
La vera sapienza e quella falsa
14 Novembre 2018
Membra vive e membra morte
15 Novembre 2018Chi sono gli amici e chi sono i nemici per il cristiano, oggi? Ecco una domanda politicamente scorretta: perché subito i cattolici progressisti e tutti i modernisti che, in buona o cattiva fede, credono di essere ancora cattolici, anzi, credono di essere i veri, i soli, degni di esser chiamati cattolici, insorgeranno indignati, strepitando e digrignando i denti: nemici? Ma se Gesù ha detto di amare i nemici, di dar loro il mantello, di porgere l’altra guancia, eccetera? Appunto: ha detto di fare quelle cose, cioè ha raccomandato di non odiare i nemici, affermando, con ciò stesso, che i nemici esistono. Non si è mai sognato di negare che i nemici esistano: e in particolare che esistano i nemici dei cristiani. A dispetto di quel che dice il signore argentino, per il quale non si può e non si deve parlare di un terrorismo islamico, perché nel suo cervello non si forma l’idea che ammettere l’esistenza del terrorismo islamico (si era all’indomani dello sgozzamento di un prete in una chiesa, ma è faccenda di ogni giorno: basta seguire le cronache dei copti in Egitto, o di Asia Bibi in Pakistan) non equivale a fare di tutti gli islamici dei terroristi, quindi non offende nessuno, tranne i bugiardi e i malintenzionati; mentre negarlo offende la verità e offende anche le vittime e la memoria delle vittime. Le parole di Gesù, quando affronta l’argomento "nemici", sono piene di buon senso e di sano realismo: Egli non si fa alcuna illusione sul fatto che la sua Parola verrà accolta non con apertura, ma con odio e che gli uomini faranno di tutto per estirparla. Non si finirebbe più se si volessero ricordare tutte le sue frasi dedicate a questo tema:
Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani (Mt 10, 16-18). Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma tutto questo vi faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato (Gv 15, 18-21. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, verrà l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me (Gv 16, 1-3).
Gesù è buono, non buonista. Gesù sa che i nemici esistono, per la semplice ragione che sa che il male esiste; e il male spinge a odiare, e l’odio produce i nemici. I nemici dei cristiani sono coloro i quali odiano la verità e odiano il bene; i loro amici sono quelli che collaborano al bene e alla verità. Gesù è stato messo a morte perché c’era qualcuno che lo odiava; e se la sentenza è stata eseguita dai romani, la condanna essenziale è stata emessa dal Sinedrio. Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù (Gv 18, 36).
Ora, i nemici del cristianesimo, i nemici della Chiesa, sono sempre stati di due tipi: quelli esterni e quelli interni. Caifa era un nemico esterno: voleva Gesù morto per motivi religiosi e politici. Giuda era un nemico interno: è il traditore che lo ha consegnato nelle mani dei suoi carnefici. Queste due tipologie di nemici accompagnano tutta la storia del cristianesimo e della Chiesa. Gli eserciti islamici che conquistano Costantinopoli e che assediano Vienna appartengono alla prima; gli eretici e gli scismatici appartengono alla seconda. La Chiesa lo ha sempre saputo e si è sempre difesa: con la parola e, se necessario, con la spada. Gli ordini monastico-cavallereschi sono sorti per combattere i nemici esterni; alcuni ordini religiosi, specialmente i domenicani, e in parte anche i gesuiti, sono sorti in larga misura per combattere i nemici interni. Non erano fisime e non erano capricci di qualche papa guerriero o di qualche inquisitore fanatico. Ci sono stati papi guerrieri e inquisitori fanatici, ma il nemico c’era per davvero, non si trattava di allucinazioni collettive: ed era estremamente pericoloso. Se l’eresia catara si fosse diffusa in Francia e altrove, la vera Parola di Cristo sarebbe stata soffocata., mistificata, stravolta. Se gli eserciti ottomani avessero preso Vienna, l’Europa sarebbe stata islamizzata già nel XVI o nel XVII secolo. Non sono ipotesi peregrine: è quanto emerge dai fatti. E se i nemici esterni sono sempre stati pericolosi sul piano della forza, i nemici interni sono sempre stati ancor più pericolosi sul piano della malizia. In Unione Sovietica i nemici esterni hanno trionfato per una settantina d’anni, durante i quali i cristiani sono stati perseguitati peggio che nell’antica Roma e ridotti al silenzio; ma quando il comunismo è caduto, sono usciti dalle catacombe e la vita cristiana è subito rifiorita, resa più forte dal sangue dei martiri e dalla durezza della prova. Nel tardo Impero romano, nel IV secolo, c’è stato un momento in cui gli ariani stavano per prendere il sopravvento sui cattolici: quello è stato un pericolo terribile, perché, se avessero avuto partita vinta, il cristianesimo esisterebbe ancor oggi, ma sarebbe un cristianesimo falsificato ed apostatico. Oltre a meditare le parole di Gesù, occorre tener presente la lezione della storia: anche se il cristianesimo è la religione dell’amore universale e del perdono, esso non cade mai nel buonismo; non ha mai negato che esistano il male, l’odio e i nemici; e non ha mai asserito che bisogna far finta che, al mondo, ci siano solo gli amici.
Ma ecco che arriva il Concilio Vaticano II e tutto questo viene archiviato, viene spazzato via con un colpo di spugna. Ecco che Giovanni XXIII, sin dal discorso di apertura, proclama di voler usare la misericordia e non la severità, logica premessa alla pastorale dei nostri giorni, secondo la quale si devono solo gettare ponti e mai costruire muri, per nessuna ragione. I nemici sono spariti d’incanto. Non ci sono più i nemici esterni, né quelli interni, cioè gli eretici. I giudei diventano i nostri fratelli maggiori, gli islamici diventano i nostri fratelli in Abramo. Addirittura, per i primi non c’è bisogno di conversione: sono già salvi, perché sono già nella Verità; Dio, infatti, non si rimangia le sue promesse. I secondi possono entrare in chiesa e partecipare alla santa Messa, possono pregare le loro preghiere davanti a Gesù Eucaristico. Che è successo, hanno forse mutato opinione? Certo che no: per i giudei, Gesù è sempre un falso profeta, un bestemmiatore, un empio che ha meritato il processo e la condanna a morte; contro di Lui e i suoi seguaci, il Talmud, il libro che i giudei ortodossi recitano fervidamente ogni giorno, lancia le più orribili maledizioni. Per gli islamici, Gesù era un uomo e nient’altro che un uomo: è scritto nel loro libro sacro, il Corano, quel libro che il signore argentino ha preso in mano e baciato devotamente con le sue labbra. Bergoglio ha baciato in pubblico il libro nel quale si nega la divinità di Cristo: è abbastanza chiaro il concetto? Ma, si dirà, è stato un gesti di riconciliazione. Piano: ci sono gesti e gesti. I gesti di questo tipo hanno un valore simbolico: e che cosa simboleggia il fatto che il papa posi la bocca sul libro che nega la divinità di Cristo? Fate un po’ voi. Come ama dire il signore argentino: avete gli elementi per farvi la vostra opinione.
E i nemici interni? Sono spariti anche quelli? Non ci sono più gli eretici? Ci sono, eccome se ci sono; e proprio nel Concilio Vaticano II hanno sferrato il colpo decisivo; si sono impadroniti del timone della Chiesa, che i papi precedenti, fino a Pio XII, avevano tenuto saldamente sulla giusta rotta. A partire da quel momento, una cellula alla volta, una molecola alla volta, lentamente, pazientemente, è cominciato il processo di sostituzione della vera Chiesa con quella falsa, della vera fede con quella eretica e apostatica. Gli eretici ora agiscono allo scoperto; non hanno più vergogna di nulla. Enzo Bianchi parla di Gesù come di un uomo che raccontava Dio agli uomini. E costui, che non è nemmeno un consacrato, è divenuto l’eminenza grigia di Bergoglio e tiene gli esercizi spirituali al clero mondiale. Scrive e pontifica su tutte le maggiori riviste cattoliche. Per difenderlo a spada tratta, il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, ha scaricato un teologo di chiara fama come Antonio Livi, che ci scriveva da decenni. Dalle colonne di Vita pastorale, Bianchi afferma che il diavolo si sta scatenando contro Bergoglio, perché Bergoglio vuole riformare la chiesa e ricondurla al Vangelo. In altre parole: gli eretici, che si sono impadroniti del vertice della chiesa ex cattolica, lanciano scomuniche e anatemi contro gli ultimi veri cattolici, e perfino li demonizzano. Citando il papa. Il che fa capire chi sia veramente colui che essi chiamano papa: un abusivo, un impostore, che non poteva neanche essere eletto, perché i gesuiti non possono essere eletti papa.
Ora, dulcis in fundo, arriva il cardinale Gianfranco Ravasi e si rivolge alla massoneria: Cari fratelli massoni. Che bello sentire tanta dolcezza, tanto zucchero. Peccato che la massoneria sia sorta in odio al cristianesimo e con la ferma volontà, mai smentita nel corso dei secoli, di distruggere la Chiesa e di sostituirla con il culto dell’Essere Supremo. E non essendoci riuscita fino alle soglie del XX secolo, ha adottato una nuova strategia: infiltrarsi al suo interno e stravolgerla da dentro. Un passo alla volta, piano piano, senza rumore, senza scandali. Vedi il caso dell’arcivescovo Bugnini, appunto durante la cosiddetta riforma liturgica conciliare: era massone e ha riformato la liturgia cattolica in senso massonico. L’altare rivolto verso i fedeli, la stretta di mano quale segno di pace… Così, stringendosi la mano, i massoni ecclesiastici e laici possono riconoscersi l’un l’altro, anche in chiesa, anche davanti al Sacrificio eucaristico. Come dite? Che stiamo esagerando, che non c’è tutta questa presenza massonica dentro la Chiesa? Non solo c’è, ma c’è pure il satanismo. Padre Amorth ne era convinto: ne parlava, ne scriveva, metteva in guardia. Anche san Pio da Pietrelcina lo sapeva e ne era convinto: perché credete che sia stato perseguitato per quasi tutta la sua vita consacrata? E lo sapeva molto bene don Luigi Villa, un coraggioso sacerdote, oggi quasi dimenticato, che ebbe da Pio XII la missione di snidare i massoni infiltrasti nella Chiesa. Impresa vana! la Chiesa stava per cadere nelle loro mani. Giovanni XXIII e Paolo VI erano in strani rapporti con la massoneria; forse erano massoni, specialmente il secondo; vi sono numerosi indizi al riguardo, anche se non esistono prove irrefutabili. D’altra parte, la massoneria è una società segreta; ed è una società segreta che la Chiesa ha solennemente scomunicato nel 1738, per mano di Clemente XII. Quindi, a rigore, un ecclesiastico massone è meritevole di una doppia scomunica: è un serpente che si è infiltrato nel gregge di Cristo per ragioni ignobili e inconfessabili. Eppure, oggi l’esistenza di una massoneria ecclesiastica non fa più scandalo. Forse che non era massone il cardinale e arcivescovo di Milano, Carlo Maria Martini, che molti volevano papa? Forse che non erano massoni i membri della mafia di San Gallo? E sono gli stessi signori che hanno obbligato Ratzinger alle dimissioni, e imposto Bergoglio come papa, contro il diritto canonico, perché costui è un gesuita. Ora il cardinale Ravasi dice: cari fratelli massoni. E afferma che, nonostante la diversa identità (bontà sua…), esistono dei valori comuni; che sono, a suo credere, il comunitarismo, la beneficenza e la lotta al materialismo (così diceva in un articolo su Il Sole 24 Ore del febbraio 2016). Commovente. Ma sarà vero, poi? Che cosa è mai il "comunitarismo", secondo il cardinale? Bisogna dire che Ravasi ha un concetto molto largo e tollerante di comunitarismo; è lui, tanto per capirci, che ha autorizzato e presentato, a Roma, il blasfemo Met Gala che a New York, nel maggio 2018, ha consentito di utilizzare i paramenti dei papi degli ultimi due secoli per una sfilata di alta moda. Grazie a lui, la cantante Rihanna, notoriamente satanista, ha potuto ancheggiare, seminuda, pavoneggiandosi con la mitra e la veste che furono indossate da papi come san Pio X o come Pio XII.
Se, poi, dalla massoneria passiamo al comunismo e al modernismo, il panorama non cambia. Entrambi sono stati scomunicati: i modernisti nel 1907, i comunisti nel 1949. Pio X aveva preteso addirittura un giuramento antimodernista da parte dei sacerdoti che si apprestavano ad essere consacrati. Quanto al comunismo, quasi tutti si aspettavano che il Vaticano II avrebbe ribadito la scomunica di Pio XII, visto come essi procedevano verso i cristiani nei Pesi ove conquistavano il potere. Invece niente. Addirittura, si è smesso di parlare del comunismo come di un nemico mortale del cristianesimo; del modernismo si è smesso di parlare del tutto. Forse perché, come ebbe a dire Maritain, il modernismo condannato dalla Pascendi, all’inizio del Novecento, era una semplice febbre da fieno, in confronto al supermodernismo virulento che si è diffuso come un tumore maligno nella Chiesa, a partire appunto dal Concilio? Logica, inevitabile conclusione: il Concilio non ha condannato né il comunismo, né il modernismo, o meglio, non ha ribadito la loro condanna, già comminata e già operante, per la semplice ragione che entrambi erano già proliferati all’interno della Chiesa; e lupo non mangia lupo. Come per la massoneria ecclesiastica. Poteva forse condannar se stessa? Perciò, quando udiamo discorsi come quelli della neochiesa odierna, tutti zucchero e miele verso i nemici interni ed esterni, sappiamo cosa significa: non bontà, ma complicità con essi…
Fonte dell'immagine in evidenza: Foto di Chad Greiter su Unsplash