1919: come la massoneria repubblicanizzò l’Europa
1 Febbraio 2020
Ci siamo scordati il valore della purezza
4 Febbraio 2020
1919: come la massoneria repubblicanizzò l’Europa
1 Febbraio 2020
Ci siamo scordati il valore della purezza
4 Febbraio 2020
Mostra tutto

Di che stupirsi? Era stata predetta ogni cosa

Gesù fa un po’ lo scemo… Ci trema la mano nel riportare queste parole, ma è giusto e doveroso ricordarle a tutti i cattolici: sono le precise parole adoperate da Bergoglio per commentare l’episodio di Gesù e la donna adultera. Gesù fa un po’ lo scemo… Il vicario di Cristo, o colui che si fa passare per tale, adopera una simile espressione, davanti a tutti, e nessuno balza in piedi, nessuno si straccia le vesti, nessuno grida: Ha bestemmiato! Il sito vaticano si è affrettato a modificare l’espressione con quella, lievemente meno brutale, fa il finto tonto, ma c’è la registrazione a documentare la bestemmia. E che Bergoglio abbia voluto deliberatamente offendere il Figlio di Dio e, al tempo stesso, abbia voluto intenzionalmente scandalizzare i fedeli, turbarli, addolorarli, amareggiarli, lo confermano altre espressioni da lui usate nel corso dello stesso discorso. Fra l’altro, ha affermato che Gesù, in quell’occasione, salvando la donna dalla lapidazione, ha mancato verso la morale; che Gesù non era uno pulito (alla lettera!); e poi, già che c’era, che una grande maggioranza dei nostri matrimoni sacramentali sono nulli, mentre tante convivenze sono matrimoni veri, così da spandere letame a piene mani sul Sacramento cristiano del Matrimonio e legittimare quel che matrimonio non è. E nessuno è insorto; nessuno gli ha gridato: Come osi dire queste parole?; anzi, i suoi fedelissimi hanno steso un muro compatto attorno a lui, per difenderlo; e non manca mai il padre Pasquale di turno a blaterare che sì, va tutto bene così, omnia munda mundis: sono gli altri, prevenuti e in malafede, sono i suoi critici che interpretano con cattiveria le sue parole, mentre lui è un papa magnifico, non ha detto niente di male, dalle sue labbra escono solo perle di cristiana saggezza.

Questo è solo un esempio, uno dei cento e cento casi che potremmo citare, nei quali Bergoglio ha bestemmiato, ha profanato le cose più sacre del cristianesimo; mentre sul piano teologico non ha trascurato alcuna occasione, alcuna possibilità per incrinare e stravolgere la vera dottrina, fino al punto di insinuare che Gesù, in fin dei conti, era solo un uomo quando viveva sulla terra. Il che significa annullare il significato dell’Incarnazione; il significato della divina Concezione di Maria Vergine; il significato della sua Passione, Morte e Resurrezione; il significato dell’intero Vangelo. Se Gesù era solo un uomo, il peccato non è stato rimesso (sulle Sue spalle) e noi ne rimaniamo prigionieri. Come dice san Paolo (1 Corinzi, 15, 12-19):

Ora, se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non esiste risurrezione dei morti? Se non esiste risurrezione dai morti, neanche Cristo è risuscitato! Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede. Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato Cristo, mentre non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono. Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. E anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. Se poi noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in questa vita, siamo da compiangere più di tutti gli uomini.

E che dire dell’insegnamento morale di Bergoglio? (Il concetto, peraltro, è in se stesso assurdo e anticattolico, perché i papi non hanno una loro dottrina morale da predicare, devono semplicemente custodire e diffondere la dottrina morale della Chiesa, in piena fedeltà al Vangelo.) In un’altra circostanza, durante un’udienza della Comunità del Bambino Gesù, nel dicembre 2016, fra le altre cose si è permesso di dire, e le sue parole sono state servilmente riprese, senza batter ciglio, dal giornale Avvenire, organo della Conferenza Episcopale Italiana:

Non c’è una risposta alla morte dei bambini. Io non ho una risposta, credo sia bene che questa domanda rimanga aperta. (…) Nemmeno Gesù ha dato una risposta a parole. (…) Di fronte ad alcuni casi, capitati allora, di innocenti che avevano sofferto in circostanze tragiche, Gesù non fece una predica, un discorso teorico. Si può certamente fare, ma Lui non lo ha fatto.
(…) Dio è ingiusto? Sì, è stato ingiusto con suo figlio, l’ha mandato in croce. Ma è la nostra esistenza umana, la nostra carne che soffre in quel bambino, e quando si soffre non si parla: si piange e si prega in silenzio.

Queste parole atroci, che fanno a pezzi duemila anni di dottrina morale della Chiesa, che distruggono la speranza di tante persone e gettano nello sconforto i malati e tutti quelli che hanno perso una persona cara, sono state proferite impunemente da un signore vestito di bianco che dicono essere il papa: e nessuno ha protestato. Le ha pronunciate davanti a centinaia di bambini malati e di infermieri che vivono quotidianamente in mezzo alla sofferenza dei piccoli, ammantandole di un velo di finta compassione verso questi ultimi; ma quale compassione può esserci in un uomo consacrato il quale afferma apertamente che Dio è ingiusto? Quale speranza possono dischiudere nei cuori simili affermazioni? E cosa dovrebbero pensare i fedeli, sentendo quel signore che dice (28 novembre 2015), parlando della Via Crucis, che essa è la storia del fallimento di Dio? Si saranno chiesti: ma abbiamo sentito bene? Torniamo ad ascoltare questa frase terribile, che può uscire solo dalla bocca di chi non crede in Dio, di chi non ha capito nulla del cristianesimo, oppure, come a noi sembra più probabile, di chi vuole annientare la speranza nella sapienza, nella giustizia e nell’amore di Dio verso gli uomini, e seminare il massimo della confusione e del turbamento tra i fedeli, per meglio procedere nella sua opera malvagia di distruzione della fede: la Passione di Gesù Cristo è la storia del fallimento di Dio. Eppure, anche in questo caso, nessuno è insorto, nessuno ha protestato; nessun giornale cattolico, nessun teologo, nessun sacerdote, tranne i soliti, pochissimi che per tempo hanno aperto gli occhi, ha rilevato una simile enormità. E la ragione, a nostro avviso, non può essere che questa: i cattolici, adagiati da sempre in una vita di compromesso tra la loro fede e il modo di essere del mondo, anzi abituati a sacrificare la loro fede, all’atto pratico, ogni qualvolta essa entra in conflitto coi modi di pensare e di sentire del mondo, preferiscono cullarsi nella comoda illusione che il papa non può bestemmiare, non può dire eresie, non può essere apostata; e quindi che deve esistere una diversa spiegazione. Forse hanno capito male, forse bisogna contestualizzare meglio, insomma sono più che disposti ad arrampicarsi sugli specchi pur di non dover fare i conti con la realtà: ossia che questo papa, ammesso che sia legittimo papa (noi non lo crediamo; ma ammettiamo, per amore d’ipotesi, che lo sia), ha bestemmiato, ha apostatato e si è macchiato pervicacemente di eresia. Del resto, basta domandarsi: ma perché mai il papa non può bestemmiare, non può dire eresie, non può essere apostata? In realtà, non c’è alcuna ragione valida. Una simile convinzione nasce solo dalla pigrizia, dalla pusillanimità e dal desiderio di quieto vivere: meglio fare come lo struzzo, nascondere la testa sotto la sabbia, piuttosto che guardare le cose in faccia e chiamarle con il loro nome.

Nel suo terzo messaggio a suor Agnese Sasagawa, il 13 ottobre 1973, nella sua ultima apparizione, la Vergine Santissima disse (da: https://profezie3m.altervista.org/ptm_akita.htm):

Come ti ho detto, se gli uomini non si pentiranno e non miglioreranno se stessi, il Padre infliggerà un terribile castigo su tutta l’umanità. Sarà un castigo più grande del Diluvio, tale come non se ne è mai visto prima. Il fuoco cadrà dal cielo e spazzerà via una grande parte dell’umanità, i buoni come i cattivi, senza risparmiare né preti né fedeli. I sopravvissuti si troveranno così afflitti che invidieranno i morti. Le sole armi che vi resteranno sono il Rosario e il Segno lasciato da Mio Figlio. Recitate ogni giorno le preghiere del Rosario. Con il Rosario pregate per il Papa, i vescovi e i preti.

L’opera del diavolo si insinuerà anche nella Chiesa in una maniera tale che si vedranno cardinali opporsi ad altri cardinali, vescovi contro vescovi. I sacerdoti che mi venerano saranno disprezzati e ostacolati dai loro confratelli…chiese ed altari saccheggiati; la Chiesa sarà piena di coloro che accettano compromessi e il Demonio spingerà molti sacerdoti e anime consacrate a lasciare il servizio del Signore. Il demonio sarà implacabile specialmente contro le anime consacrate a Dio. Il pensiero della perdita di tante anime è la causa della mia tristezza. Se i peccati aumenteranno in numero e gravità, non ci sarà perdono per loro.

Più di centoventi anni prima, il 19 settembre 1846, a La Salette, sulle montagne del Delfinato (Francia), la pastorella Melania Calvat aveva ricevuto una rivelazione particolare nel corso di un’apparizione mariana, la cui parte più controversa e sconvolgente, da lei riferita a distanza di molto tempo, dopo che si era fatta suora con il nome di Maria della Croce — Vittima di Gesù, suona così (da: http://www.unavox.it/013b.htm):

Le stagioni saranno cambiate, la terra non produrrà che frutti cattivi, gli astri perderanno i loro movimenti regolari, la luna non rifletterà che una debole luce rossastra; l’acqua e il fuoco daranno al globo terrestre dei movimenti convulsi e degli orribili terremoti che inghiottiranno delle montagne, delle città.

Roma perderà la fede e diventerà la sede dell’anticristo. I demoni dell’aria con l’anticristo faranno dei grandi prodigi sulla terra e nell’aria e gli uomini si pervertiranno sempre più.  

Dio avrà cura dei suoi fedeli servitori e degli uomini di buona volontà; il Vangelo sarà predicato dappertutto, tutti i popoli e tutte le nazioni conosceranno la verità. 

Io rivolgo un appello urgente alla terra; Io chiamo i veri imitatori di Cristo fatto uomo, il solo e vero Salvatore degli uomini; Io chiamo i miei figli , i miei veri devoti, quelli che si sono dati a Me perché io li conduca dal Mio divin Figlio, quelli che Io porto, per cosí dire, nelle mie braccia, quelli che sono vissuti del Mio Spirito; infine Io chiamo gli Apostoli degli ultimi tempi, i discepoli di Gesú Cristo che sono vissuti nel disprezzo del mondo e di loro stessi, nella povertà e nell’umiltà, nel disprezzo e nel silenzio, nella preghiera e nella mortificazione, nella castità e nell’unione con Dio, nella sofferenza e sconosciuti al mondo.

È tempo che escano e vengano ad illuminare la terra. 

Andate e mostratevi come i miei cari figli; Io sono con voi e in voi purché la vostra fede sia la luce che vi illumina in questi giorni di disgrazia. 

Che il vostro zelo vi renda come gli affamati per la gloria e l’onore di Gesù Cristo.

Combattete, figli della luce, voi, piccolo numero che ci vedete, perché ecco il tempo dei tempi, la fine delle fini.

La Chiesa sarà eclissata, il mondo sarà nella costernazione. 

Ma ecco Enoch ed Elia riempiti dello Spirito di Dio; essi predicheranno con la forza di Dio e gli uomini di buona volontà crederanno in Dio e molte anime saranno consolate; essi faranno grandi progressi per virtù dello Spirito Santo e condanneranno gli errori diabolici dell’anticristo. 

Sciagura agli abitanti della terra! 

Vi saranno guerre spaventose e carestie; pesti e malattie contagiose; pioverà una grandine spaventosa di animali; tuoni che scuoteranno le città; terremoti che inghiottiranno paesi; si udiranno delle voci nell’aria; gli uomini batteranno la testa contro i muri, essi chiameranno la morte, da un’altra parte la morte li supplizierà; il sangue scorrerà da ogni parte. 

Chi potrà vivere se Dio non diminuirà il tempo della prova ?  

La verità, piaccia o non piaccia a quei cattolici, o sedicenti tali, che vorrebbero restarsene comodi in pantofole e far finta di non vedere né sentire, per non dover assumersi la responsabilità di restare fedeli a Gesù Cristo, mentre un signore vestito da papa lo offende e lo bestemmia quasi ogni giorno, è che il tempo dell’Anticristo è arrivato. Se l’Anticristo, ammesso che lo si debba attendere come una persona fisica, sia Bergoglio o se egli ne sia solo il precursore e dopo di lui ci si debba aspettare ancor di peggio, è in fondo una questione secondaria. La sola, vera questione che dovrebbe interpellare la coscienza dei fedeli è questa: mentre Gesù viene offeso, dileggiato, mistificato, e così la Vergine Maria e la Santissima Trinità, da che parte vogliono stare, col Signore o coi suoi nemici?

Fonte dell'immagine in evidenza: sconosciuta, contattare gli amministratori per chiedere l'attribuzione

Francesco Lamendola
Francesco Lamendola
Nato a Udine nel 1956, laureato in Materie Letterarie e in Filosofia all'Università di Padova, ha insegnato dapprima nella scuola elementare e poi, per più di trent'anni, nelle scuole medie superiori. Ha pubblicato una decina di libri, fra i quali L'unità dell'essere e Galba, Otone, Vitellio. La crisi romana del 68-69 d.C, e ha collaborato con numerose riviste cartacee e informatiche. In rete sono disponibili più di 6.000 suoi articoli, soprattutto di filosofia. Attualmente collabora con scritti e con video al sito Unione Apostolica Fides et Ratio, in continuità ideale e materiale con il magistero di mons. Antonio Livi. Fondatore e Filosofo di riferimento del Comitato Liberi in Veritate.
Hai notato degli errori in questo articolo?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.