Il tumore che ci sta divorando si chiama liberalismo
8 Gennaio 2020Per uscire dal vicolo cieco della modernità
10 Gennaio 2020È strano a dirsi, ma il significato delle parole dipende dall’uso che se ne fa e dal contesto in cui le si adopera: non da un senso intrinseco paragonabile a quelli che Euclide definisce i concetti primitivi della geometria. Per la geometria (euclidea), una retta è un insieme di punti allineati che giacciono su un piano, priva di spessore, senza inizio né fine. Nel linguaggio comune, invece, cattolico vuol dire, sì, che appartiene o fa parte della religione cattolica: ma che cos’è la religione cattolica? I nostri nonni e i nostri genitori lo sapevano; anche noi lo sapevamo, da bambini; noi, dico, che abbiamo almeno una sessantina d’anni. Lo sapevamo perché lo avevamo studiato sul Catechismo di san Pio X. E la mamma ci aveva ascoltato ripetere le risposte prima di recarci all’oratorio per essere interrogati dal parroco o dal cappellano, in vista della Prima Comunione. E soprattutto lo sapevamo perché lo vedevamo, lo sentivamo, lo respiravamo con tutto il nostro essere, nella nostra esperienza di vita quotidiana, cominciando dalla famiglia, dove si recitava una preghiera prima di sedersi a tavola, e spesso si recitava anche il Rosario, la sera, intorno alla nonna; e proseguendo con tutti gli altri ambienti, quale più e quale meno, scuola compresa, con tanto di Santa Messa il prino giorno di lezione, per porci tutti quanti sotto la protezione di Dio, della Madonna e dei Santi. Ma adesso? Adesso, ciò che viene insegnato ai bambini al catechismo, ciò che ascoltano dal parroco durante l’omelia della santa Messa, ciò che sentono dire a casa e ciò che non sentono e non vedono a scuola (non vedono il Crocifisso, ad esempio, che è stato staccato dalla parete sopra la cattedra; e se per caso qualcuno resiste ancora, prima o poi salta su qualche genitore a richiederne la rimozione, vuoi per rispetto della laicità dello Stato, vuoi per non offendere i sentimenti dei bambini provenienti da famiglie d’immigrati islamici; e per la stessa ragione le maestre rinunciano ai canti natalizi, o li storpiano assurdamente, con il Bambino Gesù che diventa il Bambino del Perù, e via farneticando; e che si astengono anche dal fare il Presepio, o, se proprio lo devono fare, perché qualche famiglia lo richiede, mettono una statuina di Gesù Bambino con la pelle nera, oppure pongono al posto della culla col Bambino un "crocifisso" al quale è appeso un giubbotto salvagente, per suggerire ai bambini che ogni migrante è come il Bambino Gesù e che non essere d’accordo con l’immigrazione selvaggia equivale a respingere Lui, proprio Lui, mostrandosi così dei cattivi cristiani e dei pessimi cittadini nei confronti del prossimo bisognoso.
Adesso, quindi, essere cattolico significa essere sulla linea del falso papa Bergoglio, dei falsi pastori modernisti e dei falsi preti ultraprogressisti, globalisti, migrazionisti, omosessualisti; significa concepire la messa come uno show mondano, col vescovo che strimpella la chitarra e il parroco che balla il flamenco (non stiamo affatto esagerando; sono tutte cose tratte dalle cronache di questi giorni); significa considerare la dottrina una cosa vecchia e sorpassata, rigida, buona per le menti ristrette i cuori inariditi; e farsi carico di tutti i problemi sociali, politici e perfino ambientali ed ecologici, e considerare le religioni tutte belle, buone e rispettabili, e censurare l’idea di annunciare il Vangelo, o anche solo far vedere il Crocifisso o impartire una benedizione ai fedeli, in nome del dialogo interreligioso e del rispetto per la fede altrui. Oggi la parola cattolico indica il cattolicesimo uscito dal Concilio Vaticano II, vale a dire un cattolicesimo che non è più tale, ma un miscuglio di umanismo, protestantesimo, pacifismo, relativismo, indifferentismo: un cattolicesimo senza dogmi, né trascendenza, né soprannaturale, né miracoli, a cominciare dalla Resurrezione; e dunque un cattolicesimo senza la divinità di Gesù Cristo, il quale finisce per essere un predicatore pieno di ottime intenzioni, ma umano quanto qualsiasi altro. Per non parlare di sua Madre, che non è certo la Madre di Dio, ma una semplice donna, piena di dubbi, come la descrive Bergoglio, e totalmente umana, come la dipinge, in maniera offensiva e blasfema, Roberto Saviano, senza che le sue bestemmie abbiano suscitato la benché minima reazione da parte dei sedicenti cattolici. I cattolici nati dopo il Concilio non sanno e neppure sospettano vagamente che il loro cattolicesimo è inquinato alla sorgente, perché il Concilio fu il cavallo di Troia della massoneria ecclesiastica per penetrare nella Chiesa e insidiarsi saldamente al suo vertice, introducendo non solo rovinose innovazioni liturgiche e pastorali, ma operando una vera e propria manipolazione della dottrina, fino a stravolgerne completamente i contenuti. Sbagliano quelli che ritengono i documenti del Concilio perfettamente ortodossi, e semmai eretiche alcune sue conseguenze o alcune forzature delle sue innovazioni. Al contrario, i principali documenti conciliari, come Gaudium et spes, Nostra aetate e Dignitatis humanae attaccano e capovolgono l’autentico Magistero della Chiesa; e con ciò stesso tradiscono la loro origine massonica e anticristiana, giacché è impossibile che la Chiesa smentisca se stessa nel suo insegnamento ufficiale.
La situazione è dunque veramente paradossale. Abbiamo una parola, un aggettivo, cattolico, che significa qualcosa che non trova quasi più riscontro nella realtà, poiché il cattolicesimo si regge sulla Chiesa cattolica e la Chiesa cattolica è stata occupata, per la sua parte visibile (quella invisibile appartiene a Dio solo) da una lobby di massoni, satanisti e sodomiti, i quali son riusciti a stravolgere completamente ogni aspetto della sua vita interna e della sua stessa dottrina; per cui i veri cattolici rischiano di non essere più considerati tali, mentre quelli falsi si sono impadroniti del marchio di fabbrica e si spacciano per quelli veri. È una situazione talmente surreale che ricorda, per certi aspetti, quei romanzi o quei film thriller nei quali una diabolica congiura espropria un personaggio della sua identità e la fa assumere a un altro, un sosia quasi perfetto che si prende i documenti, la casa, il conto in banca della vittima, sicché il vero signor X non riesce ad essere creduto da nessuno, è come se non fosse mai esistito, lo prendono per pazzo o, peggio, lo trattano da simulatore e da ricattatore; mentre il falso signor X, quello che ha assunto la sua identità, si godere il proprio trionfo e non deve neanche spendere fiato per dire le sue ragioni, in quanto tutti gli credono, anzi, non c’è proprio nessuno che metta minimamente in dubbio la sua identità, e anzi solidarizzano tutti con lui contro i reclami e le proteste di quell’altro, che cerca invano di denunciare l’inganno. Allucinante, ma vero: i falsari della Chiesa si sono impadroniti del marchio di fabbrica, e quel marchio porta scritta la parola cattolico; e così possono godersi il loro trionfo, che comprende l’aver messo le mani sui beni finanziari e materiali della Chiesa, e ignorare, o riservare poche parole di disprezzo, ai veri cattolici che invano cercano di far udire la loro voce e di appellarsi alla verità. Chi sarà disposto a credere loro? I falsi cattolici hanno tutto dalla loro parte: il papa, i cardinali, i vescovi, buona parte del clero, i soldi, le proprietà, i mass media cattolici, o meglio ex cattolici, e tutti quelli laici, specialmente quelli antiacattolici e massonici, divenuti improvvisamente benevoli, addirittura entusiasti verso quel papa, quei cardinali e quei vescovi, chissà come mai (e nessuno, a quanto pare, trova la cosa sospetta e si fa due domande; ma non vedono o piuttosto non vogliono vedere?). Se poi a ciò si aggiunge il fatto che i giovani, e tutti quelli cresciuti dopo il Concilio Vaticano II, hanno sempre conosciuto solo il falso cattolicesimo, ma lo hanno sempre creduto quello vero, o meglio, non hanno mai neppure dubitato che così non fosse; se si tiene presente che praticamente un solo uomo ebbe il coraggio di denunciare il tradimento ed ebbe la lucidità per vedere e capire quel che stava succedendo, monsignor Lefebvre, e che quell’uomo finì scomunicato, e i suoi seguaci furono etichettati come una specie di setta di fanatici e di reazionari, il quadro sarà completo. Il delitto è stato quasi perfetto e fra qualche anno, quando saranno morti tutti quelli che hanno visto e conosciuto personalmente il vero cattolicesimo, e il ricordo dei Santi che hanno visto e compreso il pericolo, come san Pio da Pietrelcina, sarà stato debitamente addomesticato e anestetizzato (cosa che è cominciata subito, con la trasformazione del santuario destinato ad accogliere i suoi resti mortali, in un tempio massonico), non ci sarà più niente da fare: la menzogna avrà vinto su tutta la linea e la verità sarà stata impunemente offesa, umiliata, calpestata e rimossa. E tuttavia…
Tuttavia, sia i falsi cattolici, cioè i modernisti, i relativisti, i massoni, i protestanti travestiti che si spacciano per cattolici, sia i loro alleati, amici e fiancheggiatori, i grandi banchieri, i signori della globalizzazione, gli europarlamentari, tutti a loro volta massoni e tutti segretamente nemicissimi della vera Chiesa di Cristo, hanno fatto i conto solo con la parte visibile e umana dell’istituzione; ma si sono scordati che il lavoro da essi fatto, e che giudicano ormai quasi condotto a termine, era ed è solo la parte più facile della loro opera di distruzione. Fino ad oggi si trattava solo di gettare la lenza e prendere all’amo tutta una genia di sacerdoti irrequieti e senza fede, di prelati avidi e ambiziosi, di fedeli sprofondati nel vizio e niente affatto disposti ad emendarsi, semmai decisi a portare il clero sulle loro posizioni e sentirsi giustificare, lodare e benedire nella loro vita di peccati, con tante scuse da parte sua per la poca sensibilità e comprensione: e non stiamo affatto esagerando per amor di polemica; si pensi a quanto detto e scritto dai vescovi di Belluno e di Vittorio Veneto circa i divorziati risposati, oppure alle dichiarazioni del cardinale Marx, presidente della Conferenza episcopale tedesca, a proposito della perfetta naturalezza e liceità della sodomia e delle unioni omofile. Ma adesso, che credono di aver quasi finito il loro sporco lavoro, gli apostati che hanno ordito la congiura anticattolica dovranno vedersela con un nemico ben più forte di quelli che sin qui hanno travolto con tanta sconcertante facilità. Hanno fatto i conti senza Dio; e ora si accorgeranno di cosa voglia dire gettare a Lui il guanto della sfida. Attenzione: stiamo parlando di gente che non ha la fede; che non l’ha mai avuta o che l’ha persa da un pezzo: è inconcepibile, infatti, che un sacerdote cattolico conservi intatta la sua fede in Gesù Cristo e al tempo stesso decida di affiliarsi alla Massoneria. Per fare una cosa del genere, bisogna non avere alcun timore di Dio; e questo è proprio degli atei, non dei credenti. Abbiamo quindi a che fare con un papa, con dei cardinali, con dei vescovi che non credono in Dio; che recitano una ignobile commedia, una orribile farsa, allorché ci parlano di Lui, anche se lo fanno sempre più raramente, poiché preferiscono parlarci di mille altre cose, tutte terrene anche se ammantate di un alone di nobiltà morale, come se un vero cattolico debba farsi carico dei problemi legati alle migrazioni, al cambiamento climatico e alla scomparsa della biodiversità, fino al punto di non aver più il tempo di pregare e adorare Dio. E se proprio parlano di Dio, lo fanno in modo generico, né si capisce bene di quale Dio stiano parlando, potrebbe essere benissimo il Grande Architetto dell’Universo, per quel che se ne può capire. E se anche parlano esplicitamente di Gesù Cristo, cosa ormai sempre più rara, non ne parlano come si conviene a Dio che sai è fatto uomo, restando però sempre Dio, ma come di un semplice uomo, un profeta (come dice Enzo Bianchi), un predicatore, un taumaturgo, un maestro compassionevole, insomma tutto quel che potrebbe sottoscrivere un ateo, un massone, un relativista, uno storicista radicale, nonché un seguace di qualsiasi altra religione, E se parlano della Madonna, lo fanno senza quella reverenza e quella devozione che hanno sempre caratterizzato il culto mariano, e che è il fiore più bello nel giardino della fede cattolica: bensì come di una semplice donna, che ha partorito nel sangue, come qualsiasi altra, che non aveva proprio niente di speciale, e ha perfino dubitato delle promesse di Dio, quando suo Figlio, invece di diventare il re d’Israele, è stato messo sulla croce. Se parlano dei Santi, parlano solo di quelli in odore di modernismo; di quelli che sono stati fatti Santi per ragioni politiche, da un papato che era già finito nelle mani dei massoni. Come si fa a proclamare santo Paolo Vi, ad esempio, che i suoi intimi conoscevano come invertito impenitente, e che porta sulle spalle la responsabilità di aver presieduto il Concilio e firmato i documenti che segnavano la conquista della Chiesa da parte della massoneria, e che era un massone lui stesso? E se parlano degli Angeli, lo fanno a bassa voce, quasi con vergogna: in fondo, per loro, è tutta superstizione. Uno dei "capi d’accusa" alle suore di Porto Viro, costrette ad andarsene perché non volevano subire lo stravolgimento della loro regola, pare sia stata la presenza di troppe statue di San Michele nei locali del convento: di San Michele Arcangelo, il nemico di Satana, il campione della lotta contro i demoni. E s’inginocchiano sempre più raramente davanti al Santissimo, questi falsi sacerdoti; a volte trasformano le loro chiese in luoghi di sollazzo blasfemo; altre volte ne fanno dei templi votati alla peggiore blasfemia, come è accaduto per il duomo di Terni al tempo in cui era vescovo Vincenzo Paglia. Ebbene: tutti costoro non hanno fatto i conti con la potenza del Signore, che in un solo istante può annichilire tutti i loro perfidi disegni, condotti con pazienza e indubbia abilità nel corso di tre secoli. Noi, tuttavia, dubitiamo che sarà questa la conclusione. Un intervento diretto di Dio, benché sommamente giusto, non sarebbe tuttavia nel suo stile. Lo stile di Dio è un altro: è quello di suscitare anime sante per restituire la giusta direzione all’umanità fuorviata. In tutta questa rovina, anime sante ce ne sono ancora: ed è da esse che partirà la riscossa della vera Chiesa di Cristo contro quella falsa, divenuta la Sinagoga di Satana. Come ha detto Gesù stesso alla folla (Marco 1,15): Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo.
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