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È in atto l’assalto diabolico contro l’anima del mondo

Vi è un ordine in quello che sta accadendo: l’assalto contro la nostra civiltà, contro la nostra fede, contro la nostra sopravvivenza morale e materiale. E se vi è un ordine, vi è una razionalità; se vi è una razionalità, vi è anche una mente. Crediamo che anche per questa via si possa giungere, col permesso di padre Sosa Abascal, che lo nega, alla prova provata dell’esistenza del Diavolo: di un essere reale, personale, di natura spirituale, estremamente intelligente ed estremamente potente, che odia l’umanità sin dal principio e che da sempre si adopera per distruggerla o per avvilirla e abbassarla al di sotto dello statuto che Iddio, Padre sapiente, giusto e amorevole, le ha conferito nel contesto della creazione. Molte delle cose peggiori che accadono ogni giorno, sia a livello individuale, sia a livello collettivo, molti dei pensieri più abietti e delle azioni più nefande e dei discorsi più fuorvianti e distruttivi, non nascono dal caso, né sono un semplice prodotto di circostanze puramente storiche: al contrario, traggono la loro origine da una realtà metafisica, misteriosa, inquietante, che scaturisce dalle profondità abissali del tempo e dello spazio, e che precede l’inizio dell’esistenza del genere umano: e tale realtà è il Diavolo, con tutta la rete vischiosa, malefica, ributtante, che egli ha steso e continua a stendere sul mondo, avviluppando in essa le anime, distorcendo le intelligenze, pervertendo perfino i sensi naturali. Che ciò piaccia o non piaccia agli uomini moderni, gonfi di presunzione scientista, e specialmente a quelli di essi che si dicono e credono di essere ancora dei cattolici, e sono più che mai indaffarati a ritagliarsi un cattolicesimo adulto e disincantato, doverosamente pacifista e progressista, femminista e omosessualista, migrazionista e internazionalista, innocuo e inoffensivo, del tutto compatibile e omologato alla mentalità di questo mondo. E basta con i miti, i miracoli e il soprannaturale, per carità, via tutta questa zavorra: come diceva Bultmann e come ripetono i modernisti, da Tyrrell a Rahner a Kasper a Bianchi a Bergoglio. Ne avevamo già parlato in uno scritto di tredici anni fa (cfr. l’articolo: Esiste un progetto consapevole per strappare l’anima del mondo, pubblicato sul sito di Arianna Editrice il 30/10/07 e ripubblicato sul sito dell’Accademia Nuova Italia il 19/01/18), quando ancora la situazione poteva sembrare relativamente normale e l’assalto delle forze maligne alla creazione di Dio non si era ancora palesato in tutta la sua portata dirompente e in tutta la sua paurosa profondità. Quando, ad esempio, esse non erano ancora riuscite a impadronirsi quasi completamente del vertice della Chiesa cattolica, oltre che dei principali governi degli Stati, o, quanto meno, ciò non era ancora apparso evidente come invece lo è oggi, se vi sono persone capaci di vedere, di capire e di trarre le logiche e oneste conclusioni da tutto ciò che accade, ormai con ritmo quotidiano, in ogni ambito della nostra vita, dal lavoro al tempo libero, dalla finanza alla cultura, dalla scuola allo spettacolo, dalla politica alla pubblica amministrazione, dalla scienza all’arte. Tutto ciò che è accaduto nel corso degli ultimi anni e che continua ad accadere ci conferma nella giustezza di quella affermazione e ci sollecita, anzi, a definire meglio quella che allora era una intuizione ed una impressione, più che una certezza maturata attraverso un ragionamento supportato da puntuali e irrefutabili elementi di fatto.

L’assalto contro l’anima del mondo, che si sviluppa su tutti i livelli, tanto nella società profana che nella Chiesa cattolica, ma soprattutto nella famiglia e contro la famiglia, quella famiglia naturale e cristiana che per secoli e secoli è stata il fondamento della nostra società e delle nostre esistenze individuali, della nostra concezione della vita, della morale, del nostro rapporto con il prossimo e con noi stessi, e dalla quale abbiamo ricevuto gli strumenti per divenire a nostra volta buoni genitori e buoni cittadini (e se poi non l’abbiamo fatto, è stata quasi sempre colpa nostra) è entrato nella fase finale, quando ormai si sta cominciando a giocare a carte scoperte. Quando la sovranità non appartiene più agli Stati, la cittadinanza ai cittadini, il lavoro ai lavoratori, il risparmio ai risparmiatori, l’economia a chi produce e crea posti di lavoro, la cultura a chi è colto, lo sport a chi fa sport (lealmente e senza drogarsi); e quando la chiesa non è più la Chiesa, il clero non custodisce la fede ma allontana le anime da essa, il papa non è il vicario di Cristo in terra ma il suo nemico mascherato, il suo diabolico contraffattore, teso a traghettare la comunità dei fedeli nell’apostasia, nell’idolatria e nel paganesimo, facendo in modo che se ne rendano contro il meno possibile, dato che hanno in mano tutti gli strumenti per presentare come normale, e anzi come benefico e doveroso, ogni nuova bestemmia e ogni nuova eresia, blasfemia e profanazione, e intanto godono del sostegno interessato dei mass-media non cattolici e anticattolici: che altro manca, che altro dovrebbe ancora accadere, perché si possa finalmente capire, e ammonire apertamente, che il Diavolo sta scatenando la sua ultima offensiva contro la creazione di Dio, contro l’umanità e contro la Chiesa fondata da Gesù Cristo?

Abbiamo detto che l’assalto è organizzato da una mente superiore, e abbiamo visto chi è; in subordine, agiscono i suoi luogotenenti umani, che sono i membri delle grandi famiglie proprietarie dell’alta finanza mondiale, padroni, a loro volta, di tutto o quasi tutto il sistema dell’informazione e di una bella fetta del potere politico, attraverso le loro società segrete di tipo massonico, tutte fra di loro variamente intrecciate e complementari. In Occidente il loro potere è praticamente totale: nessun capo di Stato o di governo sgradito a quei signori, nessun ministro di un dicastero importante, nessun sindaco di una capitale o di una grande città, nessun alto magistrato o preside di università riesce a "passare" e a insediarsi e far carriera, senza il loro beneplacito o il loro sostegno, diretto o indiretto. La rete massonica è ormai onnipotente negli Stati Uniti e nei Paesi anglosassoni, poco meno potente in Europa, e negli ultimi decenni si è saldamente insediata alle Nazioni Unite e negli altri grandi organismi internazionali. Se non si tiene costantemente presente questo fatto, non si riuscirà a capire perché da quelle istituzioni, ad esempio l’UNESCO, provengano direttive così strane, così allarmanti, così tendenti a un medesimo fine: l’indottrinamento dei bambini in età scolastica, il loro condizionamento mentale e lo stravolgimento, in essi, del senso morale e della legge naturale, fino a considerare come cose normalissime, giuste e pienamente legittime le peggiori aberrazioni, e a guardare con sovrano disprezzo ogni posizione che rimanga ancorata ai sani valori di matrice cristiana. E si arriva a capire perché nella costituzione dell’Unione Europea manchi qualsiasi accenno alle radici cristiane dell’Europa, e l’argomento "religione" sia ridotto alla "libertà religiosa", ponendo sullo stesso piano il cristianesimo, l’islamismo, l’ebraismo e qualsiasi altra religione, anche se una sola di esse ha presieduto alla nascita dell’Europa, ha alimentato la sua civiltà e la sua cultura, ha generato le sue opere artistiche, letterarie, architettoniche, musicali, e abbia elaborato la sua tavola di valori morali. Ma è proprio quella tavola di valori morali che la massoneria vuole abolire e sostituire con un’altra: perciò quell’assenza, quel silenzio, quel sorvolare sulla civiltà cristiana come se si fosse trattato di un episodio marginale e di una fase irrilevante della storia d’Europa, non nascono da un semplice senso di laicità della sfera civile, bensì da un odio mortale contro il cristianesimo e da una feroce volontà di estirparne anche il ricordo dalla memoria dei cittadini europei. Infatti, se qualcosa della visione cristiana della vita sopravvivesse nelle nuove generazioni, come si potrebbe seguitare a presentare l’aborto, l’eutanasia, le unioni omosessuali, come cose del tutto lecite e buone? È evidente che insorgerebbe un conflitto di coscienza fra l’educazione cristiana e l’educazione massonica e illuminista. Ecco perché quei signori vogliono costruire un’Europa senza radici: perché quelle radici essi le detestano, le vogliono seppellire per sempre, e vogliono costruire una società totalmente nuova, un tipo di cittadino completamente diverso da quello delle generazioni precedenti: un cittadino per il quale "bene" e "male" non siano il frutto della legge morale naturale e meno ancora di quella cristiana, bensì, semplicemente ciò che è consentito dalla legge e ciò che non lo è. Fermo restando che la legge viene continuamente adeguata e aggiornata al mutare dei tempi e della sensibilità, per cui ciò che ieri era proibito oggi diventa lecito (la sodomia era punita a termini di legge in alcuni Stati degli USA, perfino se consumata fra marito e moglie), per cui non dovremo aspettare molti anni e anche la pedofilia verrò sdoganata, in nome del diritto dei bambini alla piena sessualità, e del dovere degli adulti di iniziarli ad essa, così come è stato teorizzato da "intellettuali" come Mario Mieli, campioni dell’ideologia gender, del transessualismo e del sovvertimento radicale di ogni morale tradizionale.

Ora, se ciò a cui stiamo assistendo è l’assalto finale delle forze diaboliche, e se, come abbiano visto, esiste una mente direttiva, una cabina di regia, che studia e sincronizza tutte le mosse degli attaccanti, è chiaro che in questa fase ad essere sotto attacco non è qualche trincea marginale, qualche ridotto isolato, ma la cittadella stessa della civiltà cristiana: che è lo spirito contemplativo, fatto di preghiera, adorazione e offerta di riparazione per i peccati del mondo. Questa, a ben guardare, è la vera cittadella della moralità e della spiritualità cristiana. Le organizzazioni di volontariato, la Caritas, la Comunità di Sant’Egidio, i cardinali che vanno a rompere i sigilli delle centraline, come l’elemosiniere del papa, Krajewski, scaricando sui cittadini comuni le bollette non pagate da inquilini che hanno scelto di vivere nell’illegalità, tutte queste cose possono esserci o non esserci: alcune sono buone e fedeli al Vangelo, altre solo parzialmente buone, altre ancora sono invece decisamente discutibili; ma quel che è certo è che non rispecchiano l’essenza dell’anima cristiana. L’essenza dell’anima cristiana si trova nello spirito di contemplazione e di preghiera, secondo l’insegnamento stesso di Gesù Cristo: Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta. (Luca, 10, 41-42). Finché ci sarà un convento di monaci o di monache che dedicano alla preghiera e all’adorazione tutto il tempo di cui possono disporre; finché ci saranno anime mistiche come santa Teresina di Lisieux, anime contemplative come san Pio da Pietrelcina, anime miti, silenziose e compassionevoli come san Leopoldo Mandic, la cittadella resisterà agli assalti e da essa potrà partire, prima o poi, la controffensiva contro le forze del disordine e del male. Ma se ogni convento verrà chiuso, con un pretesto o con l’altro, oppure trasformato in un luogo di diffusione delle ideologie moderne, dalla psicanalisi alla meditazione trascendentale di stampo yoga, a un dialogo interreligioso che equivale alla liquidazione del cattolicesimo, della sua identità, e soprattutto della sua spiritualità; se papi e vescovi vanno in visita nei conventi di clausura per far ridere sguaiatamente quelle anime; e se predicatori e teologi modernisti vi tengono dei seminari per diffondere gli errori moderni; se dei conventi vengono destinati addirittura ad ospitare corsi di affettività per le coppie gay, come è accaduto a Torino; se infine, come a Porto Viro, in provincia di Rovigo (ma diocesi di Chioggia) le suore sono costrette ad andarsene e a ritornare allo stato laicale, perché si vuole imporre loro lo stravolgimento della regola monastica; o se si chiudono i seminari e si commissariano gli ultimi ordini veramente contemplativi, come i Francescani dell’Immacolata, allora la partita è persa. Ed ecco che il signor Bergoglio, con diabolica metodicità, proprio in quest’opera si è impegnato, e vi si è dedicato fin dall’indomani della sua sciagurata e illegittima elezione: distruggere lo spirito contemplativo. Nella esortazione apostolica Gaudete et exultate, del 2018, egli ha osato affermare (§ 26): Non è sano amare il silenzio ed evitare l’incontro con l’altro, desiderare il riposo e respingere l’attività, ricercare la preghiera e sottovalutare il servizio. La sua malizia infernale è tutta compendiata in quell’orribile gesto di costringere un bambino a staccare le mani giunte in preghiera, per insegnargli a "pregare" Dio in un modo, diciamo così, meno devoto, meno adorante: lui, che mai s’inginocchia davanti al Santissimo, ma in compenso si getta bocconi a baciare le scarpe degli uomini. Così come costui ha osato modificare le millenarie parole del Padre Nostro; così come ora si dice che voglia modificare le parole dell’Ave Maria e perfino il nome del nostro Signore Gesù Cristo! Sempre con la scusa della filologia, sempre con la pretesa di far passare la filologia davanti alla fede, e d’imporre ai fedeli tutti i cambiamenti che i filologi, i biblisti e i teologi di modernisti ritengono di dover fare per restituire la liturgia cattolica alla sua pretesa purezza originaria. Ma noi sappiamo bene che lo scopo ultimo di costoro è ben altro: essi vogliono distruggere la Chiesa, spazzare via l’anima contemplativa e intronizzare sulle sue rovine la nuova religione massonica e illuminista che da tre secoli vorrebbero imporre ai popoli: il tutto per conto e nell’interesse di signori del Nuovo Ordine Mondiale. È chiaro che dietro un’opera così malvagia non vi sono soltanto delle forze umane, ma delle forze soprannaturali. San Paolo lo aveva detto e aveva ammonito chiaramente i fedeli, quasi duemila anni fa: La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti (Efesini, 6,12). San Michele Arcangelo, difendici in quest’ora di tenebre. Maria Santissima, prega per noi peccatori.

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Francesco Lamendola
Francesco Lamendola
Nato a Udine nel 1956, laureato in Materie Letterarie e in Filosofia all'Università di Padova, ha insegnato dapprima nella scuola elementare e poi, per più di trent'anni, nelle scuole medie superiori. Ha pubblicato una decina di libri, fra i quali L'unità dell'essere e Galba, Otone, Vitellio. La crisi romana del 68-69 d.C, e ha collaborato con numerose riviste cartacee e informatiche. In rete sono disponibili più di 6.000 suoi articoli, soprattutto di filosofia. Attualmente collabora con scritti e con video al sito Unione Apostolica Fides et Ratio, in continuità ideale e materiale con il magistero di mons. Antonio Livi. Fondatore e Filosofo di riferimento del Comitato Liberi in Veritate.
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