Il futuro appartiene a coloro che sanno odiare?
5 Novembre 2019I Makah, piccolo popolo che cacciava le balene
7 Novembre 2019Abbiamo detto più volte che i cattolici devono smetterla di piagnucolare lamentosamente e di assumere pose vittimistiche; che devono smetterla di esternare con aria desolata il loro stupore, la loro incredulità, la loro amarezza, di fronte a quel che stanno facendo i massoni travestiti da cardinali e da vescovi dopo essersi impossessati del vertice della Chiesa; che devono piantarla di consolarsi con la solita frase: Non praevalebunt, perché la promessa di Cristo che le porte degli inferi non prevarranno sulla Chiesa da lui fondata riguarda la sostanza invisibile e soprannaturale di essa, non la componente umana, e perciò non li esenta affatto dal dovere di assumersi le proprie responsabilità e di lottare strenuamente, sempre, ma specialmente nel momento del supremo cimento; né, tanto meno, li garantisce circa la loro incolumità fisica, alla quale tengono tanto. I cattolici odierni dovrebbero assumere piuttosto l’abito mentale dei guerrieri (pacifisti a oltranza: queste parole vi scandalizzano?; peggio per voi) e, se necessario, dei martiri, ossia dei testimoni della fede che non si arrendono mai, neppure davanti alla minaccia di morte per mano dei nemici del Vangelo. Dovrebbero rileggersi quelle frasi di Gesù Cristo, quei passi delle epistole paoline, quei versetti dell’Apocalisse nei quali si preannuncia chiaramente quel che sta accadendo; e invece di fare come gi struzzi e cercare di non vedere, per quanto possibile, e di non capire, per timidezza, per conformismo, e anche, diciamolo pure, per vigliaccheria, devono affrontare virilmente il destino al quale la fedeltà verso Cristo li chiama. Quel Cristo che non disse: dialogate con tutti; siate amici di tutti; cercate di andare d’accordo col mondo; ma che disse: Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! E che disse anche: Non crediate che io sia venuto a portare l la pace, ma una spada!
Sì: a partire dal Concilio Vaticano II, fin dal discorso di apertura di Giovanni XXIII, e poi coi documenti più significativi partoriti dai padri in odore di massoneria, come la Nostra ateate e la Dignitatis humanae, e a partire, ancor più, dalla cosiddetta riforma liturgica di Paolo VI, che al posto della bella e spirituale Messa di sempre ha dato ai cattolici una Messa in tono minore, infarcita di simbologie terrene, di allusioni mondane, e non più concepita per innalzare l’anima verso Dio, ma piuttosto per celebrare, orizzontalmente, l’assemblea dei fedeli (ma fedeli di chi o di che cosa, a questo punto?; e basterebbe tale domanda per far capire che Paolo VI non è santo, non può essere santo, e chi lo ha proclamato santo non è in grazia di Dio); a partire da allora i cattolici si sono gradualmente assopiti, poi sono scivolati in un sonno sempre più profondo, innaturale, quasi letargico. Li hanno ipnotizzati, i cardinali e i vescovi massoni e i preti marxisti e ambientalisti, con le belle parole d’ordine del dialogo, della fratellanza (massonica), della solidarietà, dell’inclusione e della pace: tutte parole-truffa, e per capirlo basterebbe osservare che Gesù non adopera mai queste parole; non le adoperano mai gli evangelisti, i Padri della Chiesa, i grandi teologi cattolici (fino al Concilio, appunto: poi arriva il diluvio dei Rahner, dei Kasper, dei Congar, dei Küng, e dei… Bianchi); non le adopera mai la Vergine Maria nelle sue apparizioni e rivelazioni, né a Rue du Bac, né a La Salette, né a Fatima, né alle Tre Fontane, ecc.: e qualche cosa, se i cattolici fossero rimasti desti e vigili, vorrà pur dire questo fatto. Ma siccome si sono addormentati, cullati e ninnati da queste suadenti parole d’ordine, da questi melliflui concetti — pace, apertura, inclusione, dialogo, misericordia, comprensione, incontro, fraternità: che musica soporifera! — hanno mandato giù, in un crescendo di cui avrebbero dovuto accorgersi, una serie di eresie che il vertice della loro Chiesa, ormai conquistato dai massoni, cioè dagli agenti di Satana, hanno proclamato sotto il loro naso: che è bene ci siano le diverse religioni; che non bisogna cercar di convertire nessuno a Gesù Cristo, anzi per buona educazione è meglio astenersi anche dal fare il suo Nome; che la più grande preoccupazione del cristiano "maturo" deve essere quella per l’ambiente in cui viviamo, per la Madre Terra, che ci nutre e ci accudisce; che quindi è giusto pregare la Madre Terra chiedere a lei le grazie di cui abbiamo bisogno, il raccolto abbondante e la sicurezza del futuro che ci attende; che benedire nel nome di Cristo non è un gesto tanto carino, perché esclude i non cristiani e potrebbe offenderli; che inginocchiarsi davanti a Dio non è poi così importante, ma gettarsi bocconi davanti ai fratelli, quello sì che lo è; che non importa se si è in peccato mortale, se non si è pentiti e se non si ha la benché minima intenzione di cambiar vita: si può essere lo stesso in grazia di Dio, ci si può accostare ai Sacramenti, si può fare la santa Comunione come se nulla fosse; che si può essere, del pari, omosessuali cattolici e felici, pienamente realizzati e in pace con Dio e col mondo, e se ci s’imbatte in un confessore rompiscatole, allora si fa bene a cercarsene un altro; e che i preti maturi e consapevoli devono smetterla di star lì a cavillare sul pentimento delle anime, devono chiudere un occhio e magari tutti e due, lasciar fare e lasciar correre, e non negare la santa Comunione ad alcuno, né a gli adulteri che vivono in concubinato, né ai protestanti, e figuriamoci ai carissimi fratelli massoni, che in fondo operano anch’essi per il bene dell’umanità, e coi quali è giusto affratellarsi, perché tutti i muri devono cadere e i ponti devono essere gettati ovunque, ecc. ecc. Questa musica insulsa, queste nenie buoniste e falsamente rassicuranti, hanno addormentato i cattolici così bene che un mattino si sono svegliati e hanno trovato in chiesa il demone Pachamama; hanno trovato i loro preti che li esortavano a pregarlo, evocarlo e adorarlo; e hanno udito il loro papa benedire l’idolo e scusarsi pubblicamente perché qualcuno aveva osato toglierlo di mezzo e gettarlo nelle acque del Tevere, evidentemente contravvenendo alle regole della buona educazione, oltre che ai tanti sforzi che la Chiesa dei poveri, la Chiesa in uscita (con stipendi da 35.000 euro mensili per i suoi vescovi "di strada") sta profondendo per unire gli esseri umani; mentre i cattolici del passato, incoscienti o malvagi, non hanno fatto altro che creare divisioni, inimicizie e sfruttamento, come nel caso dei poveri indios dell’Amazzonia, oppressi dall’uomo bianco e dal suo Vangelo, perfido strumento di colonialismo e genocidio culturale.
I cattolici, dunque devono fare a se stessi e agli altri il santo piacere di smetterla di frignare, di fare le anime candide e stupite, di recitare la parte di chi è stato sorpreso in buona fede e non sa che pesci pigliare, perché qualsiasi decisione prendesse, sarebbe troppo ardua e dolorosa. Nossignori: il cattolico deve scegliere, deve schierarsi, deve combattere, perché è un miles, un soldato di Cristo; non deve aver paura di nulla, neanche del diavolo in persona, se si è mantenuto in grazia di Dio (ma se invece è sprofondato nei peccati e non vuole ravvedersi, allora è un altro discorso, e si possono ben capire le sue esitazioni e i suoi tentennamenti). Deve anzi andare dritto incontro all’antico nemico e ai suoi servitori, che oggi hanno un volto e un nome preciso: sono i falsi pastori della falsa chiesa di una falsa dottrina, che usurpa ancora il nome di cattolica, ma che non solo non lo più, ma è divenuta, a tutti gli effetti, anche se le anime belle non se ne sono accorte perché dormivano, la sinagoga di Satana profetizzata dalle Scritture, e contro la quale Maria Vergine ha tante volte messo in guardia i fedeli. E non solo devono smetterla di piagnucolare, ma devono passare all’azione: devono boicottare la stampa e le televisioni ex cattoliche; devono disertare le chiese infestate da parroci modernisti e marxisti; devono manifestare in maniera adeguata e inequivocabile, organizzandosi anche sul piano legale, il loro totale dissenso e la loro irriducibile contrarietà davanti allo scempio del Deposito della fede che i fasi pastori stanno consumando, con diabolica pertinacia, giorno dopo giorno, con audacia e sfrontatezza sempre maggiori. Devono, inoltre, come abbiamo già detto in altre occasioni, sospendere qualsiasi offerta, di qualsivoglia natura, alla falsa chiesa e al falso clero; devono negare a quei signori l’otto per mille nella denuncia dei redditi; devono chiudere il portafogli e non versare più nemmeno un centesimo alle varie organizzazioni ecclesiastiche, comprese quelle sedicenti umanitarie, sia perché gran parte di quel denaro va comunque a finanziare "opere" ben diverse da quelle propagandate, sia soprattutto perché si tratta di chiudere il rubinetto e ridurre all’impotenza i congiurati che si sono impadroniti abusivamente della vera Sposa di Cristo. Ma non basta ancora. Bisogna fare di più, molto di più: perché abbiamo a che fare con gente astuta, amorale, spietata, sostenuta da immensi mezzi materiali e politici; e abbiamo a che fare, in ultima analisi, col diavolo, che si serve di quei miserabili uomini di paglia, facendo presa sui loro turpi vizi e sulle loro abiette passioni (non è certo un caso che tanti altissimi prelati si siano consociati in una immonda lobby di sodomiti impenitenti: il caso di McCarrick, subito archiviato, era solo la punta dell’iceberg), per seminare la maggior confusione possibile, il maggior turbamento, la maggior sofferenza fra le anime buone. Che cosa bisogna fare, dunque, per colpire al cuore questi serpenti velenosi che hanno l’arditezza di spacciarsi per pastori del gregge di Gesù Cristo, e soprattutto per mandare a vuoto la loro diabolica azione tesa ad allontanare le anime da Lui, al fine di perderle e regalarle al diavolo? Bisogna fare quel che ha fatto un signore di nome Pinchus Feinstein, cittadino americano, il quale dall’ebraismo si è convertito, molti anni fa, al cattolicesimo, e poi, udendo quel che va dicendo la chiesa cattolica a partire dal Concilio, e specialmente ora, sotto il "papa" Francesco, che cioè gli ebrei sono già salvi avendo con sé l’Antica Alleanza, il cui carattere è irrevocabile, si è sentito ingannato, preso in giro, truffato, e ha deciso di chiedere i danni, sotto forma di un congruo risarcimento materiale, per essere stato indotto a lasciare la religione dei suoi avi e convertirsi a una fede che ora gli dice: non ce n’era bisogno, potevi restare giudeo. Ecco la lettera, indirizzata al sedicente nel gennaio 2016, che è stata riportata ampiamente dalla stampa e che può suggerire analoghe azioni legali ai cattolici stessi:
Sono un Ebreo. (…) Ho 74 anni. Mi sono convertito alla Chiesa Cattolica Romana all’età di 17 anni, nel corso dell’ultimo anno del pontificato di Papa Pio XII. L’ho fatto perché ero convinto che dovevo accettare ed avere fede che Gesù Cristo è il mio salvatore, e io ho creduto. E ho creduto che per avere una possibilità di salvezza dovevo essere un membro battezzato della Sua Chiesa. Così mi sono convertito e sono stato battezzato nella Chiesa Cattolica, e dopo sono stato confermato. (…) Durante questo tempo ho assistito a migliaia di Messe, partecipato a centinaia di ore sante e di novene, ho detto migliaia di rosari e ho fatto centinaia di viaggi al confessionale. Ora, nel 2015 e nel 2016 ho letto le sue parole e quelle della sua "Pontificia Commissione". Lei oggi insegna che perché io sono un Ebreo per razza, l’alleanza di Dio con me non è mai stata revocata, e non può essere revocata. Lei non spiega in questo insegnamento che io potrei fare qualcosa che potrebbe minacciare l’Alleanza, che Lei dice Dio ha con me perché sono un Ebreo. Lei insegna che si tratta di un’Alleanza indissolubile. Lei non ha mai detto che questo dipenda dal fatto che io sia una brava persona. A rigore di logica, se l’Alleanza di Dio con me è indissolubile, un Ebreo per razza, come io sono, può fare tutto quello che vuole e Dio continuerà a mantenere l’Alleanza con me e io andrò in cielo. (…) Sulla base del suo insegnamento, ora so che in forza della mia speciale superiorità razziale agli occhi di Dio, non ho bisogno di niente di tutto ciò. E ora non vedo alcuna ragione che spieghi perché sono stato battezzato nel 1958. Non era necessario per me essere battezzato. Non vedo più il motivo per cui vi fosse la necessità per Gesù di venire sulla terra o di predicare agli Ebrei figli di Abramo, del Suo giorno. Come dice Lei, essi erano già salvati in conseguenza della loro discendenza razziale dai patriarchi biblici. Perché avrebbero avuto bisogno di Lui? Alla luce di ciò che Lei e la sua Pontificia Commissione mi avete insegnato, sembra che il Nuovo Testamento sia una frode, almeno per quanto riguarda gli Ebrei. Tutte quelle predicazioni e dispute con gli Ebrei erano senza scopo. Gesù ha dovuto saperlo, eppure ha persistito nel causare un sacco di guai agli Ebrei, insistendo che dovevano rinascere, che dovevano credere che Egli fosse il loro Messia, che dovevano smettere di seguire le loro tradizioni umane, e che non avrebbero potuto procurarsi il cielo se non avessero creduto che Egli era il Figlio di Dio. Vostra Santità, Lei e la sua Commissione mi avete istruito sulla vera strada per la mia salvezza: la mia razza. Che è tutto quello di cui ho bisogno e tutto quello di cui ho avuto sempre bisogno. Dio ha un’alleanza con i miei geni. Sono i miei geni che mi salvano. Adesso i miei occhi sono aperti. Di conseguenza, Lei avrà notizie dal mio avvocato. Sto depositando una querela contro il papato e la Chiesa Cattolica Romana. Voglio i miei soldi indietro, con gli interessi, e chiedo il risarcimento danni per il male psicologico che la sua Chiesa mi ha procurato, facendomi pensare che per andare in cielo dopo la mia morte avessi bisogno di qualcosa oltre alla mia stessa elevata identità razziale.
Il punto è che quei signori si spacciano per clero cattolico e usano i simboli della chiesa per agire contro la fede cattolica, perciò oltre a essere traditori di Cristo sono anche truffatori, perché usano beni che la pietà dei fedeli ha donato alla chiesa per difendere la fede cattolica, non per distruggerla.
Fonte dell'immagine in evidenza: RAI