stato distrutto, ciò che vi aveva nascosto venisse trovato dalle future generazioni. Washington nascose sotto quella pietra angolare una miniatura di una piramide, o altri simboli antichi, reliquie e libri sacri dei quali oggi non si sa nulla.

Il rituale, la consacrazione e le cerimonie, che accompagnano l’atto con cui fu posata quella pietra duecento anni fa, una sublime cerimonia raramente vista ai nostri giorni, furono compiuti anche seimila anni fa in Egitto da un gruppo di uomini quando i primi raggi del sole mattutino raggiunsero l’angolo più a nord della Grande Piramide.

Oggi, nel Central Park di New York, si trova un enorme obelisco portato da Alessandria d’Egitto. Sebbene più piccolo del monumento di Washington, si tratta di una splendida opera d’arte. Quando l’obelisco fu spostato dalla sua base, nelle sue fondamenta furono rinvenuti una cazzuola da muratore, un filo a piombo, una pietra grezza e rettangolare, una pietra di forma cubica levigata, una pietra con il bordo a forma di serpente, una pietra rozzamente quadrangolare un’altra che mostrava l’antico strumento di misurazione egiziano contrassegnato da alcuni geroglifici i quali ricordano i triangoli tracciati sulle tavole massoniche: sette simboli ben conosciuti dai moderni massoni.

I governatori di ciascuno dei tredici stati originari dell’epoca di Washington erano massoni. La Costituzione degli Stati Uniti fu scritta da massoni…

Ma non solo i primi sedici presidenti americani erano massoni: lo sono stati anche i successivi. Logico: se l’influenza della massoneria è andata costantemente crescendo, a livello mondiale, nel corso del XX secolo e in questo inizio del XXI, come immaginare che essa abbia allentato la presa sul più forte potere politico oggi esistente, quello della Casa Bianca? Ci siamo sentiti ripetere, dai nostri insegnanti e dai nostri libri di testo, dalle elementari fino all’università, che la partita politica si giocava, e si gioca, fra democratici e repubblicani; così come, in Gran Bretagna, fra conservatori e laburisti, o in Francia fra sinistra laicista e destra filo-cattolica. Dovremmo invece considerare i partiti politici, come i repubblicani e i democratici americani, come la semplice facciata dietro la quale si gioca la vera partita: quella fra le diverse massonerie. Ai nostri giorni la lotta è in corso fra la massoneria che fa capo alla lobby dei Clinton e quella che si è creata attorno a Trump, e che aiuta a capire certe mosse apparentemente strane, come il ruolo giocato dal genero ebreo del presidente americano. Si tenga presente che se affiliarsi a una loggia è indispensabile per fare carriera con successo – il solo presidente americano non massone e cattolico, J. F. Kennedy, è stato assassinato in maniera a tutt’oggi poco chiara, il che vorrà pur dire qualcosa — non è necessario raggiungere un alto grado, anzi la massoneria preferisce gestire personaggi che restano fermi ai livelli inferiori, sia perché meno ingombranti, sia perché ai livelli inferiori si ignora quali siano i piani strategici dei livelli superiori. I veri padroni della politica e dell’economia americana sono dei massoni che in apparenza occupano posizioni secondarie, anche se qualche volta i presidenti massoni, come Franklin Delano Roosevelt, giungono fino al vertice, cioè al 33° grado. Badoglio aveva un grado più alto di Vittorio Emanuele III e ciò dà un’idea di quali fossero i veri rapporti fra i due. Nella Chiesa odierna, Bergoglio ha un grado inferiore a monsignor Ricca, l’amministratore di Casa Santa Marta: e ciò dà un’idea di come, sovente, la massoneria riesca a controllare uno Stato o una potente istituzione piazzando i suoi uomini di punta accanto, o alle spalle, dei burattini che essa fa eleggere nei posti di maggiore visibilità.

Qualcuno, che ha avuto o che ha qualche relazione, anche indiretta, con il mondo della massoneria, obietterà che essa non è affatto così potente, né così subdola, quale noi la stiamo qui descrivendo. Rispondiamo che costoro, se sono in buona fede, evidentemente conoscono solo i livelli più bassi di quella grandiosa piramide che è la massoneria internazionale. Ai livelli più bassi si trovano solo pesci piccoli o piccolissimi, gente che appartiene a due categorie relativamente poco pericolose: ambiziosi che vogliono far carriera in fretta, e idealisti che vogliono vedere instaurata la grande fratellanza universale, secondo i principi del solidarismo, del pacifismo, del cosmopolitismo. Cinici o fanatici, essi non sanno nulla del vertice della piramide; se lo conoscessero, probabilmente tremerebbero, perché scoprirebbero che vi si adora Lucifero, il Portatore di Luce, e in suo nome si vuole instaurare un Nuovo Ordine Mondiale, basato sul dominio totalitario della grande finanza e il cui compito principale sarà quello di sradicare anche il ricordo della civiltà cristiana, con tutti i suoi valori, a loro volta imperniati sulla dignità della persona umana. I satanisti che vogliono stendere il loro controllo su ogni aspetto della società mondiale non sanno che farsene della persona e della sua dignità: essi hanno bisogno di schiavi da far lavorare e da sfruttare senza pietà. Ecco perché sono anticristiani: perché il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo costituiscono un ostacolo irriducibile ai loro disegni. Ma sono troppo astuti per tentare di scacciarli a viso aperto: preferiscono agire nell’ombra…

Fonte dell'immagine in evidenza: Wikipedia - Pubblico dominio

Francesco Lamendola
Francesco Lamendola
Nato a Udine nel 1956, laureato in Materie Letterarie e in Filosofia all'Università di Padova, ha insegnato dapprima nella scuola elementare e poi, per più di trent'anni, nelle scuole medie superiori. Ha pubblicato una decina di libri, fra i quali L'unità dell'essere e Galba, Otone, Vitellio. La crisi romana del 68-69 d.C, e ha collaborato con numerose riviste cartacee e informatiche. In rete sono disponibili più di 6.000 suoi articoli, soprattutto di filosofia. Attualmente collabora con scritti e con video al sito Unione Apostolica Fides et Ratio, in continuità ideale e materiale con il magistero di mons. Antonio Livi. Fondatore e Filosofo di riferimento del Comitato Liberi in Veritate.
Hai notato degli errori in questo articolo?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.